Da lunedì anche a Piacenza arriva il “drive through”, per tamponi più rapidi

Da lunedì a Piacenza sarà potenziata l’attività di tamponi per valutare in tempi più rapidi le persone clinicamente guarite dal coronavirus e diminuire l’attuale lista d’attesa che si è creata per le migliaia di richieste.

L’Azienda Usl di Piacenza è riuscita a incrementare la capacità dei propri laboratori di processare i tamponi e potrà quindi introdurre la metodologia ‘drive through’ dal 20 aprile.

“Stiamo lavorando, in sinergia con la Protezione Civile e il Comune di Piacenza, per attivare – spiega il direttore generale Luca Baldino – una tensostruttura davanti al Palabanca di via Tirotti”. Qui potranno recarsi le persone che devono fare i tamponi per essere dichiarate guarite a tutti gli effetti”.

“Finora abbiamo applicato le massime risorse possibili, aprendo cinque ambulatori dedicati a questa attività: due a Piacenza, uno a Fiorenzuola, uno a Podenzano e uno a Borgonovo. Il collo di bottiglia è sempre stata la capacità dei Laboratori di poter processare i campioni, che dipende dalle forniture limitate dei reagenti. Non riuscivamo a fare più di 300/ 350 esami al giorno. Dalla prossima settimana potenziamo le disponibilità e quindi introdurremo anche la modalità ‘drive through’. Ringrazio il personale del Laboratorio analisi che, una volta ricevuto il materiale necessario, si è messo a disposizione per lavorare 24 ore su 24, sette giorni su 7“. All’inizio saranno disponibili circa 120 posti al giorno, ampliabili fino a 400 se ci sarà disponibilità di reagenti per analizzare i tamponi.

I cittadini che hanno già prenotato un appuntamento non devono fare nulla. Saranno gli operatori Ausl a richiamare direttamente le persone. L’efficacia del sistema è già stata testata in altre province della Regione: il cittadino contattato dovrà presentarsi con la propria auto e, senza scendere dal mezzo, sarà affiancato da un operatore sanitario per effettuare il test.

La modalità di prenotazione del tampone rimane al momento la stessa: chi ha ottenuto dal proprio medico il certificato di guarigione deve chiamare il numero 800.651.941. Sarà eventualmente l’operatore a proporre la modalità ‘drive through’ quando disponibile.

L’introduzione progressiva del nuovo sistema permetterà quindi di ridurre i tempi d’attesa e anticipare alcuni degli appuntamenti già prenotati.




L’azienda piacentina San Rocco di Laura Cignatta vince il concorso “Nuovi fattori di successo”

La San Rocco Società Agricola di Laura Cignatta è stata premiato venerdì 21 settembre al Salone Internazionale del Gusto di Torino in quanto vincitrice del concorso “Nuovi Fattori di Successo”. L’Ismea, nell’ambito delle attività finanziate dal programma Rete Rurale Nazionale 2017/2018, ha indetto il concorso per la sesta selezione nazionale finalizzata alla valorizzazione ed alla diffusione delle buone pratiche nello sviluppo rurale realizzate da giovani agricoltori e finanziate dall’Unione Europea.

Il concorso, per il secondo anno bandito direttamente dall’ISMEA, non prevede alcun premio in denaro ma ha selezionato 12 aziende come esempi di “eccellenza” nell’ambito delle iniziative della Rete Rurale Nazionale e le loro esperienze saranno diffuse attraverso prodotti divulgativi specifici a marchio RRN, nel corso di vari eventi nazionali e internazionali. Le prime tre aziende classificate nella graduatoria finale, inoltre, saranno protagoniste di tre documentari. Le aziende selezionate sono state premiate durante l’importante manifestazione torinese con una cerimonia istituzionale e l’impresa piacentina, che ha sede in Località Corniola a Sarmato, si è aggiudicata il secondo posto. Le ragioni nel premio stanno nel percorso di crescita e di sviluppo dell’impresa a vocazione cerealicola e nella riuscita di un progetto che ha visto La San Rocco Società Agricola capofila di un contratto di rete con un’altra società agricola limitrofa che ha portato alla nascita del Gallettificio Valtidone, oggi moderno stabilimento e interessante realtà produttiva con sede presso l’azienda premiata.

Il progetto ha preso il via grazie a due giovani laureati in agraria che hanno deciso di investire in agricoltura insediandosi nelle rispettive aziende di famiglia e che, insieme, si sono dati l’obiettivo, riuscendoci, di potenziarle: Laura Cignatta e Alberto Vignati. “Quando siamo partiti ci interrogavamo su quale piano colturale avrebbe consentito alle nostre aziende una certa remuneratività – spiega Cignatta – oggi il Gallettificio Valtidone produce gallette di mais, grano saraceno e riso ed è il risultato dell’unione di due realtà agricole, profondamente radicate sul territorio piacentino. L’azienda si avvale delle produzioni provenienti dai 230 ettari complessivi delle due aziende agricole, coltivate con metodo biologico e con metodo di produzione integrata. Dai nostri campi, vengono conferite le granelle direttamente al nostro laboratorio di produzione aziendale, dove vengono lavorate esclusivamente a chicco intero. Solo questo particolare metodo di lavorazione, permette alle nostre gallette di preservare le proprietà organolettiche e nutrizionali. La nostra filosofia trova le sue origini nella riscoperta delle specie autoctone e nella valorizzazione del prodotto all’origine. Produciamo anche farine bio e convenzionali di grano saraceno. A seconda delle esigenze e preferenze del consumatore orientiamo, ampliandola di anno in anno, la nostra gamma di prodotti. Ci stiamo facendo conoscere in tutti i settori, vendiamo anche on line e siamo orientati alla Gdo. Abbiamo voluto coniugare l’esperienza dei nostri padri – prosegue Cignatta – con le nuove conoscenze agronomiche acquisite negli anni di studi universitari mirando all’innovazione del prodotto e al miglioramento qualitativo dello stesso per rendere le nostre produzioni distintive, creando quindi nuovi sbocchi commerciali”. Gli uffici di Confagricoltura Piacenza hanno seguito la start up e la realizzazione del contratto di rete che ha dato vita al Gallettificio grazie al supporto tecnico di Michela Filippi, manager di rete di Confagricoltura. L’istituto del contratto di rete è particolarmente indicato in questi casi in cui più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato, obbligandosi, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese con l’obiettivo di incentivare il proprio sviluppo economico.

“E’ un progetto ambizioso che ha riscosso successo – commentano soddisfatti presidente e direttore di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini e Marco Casagrande -. Ci congratuliamo ed esprimiamo orgoglio nel poter rappresentare imprese come questa. Sono questi i veri imprenditori che perseguono i loro obiettivi individuando nuove opportunità commerciali, soprattutto, guardando senza pregiudizi o preclusioni a tutti i segmenti del mercato: dalla Gdo a chi ha esigenze nutrizionali particolari. Sono espressione di una tradizione e di un territorio, ma al contempo sono capaci di introdurre tecniche moderne e di realizzare nuove filiere”. 

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I lavoratori di Amazon: “Riprenderemo lo stato di agitazione”

Maretta tra i sindacati e Amazon. Nel pomeriggio di oggi si è svolto l’atteso confronto che doveva quantomeno rispondere a qualche domanda che i lavoratori avevano sul piatto da tempo. Invece nulla di fatto: verrà ripreso lo stato di agitazione, dopo la sospensione richiesta dall’azienda per parlare coi dipendenti. Presenti all’incontro di oggi Vincenzo Guerriero, Segretario generale UIL Tucs, Pino De Rosa, Segretario provinciale Terziario UGL, Francesca Benedetti di FISASCAT CISL e Fiorenzo Molinari di FILCAM CGIL. Per Amazon l’ing. Schembri Volpe e il dott. Iorio, referente per le Risorse Umane di Amazon Italia.

Il coro dei rappresentanti dei lavoratori è unanime, la situazione rispetto al recente passato è peggiorata. “Fino al Black Friday avevamo ancora la possibilità di parlare con i nuovi vertici aziendali – ha riflettuto De Rosa -, oggi abbiamo capito che il dialogo è impossibile. Chiedevamo un corretto equilibrio tra vita privata e lavoro. Non basta ascoltare la proposta di una integrativa aziendale per poter dire di aver dialogato coi lavoratori, soprattutto considerando che non è stata pianificata una data possibile in cui discutere nuovamente la questione”. Durante l’incontro i rappresentanti di Amazon hanno sostenuto di avere margini di profitto bassi, circa 800 milioni di euro, che hanno reinvestito in altre attività, “però chi ha contribuito a produrre quei soldi, non ha ricevuto in cambio nulla”. 

“Alle nostre richieste – ha proseguito Benedetti -, loro hanno risposto che hanno già tavoli aperti con le rappresentanze sindacali, ma questi sono improduttivi, ne più ne meno come l’incontro di oggi e quelli passati. Il sindacato non vuole ottenere visibilità, per un anno e mezzo siamo rimasti in silenzio, quando i lavoratori chiedevano che facessimo sciopero, perchè erano stanchi. Erano in questa situazione dal 2011, subendo questo atteggiamento di Amazon. Non siamo in una situazione in cui il lavoratore è in un rapporto paritario rispetto all’azienda”. Come esempio è stato portato quello di Ikea, che offre una serie di agevolazioni e di premi ai dipendenti, come metro di misura.

Fiorenzo Molinari ha tenuto a precisare che le rivendicazioni nascono da semplici necessità. “Teniamo conto che ci sono persone di 20/25 anni che dopo 2 anni all’interno di Amazon rassegnano le dimissioni, percependo la buonauscita che viene loro offerta (The Offer). Pertanto in una situazione così complicata, senza un altro posto di lavoro, significa che è impossibile lavorare con serenità”. “Assegnano ai sindacati un ruolo quasi marginale – sottolinea Guerriero -, i lavoratori sono ricattabili”.