Coronavirus, test sierologici allargati agli operatori delle altre amministrazioni in scenari a rischio

Dopo l’attivazione dello screening sui professionisti sanitari, si allarga la sorveglianza per gli operatori delle altre amministrazioni coinvolte in scenari operativi a rischio. Secondo le indicazioni della Regione Emilia Romagna, i test si estenderanno progressivamente nei prossimi giorni ai volontari del sistema Emergenza Urgenza 118, al personale delle cliniche private, ai Medici di famiglia, ai dipendenti delle Cra e alle Forze dell’Ordine.
Con la seconda fornitura di kit, già attesa nella giornata di domani, si potrà iniziare gradualmente l’attività.

Il modello ricalca in parte quanto applicato in questi giorni con gli operati sanitari dall’Azienda, per i quali l’attività di screening prosegue a pieno regime.
L’Ausl di Piacenza si rende disponibile a fornire alle altre amministrazioni le prestazioni di Laboratorio, per la quale è certificata, mentre gli altri adempimenti legati alla sorveglianza restano in capo al singolo datore di lavoro.

Ecco come funzionerà il percorso individuato dal protocollo regionale 

La persona è sottoposta a un prelievo di sangue venoso periferico in doppia provetta. Il Laboratorio dell’Ausl esegue un primo test rapido con una goccia di sangue (test immunocromatografico). In caso di riscontro di positività, viene effettuata anche una valutazione dello stato anticorpale con sierologia tramite chemiluminescenza. Se necessario, può essere quindi concordata l’esecuzione di un tampone per la ricerca molecolare del virus.
“Appena arriveranno i kit previsti – sottolinea il direttore generale Ausl Luca Baldino – potremo finalmente partire con l’allargamento dei test sierologici, coinvolgendo via via tutti gli altri operatori che sono stati in prima linea insieme ai nostri operatori, in queste settimane, per contenere l’espansione del virus. In uno spirito di collaborazione e sinergia tra istituzioni, l’Azienda mette a disposizione il proprio Laboratorio analisi per rendere possibile questo screening. Il coinvolgimento degli altri operatori coinvolti in scenari operativi a rischio sarà progressivo e riguarderà i volontari della rete 118, il personale delle cliniche private, i Medici di famiglia, i dipendenti delle Cra e le Forze dell’Ordine”.
In particolare, per le Forze dell’Ordine saranno sottoposti al test Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Polizia Provinciale e Vigili del Fuoco.




La lettera di un ricoverato in Ospedale: “Stavo peggiorando, ma la vita è ricominciata”

“Mi chiamo Carlo e ho contratto il covid19, come tante persone”.

Inizia così la lettera di una persona tornata a casa dopo un ricovero in ospedale per febbre altissima e polmonite interstiziale bilaterale. Potete trovarla sulla pagina Facebook dell’Azienda Usl di Piacenza.

“Arrivai al Pronto soccorso nel pomeriggio del giorno 9 marzo, in una drammatica giornata che registrò un record di accessi. Dopo essere stato visitato, venni dotato di maschera per l’ossigeno e sistemato su una barella, in attesa di ricovero. La mia situazione stava rapidamente peggiorando: era per me uno sforzo impossibile solo il rispondere alle domande che mi ponevano. Venni poi ricoverato nel reparto di Ortopedia e la terapia a cui mi sottoposero ebbe effetti quasi immediati: giorno dopo giorno sentivo un lentissimo ma graduale miglioramento. La vita, lentamente, ricominciava. Non a tutti è stata riservata questa fortuna!

Propongo questa mia testimonianza per dire che sono stato colpito dall’impegno profuso dal personale medico-infermieristico, da tutti i professionisti che mi hanno curato, a partire dal Pronto soccorso, dove ho visto una volontà di aiutare che andava al di là del dovere professionale: il direttore sempre presente e tutti pronti a dare il meglio di sé. Anche in Ortopedia, dove ho passato 10 interminabili giorni, ho constatato la stessa immensa umanità profusa oltre al dovuto. Ricordo i nomi degli addetti che entravano nella mia stanza nelle più disparate ore del giorno e della notte e il loro alacre e amorevole adoperarsi.. 

Purtroppo i dispositivi di protezione di cui erano dotati mi impediranno un giorno di riconoscere per strada tutti questi “angeli senza volto”, come li avevo mentalmente battezzati! Intendo inoltre ricordare l’aiuto solerte e costante del personale di Diabetologia (avevo finito la mia provvista di insulina), anch’esso chiamato a dare il suo silenzioso contributo alla causa e capace di offrirmi un indimenticabile supporto morale. Anche riguardo alla disponibilità dei farmaci (potevano terminare in un frangente tanto eccezionale!) nessuna spiacevole sorpresa.
Concludo volgendo un pensiero a tutte le belle persone incontrate, che spero di riuscire un giorno a ringraziare una a una. Si tratta di un’ immensa risorsa umana e di una capacità di dedizione e di sacrificio che meritano la profonda riconoscenza di tutti cittadini e, mi auguro, di tutte le Istituzioni”.




Da Castel San Giovanni un ulteriore strumento di cura per le polmoniti interstiziali

Nasce a Castel San Giovanni, dal 29 febbraio primo ospedale Covid in Italia, una nuova speranza di cura con l’eparina per i pazienti positivi. L’idea scaturisce dall’intuizione del primario di Chirurgia plastica, Marco Stabile, che l’aveva già ampiamente utilizzata nella cura dei grandi ustionati con risultati sorprendenti. Questa terapia sfrutta da un lato il potere antiinfiammatorio dell’eparina e, dall’altro, la capacità anticoagulante della stessa che previene una delle maggiori complicanze osservate nei pazienti covid positivi: la trombosi diffusa. Il trend positivo osservato sugli indici di infiammazione conferma l’utilità dell’impiego in questa patologia.

Il protocollo è stato condiviso con l’equipe multidisciplinare dell’ospedale di Castel San Giovanni costituita da cardiologi, internisti, infettivologi, medici di Pronto soccorso, pneumologi, fisiatri, ortopedici, rianimatori, chirurghi generali e plastici ed è applicato dal 17 marzo in più di 150 pazienti ricoverati per polmonite interstiziale con risultati promettenti in termini di miglioramento clinico e verrà esteso a livello di tutta l’Azienda Usl di Piacenza. L’esperienza in corso apre quindi la strada a nuovi protocolli nella cura dei pazienti affetti da coronavirus e potrà essere condivisa con altri ospedali.
“Sono consapevole che l’utilizzo dell’eparina a basso peso molecolare – commenta Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna – rientra tra i trattamenti di prevenzione delle complicanze legate alla polmonite e sono particolarmente interessato agli esiti di questa ulteriore sperimentazione. Penso pertanto che ogni trattamento farmacologico sperimentale in corso debba essere tempestivamente valutato dall’Aifa e successivamente validato dal comitato scientifico o dalla struttura commissariale, per poterne estendere il più possibile gli incoraggianti risultati documentati”.




Sei medici in servizio a Piacenza grazie alla Protezione civile

Sei medici in aiuto ai colleghi a Piacenza. È appena entrato in servizio, all’ospedale cittadino, un piccolo gruppo di professionisti che ha risposto all’appello della Protezione Civile. I medici, provenienti per lo più dalla Toscana e da Roma, si sono resi disponibili a venire a lavorare negli ospedali più colpiti dal virus. Si tratta di specialisti diversi che sono stati inseriti all’interno delle equipe di Malattie infettive, Terapia intensiva e in uno dei reparti covid dedicati, l’Emergenza sanitaria 2.

I medici sono stati accolti ieri a tarda sera, al loro arrivo in città, dal direttore generale Ausl Luca Baldino, che ha portato il saluto e il ringraziamento di tutto il personale sanitario piacentino. Stamattina i camici bianchi hanno avuto un incontro con la direzione sanitaria, per avere il quadro della situazione in ospedale, e poi sono stati destinati ai reparti, in cui hanno iniziato la loro attività.




La testimonianza di Elisa, Oncologa: “Talvolta non siamo pronti a perdere i pazienti”

Tra le tante testimonianze di questi giorni stasera arriva quella di Elisa Stroppa, oncologa dell’Ospedale: “Dato il mestiere che faccio pensavo di essere pronta al contatto con la morte. In realtà quello che sta succedendo è diverso, come carico di emotività. Alcuni stanno bene fino a poco tempo prima, non siamo pronti a vederli nelle condizioni in cui arrivano. E non siamo pronti a perderli. Noi ce la mettiamo tutta, per carenza di personale dovuta all’emergenza stiamo facendo turni su tutti i reparti. Voi dovete darci una mano”.

#Restateacasa

http://www.facebook.com/AuslPc/videos/2073010319511798/




Nuovo reparto all’Ospedale di Piacenza per pazienti positivi al Coronavirus

(Stiamo raccogliendo fondi a favore del Vittorio Emanuele e dell’hospice la Casa di Iris. Altre residenze per anziani ci hanno chiesto aiuto. AIUATECI AD AIUTARE. Donate qui)

Quindici nuovi posti letto per pazienti positivi, che hanno superato la fase acuta del covid19 e che devo sottoporsi a trattamenti riabilitativi prima di essere dimessi dall’ospedale. Da lunedì a Piacenza nasce un nuovo reparto dedicato al coronavirus: il servizio utilizzerà gli spazi al terzo piano (blocco A) del polichirurgico, tradizionalmente dalla Neurologia.

Il personale in servizio sarà quello dell’equipe di Medicina riabilitativa intensiva, diretta dal dottor Gianfranco Lamberti, che si sposta dall’Unità spinale di Villanova per contribuire a fronteggiare l’emergenza in corso. “Abbiamo deciso di sospendere temporaneamente le attività di quel reparto. È una misura straordinaria, di cui ho subito informato il sindaco Romano Freddi, che abbiamo dovuto assumere – commenta il direttore generale Ausl Luca Baldino – per rinforzare i servizi in ospedale dedicati ai pazienti positivi al covid”.

Per i ricoverati a Villanova il personale sanitario sta cercando soluzioni il più possibile personalizzate e adatte ai bisogni riabilitativi della persona. Alcuni dei pazienti dell’Unità spinale saranno dimessi e torneranno nelle loro case. Altri saranno trasferiti in strutture di riabilitazione.

Il nuovo servizio di Riabilitazione in ospedale sarà un punto di riferimento importante anche per tutti gli altri reparti dedicati all’assistenza dei malati covid19: “Fisioterapisti e medici fisiatri potranno fornire consulenze per tutti quei pazienti che, una volta superata la fase più acuta della malattia, potranno cominciare ad alzarsi dal letto e a recuperare progressivamente autonomia di movimento prima della dimissione”.

 




Aperto bando straordinario per reclutare medici e infermieri da destinare a Piacenza e Parma

Da oggi è aperto un bando straordinario per reclutare medici e infermieri da destinare subito a Piacenza e Parma, le province più colpite dall’emergenza Coronavirus. La procedura d’urgenza è rivolta sia a professionisti attualmente dipendenti del sistema sanitario nazionale – in questo caso l’incarico è subordinato all’assenso del datore di lavoro – o di altre strutture pubbliche o private, sia a professionisti in cerca d’impiego o a specializzandi.

In particolare, si cercano medici laureati e abilitati all’esercizio della professione con priorità per gli specialisti, gli specializzandi e chi possa documentare qualificate esperienze nelle seguenti discipline: Anestesia e Rianimazione, Malattie Infettive, Malattie dell’Apparato Respiratorio, Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza, Medicina Interna, Geriatria, Igiene Pubblica e infermieri in possesso di un titolo di studio abilitante all’esercizio della professione con priorità per chi possa documentare qualificate esperienze nell’ambito delle Terapie Intensive. Possono partecipare anche i cittadini di paesi dell’Unione Europea come anche i cittadini di paesi non appartenenti all’Unione Europea, in possesso di un regolare permesso di soggiorno in corso di validità. Così come medici e infermieri in pensione. Lo riporta l’Azienda Usl di Piacenza




Iniziato l’allestimento dell’Ospedale da campo a Piacenza

È cominciato oggi, nell’area militare tra viale Malta, via XXIV Maggio e piazzale Torino, l’allestimento del nuovo ospedale da campo che l’Esercito italiano metterà a disposizione della città di Piacenza. “Potrà accogliere – fa sapere il direttore generale Ausl Luca Baldino – una quarantina di pazienti a bassa e media intensità, liberando preziosi spazi per i casi più complessi in ospedale”.

“Un altro segno – ha ribadito Baldino – dell’interesse che l’intera comunità nazionale e il Governo e la Regione hanno nei confronti di Piacenza in funzione dell’alto numero di casi e decessi che abbiamo per fare tutto quello che è possibile per fermare questo virus”.

 

 

 

 




Una settimana di eventi dedicati alla Prevenzione e alla Sicurezza Stradale

Dal 30 settembre al 7 ottobre Piacenza diventa cornice di una grande e inedita manifestazione promossa dal Comune di Piacenza (attraverso la Polizia Municipale) e dall’Azienda Usl di Piacenza. Sarà una settimana di eventi dedicati alla Prevenzione e alla Sicurezza Stradale.
Il folto calendario di iniziative si apre sabato 30 settembre, con un campus medico in piazza Cavalli. All’ombra di Palazzo Gotico, saranno allestiti una serie di ambulatori per visite, controlli e test gratuiti. Il campus si apre alle 9, con ingresso dal lato della statua equestre di Ranuccio Farnese. A quell’ora è previsto il taglio del nastro di inaugurazione ufficiale con tutte le autorità cittadine. Gli ambulatori rimarranno aperti per tutta la giornata, fino alle ore 17. Per accedere al campus occorrerà registrarsi, gratuitamente, nello stand di accoglienza.

Domenica 1 ottobre si prosegue alle ore 11 con una partita di calcio al campo sportivo Folgore (via Pavia 4). Il ricavato della sfida del cuore sarà devoluto a Progetto Vita.

Lunedì 2 ottobre è in calendario un incontro per la popolazione sul tema della sicurezza alla guida. Gli esperti intervengono sull’abuso di alcol e sul corretto utilizzo di seggiolini e cinture. Appuntamento alle ore 21 all’auditorium Croce Bianca in via Emilia Parmense.

Martedì 3 ottobre il parcheggio di via IV Novembre diventerà, per qualche ora, lo scenario di un incidente stradale. È in programma una simulazione, con tutti gli attori di un intervento di soccorso in strada, a partire dalle ore 16.

Mercoledì 4 ottobre è la Giornata del Dono. Al mattino, alle 10 in piazza Cavalli, si svolge la cerimonia di consegna al Corpo della Polizia Municipale della bandiera donata dal Lions Club International con esibizione dei reparti cinofili. Al pomeriggio sono previsti itinerari di lettura a cura di Avis, Aido, Admo e Fidas.

Da giovedì 5 ottobre la manifestazione si sposta sul Pubblico Passeggio. Per due mattine, il Facsal ospita laboratori educativi per le scuole di città e provincia. Professionisti e volontari della salute e dalla sicurezza propongono ai bambini e ai ragazzi (dalle materne alle superiori) attività interattive ed educative.
Sempre da giovedì a sabato, dalle 9 alle 18, saranno a disposizione del pubblico percorsi educativi e in bicicletta della Polizia Municipale, nonché due simulatori di guida e “Motorhome”, un centro mobile attrezzato messo a disposizione dal Ministero dei Trasporti per effettuare attività didattiche di simulazione della sicurezza stradale. Giovedì 5, alle 17, è in calendario un incontro sulla violenza di genere e la tutela dei minori. Venerdì 6 ottobre, dopo i laboratori mattutini con gli studenti, sono previste una serie di attività per bambini e famiglie, per “Crescere in salute e sicurezza”. In cartellone ci sono due spettacoli, giochi e dimostrazioni, letture animate ed esibizione di unità cinofile per la ricerca persone ed emergenze. Previste anche dimostrazioni di cani guida per ciechi.
Infine, sabato 7 ottobre, sempre sul Pubblico Passeggio, si chiude con una giornata dedicata a visite, controlli e test gratuiti. Dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 sarà possibile incontrare i professionisti e i volontari della salute. Alle 15 esibizione di mini vigili. La manifestazione si conclude con un concerto di Daniele Ronda nel cortile del palazzetto dello Sport di via Alberici.
All’organizzazione della settimana della Prevenzione e alla Sicurezza Stradale collaborano oltre una cinquantina di enti, istituzioni e associazioni di volontariato, tra le quali il Lions Club International, Esercito, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Automobile Club Piacenza, 118, Protezione Civile, Croce Rossa, Anpas, Vigili del Fuoco, Alpini, Svep e Progetto Vita.




Vaccini: le indicazioni dell’Azienda Usl di Piacenza in merito ai nuovi obblighi vaccinali

L’azienda Usl di Piacenza ha diffuso un documento con le indicazioni di massima relative all’obbligo di vaccinazione introdotto dalla legge legge 119/2017. Vediamo, qui di seguito, le indicazioni fornite dall’azienda sanitaria.

VACCINAZIONI PER BAMBINI E ADOLESCENTI 0 – 16 ANNI

Il Parlamento italiano ha approvato la Legge 119/2017 che estende il numero delle vaccinazioni obbligatorie da 4 a 10.

I nuovi obblighi vaccinali, per i minori di età compresa tra zero e sedici anni, comprendono:

  • anti-poliomielitica (già obbligatoria)
  • anti-difterica (già obbligatoria)
  • anti-tetanica (già obbligatoria)
  • anti-epatite B (già obbligatoria)
  • anti-pertosse
  • anti-Haemophilus influenzae tipo b
  • anti-morbillo
  • anti-rosolia
  • anti-parotite
  • anti-varicella (obbligatoria per i nati dal 2017)

Tutte le 10 vaccinazioni ora obbligatorie sono gratuite perché già inserite nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA).

Le vaccinazioni obbligatorie possono essere eseguite con l’utilizzo di due vaccini combinati che riducono il numero di iniezioni e i disagi correlati alla vaccinazione: il vaccino esavalente (anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-epatite B, anti-pertosse e anti-emofilo B) e il vaccino trivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite) o quadrivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella ) per i nati dal 2017.

Non esistono, ad oggi, vaccini singoli per difterite, pertosse, morbillo, rosolia, parotite.

Non rientrano tra gli obblighi, ma sono offerte attivamente, gratuitamente e fortemente consigliate le vaccinazioni anti-pneumococco, anti-meningococco ACWY, anti-rotavirus (per i nati dal 2017), anti-meningococco B (per i nati dal 2017 ) e anti HPV per gli undicenni maschi e femmine.

Le vaccinazioni rappresentano uno strumento molto importante di prevenzione. La sicurezza dei vaccini è documentata da milioni di dosi somministrate, dalla costante attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi e dagli studi di sicurezza che vengono effettuati sia prima dell’autorizzazione che dopo l’immissione in commercio di ogni vaccino. Gli effetti collaterali da vaccino hanno una frequenza estremamente più bassa di quelli delle malattie da cui proteggono.

AZIONI PREVISTE DA PARTE DELL’AUSL

Secondo quanto previsto dalle disposizioni di legge, i Servizi vaccinali dell’Ausl di Piacenza – Pediatria di Comunità (0-12 anni) e Sanità Pubblica (13-16 anni) – invieranno alle famiglie dei minori che non hanno iniziato o completato il proprio calendario vaccinale, una lettera di convocazione, con l’appuntamento per l’effettuazione delle vaccinazioni.

Verrà data priorità (spedizione degli inviti entro il 10 settembre 2017) ai minori 0-6 anni, seguirà la spedizione degli inviti per le altre fasce d’età (entro 31 ottobre 2017), garantendo comunque il primo appuntamento entro il 28 febbraio 2018.

Durante l’appuntamento le famiglie avranno a propria disposizione personale sanitario competente, in grado di fornire tutte le informazioni utili a svolgere la vaccinazione con serenità. Le famiglie troveranno anche, nella lettera, tutte le indicazioni per concordare un nuovo appuntamento nel caso fossero impossibilitati a presentarsi nella giornata proposta. In caso di mancata presentazione nella data indicata e in mancanza di comunicazioni da parte della famiglia, verrà inviato un secondo e ultimo invito da parte dell’Ausl (mediante raccomandata A/R).

Qualora le vaccinazioni siano già state effettuate in altra sede, è necessario presentare all’appuntamento la documentazione relativa alle vaccinazioni effettuate.

Nel caso esista una controindicazione medica alla somministrazione dei vaccini, i genitori sono invitati a presentare in quella stessa occasione un’attestazione del medico o pediatra di famiglia che specifichi tale condizione.

Qualora il minore abbia già contratto la malattia naturale, per cui è previsto un obbligo vaccinale, potrà essere presentata un’attestazione del medico medico o pediatra di famiglia, corredata degli accertamenti laboratoristici, che confermi l’avvenuta immunizzazione (valida solo per morbillo, rosolia, parotite ed epatite B, che conferiscono immunità permanente).

COSA FARE PER L’ISCRIZIONE AI SERVIZI EDUCATIVI E A SCUOLA

La legge 119/2017 stabilisce che per poter frequentare i nidi e le scuole materne bisogna aver eseguito tutte le vaccinazioni obbligatorie, mentre per le scuole dell’obbligo non è preclusa la frequenza.

Per l’anno scolastico 2017/2018 sono previste disposizioni transitorie di seguito indicate.

Servizi educativi per l’infanzia (0-3 anni)

Tenuto conto della precedente Legge regionale n. 19/2016, il Servizio di Pediatria di Comunità è già in possesso degli elenchi dei bambini iscritti, ha già provveduto a incrociare i dati e comunicherà direttamente ai gestori lo stato vaccinale degli iscritti. I bambini non in regola con le disposizioni di legge saranno convocati entro il 10 settembre per regolarizzare la propria posizione.

I genitori non dovranno presentare alcuna documentazione e/o certificazione.

Scuole per l’infanzia (3-6 anni)

I genitori dei bambini di età compresa tra 3 e 6 anni riceveranno entro inizio settembre una comunicazione dall’Azienda Usl attestante lo stato vaccinale dei propri figli.

Se lo stato vaccinale non risulta in regola rispetto all’età, i genitori riceveranno direttamente gli appuntamenti per completare il calendario vaccinale.

Scuole primaria, secondaria di primo e secondo grado (6-16 anni)

La legge non prevede limitazioni alla frequenza scolastica per gli inadempienti. I genitori sono tenuti a presentare, entro il 31/10/2017, una autocertificazione (scaricabile dal sito internet www.ausl.pc.it) in cui i genitori attestano lo stato vaccinale del proprio figlio. In caso di controindicazione alla vaccinazione o acquisita immunità, dovrà essere allegata attestazione del medico o pediatra di famiglia. Gli inadempienti saranno convocati (inviti spediti entro il 31/10/2017) con le procedure di cui sopra.

Entro il 10 marzo 2018 dovrà essere presentato il certificato vaccinale rilasciato dalla Ausl, che per quella data sarà disponibile anche sul FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO del minore stesso.

Si invitano pertanto i genitori ad attivarlo (https://www.fascicolo-sanitario.it/)

MANCATA OSSERVANZA DELL’OBBLIGO VACCINALE

La mancata osservanza dell’obbligo vaccinale comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 500 euro.

Inoltre l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie rappresenta un requisito per poter frequentare i servizi educativi e le scuole per l’infanzia, sia pubblici che privati.

La legge non prevede limitazioni alla frequenza delle scuole dell’obbligo.

DISPOSIZIONI PER IL PERSONALE SCOLASTICO, SANITARIO E SOCIO-SANITARIO

Non sono previsti obblighi vaccinali per il personale scolastico, sanitario e socio-sanitario.

Entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge n°119/2017, i suddetti operatori devono solo presentare agli istituti scolastici e alle aziende sanitarie presso cui prestano servizio, una dichiarazione, resa ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, comprovante la propria situazione vaccinale (facsimile allegato).

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