Presunti maltrattamenti a San Polo. Il sindaco Piva: “Ci auguriamo nessuna conseguenza sui bambini”

La vicnda dei presunti maltrattamenti in una scuola materna in provincia di Piacenza, la San Giovanni Bosco a San Polo di Podenzano sembra essere piombata sulla comunità come un vero e proprio fulmine a ciel sereno.

Ce lo ha confermato lo stesso sindaco di Podenzano Alessandro Piva: «Assolutamente si. Nessuno avrebbe potuto immaginare una cosa del genere. Ci lascia sgomenti. Attendiamo l’iter giudiziario, siamo fiduciosi che la Magistratura farà il suo lavoro e che lo farà bene. Ci auguriamo che quello che è stato appurato e che sarà appurato non porti (e non abbia portato) delle conseguenze ai bambini, che è la cosa più importante. Speriamo che si risolva tutto per il meglio. Non è una struttura gestita dall’amministrazione ma è ovvio che è una di quelle cose che non si vorrebbe accadessero sul proprio territorio, soprattutto perchè possono aver minato la sicurezza dei bambini. Proprio la salute dei bambini è la prima cosa. Per il resto le indagini della magistratura e delle forze dell’ordine faranno il loro corso e mi auguro che il quadro che emergerà non sia “pericoloso e dannoso” per i bambini. Se qualcuno avrà commesso degli errori, fatto degli sbagli è corretto che venga perseguito e paghi per ciò che ha fatto».

Sindaco ma era una scuola per così dire chiacchierata, qualcosa lasciava presagire quanto è successo?

«No, anzi abbiamo sempre avuto dei riscontri positivi. Non abbiamo mai avuto segnalazioni in merito. Come amministrazione ogni anno partecipiamo alle recite di Natale, a cui veniamo invitati dai bambini. Abbiamo sempre trovato un clima e dei bambini sereni e famigli contente di avere i bambini li. Per questo quando mi hanno comunicato la notizia, lo ripeto, sono rimasto sbigottito sgomento ed incredulo».

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Scuola elementare di Sant’Antonio, Fiazza (Pd): «Infiltrazioni, muffa e servizi igienici insufficienti»

Infiltrazioni d’acqua, luci rotte e pareti scrostate, oltre ad alcuni bagni inagibili e insufficienti per tutti i 105 alunni. Il consigliere comunale Christian Fiazza (Pd) denuncia le «condizioni deplorevoli della scuola elementare di Sant’Antonio». Uno stato che si protrae almeno dal maggio 2018, «quando il disagio è stato segnalato all’ufficio manutenzione del Comune di Piacenza da parte dell’istituto scolastico stesso.

Ciò nonostante – commenta Fiazza – ad oggi non è stato svolto nessun intervento di ripristino dei servizi. Anzi, si sono verificati anche nuovi incidenti dovuti alle infiltrazioni d’acqua nella classe terza, che rendono sempre più insalubre la struttura e complicano il regolare svolgimento didattico delle lezioni». Nella mattinata di lunedì 29 ottobre, le insegnanti si sarebbero addirittura trovate costrette a spostare i banchi degli studenti al riparo dalle infiltrazioni, più copiose del solito a causa delle forti piogge.

«È inaccettabile – conclude Fiazza – l’immobilismo della Giunta Barbieri per risolvere tale problematica, che sta favorendo la nascita di muffe potenzialmente portatrici di agenti patogeni o comunque rischiosi per la salute dei bambini».




Asilo di Borgotrebbia, le precisazioni dell’assessore Sgorbati. “In primo piano l’incolumità dei bambini”

Con riferimento all’interrogazione dei consiglieri comunali Christian Fiazza e Giulia Piroli, riguardante l’asilo di Borgotrebbia, l’assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbati precisa quanto segue: “Vorrei ribadire che all’attuale Amministrazione comunale sta a cuore, innanzitutto, l’incolumità dei bambini, il che significa rispettare le famiglie e il loro diritto alla tutela della sicurezza dei propri figli”.
“Dalle informazioni di cui dispongo – aggiunge l’assessore – risulta che la Cooperativa Oasi, gestore della struttura di Borgotrebbia, sin dal 2005 aveva richiesto al Comune di effettuare una verifica di antisismicità, come previsto dall’ordinanza n 3274 emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2003: una richiesta rimasta priva di riscontro alcuno e rinnovata nel 2008, ancora una volta senza esito. Nessuna documentazione era stata fornita, permettendo comunque a oltre venti bambini di frequentare l’asilo in quell’immobile”.

“Non appena siamo venuti a conoscenza della pericolosità dell’edificio – ricorda Federica Sgorbati – ci siamo attivati per chiudere la struttura e, in un solo pomeriggio, individuare una sistemazione d’urgenza per i giorni successivi, presso l’asilo della Besurica. Superata la fase di emergenza, l’Amministrazione si è impegnata a trovare una soluzione per l’anno educativo 2017-2018 e ci stiamo organizzando per la ricostruzione dell’asilo, mantenendone l’ubicazione a Borgotrebbia, proprio perché riconosciamo l’indubbia necessità del servizio per le famiglie residenti nel quartiere”.
“Per la totale e completa ricostruzione – conclude l’assessore – tra gara e lavori occorreranno circa 15 mesi. Se consideriamo che le richieste avanzate alle precedenti Amministrazioni dal 2005 in avanti non erano state mai evase, sommando il fatto che per fortuna nessuno ha subito danni o si è fatto male, così come nessuno ha perso il posto per la frequenza dell’asilo, mi pare che non ci sia troppo spazio per il malcontento. A maggior ragione guardando al fatto che Borgotrebbia, tra un anno e tre mesi circa, potrà contare su una struttura completamente nuova da adibire ad asilo. Credo, in sintesi, che sulla vicenda questa Amministrazione abbia agito con la diligenza del buon padre di famiglia”. 

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Asilo di Borgotrebbia, Piroli e Fiazza alla Giunta: «Quando verrà riaperto?»

«Tutto tace sul ripristino dell’asilo nido di Borgotrebbia, non è chiaro come si stia muovendo l’amministrazione». I consiglieri comunali Giulia Piroli e Christian Fiazza (Pd) interrogano la Giunta Barbieri per chiedere di «aggiornare le famiglie residenti a Borgotrebbia sulla situazione relativa al nido», un servizio rilevante per il quartiere che nel luglio 2017, improvvisamente, è stato chiuso con un provvedimento urgente a causa della scarsa qualità del cemento di costruzione. Conseguentemente, si è verificato lo spostamento delle attività di bambini ed educatrici nell’asilo nido comunale in via Ottolenghi. «Sembra che ci sia una situazione di stallo per la riattivazione di questo servizio fondamentale per le famiglie di Borgotrebbia. Per quanto ne sappiamo – illustrano Piroli e Fiazza -, nell’autunno 2017 l’amministrazione ha partecipato a un bando regionale per accedere a risorse statali volte alla realizzazione di un polo dell’infanzia innovativo. Ma il progetto non è stato finanziato in quanto ritenuto dalla commissione non idoneo rispetto ad altre idee proposte nel resto della Regione. Ad oggi, l’edificio di via Boreca risulta inagibile e inutilizzabile. Il quartiere rimane così privo di un asilo nido, costringendo le famiglie a rivolgersi ad altre strutture dislocate in zone più lontane. Il programma triennale dei lavori pubblici prevede la concessione della progettazione, della realizzazione nonché della gestione dell’asilo con un apporto di capitale di 875mila euro. A fronte di tutto ciò, tuttavia, non è chiaro se ci siano state manifestazioni d’interesse da parte dei privati – concludono – e in quali tempistiche il centrodestra intenda restituire agli abitanti di Borgotrebbia questo centro educativo».