Pontenure, torna Festival 50+1, rassegna di teatro contemporaneo

Il Teatro Serra nella splendida cornice di Parco Raggio a Pontenure ospiterà dal 4 al 25 maggio la quinta edizione di Festival 50+1, la rassegna di teatro contemporaneo a cura di associazione culturale Crisalidi, con il patrocinio del Comune di Pontenure. Realizzata grazie al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e del Comune di Pontenure, la rassegna riesce a condensare nei quattro venerdì del mese, alle 21.30, spettacoli di giovani compagnie tra le più applaudite sulla scena nazionale, con tre prime visioni per Piacenza: il ritorno del drammaturgo siciliano Rosario Palazzolo, già conosciuto dal pubblico piacentino per Letizia Forever, che aprirà la nuova edizione di 50+1 con il suo ultimo spettacolo: La Veglia, toccherà poi ad Annagaia Marchioro con lo spettacolo Fame mia – quasi una biografia, con la regia di Serena Sinigaglia, studio vincitore del premio l’Alba che verrà 2016 e vincitore del premio Giovani Realtà del Teatro 2015. Altro gradito ritorno sarà quello della compagnia Sciara Progetti, con il suo Malanova, miglior spettacolo al Festival Inventaria 2017 e premio del pubblico al Festival Avvistamenti Teatrali, con all’attivo circa 300 repliche in tutta Italia. Ultimo a calcare il palco di Teatro Serra, di ritorno dal Torino Fringe Festival, Massimiliano Loizzi dei Mercanti di Storie, con il suo ultimo lavoro Il Matto 3 – ovvero io non sono stato.

Un Festival in crescita, dopo l’avvio a maggio 2014, reso possibile grazie a una campagna di crowdfunding di successo e il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, torna a maggio dopo quattro edizioni e due edizioni speciali grazie alle quali il pubblico oltre ad apprezzare gli spettacoli in cartellone ha anche potuto scoprire e vivere luoghi abbandonati della città e della provincia. Teatro Serra ad esempio: un teatro che fino poco tempo fa faceva parte dei teatri dimenticati d’Italia, definito come il più piccolo dei 428 teatri chiusi del nostro Paese, si può ora considerare a tutti gli effetti un gioiello recuperato, uno spazio culturale attivo e in continua crescita.

Anche per questa edizione sarà attiva l’area gioco e babysitting gratuita per i bimbi degli spettatori a cura delle Tagesmutter della cooperativa L’Arco.

La programmazione del Festival sarà consultabile come sempre sul sito crisaliditeatro.it e attraverso la App “Teatro Pocket”, l’applicazione nata per mappare tutti i teatri d’Italia e gli spettacoli in programmazione.

Per info e prenotazioni: crisaliditeatro.it | a.c.crisalidi@gmail.com | 339.6634890 | pagina Facebook “Festival 50+1”.

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Nasce l’associazione Piacenza Oltre

Una nuova associazione, Piacenza Oltre nata dall’esperienza politica della candidatura di Paolo Rizzi alle Comunali 2017, si è presentata questa mattina in Sala Cattivelli. Ne fanno parte componenti della allora lista Piacenza Più e della lista giovani “Con Rizzi la Piacenza del Futuro”. Presente Paolo Rizzi, Caterina Pagani e alcuni componenti del Consiglio direttivo.  “Dopo quell’avventura sono scaturite energie positive – racconta Caterina Pagani in qualità di presidente -, c’è la volontà di spendersi per un progetto politico, non urlato e con un carattere inclusivo. Nella nostra posizione naturale di minoranza, vogliamo portare proposte concrete”. Un primo aspetto affrontato è quello dell’ambiente: “Legambiente ha recentemente fatto una campagna contro l’inceneritore, vorremmo creare occasioni di incontro per fare chiarezza sul tema. Stante il fatto che l’amministrazione ha bisogno di tempo per assestarsi, vediamo poca attività da parte loro”. Altro aspetto considerato fondamentale è quello della formazione, sia interna all’associazione sia esterna.

“Vogliamo che si torni a parlare bene di Piacenza – il commento a caldo di Rizzi -, che ricordiamo si trova al 3° posto in Italia per tasso di occupazione. E’ un’operazione di interesse verso la città, verso il civismo, che è la cosa più bella della democrazia”. E’ stato chiesto se la sinistra riesce ancora ad attrarre il voto dei giovani. “Il voto segue canali strani, spesso frutto dell’onda del momento. Esempio lampante il fatto che nelle ultime Politiche è stato votato un candidato 5 Stelle che era stato espulso dal MoVimento, si segue un sentimento collettivo. Non è importante nel nostro caso il voto dato ai giovani, è importante che si impegnino per il bene della città”.

Irina Vetere, membro “giovane” del Consiglio direttivo, ha voluto sottolineare questo aspetto. “Vogliamo far sentire la nostra voce, attraverso strumenti di comunicazione più disparati, per puntare a progetti di qualità che si riflettano su fasce ampie della popolazione”. Oltre alla presidente, Caterina Pagani, l’associazione ha un tesoriere e un segretario, la durata di tutte le cariche è di 2 anni. Si aggiunga la presenza di una Carta dei Valori.

Sandro Spezia, membro anch’egli del Direttivo, fa sapere che il dialogo che l’associazione intende mettere in campo “non significa debolezza. La Giunta deve sapere che non vogliamo fare sconti. Nei progetti accantonati finora c’è stata la scortesia di dire che la colpa è sempre stata dell’amministrazione precedente. Questo non è giusto”. Altro elemento fatto presente oggi, il gruppo consigliare Piacenza Più cambierà nome, passando a quello di Piacenza Oltre

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Liberi: “Serve un regolamento per la biodiversità”

Si è svolta ieri in Sala Cattivelli la conferenza stampa dell’Associazione Liberi, presenti i consiglieri Gloria Zanardi e Massimo Trespidi, che hanno esposto le loro linee programmatiche per il futuro della città, con un focus specifico sulla biodiversità a Piacenza.

Il recente rapporto “I City Rate 2017” ci consegna un quadro impietoso delle carenze della nostra città sotto il profilo del “suolo e territorio”, “qualità dell’acqua e dell’aria” e soprattutto del “verde urbano”.

La classifica delle città intelligenti italiane vede Piacenza al 41° posto su 106 capoluoghi di provincia analizzati e soprattutto ci vede retrocedere di ben 15 posizioni (nel 2016 occupavamo il 26° posto).

Dato ancora più allarmante, se consideriamo che gli altri 8 capoluoghi della nostra Regione si collocano tutti nei primi 25 posti (con posizioni sostanzialmente stabili) e che, in particolare, Bologna è al secondo gradino del podio, mentre Ravenna, Parma, Modena e Reggio Emilia sono nelle prime 10 posizioni.

A portare Piacenza così in basso, e così staccata dalle realtà emiliano romagnole confinanti, hanno contribuito sicuramente i dati imbarazzanti di verde pubblico (74° posto) qualità dell’acqua e dell’aria (51° posto) suolo e territorio (59° posto).

Come evidenziato dai curatori della ricerca, Gianni Dominici e Valentina Piersanti, nel “dare la pagella” al verde pubblico di Piacenza, si è tenuto conto dell’incidenza del verde (incidenza percentuale delle aree verdi (aree naturali protette e aree del verde urbano), della disponibilità pubblica (disponibilità di verde pubblico pro capite – metri quadrati per abitante) e della pianificazione del verde (indicatore composito che valuta la presenza di strumenti di pianificazione del verde – piano del verde, regolamento del verde, censimento del verde, monitoraggio cedimento alberature, bilancio arboreo).

Se da un lato, da cittadini piacentini, siamo dispiaciuti nel vedere certificare le carenze in ambito ambientale registrate nella nostra città, come Associazione Liberi siamo orgogliosi di aver messo all’interno del nostro programma elettorale (unica forza politica ad averlo fatto) la gestione pianificata e normata del verde pubblico e privato.

Al quinto punto della parte dedicata all’ambiente del nostro programma (una città che respira), ci siamo infatti presi l’impegno con i nostri concittadini di “approvare un regolamento del verde e sviluppare azioni finalizzate alla sostenibilità ecologica e ambientale e all’educazione della tutela degli animali, in collaborazioni con le associazioni animaliste”.

Nei mesi scorsi abbiamo cercato di tradurre in azioni concrete l’impegno preso. Dapprima abbiamo presentato un emendamento al Documento Unico di Programma presentato dall’Amministrazione Comunale ma è stato inspiegabilmente rigettato. Nelle settimane successive abbiamo presentato un ordine del giorno in Consiglio Comunale ma anche questo è stato bocciato.

È per questo che abbiamo deciso di proseguire per la nostra strada e predisporre un Regolamento Comunale del Verde Pubblico e privato, o meglio un Regolamento per la Gestione della Biodiversità nelle Aree Verdi Pubbliche e Privare del Comune di Piacenza.

Perché nelle aree verdi non ci sono solo alberi, arbusti e prati. I nostri giardini, i nostri parchi, i viali alberati, … sono (o potrebbero essere) ricchi di insetti, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi, … Anche le amministrazioni comunali, per quanto di loro competenza devono pertanto attivarsi per difendere la biodiversità del proprio territorio.

A seconda che si adottino delle pratiche di progettazione e gestione del verde più o meno virtuose si avranno conseguenze positive o negative sulla biodiversità. Ad esempio, utilizzare alcuni arbusti piuttosto che altri favorisce l’insediamento degli uccelli, realizzare piccole aree umide recintate all’interno dei parchi consente la riproduzione degli anfibi, utilizzare prati fioriti al posto dei classici miscugli ornamentali agevola la presenza di farfalle, coccinelle, … accrescendo la biodiversità.

Riteniamo necessario costruire un Regolamento che non si limiti a normare gli abbattimenti, la capitozzatura, la potatura, le specie arboree, la gestione dei fossi e i corsi d’acqua minori, i tappeti erbosi, … ma che possa essere uno strumento per la depurazione dell’aria, la rigenerazione del suolo, l’insediamento degli animali, il mantenimento della biodiversità, … oltre ovviamente al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini in termini culturali, sociali, sportivi, ricreativi, …

Vogliamo anche, e soprattutto, che questi spazi migliorino la qualità della vita, non solo delle persone che li frequentano, ma di tutti i piacentini. La nostra città ogni anno registra decine di superamenti dei limiti di PM10 (quasi 100 nel corso del 2017) e noi crediamo che un’oculata gestione del verde, sia dal punto di vista quantitativo ma soprattutto qualitativo, significhi contribuire a contrastare l’inquinamento in città.

Noi crediamo che sia giusto pensare al “verde bello” quale elemento di arricchimento delle città, ma riteniamo che sia giunto il momento di puntare sul “verde utile”. Un nuovo concetto di verde che preveda la realizzazione di “foreste urbane”, ovvero significative porzioni del territorio ricche di alberi, che possano contribuire, attraverso l’assorbimento dei fattori d’inquinamento, a rendere più respirabile l’aria della nostra città.

A Piacenza abbiamo una grande opportunità: il Parco della Pertite. Riteniamo che sia giunto il momento di rendere operativo questo parco, di farlo diventare quella foresta urbana in grado di consentire un salto di qualità nella lotta all’inquinamento e di ottenere risultati migliori rispetto a quelli fino ad oggi registrati.

Realizzare un regolamento per la Gestione della Biodiversità nelle Aree Verdi Pubbliche e Privare del Comune di Piacenza è molto complesso sia dal punto di vista tecnico che sotto il profilo politico.

Per questa ragione abbiamo coinvolto biologi, naturalisti, agronomi, arboricoltori, … e la “squadra” cresce ogni giorno con nuove professionalità che si mettono a disposizione per realizzare un documento il più completo possibile.

Non è infatti pensabile, come spesso si è fatto in passato (e qualcun pensa di fare ancora oggi), di recepire solo le indicazioni degli ordini professionali del settore. È necessario prendere in considerazione anche le valutazioni dei biologi e dei naturalisti che sono in grado di rappresentare le implicazioni della gestione del verde sulla biodiversità. Così come una voce importante è quella degli arboricoltori che dovranno poi provvedere alla gestione concreta degli spazi verdi.

Un esempio per tutti: nel disciplinare l’utilizzo di diserbanti (che ovviamente deve avvenire in osservanza alle disposizioni di legge), i biologi e i naturalisti potranno indicare in quali situazioni sarà più opportuno ricorrere ai pirodiserbo (controllo fisico diretto delle infestanti usato per eliminare piante nocive facendo ricorso al fuoco) per tutelare le specie animali presenti nell’area.

Allo stesso modo, nel realizzare una nuova area verde o nell’intervento su una già esistente, sempre con l’aiuto dei biologi e dei naturalisti sarà possibile individuare le prescrizioni per favorire l’insediamento di insetti, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi e registrare un significativo aumento della biodiveristà.

Ultima ma non ultima la voce degli arboricoltori. Un protocollo serio non può non tener conto delle valutazioni di chi effettua i lavori e che ha maturato anni di esperienza della gestione del verde. Se vogliamo realizzare uno strumento serio, concreto e attuale (e non uno sterile manuale su come si pota una pianta o si concima un prato) occorre la partecipazione di tutti gli attori che, a vario titolo, studiano e lavorano in nell’ambito del vere pubblico e privato.

Sempre in questa ottica, il primo febbraio attiveremo un form sul sito dell’Associazione Liberi (www.associazioneliberi.it) al quale potranno accedere anche i privati cittadini per inviare le proprie proposte. Riteniamo infatti che un argomento così importante non possa essere ridotto solo a una “questione tecnica”, ma necessiti di un’ampia riflessione e condivisione.

Invitiamo quindi i piacentini a seguirci sul nostro sito e sulla pagina Facebook per rimanere aggiornati sul prosieguo dei lavori. Ci auguriamo di rivederci entro un paio di mesi per presentare il Regolamento ultimato e consegnare alla città un importante ed innovativo strumento di pianificazione.




Nuovo progetto dedicato a tutte le APS regionali

Da SVEP 

Le Associazioni di Promozione Sociale rappresentano una delle colonne fondanti e fondamentali dell’associazionismo, parte integrante del Terzo Settore insieme al volontariato e alla cooperazione sociale. Promuovono benessere, assistenza, cultura, sport, socializzazione, in modo mutualistico e coinvolgendo molti volontari, migliorando la qualità della vita dell’intera società. Le APS necessitano di attenzione e di risposte, in particolare in questo momento delicato con la Riforma del terzo settore varata dal Governo ( legge 106/ 2016 ) nell’agosto scorso e che rappresenta una assoluta novità sul piano normativo e fiscale del nostro Paese.
Per queste alcune APS Regionali hanno promosso attraverso il bando e finanziamento della Legge 34 dell’Emilia Romagna questo progetto ASSIEME in Emilia Romagna per dare gratuitamente consulenza, formazione, supporto alle APS della nostra Regione.

E’ ora attivo il sito del progetto Assieme in Emilia Romagna www.assieme-er.it un portale di informazione sui servizi gratuiti di consulenza rivolti alle APS e a gruppi informali. Da febbraio sarà operativo a Piacenza anche uno sportello di consulenza presso la Casa Delle Associazione in via Musso 5, gestito da Auser Piacenza in collaborazione con Arci, Acli, Uisp, Ancescao e Csv Piacenza Svep




Si vende “La scimmia abbracciona” e arriva… la donazione a favore de “La matita parlante”!

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Si tratta di un grande risultato, fatto solo di buona volontà e impegno, che riconosce ai ragazzi dell’associazione il loro talento e il loro impegno quotidiano. Sperando che questo libro sia solo l’inizio di un percorso sempre in crescita.

Manca solo una settimana alla fine della campagna di crowdfunding che sosterrà i prossimi titoli della collana. È possibile sostenerla a questo link: http://sostieni.link/16559

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Gente che va, gente che viene: presentata un’analisi sulle caratteristiche socio economiche dei pendolari

Laureato (e diplomato), tra i 35 e i 54 anni, occupato nei servizi, in professioni prevalentemente di tipo specialistico e amministrativo (attività ad alta/media qualificazione e lavoro d’ufficio): è questo l’identikit del pendolare piacentino che lavora fuori provincia rilevato dall’ultimo censimento, e che si può desumere dai dati pubblicati nel report elaborato dall’Amministrazione Provinciale per Piacenz@ Economia, Lavoro e Società e presentato oggi all’Università Cattolica di Piacenza.

Il documento, realizzato in due versioni, una di sintesi ed una integrale, approfondisce in particolare le caratteristiche dei pendolari extra-provinciali per motivi di lavoro in ingresso e in uscita dai nostri confini. Grazie ai microdati dell’ISTAT, estratti ed elaborati ad hoc, è stato infatti possibile descrivere alcuni importanti aspetti qualitativi (quali il genere, l’età, il titolo di studio, la professione, il settore di appartenenza, il lavoro dipendente o indipendente, i mezzi di trasporto utilizzati), declinati anche rispetto alle principali aree di origine/destinazione (Milano, Lodi, Parma, Cremona, Pavia), dei pendolari in questione, e come questi aspetti sono variati nel tempo, mettendo a confronto i risultati del censimento 2011 con quelli del censimento 2001.
Queste le principali differenze tra i pendolari che entrano ogni giorno per lavoro nella nostra provincia, e i pendolari residenti che all’opposto lavorano al di fuori del territorio piacentino:

Sostanzialmente analoghe invece risultano le distribuzioni all’ultimo censimento dei due diversi gruppi di pendolari per quanto riguarda le classi di età (il 60% circa appartiene in entrambi i casi alla fascia da 35 a 54 anni, mentre sono il 30% circa i pendolari più giovani – fino a 34 anni, ed il 10% quelli più vecchi, oltre 55 anni), e la distinzione tra occupati con un lavoro dipendente (84% circa) e indipendente (lavoratori autonomi, imprenditori e professionisti: 16%). 

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