30enne tossico piacentino minacciava la madre adottiva: arrestato

I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Piacenza, sabato scorso, hanno arrestato P.N., 30enne tossicodipendente piacentino, pregiudicato, per maltrattamenti in famiglia.
Il giovane è stato fermato dai carabinieri al termine di una violenta lite con la madre adottiva, che ha poi denunciato le angherie subite nel corso del tempo.
E’ stata proprio la vittima, la madre adottiva, a chiamare aiuto al 112 e i militari sono prontamente intervenuti di notte a Piacenza.
Il 30enne piacentino, dopo essere caduto nel tunnel della tossicodipendenza, ha iniziato a vessare i propri familiari, la madre adottiva ed il figlio naturale di essa, pur di ottenere ogni due / tre giorni il denaro utile all’acquisto della droga e per soddisfare le proprie esigenze personali generando nelle vittime un incessante stato d’ansia e paura.
La donna ha raccontato che già in precedenza aveva subito minacce, sfociate il più delle volte in aggressioni fisiche e verbali e nella distruzione dell’arredo e di alcuni suppellettili dell’abitazione. In particolare ha riferito che circa una settimana fa era stata minacciata dal giovane tossicodipendente che maneggiando una mannaia aveva danneggiato il mobilio ed i serramenti dell’abitazione.
I militari intervenuti, quindi, stante la flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia, hanno fermato, portato in caserma per le formalità di rito ed arrestato il tossicodipendente, che è stato poi condotto presso il carcere di Piacenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 

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Arrestato un pluripregiudicato piacentino per atti persecutori in due bar di Gossolengo

Le accuse di “Atti persecutori aggravati” ed “atti persecutori al fine della discriminazione razziale” sono costati il carcere a un pluripregiudicato 44enne, dopo un’indagine coordinata dal pm Antonio Colonna e condotta dai Carabinieri di Rivergaro. L’uomo già in passato si era reso protagonista di detenzione abusiva di armi e stupefacenti.

Tra aprile e ottobre il piacentino si recava quotidianamente in due bar del Comune di Gossolengo, ingiuriando avventori, dipendenti e titolari, impedendo ai clienti di consumare minacciandoli con un coltello. In un caso aveva preso di mira un uomo del Burkina Faso per il colore della pelle minacciandolo di morte, mentre in un altro aveva rincorso un cliente con un bastone dotato di gancio. Il gestore di uno dei locali, esasperato, ha dovuto anche chiudere l’esercizio per una settimana, evitando così ulteriori situazioni sgradevoli. L’indagine è durata tra i 15 e i 20 giorni, la misura cautelare è stata eseguita il 26 ottobre, dopo le richieste di intervento da parte di avventori e titolari dei bar. 

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La Finanza di Fiorenzuola arresta un senegalese “spacciatore seriale” di capi e borse false

I finanzieri della tenenza di Fiorenzuola d’Arda, su disposizione della Procura della Repubblica di Piacenza hanno arrestato e condotto presso la carcere delle Novate, M.A., cittadino senegalese di 57 anni, già denunciato più volte per la vendita di prodotti contraffatti.

L’operazione è il frutto di indagini svolte dalle fiamme gialle fiorenzuolane, anche attraverso l’utilizzo di immagini riprese da telecamere installate nell’area dove l’uomo era solito smerciare i suoi prodotti, nei pressi di un noto centro commerciale della Val d’Arda. Qui l’uomo lavorava da anni proponendo manufatti di ottima fattura, riportanti con marchi contraffatti di note case di moda. Merce che gli era stata più volte sequestrata senza però che questo lo inducesse a porre fine al suo commercio.

Sulla base dei gravi e ripetuti comportamenti illeciti, mai interrotti dall’arrestato, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Piacenza ha adottato la misura cautelare della custodia cautelare in carcere.

Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità di altre persone che possano, in qualsiasi modo, aver favorito le condotte illecite.




La Finanza scopre piantagione di marijuana in pieno centro città

Una vera e propria serra in pieno centro città. Il pollice verde era un piacentino di 30 anni che ai fiori aveva però preferito la più redditizia coltivazione di “erba” ma gli è andata male ed è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Piacenza che ha agito con l’ausilio delle proprie unità cinofile.

In un condominio il giovane aveva costruito un’efficiente serra per la produzione  di marijuana con ben  73 piante coltivate attraverso la tecnica idroponica, ovvero “fuori suolo”, senza l’utilizzo del comune terriccio. La piantagione era abilmente occultata all’interno dell’alloggio e dotata di sofisticate attrezzature per la cultura, il  riscaldamento,  l’aerazione e l’ essicazione.

Oltre alla serra è  stato rinvenuto  anche un ingente quantitativo di marijuana  già  essiccata  pronta per essere  venduta. In totale le Fiamme Gialle hanno  recuperato circa  3,8 chili di piante, 170  grammi di amfetamina pura (che potenzialmente avrebbero potuto  fruttare, nel mercato  dello spaccio,  fino a 600 dosi),  2 flaconi di metadone , semi di diverse qualità di canapa  indiana e materiale vario per la coltura ed il confezionamento dello stupefacente. In altra abitazione di Rivergaro, sempre riconducibile al trentenne è stato trovato materiale proveniente da serre dismesse nonché alcuni residui di piante di marijuana in fase di essicazione. Lo spacciatore è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione dell’autorità giudiziaria piacentina.

E’ peraltro emerso che parte dello stupefacente sequestrato ed il materiale per la coltivazione erano stati acquistati sul  deep web,  ovvero su piattaforme internet non rintracciabili dai  comuni motori di ricerca  e con l’utilizzo di bitcoin per i pagamenti.




Nigeriano, arrestato a Piacenza per spaccio. Era libero ed ha commesso tre rapine a Parma

Era stato arrestato per spaccio nel settembre del 2016 ai Giardini Margherita di Piacenza un 27enne, nigeriano, in Italia con un permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Gli agenti delle volanti lo avevano trovato con la marijuana nascosta negli slip. Condannato era però rimesso in libertà e nei suoi confronti era scattato (solo) l’obbligo di dimora nella nostra provincia, così come in quella di Parma (non rispettato).
A distanza di un anno è finito nuovamente in manette, questa volta con l’accusa di essere l’autore di ben tre rapine, due compiute ai danni di altrettante coppie di giovani al Parco Ducale di Parma ed una con vittime i camerieri di una nota pizzeria del centro di Parma, usciti per fumarsi una sigaretta.
L’uomo avrebbe agito con almeno un complice, dileguandosi in bicicletta dopo tutti i colpi. Alto un metro e ottantacinque, fisico massiccio, il nigeriano avrebbe utilizzato un coltello per minacciare le sue vittime ed in una delle due rapine nel Parco Ducale avrebbe ripetutamente colpito in volto un ragazzo (studente ucraino del locale conservatorio) procurandogli ferite guaribili in 21 giorni.
Ad individuarlo, dopo lunghe indagini (e sulla scorta delle testimonianze), i carabinieri che lo hanno notato mentre bighellonava in prossimità di un free-shop. I militari lo hanno fotografato ed hanno mostrato gli scatti alle vittime che lo hanno tutte riconosciuto. E’ stato arrestato vicino alla stazione poco prima che, in treno, lasciasse la città.