Entro mercoledì 16 giugno si deve pagare l’acconto Imu 2021

In vista della scadenza di mercoledì 16 giugno, ultimo giorno per effettuare il pagamento dell’acconto dell’Imu dovuta per il 2021, la Confedilizia di Piacenza, in collaborazione con la Banca di Piacenza (che, oltre ad aver pubblicato l’apposita informativa sul proprio sito, www.bancadipiacenza.it, mette a disposizione i propri sportelli per i pagamenti), diffonde una  specifica guida con tutte le istruzioni sul tributo (base imponibile, aliquote, come e quando si paga, ecc..) e un prospetto con le principali aliquote fissate dal Comune di Piacenza.

Confedilizia e Banca di Piacenza ricordano che dallo scorso anno all’Imu è stata accorpata la Tasi.

Presso la sede della Confedilizia di Piacenza (Via Del Tempio 27-29 – Piazzetta della Prefettura, tel. 0523.327273. Uffici aperti tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00, lunedì, mercoledì e venerdì anche dalle 16.00 alle 18.00; e-mail: info@confediliziapiacenza.it; sito Internet: www.confediliziapiacenza.it) è istituito un apposito servizio di assistenza e consulenza per il pagamento del tributo. In particolare, gli uffici dell’Associazione forniranno informazioni sulle aliquote e le detrazioni dei vari Comuni, effettueranno il calcolo delle imposte dovute e daranno supporto nella compilazione dei modelli di versamento.




Insegnare ai giovani l’uso del denaro: alla Banca di Piacenza presentazione del libro di educazione finanziaria

Venerdì 26 febbraio, alle ore 18, nella Sala Ricchetti della Banca di Piacenza, presentazione in streaming del volume “I giovani, l’Economia e la Finanza” edito da Assopopolari. Interverranno, in dialogo tra loro, Angelo Antoniazzi, Pietro Coppelli e Pietro Boselli, rispettivamente direttore generale, condirettore generale e vicedirettore generale dell’Istituto di credito di via Mazzini. Introduzione e conclusioni affidate a Riccardo Mazza dell’Ufficio Relazioni esterne della Banca. Si potrà assistere all’evento collegandosi al sito www.bancadipiacenza.it (per ogni chiarimento rivolgersi all’Ufficio marketing, 0523/542347).

La pubblicazione guida i giovani lettori nel mondo dell’economia e della finanza con un linguaggio semplice e una grafica accattivante ricca di immagini, tabelle, grafici, disegni. “Educare le giovani generazioni all’uso consapevole del denaro è di per sé un’attività di importanza prioritaria – si legge nella presentazione del presidente dell’Associazione nazionale fra le banche popolari Corrado Sforza Fogliani – che assume oggi rilievo ancor più marcato in considerazione delle crescenti difficoltà che i nostri giovani si trovano ad affrontare in un periodo tanto difficile dal punto di vista economico e sociale”. Il segretario generale di Assopopolari Giuseppe De Lucia Lumeno, nell’introduzione al volume, ne spiega il significato ricordando “l’impegno ultradecennale, che prosegue, dell’Associazione sul tanto delicato, quanto urgente, tema dell’educazione finanziaria: spiegare l’economia e la finanza ai ragazzi in modo da dare loro gli strumenti per poter maneggiare questi argomenti così come fanno con i più complessi e sofisticati strumenti tecnologici”.




Natale con la Banca di Piacenza: dal Coro Farnesiano ai dipinti di Bertucci, tanta arte per salutare il 2019

Certo le iniziative non mancano quando si parla della Banca di Piacenza. Anche per questo Natale infatti è previsto un giusto mix di tradizioni e novità che sicuramente i cittadini (e correntisti) della Banca apprezzeranno.

A presentare il programma Pietro Coppelli, condirettore generale della Banca, assieme al referente per le Relazioni Esterne Emanuele Galba. “Anche quest’anno tante iniziative, abbiamo la mostra di Giacomo Bertucci, già inaugurata ma aperta ai visitatori fino al 19 gennaio. C’è la possibilità per entrare dentro Palazzo Galli per tutti i soci della Banca e anche per i non clienti, i quali devono solo registrarsi per entrare. Viene arricchito il tutto da iniziative che rientrano in un’ottica più generale di Banca di Piacenza, come ha ricordato recentemente il presidente Corrado Sforza Fogliani, ovvero riscoprire la solidarietà del territorio, mai fatta mancare alla nostra comunità anche attraverso iniziative culturali, a conferma del legame storico col territorio”.

Un desiderio questo reso possibile dai soci, “e dalla clientela, che trova da noi quello che non trova nelle altre banche, in particolare il desiderio di risolvere i problemi dei clienti”.

PROGRAMMA

Il legame con la cultura non può mancare, si comincia l’antivigilia di Natale col tradizionale Concerto degli Auguri, giunto ormai alla 33esima edizione (la prima nel 1987), presso la Basilica di Santa Maria di Campagna alle ore 21. Si esibiranno Sachika Ito (soprano), Francesca Sartorato (contralto), Massimo Altieri (tenore), Gabriele Lomabardi (basso), Federico Perotti (organo) assieme al Coro Polifonico Farnesiano diretto da Mario Pigazzini e sotto la direzione artistica del Gruppo Strumentale Ciampi. Presente anche l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Stefano Chiarotti. 

La domenica sono previsti appuntamenti fissi per visite guidate alla mostra di Bertucci (ore 11 e 16.30). Il 27 dicembre verrà invece presentato alle 18, nella stessa Basilica di Santa Maria di Campagna, il volume curato dallo stesso Galba e da Cristian Pastorelli sui “Dipinti negati”, ovvero quelli realizzati nel chiostro del Convento e poi cancellati dalla Soprintendenza. Gli intervenuti avranno in dono una copia del volume. “Si tratta di 273 dipinti – ricorda Pastorelli -, che raccontavano la storia di Piacenza. Il Convento era tutelato dalla Soprintendenza”.  “Un patrimonio che abbiamo reputato un peccato che andasse perduto -considera Galba -, c’erano ottime fotografie da sfruttare, lui ha fornito dettagli importanti, credo sia un mezzo perchè ci sia memoria dei lavori che sono stati realizzati”.

Il 31 la Banca saluterà il 2019 col canto Te Deum e con i canti di Natale eseguiti dalla Corale della Basilica. Teatro di entrambi sarà sempre Santa Maria di Campagna (alle 18 il primo, alle 21 il secondo appuntamento), a seguire cioccolata calda per tutti. Si tratta di un’iniziativa già in calendario lo scorso anno che si spera possa diventare una tradizione.

EVENTI COLLATERALI

Il 31 la Salita al Pordenone sarà aperta al pubblico dalle 10 all’una di notte, per chi fosse interessato prenotazione obbligatoria via email: salitaalpordenone@bancadipiacenza.it, oltre alla tavola rotonda con gli ex allievi di Bertucci mercoledì 8 a Palazzo Galli, Sala Panini, ore 17.30.

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La Banca di Piacenza non applicherà tassi negativi ai depositi

Dopo la decisione della Bce di ridurre ulteriormente il tasso applicato alle banche che depositano presso la stessa la propria liquidità (portandolo a – 0,50), la Banca di Piacenza ha deciso di non applicare tassi negativi ai depositi e ai conti correnti, sempre nell’ottica di massima attenzione all’interesse dei clienti. La scelta di non far ricadere sulla propria clientela gli effetti della politica monetaria espansiva della Banca centrale europea – spiega una nota dell’Istituto di credito di via Mazzini – fa seguito ai primi annunci di alcune grandi banche che vanno in senso opposto, in quanto ritengono di trasferire ai propri correntisti i tassi negativi applicati dalla Bce.

Nella nota stampa viene ricordato che la nuova azione della Banca centrale europea si pone l’obiettivo di rispondere al rischio recessione e di mantenere un tasso di inflazione al 2%, con un investimento di 20 miliardi di euro al mese (una decisione che immette liquidità nel sistema non ancorata all’economia reale, con il risultato di avere tassi reali negativi in quanto quelli nominali risultano costantemente inferiori al tasso d’inflazione).




Educazione finanziaria, a Palazzo Galli cento studenti a “lezione”

Erano circa 200 gli studenti piacentini (degli istituti Romagnosi, Colombini e Gioia) che hanno affollato il Salone dei Depositanti di Palazzo Galli per assistere alla lezione di educazione finanziaria con Banca di Piacenza, FEduF (la Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio dell’Abi) e Istituto Bruno Leoni sull’“Economia delle scelte”. Un’iniziativa che rientrava negli eventi di #ottobreEdufin2019, il mese dell’educazione finanziaria promosso dal Comitato ministeriale costituito allo scopo e diretto dalla piacentina Annamaria Lusardi.

Dopo l’intervento introduttivo del condirettore della Banca Pietro Coppelli (che, in particolare, ha portato il saluto del presidente esecutivo e vicepresidente FEduF Corrado Sforza Fogliani, impegnato all’estero), la dinamica lezione (che ha coinvolto i ragazzi con un quiz a squadre e premi ai vincitori) è stata illustrata dal direttore generale di FEduF Giovanna Boggio Robutti.

L’economia – è stato spiegato ai ragazzi – non è solo per gli esperti: occorre conoscerne i meccanismi perché influenza le scelte della nostra vita.

«Se non vi occupate di economia – ha efficacemente esemplificato Beppe Ghisolfi, banchiere e giornalista, vicepresidente del Gruppo europeo delle Casse di risparmio e consigliere Abi – è l’economia che si occupa di voi». Il prof. Ghisolfi, vero pioniere dell’educazione finanziaria nelle scuole (oggi a Piacenza e domani in volo per Washington, dove parteciperà con il Presidente Mattarella a una cena con Trump), ha denunciato la scarsa conoscenza dei termini finanziari nel nostro Paese: «Secondo un’indagine della Consob – ha riferito – il 97% degli italiani non sa cosa voglia dire diversificare; alcuni giorni fa parlavo con politici di fama e ignoravano il funzionamento dello spread»).

La prima parte di lezione è stata svolta da Igor Lazzaroni dell’Ufficio stampa FEduF che -utilizzando slide, filmati e con esempi pratici – ha stimolato gli studenti a ragionare sulle dinamiche cognitive che influenzano le nostre scelte personali e sulle conseguenze non intenzionali che da esse derivano («le nostre scelte hanno sempre implicazioni economiche: da con che mezzo decidete di andare a scuola, a che cosa decidete di mangiare in pausa pranzo»). Il dott. Lazzaroni ha spiegato ai ragazzi quanto sia importante gestire la “paghetta”, sottolineando il valore del risparmio come strumento per imparare a programmare, e invitato i genitori a non farsi usare dai figli come bancomat. Capitolo a parte è stato riservato alla consapevolezza delle scelte, soprattutto quando si acquista: meglio prestare attenzione ai meccanismi che ci condizionano, come l’ancorare psicologicamente un prezzo a un determinato bene e poi fissarne uno molto più basso, così dal farlo sembrare conveniente.

Il prof. Carlo Lottieri, docente di Filosofia del diritto all’Università di Verona e direttore del Dipartimento di teoria politica dell’Istituto Bruno Leoni, ha invece trattato degli effetti, visibili ed invisibili, delle decisioni pubbliche, soffermandosi in particolare sull’attualissimo tema dei dazi (dimostrandone il diretto impatto sulla quotidianità delle famiglie) e della concorrenza. Due i fattori, secondo Lottieri, che nel corso dei secoli hanno condizionato positivamente l’umanità: lo sviluppo degli scambi («importantissimo») e la globalizzazione («che ha ridotto il numero di persone che vivono in condizioni di estrema povertà»). Citando lo studio dell’economista americano Leonard Read sulla produzione delle matite, il prof. Lottieri ha dimostrato come il mercato intrecci le nostre attività e porti le persone, inconsapevolmente, a cooperare («la divisione del lavoro non avviene perché qualcuno stabilisce chi deve fare cosa»), con il denaro che svolge un ruolo cruciale. Il docente ha quindi giudicato negativamente lo politica dei dazi («creano tensioni politiche che possono portare a guerre commerciali; isolano le economie e rafforzano i regimi oppressivi; impediscono ai Paesi poveri di crescere») e – attraverso la teoria di Ricardo sulla divisione del lavoro – dimostrato come la concorrenza giovi a tutti e stimoli l’innovazione «spingendoci ad andare dove si è portati a dare il meglio di sé».

Alle due parti di lezione è seguito un quiz a squadre (a gruppetti di massimo 5 studenti) con domande alle quali si poteva rispondere interattivamente grazie all’app Kahoot!. In entrambi i casi, la vittoria è andata a tre ragazze di 5ª dell’indirizzo Economico-sociale del Colombini (Alice Ragalli, Anna Barberini ed Eleonora Casali, accompagnate dalla prof. Luisa Paciello Carafa), che hanno ricevuto in premio (dal prof. Ghisolfi) una “Guida per ragazzi e ragazze che vogliono scegliere il proprio futuro”, scritta da Emanuela Lancia, e un buono per l’acquisto di libri.

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Banca di Piacenza, Masera: “Per sostenere la crescita dei territori difendiamo le banche locali”

Quali le soluzioni, rispetto alla regolamentazione e alle politiche monetarie negli Stati Uniti e nell’Area Euro, per sostenere la crescita dei territori? E’ la domanda alla quale hanno cercato di dare una risposta i professori Rainer Masera e Donato Masciandaro, all’incontro che si è tenuto in un affollato Salone dei depositanti di Palazzo Galli della Banca di Piacenza (organizzato dall’Istituto di credito di via Mazzini in collaborazione con Arca Sgr).

Dopo i saluti introduttivi del direttore generale della Banca di Piacenza Mario Crosta e di Simone Bini Smaghi, vicedirettore generale di Arca Fondi Sgr, i due relatori si sono confrontati sull’interessante tema.

Per il prof. Masera (docente di Politica economica e preside della Facoltà di Economia dell’Università G. Marconi di Roma, ex ministro tecnico del Bilancio, già direttore centrale per la Ricerca economica della Banca d’Italia, autore del volume “Community banks e Banche di territorio”) bene fanno gli Stati Uniti a proteggere, con politiche non punitive, quelle che sono da noi le banche di territorio (cosa che fa anche la Germania): «Respingo la tesi sostenuta dalla Commissione europea – ha affermato il prof. Masera – secondo cui le medie e piccole banche non possono competere con le grandi. Le diseconomie nascono dall’imposizione, a partire da Basilea 1 e 2, di regole uguali per tutti gli istituti di credito, indipendentemente dalle dimensioni».

Questo penalizza enormemente le banche di territorio che sono l’ancora di salvezza per l’economia delle comunità. «Vi siete mai chiesti – ha concluso – perché le due maggiori potenze economiche occidentali, Usa e Germania, si preoccupano della salvaguardia delle banche piccole e medie e invece l’Unione europea spinge per concentrare il numero di istituti, con la scusa che non reggono la trasformazione tecnologica? Se messe in condizione, le piccole banche vincono la sfida delle nuove tecnologie».

Il prof. Masciandaro (docente di Economia politica e di Economia della regolamentazione finanziaria alla Bocconi di Milano, collaboratore del Sole 24Ore e autore del libro “Draghi, falchi e colombe”, L’euro e l’Italia) ha dal canto suo ripercorso la grande crisi mondiale del 2008, partita proprio dagli Stati Uniti, e criticato le scelte compiute negli anni dalla Federal Reserve. Il docente della Bocconi ha difeso l’indipendenza della Banche centrali («i politici non devono gestire la moneta»), bocciato l’idea che «la finanza è un pasto gratis» e promosso «la nave Bce di Draghi, che attraverso i tassi di interesse ha garantito la stabilità monetaria».

Secondo il prof. Masciandaro è «falsa» la vulgata che sostiene che da quando c’è l’euro le cose sono peggiorate.
Al termine dell’incontro, al numeroso pubblico presente è stata consegnata copia dei due volumi scritti dai relatori.




“Liberismo economico nei Promessi sposi”, si chiude la rassegna teatrale della Banca di Piacenza

Si è conclusa, con rinnovato successo, nel Salone dei depositanti di Palazzo Galli, la rassegna teatrale dedicata al “Liberismo economico nei Promessi Sposi” organizzata dalla Banca di Piacenza (i precedenti appuntamenti si erano tenuti nel corso dell’estate ad Agazzano, Castelnuovo Fogliani, Lodi e Caminata). Il reading, con protagonisti gli attori Mino Manni e Marta Ossoli, aveva questa volta come tema “La descrizione manzoniana della società secentesca e l’Addio ai monti” e si è svolto in occasione del 29° convegno del Coordinamento legali di Confedilizia.

Con la consueta abilità Manni e Ossoli, accompagnati da Silvia Mangiarotti al violino e da Elena Castagnola al violoncello – hanno condotto il numeroso pubblico intervenuto (presenti i vertici nazionali e locali di Confedilizia) in un viaggio nella società del ‘600 descritta dai Promessi Sposi, puntando l’attenzione sulle nozioni di economia politica (Luigi Einaudi lo riteneva uno dei migliori trattati in argomento che fossero mai stati scritti) che si apprendono leggendo il romanzo per il quale Manzoni trasse ispirazione dal Trattato sui grani del nostro Melchiorre Gioia.

Ai presenti è stato distribuito un significativo passo del romanzo nel quale, parlando di don Abbondio che “non era nato con un cuor di leone”, Manzoni efficacemente descrive l’organizzazione sociale dell’epoca, dove regnava una “impunità organizzata” e dove le grida erano inefficaci perché chi doveva farle osservare era connivente con i potenti. Con il risultato che ad essere vessati erano gli uomini pacifici e senza difesa. “L’uomo che vuole offendere – scrive Manzoni – o che teme, ogni momento, d’essere offeso, cerca naturalmente alleati e compagni. Quindi era, in que’ tempi, portata al massimo punto la tendenza degl’individui a tenersi collegati in classi, a formarne di nuove, e a procurare ognuno la maggior potenza di quella a cui apparteneva…”.

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Italiani di Crimea, lunedì convegno a Palazzo Galli

Nessuno degli italiani conosce la storia degli italiani in Crimea quando, in una notte, vennero imprigionati e tradotti nel campo di concentramento di Karaganda, grande come la Lombardia e il Piemonte messi insieme (nel quale è stato rinchiuso il nostro novantasettenne Pietro Amani), nel Kazakistan attuale, allora Unione Sovietica, colpevoli solo di essere italiani e quindi potenziali spie, dato che l’Italia era scesa in guerra con la Germania nazista e le nazioni dell’Asse.

La colonia italiana in Crimea (che non ha nulla a che fare con la guerra di Crimea del Piemonte Albertino) risale ai tempi della Repubblica Marinara di Venezia e nella sua attuale consistenza, all’800 allorché gli italiani (soprattutto pugliesi, come anche i loro nomi dimostrano) raggiunsero la Crimea per insegnare la coltivazione dei campi secondo i criteri di una moderna agricoltura e questo per un accordo intervenuto tra gli Zar ed i Borbone.
Questa vicenda sarà rievocata lunedì 23 settembre, alle 18, nella Sala Panini di Palazzo Galli della Banca di Piacenza dalla presidente dell’Associazione Cerkio degli italiani di Crimea, Giulia Giacchetti Boico, alla presenza anche di altre famiglie di origine italiana presenti in particolare in Armenia e nella sua capitale Yerevan.

Prevista anche la partecipazione di Elena Giacotto Shiriaeva da Kerch (Crimea), Maria Ragno da Yerevan (Armenia), Artemio Enzo Baldini, docente dell’Università di Torino.
Coordina il giornalista di Radio 1 Stefano Mensurati.
La partecipazione è libera con precedenza a Soci e Clienti della Banca. Per motivi organizzativi, si invita a preannunciare la propria presenza (relaz.esterne@bancadipiacenza.it – 0523 542356).

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Inaugurata la nuova scuola paritaria elementare Sant’Orsola

«La nascita di questa scuola è un bell’esempio di corresponsabilità messa in campo per raccogliere tanti fiorellini (i bambini, ndr) e farli crescere».

Sono le parole pronunciate dal vescovo mons. Gianni Ambrosio («con tanta gioia nel cuore»), intervenuto all’inaugurazione della nuova scuola primaria (paritaria) Sant’Orsola, nella sede di via Campo della Fiera, di fianco al Liceo Gioia. Dopo aver benedetto i locali («ma soprattutto le persone»), mons. Ambrosio ha sottolineato come questa avventura «parta molto bene, perché c’è tanto entusiasmo» ed ha osservato che «è giusto chiamare la scuola privata», in quanto la natura della gestione è tale, «ma non è sbagliato considerarla anche pubblica, nel senso che è aperta a tutti».

Numerosissime le persone intervenute al taglio del nastro della nuova struttura, con tanti bambini (accompagnati dai genitori) che lunedì inizieranno a sedere tra i banchi della Sant’Orsola. Presenti le maggiori autorità, a cominciare dal prefetto con i parlamentari, il questore, il comandante dei Carabinieri e il comandante del Genio Pontieri.

Il presidente della cooperativa Santa Giustina (che gestisce la scuola) ing. Enrico Braghieri ha ricordato «lo sconforto» vissuto insieme agli altri genitori alla comunicazione che le Orsoline (ha partecipato alla cerimonia la madre superiora suor Rosalina Broch) non erano più in grado di portare avanti il progetto della Primaria (resta in piedi, invece, quello della Secondaria di I grado): «Ci siamo guardati negli occhi chiedendoci che cosa potevamo fare.

Da lì è nata l’idea d’intraprendere un percorso, in collaborazione con le suore, che ringrazio, di continuità educativa per non disperdere un patrimonio secolare. In questo percorso abbiamo incontrato nuovi compagni di viaggio e aiuti anche inattesi».

L’ing. Braghieri ha posto l’accento sull’ispirazione cristiana della scuola «che nasce dalla tradizione del messaggio educativo delle suore Orsoline e dall’innovazione della proposta della Sant’Orsola, che punta sul potenziamento delle lingue, inglese e tedesco, e sugli strumenti multimediali, per offrire ai bambini solide basi utili per la crescita futura». Il responsabile della cooperativa Santa Giustina è quindi passato ai ringraziamenti a tutti coloro che in qualsiasi modo hanno reso possibile quello che il presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza (che ha acquisito i locali, messi poi a disposizione della scuola) Corrado Sforza Fogliani ha definito «un miracolo», perché «a Piacenza – dove assistiamo più ad annunci di fatti che a fatti – realizzare qualcosa di concreto è una cosa straordinaria».

«Alcuni giorni fa – ha raccontato il presidente Sforza Fogliani – stavo scrivendo per il giornale della Banca un articolo sul libro che raccoglie i tweets del Papa, chiamati breviloquia. Uno di questi, così recita: “La missione della scuola e degli insegnanti è di sviluppare il senso del vero, del buono e del bello”. Ed è il senso di questa iniziativa insperata. I protagonisti della giornata odierna sono i genitori, dalla cui volontà è nata la scuola che oggi inauguriamo. La Banca ha dato una mano. Ci auguriamo che la stessa mano ci venga richiesta anche per una futura scuola media».

Il presidente esecutivo della Banca di Piacenza (per l’Istituto di credito erano presenti anche il presidente del Cda Giuseppe Nenna e altri rappresentanti della Banca) ha quindi fatto cenno al fatto che di questa importante iniziativa piacentina abbia scritto oggi un giornale nazionale, Italia Oggi, ed ha annunciato che prossimamente della Sant’Orsola si occuperà Il Corriere della Sera, nell’inserto Buone Notizie. L’avv. Sforza ha rimarcato «i grandi sacrifici fatti dai genitori per dare continuità alla secolare tradizione delle Orsoline e per garantire ai propri figli una scuola che assicura l’emancipazione dal pensiero unico internazionale materialistico, che condiziona lo sviluppo culturale e morale dei giovani». Il presidente, dopo aver sottolineato che «la Sant’Orsola è nata senza aver ottenuto, ad oggi, alcun contributo pubblico», ha rilevato che – secondo studi ministeriali – «un alunno delle scuole statali costa allo Stato 10mila euro all’anno e che per gli 800mila studenti di scuole private lo Stato corrisponde 500 euro: sono i più grandi finanziatori dello Stato, che risparmia 9500 euro per ognuno di loro. «In sostanza, per un pregiudizio ideologico derivato dalla Costituzione, lo Stato si comporta contro la libertà di pensiero ma anche contro il proprio interesse».

«Questo – ha proseguito – mentre è ben noto che Einaudi ci ha lasciato detto che “la scuola si salva e si sviluppa nella libertà”».

La coordinatrice dell’attività didattica, prof. Donatella Vignola, ha illustrato l’offerta formativa della Sant’Orsola «che si prefigge l’obiettivo di garantire agli alunni un futuro sereno e di eccellenza», puntando «sì all’innovazione, ma al servizio della tradizione». Tra le caratteristiche innovative a disposizione dei 70 iscritti all’Istituto di via campo della Fiera (nello stesso immobile è presente un servizio dove i genitori possono rivolgersi per avere notizie sulle varie convenzioni e facilitazioni per la scuola fatte dalla Banca di Piacenza), il potenziamento dell’inglese fin dalla prima classe e l’inserimento del tedesco. Inoltre, ci sarà la figura della maestra prevalente. «Il nostro motto – ha concluso la prof. Vignola – è “imparare bene l’italiano e l’inglese come l’italiano”».

 

 

 




Banca dati immobiliare di Banca di Piacenza: “Prezzi certi del mercato, non stimati”

«La Banca dati immobiliare Banca di Piacenza (BDI) ha due importanti caratteristiche: è una raccolta di prezzi reali, non stimati e fa riferimento a dati certi desunti da documenti certificati». A ricordarlo, il condirettore generale dell’Istituto di credito di via Mazzini Pietro Coppelli, che con il suo intervento ha chiuso il convegno di studi sulla riforma della crisi di impresa e dell’insolvenza, organizzato dalla Banca a Palazzo Galli in collaborazione con il Tribunale di Piacenza e i locali Ordini degli avvocati e dei commercialisti e seguito da un qualificato e numeroso pubblico.

Il portale, ha spiegato il dott. Coppelli, raccoglie i dati delle aste immobiliari aggiudicate e delle compravendite registrate nel territorio di Piacenza e provincia. Realizzata in collaborazione con il Tribunale di Piacenza, l’Associazione proprietari casa-Confedilizia, il Collegio provinciale geometri e la Fiaip, la BDI è utile ad alcuni uffici interni alla Banca e si rivolge ai periti incaricati dal Tribunale in occasione delle aste giudiziarie («il suo utilizzo può contribuire a ridurre i tempi delle esecuzioni immobiliari»), a tecnici, progettisti, agenti immobiliari, impresari edili, esperti del settore immobiliare, persone interessate all’andamento dei prezzi.

Nel portale – studiato dall’Ufficio tecnico e aggiornato ogni tre mesi – sono stati inseriti i link per accedere agli annunci immobiliari: scopo, confrontare i dati reali con i prezzi medi stimati e avere un quadro il più possibile completo dell’andamento del mercato. «Per facilitare la comparazione – ha evidenziato il condirettore generale – la zona di Piacenza è stata suddivisa in cinque macro aree, ulteriormente suddivise al loro interno». Per la consultazione della Banca dati (gratuita, con precedenza per soci e clienti) ci si può rivolgere all’Ufficio tecnico della sede centrale (tecnico@bancadipiacenza.it) o agli sportelli della Banca.

Nell’ultima sessione di lavori dell’importante convegno (accreditato per la formazione professionale continua di avvocati e commercialisti), avente per tema “La liquidazione giudiziale e la vendita dei beni immobili”, prima del dott. Coppelli erano intervenuti il prof. Sido Bonfatti, ordinario di Diritto commerciale dell’Università di Modena e Reggio Emilia (riforma giudicata «approssimativa» in alcuni suoi passaggi: per esempio, sul ruolo del curatore, depotenziato rispetto a quello del giudice) e della dott. Valentina Rubertelli, componente del Consiglio nazionale del Notariato («il sistema delle aste telematiche notarili ha ampliato la platea degli offerenti e fatto crescere il numero delle vendite “fallimentari”; restano invece criticità nella gestione del portale ministeriale, troppo lento»).

La mattinata si era conclusa con la trattazione del tema “Le procedure di allerta e di composizione assistita della crisi”), con interventi del prof. Stefano Ambrosini, ordinario di Diritto commerciale dell’Università del Piemonte orientale e docente di Diritto della crisi d’impresa nella Luiss Guido Carli (rilevata la necessità di calibrare lo spettro di applicazione delle norme, forse troppo ampio nel testo uscito dalla Commissione Rordorf, ma che rischia di restringersi eccessivamente con il decreto correttivo che vedrà la luce entro settembre), del dott. Luciano Panzani, presidente della Corte d’Appello di Roma (esaminato il meccanismo dell’allerta e delle misure protettive che si affiancano, alla luce della pubblicazione, sulla Gazzetta ufficiale, della Direttiva comunitaria in materia) e del dott. Riccardo Ranalli, dottore commercialista di Torino (allerta giudicata «fondamentale opportunità» ma anche «minaccia», perché possibile fonte di liquidazioni precoci).

Il pomeriggio si era invece aperto con la sessione dedicata a “Continuità aziendale e le procedure di crisi”, argomento approfondito dalle relazioni della prof. Stefania Pacchi, ordinario di Diritto commerciale dell’Università di Siena (sotto la lente la nuova Direttiva Ue e il ruolo fondamentale dei creditori), della dott. Alida Paluchowski, presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Milano (tra i temi affrontati il concordato in continuità – diretta e indiretta – e il codice di riforma che prevede la soddisfazione dei creditori attraverso la continuità aziendale), e del dott. Andrea Foschi, componente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti («un collegio sindacale fatto bene è il miglior procedimento d’allerta possibile»). 

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