Gianni Azzali: “Lanciamo un comitato di associazioni culturali a Piacenza”

Un appello, o il famoso “messaggio nella bottiglia” che vaga nell’oceano sperando che venga raccolto da qualcuno. Ecco, Gianni Azzali, da tempo espnente della cultura piacentina grazie al Piacenza Jazz Club di via Musso, tenta di fare questo. Ieri sera è apparso un post su Facebook che incitava gli operatori culturali di Piacenza a raccogliersi in un Comitato per discutere, organizzarsi “per confrontarsi e portare avanti unitamente la forza del volontariato culturale in una città che sembra non curarsene più.
Personalmente mi rendo disponibile a parlarne insieme a tutti coloro che sentono lo stesso bisogno e Piacenza Jazz Club mette a disposizione la propria sede per i primi incontri.
Spero che sia finalmente realizzabile questa idea che mesi fa era circolata su queste pagine, cioè un comitato di Associazioni Culturali, un’unione “dal basso” per contare di più e ri-portare la voce della Passione e della Bellezza in una città che ha smesso di credere nelle grandi potenzialità di queste forze culturali”. 

Ha voluto inoltre sottolineare ai nostri microfoni che “i fondi che c’erano fino a due anni fa, ora non ci sono più. Non è più stato fatto il bando cultura, quindi le associazioni sono rimaste completamente a secco. Al giorno d’oggi è molto importante unirsi, se un’associazione singola va dall’assessore per chiedere aiuto ha molto meno peso, se tante lo fanno, si lavora molto meglio, si porta avanti un discorso percorso comunitario”.

Nell’intenzione di Azzali questo comitato che sta nascendo vuole essere supporto all’attività amministrativa, dell’assessore alla Cultura appena nominato, senza alcun intento polemico o politico, ma nasce dal passato, quando con altri operatori della cultura lo stesso Azzali aveva discusso “della possibilità di creare qualcosa dal basso, perchè molte associazioni avevano fatto notare questa cosa, unirsi ed essere di supporto alla macchina amministrativa”. Tiene a precisare Azzali quindi che l’idea è comune.

Ad oggi ci sono già state alcune manifestazioni di interesse, e “appena si è un numero consono, si organizzerà un primo incontro conoscitivo per vedere le possibilità di collaborazione”. 

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




L’assessore Polledri: “i giudizi di Azzali basati sull’apertura o meno del portafoglio”

L’assessore Polledri Risponde alla nota stampa di questa mattina del presidente del Piacenza Jazz Club Gianni Azzali, inviando a sua volta un comunicato.

“Per l’ultima volta rispondo all’ennesima presa di posizione di Gianni Azzali, che accusa l’Amministrazione comunale di aver cancellato gli eventi del Jazz Fest 2018 dal proprio sito istituzionale, è doveroso chiarire che non c’è stata alcuna volontà di boicottaggio o velenosa ripicca nei confronti del Piacenza Jazz Club, tantomeno a causa del medievale oscurantismo di cui mi taccia”. Sono le parole dell’assessore alla Cultura Massimo Polledri, che precisa: “C’è un aspetto paradossale nella polemica del signor Azzali. Prima dichiara lui stesso di non aver presentato neppure la domanda di patrocinio per la sua kermesse, poi si lamenta perché i concerti non compaiono nel calendario degli eventi che il Comune evidenzia sulle proprie pagine web. Come è noto, e come qualsiasi associazione che vanta una pluriennale attività dovrebbe sapere, sul sito Internet comunale vengono pubblicati solo gli eventi organizzati direttamente dall’ente, oltre a quelli di soggetti esterni purché abbiano ricevuto il patrocinio o la collaborazione”.

“Spiace constatare – prosegue l’assessore – che i giudizi del signor Azzali sulle strategie e sul percorso di una città che, di certo non grazie al suo impegno, è stata tra le dieci finaliste per il titolo di Capitale italiana della Cultura, sembrino basarsi unicamente sull’apertura o meno del portafoglio. A maggior ragione se pensiamo che il Piacenza Jazz Fest, a differenza di molte altre realtà del territorio che non possono vantare altrettante forme di sostegno finanziario, conta numerosi sponsor istituzionali e privati. Poche cifre sono sufficienti per comprendere come la manifestazione non abbia bisogno della stampella comunale per reggersi in piedi”.

“Il bilancio 2016 della Fondazione di Piacenza e Vigevano – rimarca Polledri – riporta la deliberazione di 130 mila euro a favore del Piacenza Jazz Club per il Jazz Fest; erano 120 mila nel 2015 e 117 mila euro nel 2014. La Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha stanziato 34 mila euro nel 2017 e altrettanti nel 2016, come deliberato nel Piano triennale 2016-2018 a supporto di progetti artistici e iniziative di spettacolo. Cito questi documenti, pubblici e consultabili da chiunque, perché sia chiaro che l’Amministrazione comunale non ha assestato alcun colpo letale al Piacenza Jazz Fest, che può fare comunque affidamento su consistenti e preziosi contributi di cui, peraltro, ho citato solo due esempi, anche se l’elenco dei sostenitori, sul sito della manifestazione, è ben più lungo”.

“Possono, le politiche culturali di un ente, essere valutate solo con il metro degli esborsi economici? La risposta, negativa, dovrebbe essere ovvia. O forse no – conclude l’assessore – almeno stando al tenore degli interventi di Gianni Azzali nei confronti dell’Amministrazione comunale. Un bel tacer non fu mai scritto, soprattutto per rispetto alle tante associazioni del territorio che non solo, al pari del Jazz Club, non hanno ricevuto finanziamenti pubblici, ma non possono certo contare sui vantaggi di cui gode l’organizzatore del Jazz Fest per la sua manifestazione e per l’ordinaria attività presso il circolo Milestone. Considero definitivamente chiarita e per me chiusa la questione”.