Domani a Palazzo Galli: “Ersilio Tonini il vescovo giornalista”

Verrà presentato il 10 novembre prossimo, presso la Sala Panini di Palazzo Galli della Banca di Piacenza, alle ore 18, il volume Ersilio Tonini Il Vescovo giornalista edito da Edizioni Moderna. Il volume, presentato dall’autore Nicola Lugaresi – vincitore del premio di laurea in memoria di Ersilio Tonini (1914-2013) proprio con questo testo – in dialogo con don Davide Maloberti direttore de Il Nuovo Giornale, è il primo profilo storico di una delle figure più inconsuete della Chiesa italiana del secolo Novecento.

La ricostruzione della vicenda biografica del Cardinale è accompagnata dallo studio della sua riflessione sulla comunicazione sociale, sulla base del suo decisivo apporto giornalistico e umano in alcuni momenti fondamentali della società italiana. Sono momenti accomunati dalla messa in discussione di valori fondamentali della convivenza civile e umana dove emerge la grande personalità e sapienza profetica del Cardinale.

Ingresso libero con precedenza per i prenotati (email relaz.esterne@bancadipiacenza.it, tf 0523-542357).




Alla scoperta dell’Atlas Major a Palazzo Galli

Lunedì prossimo (30 ottobre) presso la Sala Panini di Palazzo Galli, alle ore 18, la Banca di Piacenza ha organizzato un incontro dal titolo: “Atlas Major: un capolavoro cartografico a Palazzo Galli” che vedrà il relatore, ing. Gigi Rizzi, illustrare un prezioso documento cartografico, custodito a Palazzo Galli. Dono munifico alla Banca di Piacenza della Signora Annarosa Mars Torretta nel settembre 2010, esso rappresenta il vertice dell’editoria cartografica che caratterizzò la ricchezza culturale di quel Paese, l’Olanda, che nella metà del Seicento attraversò un periodo di tale floridezza nelle scienze, nelle arti e nei commerci che venne, a ragione, definito “l’età d’oro”. L’attenzione del relatore si concentrerà sull’importanza della cartografia quale scienza fondamentale del progresso umano e quale strumento di conservazione e fruizione delle conoscenze relative al mondo che ci circonda, di quella cioè che dai tempi di Claudio Tolomeo conosciamo come Geografia nel suo ultimo significato di “immagine”, “disegno” della terra. Al proposito, verrà esposto un sintetico excursus storico che, partendo dalle prime testimonianze su papiro o su terracotta dell’antichità e passando attraverso le opere di impianto tolemaico ci hanno portato al periodo di massimo progresso nella cartografia, cioè il secolo XVI, con le sue grandi e rivoluzionarie scoperte geografiche. Da qui arriviamo a quell’età particolarmente felice che vide, come detto, l’assoluta prevalenza dell’Olanda delle Sette Province sull’intera Europa, nelle scienze e nelle arti e quindi anche nella cartografia. Dal continuo confronto delle “officine” Hondius-Janssonius e Blaeu nacquero i più prestigiosi “Atlanti”, opere grandiose contese dalle clientele più facoltose del tempo. Di questi certamente il più famoso fu l’Atlas Major di Johannes Blaeu, del quale un esemplare si trova proprio a Palazzo Galli e che sarà possibile visionare alla fine dell’incontro.
Ingresso libero con precedenza per i prenotati (email relaz.esterne@bancadipiacenza.it, tf 0523-542357).




Ricordati due piacentini illustri: Angelo Genocchi e Melchiorre Gioia

La Banca di Piacenza ha ricordato ieri sera, a Palazzo Galli, le figure di due piacentini illustri: Angelo Genocchi (a 200 anni dalla nascita) e Melchiorre Gioia (a 250 anni dalla nascita). Presentando la serata, il Presidente esecutivo della Banca Sforza Fogliani ha sottolineato il valore di ricordare i grandi che hanno fatto grande la nostra comunità evidenziando che volgersi al passato (e ad un passato come quello di Piacenza) costituisce uno stimolo per il futuro.
Il dott. Cesare Zilocchi ha ripercorso la vita di Angelo Genocchi, matematico, che si occupò di teoria dei numeri e fu il predecessore di Giuseppe Peano, noto a tutti come l’inventore del latino sine flexione, una lingua ausiliaria internazionale derivata dalla semplificazione del latino classico. Allo studioso – che insegnò a Torino e che venne anche nominato senatore del Regno – è dedicata una vecchia via (già detta di Sant’Agnese) nella quale, all’inizio da via Roma, è stata scoperta una lapide ricordo, a cura del Comitato di Piacenza dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, in occasione del convegno del 1991.
Il prof. Nicola Pionetti, invece, ha tracciato il profilo di Melchiorre Gioia (al quale è dedicato il Liceo classico di Piacenza), economista, politico e intellettuale italiano: uno dei primi studiosi ad applicare i concetti di Statistica alla gestione economica dei conti pubblici (ad esempio per le tasse, gabelle, e così via).
Al termine della serata, Sforza Fogliani ha salutato gli intervenuti ed ha omaggiato i relatori con preziosi oggetti griffati Banca di Piacenza.




Piacenza e l’invasione della fibra ottica. La società può eseguire i lavori senza il consenso dei proprietari

«La convenzione con Open Fiber non è ancora stata firmata. Chiederemo all’operatore di comunicazione di prestare fideiussione per possibili danni agli edifici privati. Nella bozza di convenzione è già compreso l’obbligo di prestare fideiussione per i danni alle strade». Questo quanto ha detto affermato l’assessore Paolo Garetti, nel corso di un affollato incontro sul problema del cablaggio in fibra ottica, promosso da Confedilizia Piacenza e tenutosi presso la Sala Panini di Palazzo Galli (Banca di Piacenza).
All’inizio della riunione, l’avvocato Corrado Sforza Fogliani ha evidenziato come il quadro giuridico in materia sia sconfortante. Sforza si è soffermato sull’analisi di alcune norme del dlgs. 259/2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche) sottolineando come nello stesso sia data la possibilità agli operatori di comunicazione che posano fibre ottiche – nel caso specifico la società Open Fiber – di entrare all’interno delle parti comuni condominiali liberamente e senza necessità del consenso di condomini e singoli proprietari.

Sforza Fogliani ha poi informato i presenti della proposta già formulata ad Open Fiber, dalla locale Confedilizia, di ottenere dalla stessa il rilascio di una polizza fideiussoria che copra i possibili danni derivanti a singoli dalla attività di cablaggio e ciò al fine di evitare che i danneggiati debbano promuovere singole cause contro entrambi gli operatori interessati, e cioè l’operatore di comunicazione e l’operatore di rete (“che, naturalmente – ha detto il Presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza -, si palleggerebbero le responsabilità tra di loro”).

Sforza Fogliani ha concluso il suo intervento introduttivo sottolineando che i finanziamenti per il cablaggio sono previsti dalla legge solo nelle cosiddette aree “a fallimento di mercato” in cui ricadono 6 comuni della nostra provincia su 48 e fra i quali non c’è il comune capoluogo.

Dopo aver spiegato che i rappresentanti di Open Fiber erano stati invitati a partecipare all’incontro ma che, dopo aver inizialmente accetto, hanno rinunciato a presenziare, il Presidente ha passato la parola al dott. Maurizio Mazzoni. Il direttore della locale sede della Confedilizia ha elencato le numerose vie di Piacenza (poco meno di novanta) che saranno interessate dalla prima ondata di lavori di cablaggio. I lavori – ha continuato il Direttore – interesseranno il 70% della superficie viaria cittadina (l’elenco è pubblicato in calce a quest’articolo).

Successivamente, ha preso la parola l’ing. Andrea Bricchi che ha analizzato la questione dal punto di vista tecnico, chiarendo che Open Fiber effettuerà i lavori di cablaggio della fibra ottica in modo tale da sfruttare – ove possibile – solamente le reti già esistenti.
Open Fiber – ha proseguito l’ing. Bricchi – vuole portare la fibra, contrariamente a quanto avviene ora, direttamente nelle abitazioni così da poter concedere poi l’utilizzo dell’infrastruttura ai provider che forniscono la connessione internet ai cittadini.

E’ seguito l’intervento dell’avvocato Antonino Coppolino che si è soffermato in dettaglio sull’analisi del Codice delle comunicazioni elettroniche sollevando questioni dal punto di vista terminologico e risarcitorio, concludendo comunque (come già l’ing. Bricchi) che a garanzia dei privati proprietari non può chiedersi che il rilascio di una polizza fideiussoria e che è auspicabile che il Comune di Piacenza tuteli i cittadini inserendo questo obbligo nella convenzione che deve essere stipulata.

Le parole dell’assessore Garetti, di cui abbiamo riferito in apertura, sono state accolte con viva soddisfazione dal pubblico che, in precedenza, aveva espresso a più voci le sue preoccupazioni.

Nel dibattito, fra molti altri presenti, sono intervenuti anche l’assessore Massimo Polledri nonché il consigliere comunale Antonio Levoni (presente insieme al collega geometra Gian Paolo Ultori). In particolare, il consigliere Levoni ha ringraziato pubblicamente Confedilizia per la sua attenzione verso i proprietari di immobili, ribadendo in seguito quanto già auspicato dall’assessore Garetti, e cioè che il Comune si batta per far sì che la polizza fideiussoria venga stipulata.

La riunione – durata più di due ore – si è conclusa con i saluti del presidente Sforza Fogliani, che ha invitato gli amministratori di condominio a convocare assemblee per informare i condòmini della questione nonché dei rischi derivanti dalla totale libertà di accesso concessa dalla legge agli operatori di comunicazione. L’impegno di Confedilizia è a promuovere altri incontri di Amministratori e condòmini per informare gli stessi in tempo reale dei risultati che è auspicabile si raggiungano con la collaborazione del Comune e, comunque, per dare delle indicazioni sui comportamenti da tenere, sia in caso di accordo che non.

ELENCO DELLE VIE INTERESSATE DALLA PRIMA ONDATA DI LAVORI DI CABLAGGIO IN FIBRA OTTICA
CORSO EUROPA
LARGO ERCOLE ANGUISSOLA
LARGO GIOVANNI PALLASTRELLI
VIA ALBERTO SCOTO
VIA ALFREDO SBOLLI
VIA AMEDEO SILVA
VIA AMOS GUARNASCHELLI
VIA ANDREA GALLUZZI
VIA ANGELO MARIA ZECCA
VIA ANGELO QUADRELLI
VIA ANTONIO CANEVA
VIA ANTONIO GRAMSCI
VIA ANTONIO TRIVIOLI
VIA ANTONIO ZANETTI
VIA BARTOLOMEO BADERNA
VIA BARTOLOMEO BAGAROTTI
VIA BERNARDO BAFFI
VIA BRIGIDA BANTI
VIA BRUNO BUOZZI
VIA CAMILLO GUIDOTTI
VIA CAMILLO TASSI
VIA CARAMOSINO
VIA CARLO BONINO
VIA CARLO CATTANEO
VIA CARLO E NELLO ROSSELLI
VIA CARLO MARIA VIGANONI
VIA CAROLIPPO GUERRA
VIA CORNEGLIANA
VIALE DANTE ALIGHIERI
VIA DELLA CONCILIAZIONE
VIA DIOFEBO NEGROTTI
VIA DON GIOVANNI MINZONI
VIA EGIDIO GORRA
VIA EMILIO OTTOLENGHI
VIA EUGENIO CORTINOVIS
VIA FEDELE TOSCANI
VIA FERRANTE GONZAGA
VIA FERRUCCIO ZAGO
VIA FILIPPO GRANDI
VIA FRANCESCO DURANTE
VIA FRANCESCO PACCHIOTTI
VIA FULVIO FULGONIO
VIA GAETANO LUPI
VIA GIAN MARIA DAMIANI
VIA GIAN PAOLO LOMAZZO
VIA GIANNANTONIO PERREAU
VIA GINO TRESPIOLI
VIA GIOVANNI LANFRANCO
VIA GIOVANNI RAINERI
VIA GIOVANPAOLO FELIZIANI
VIA GIULIO ARATA
VIA GIUSEPPE MANFREDI
VIA GIUSEPPE MEROSI
VIA GIUSEPPE MISCHI
VIA GIUSEPPE NASALLI ROCCA
VIA GUERCINO
VIA ILARIO SPOLVERINI
VIA ILDEBRANDO PONZINI
VIA LEONARDO DA VINCI
VIA LORENZO FORESTI
VIA LUIGI EVANGELISTA
VIA LUIGI MARZOLINI
VIA LUIGI RIGOLLI
VIA LUIGI ROMANINI
VIA MARIA MELATO
VIA MARTIRI DELLA RESISTENZA
VIA MICHELANGELO
VIA MOLINARETTO
VIA MORAZZONE
VIA NINO CORVI
VIA ORESTE LABO’
VIA PIER FRANCESCO PASSERINI
VIA PIERO GOBETTI
VIA PIETRO DA NOCETO
VIA PIETRO MOTTI
VIA PIETRO SALVATICO
VIA PRIMO GUERZONI
VIA RAFFAELE SFORZA FOGLIANI
VIA RAFFAELLO SANZIO
VIA RODOLFO BOSELLI
VIA ROGERIO
VIA SAN GIUSEPPE
VIA SEBASTIANO RICCI
VIA TRANQUILLO GARDELLA
VIA UMBERTO CEVA
VIA VIGNOLA
VIA VITTORIO CIPELLI
VIA VITTORIO GADOLINI

ELENCO DEI COMUNI DELLA NOSTRA PROVINCIA NEI QUALI IL CABLAGGIO GODRA’ DI FINANZIAMENTI STATALI

BETTOLA
FARINI
FERRIERE
MORFASSO
PONTE DELL’OLIO
VERNASCA




Successo per don Abbondio in Sant’Ilario

Si è aperta ieri sera, con il reading teatrale “Don Abbondio e la notte degli imbrogli” la rassegna culturale “Incontri d’autunno all’ombra del Gotico”, ciclo di eventi promossi dall’Amministrazione comunale con il contributo del tessuto economico e imprenditoriale del territorio. Lo spettacolo è stato curato dall’attore Mino Manni, che insieme a Marta Ossoli ha dato voce ai “Promessi Sposi”.
L’evento inaugurale, tenutosi all’Auditorium Sant’Ilario, ha avuto il sostegno della Banca di Piacenza, che nei mesi scorsi ha già ospitato a Palazzo Galli diverse letture dal capolavoro manzoniano, sul tema “La saggezza economica dei Promessi Sposi”. Come ha ricordato l’assessore alla Cultura Massimo Polledri, introducendo la serata con un ringraziamento ufficiale, “ancora una volta la Banca di Piacenza è in prima linea per offrire alla città un appuntamento di alto profilo artistico e intellettuale, confermando la sensibilità e il ruolo dell’istituto di credito nel promuovere e valorizzare il nostro patrimonio storico e culturale”.
Il successo del reading, che ha visto sul palco accanto ai protagonisti la violinista Silvia Mangiarotti, apre la strada ai successivi spettacoli in programma. Il calendario completo sarà presentato nei prossimi giorni, insieme alle altre realtà che – come la Banca di Piacenza – hanno garantito il proprio supporto: Confindustria, Unione Commercianti, Confapindustria.




Barbieri: il dossier presentato per candidarci a capitale della cultura è “un primo passo per rendere Piacenza protagonista”

“Riuscire a rispettare la data è stato un vero incubo ma alla fine ci siamo riusciti e questa mattina abbiamo presentato ufficialmente, al ministero, il dossier con la candidatura di Piacenza a Capitale italiana della cultura 2020”.

Il sindaco Patrizia Barbieri ha aperto con queste parole la conferenza stampa convocata in sala consiglio per illustrare i contenuti del documento con cui la nostra città spera di riuscire ad entrare nella cosiddetta “short list” ossia nel gruppo ristretto da cui uscirà alla fine il nome della vincitrice. Ora i sette saggi, ossia gli esperti del ministero vaglieranno tutte le domande presentate ed entro due mesi diranno quali sono le città finaliste. Se Piacenza rientrasse fra queste ci sarà un “secondo tempo” in cui le prescelte dovranno approfondire gli spunti e le linee programmatiche esposte nel dossier trasmesso oggi ed intitolato “Piacenza Crocevia di Culture”.
Il sindaco Barbieri ha sottolineato come da tempo a Piacenza non si vedesse una partecipazione così corale con tanti, diversi, soggetti pubblici e privati, tutti uniti attorno ad un progetto comune. “E’ un primo passo perché la nostra città diventi protagonista di eventi, di manifestazioni culturali che già ci sono state in passato ma che devono avere un futuro ancor più intenso. Piacenza deve venire alla ribalta, come è giusto che sia”.
“Ora – ha concluso il sindaco – attendiamo gli step successivi, con la consapevolezza che quanto è stato fin qui prodotto è già un grande successo da cui partire per promuovere sempre di più il nostro territorio, non solo per dare delle risposte culturali ma anche delle risposte di strategia territoriale”.

La parola è poi passata all’assessore alla cultura Massimo Polledri (che potete anche vedere qui sotto nell’intervista rilasciata ai nostri microfoni).
“Senza il coraggio e la determinazione del sindaco e del notaio Toscani che una sera hanno deciso di lanciare il cuore oltre l’ostacolo oggi non saremmo qui – ha affermato Polledri che ha poi proseguito dicendo – “io e Paolo Verri abbiamo messo una dose di pazzia ed incoscienza … che è servita”.
“E’ stata una corsa nella scrittura (è iniziata a metà agosto ndr) ma anche un ritrovarsi di Piacenza con decine di progetti. Se saremo nella short list – ha affermato l’assessore -avremo tutto il tempo per approfondire la parte progettuale. Sono arrivate tante idee. L’assessorato è stato tempestato di telefonate da parte di persone che volevano proporre progetti, dare suggerimenti”.
“Questa – ha sottolineato Polledri in conferenza stampa – è un’idea che è cominciata con Expo, è proseguita con il Guercino. Un’idea di poter essere protagonista e riuscire ad attrarre, con una distanza di due ore di viaggio, fino a dodici milioni di persone”.
Polledri ha poi spiegato come quella di Piacenza non sia una candidatura in solitaria ma abbia il supporto di tante realtà pubbliche e private: “Piacenza ha avuto il sostegno ed il riconoscimento di enti importanti come la Banca di Piacenza e poi di tutte le associazioni di categoria ed ancora della Sovraintendenza per arrivare alle istituzioni la cui partecipazione ci ha fatto piacere. La regione Emilia Romagna ha garantito il suo sostegno ed il suo supporto. La regione Lombardia anche, perché è conscia che la nostra è una vicinanza culturale e di valori. Poi ci ha fatto particolarmente piacere il sostegno di Genova. Una città che confina e che è pronta ad entrare nel club e fare squadra con Piacenza e condividere questa esperienza. Piacenza Capitale non sarà solo una vittoria nostra, qualora riuscissimo a vincere, ma una vittoria di tanti soggetti con cui noi abbiamo intenzione di collaborare. Come anche Alessandria”.
Polledri ha infine volute dare onore e merito a chi ha sostenuto l’idea di Piacenza capitale della Cultura Italiana 2020: “chiudo ringraziando la curia che ha partecipato in modo fattivo, la Camera di Commercio, la Fondazione della Cassa di Risparmio di Piacenza. Ringraziamo anche gli altri partner come la banca di Piacenza che ha già messo in cantiere la parte economica. Molti hanno cantierato la parte di idee, loro hanno cantierato le idee ma anche già i soldi per realizzarle. Infine volevo ringraziare l’assessorato con tutti i suoi dirigenti, funzionari ed addetti che hanno messo entusiasmo e molto tempo, i colleghi assessori, tutti gli altri uffici del comune che hanno collaborato.
Ringrazio anche la passata amministrazione che ha lasciato dei segni tangibili che abbiamo incorporato nel progetto”.

 

Qui di seguito la nostra intervissta all’assessore Massimo Polledri e più sotto il comunicato stampa diffuso dal comune.

“Piacenza Crocevia di Culture”, è il tema che caratterizza il dossier trasmesso stamani al Mibact per la candidatura della nostra città a “Capitale della Cultura 2020”

Non luogo di passaggio dunque, ma piuttosto spazio aperto a tutti, luogo di contaminazioni, dove età romana ed età contemporanea, Medioevo e Ottocento, archivi e innovazione tecnologica, si potenziano reciprocamente grazie al dialogo e alla collaborazione tra tutti gli attori e i protagonisti della vita cittadina.

Il tema non riguarderà tuttavia solo Piacenza e la sua offerta culturale, ma in collaborazione con il Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo verrà sottoposto anche alle altre città italiane candidate per il 2020, a partire da quelle limitrofe a Piacenza, perché l’Italia intera è da sempre un grande Crocevia di Culture.

Nel corso del 2020, un calendario settimanale che comprenderà oltre 50 appuntamenti racconterà, in italiano e in inglese, al pubblico dei grandi e dei piccini, le storie più famose e quelle meno note di Piacenza e del resto d’Italia. La città nell’occasione aprirà i suoi oltre 13O palazzi nobiliari al cui interno prenderanno forma le storie di Piacenza, narrate con letture, momenti musicali, brevi filmati, pillole su Twitter e su Facebook, con disegni e con percorsi architettonici.

Piacenza lancerà inoltre, a ridosso del 2020, un bando per far raccontare a tutti gli italiani le loro passioni preferite, dallo sport all’antiquariato, dalle motociclette alla musica jazz, che verranno riprese dai migliori scrittori contemporanei e divulgate grazie ad accordi con i media e la stampa nazionale, per trasformarsi poi in un’unica grande mostra.

Una delle peculiarità di Piacenza e del suo territorio è l’interazione continua tra città e campagna, una continuità dolce che si trasforma in uno straordinario dialogo anche con i fiumi: il Po, naturalmente, ma anche il Trebbia e l’Arda, il Tidone e il Nure. Un argomento decisivo per i nostri stili di vita, che scrittori, filosofi e scienziati nel 2020 a Piacenza declineranno in dibattiti e incontri affiancati da spettacoli musicali e teatrali sull’argomento.

Le sedi locali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Politecnico di Milano, in collaborazione con le più grandi università italiane, organizzeranno dieci appuntamenti pubblici per guardare avanti e capire quali siano le sfide che l’Italia, l’Europa e il Mondo dovranno fronteggiare nei prossimi 2O anni.

Piacenza Crocevia di Culture infine inviterà i giovani da tutta Italia, con particolare riferimento e accordi specifici con quanti abitano in grandi metropoli, per far capire loro la qualità della vita di provincia, e insieme guardare al 2022, anno in cui si festeggeranno i 900 anni del Duomo, vero motore immobile della vita della città.

“La sfida di Piacenza oggi – commenta il responsabile scientifico, Paolo Verri -, per cui il 2020 può rappresentare un effetto di accelerazione straordinario, è di non pensare più che la cultura sia qualcosa che viene immaginata e prodotta per un consumo principalmente rivolto agli abitanti della città e del territorio circostante, ma che questa amplissima offerta, resa ancora più valida dal confronto e dalla contaminazione con altri soggetti provenienti dai territori limitrofi, possa attirare un pubblico sempre più vasto. Solo così la cultura può diventare lo strumento per dare vita nella città di Piacenza a nuove ‘conversazioni’ con un fine specifico: quello di riaffermare, rigenerandola, l’identità culturale di una comunità di persone che scelgono di coltivare le virtù civiche come modus del loro agire”.

 

 

 

 

 

 




La Banca di Piacenza sostiene la candidatura a Capitale della Cultura “nei fatti ed in autonomia”

A distanza di qualche giorno dal suo precedente comunicato la Banca di Piacenza torna ad occuparsi della questione di Piacenza Capitale della cultura 2020.

In buona sostanza, per motivi impescrutabili, nel “fare squadra” l’unico istituto bancario piacentino rimasto sul terrtorio non era stato invitato. Nessuno gli aveva chiesto cioè di entrare a far parte del comitato promotore, come logica, saggezza e convenienza avrebbero dovuto suggerire. Una scelta che ovviamente non aveva fatto piacere ai vertici della banca di via Mazzini. Da qui la presa di posizione pubblica che aveva aperto un vero e proprio caso diplomatico. Con una nota stampa, inviata oggi, la banca chiarisce ulteriormente il suo punto di vista. Ecco il testo:

A proposito della vicenda della “Capitale italiana della Cultura 2020”, la Banca di Piacenza precisa e comunica:

La Banca locale ha da tempo elaborato un progetto di valorizzazione del Pordenone e della chiesa di Santa Maria di Campagna, nell’ambito del suo impegno – unanimemente riconosciuto – di Banca di territorio.

Di tanto la Banca ha informato anzitutto l’Amministrazione comunale, fornendo anche una propria relazione illustrativa al proposito.

Successivamente a tale informativa è stato costituito, tra il Comune ed altri Enti, un comitato promotore della candidatura piacentina, al quale non è stata invitata a partecipare la Banca locale.

A questo punto, la Banca ha emanato un comunicato ufficiale nel quale – facendo presente quanto or ora detto – ha altresì esposto il proprio programma dettagliato (e storicamente spiegato) sia per il Pordenone che per gli anni successivi (Piacenza crocevia e Piacenza città dei banchieri medievali) così esponendo una serie di iniziative che potrebbero forse anche condurre ad aspirare a concorrere non solo per la Capitale italiana ma anche per la Capitale europea (come Matera).

La precisazione e l’illustrazione in questione è stata fatta dalla Banca anzitutto perché l’opinione pubblica, dalla non presenza della Banca locale nel comitato anzidetto, non ricavasse l’impressione che il nostro Istituto si dissociasse dall’aspirazione della Comunità piacentina (che invece apprezza e condivide, come un ulteriore passo per il recupero dell’orgoglio della piacentinità e come inversione di tendenza rispetto a fatti, ed anzi a una serie di fatti, che si sono susseguiti in un recente passato).

Con la sua posizione di autonomia, la Banca ha voluto comunque far presente ai piacentini che il concorso dell’Istituto alla candidatura per la Capitale della cultura non sarebbe stato solo formale, ma – anzi – effettivo, così programmando le proprie intenzioni sia per il 2018 che per il 2019 ed il 2020 (elementi tutti che sono considerati ai fini dell’aggiudicazione del titolo fra i diversi territori candidati).

Da ultimo, la Banca – nel ribadire che finanzierà il proprio programma senza chiedere alcun finanziamento pubblico o parapubblico (come invece è avvenuto per iniziative di altri) e quindi senza gravare sui contribuenti – ha voluto anche sottolineare che non rientra nel suo costume, e nei suoi comportamenti, prendere treni in corsa come molte volte è d’uso fare a Piacenza semplicemente per apparizione scenica. Conferma quindi all’Amministrazione comunale – che ringrazia per le sollecitazioni svolte e l’impegno posto – che la Banca realizzerà in ogni caso il suo programma in accordo con le altre Amministrazioni interessate, chiedendo anzitutto di esaminare il Dossier predisposto per il programma Capitale italiana della Cultura 2020 al fine di ogni collaborativa decisione.

 

12.9.’17




Il sindaco al Rotary: “per il Carmine stiamo decidendo la destinazione”

Pubblico delle grandi occasioni ieri sera al Rotary club di Piacenza presieduto dal dott. Leonardo Bragalini. Tanti i soci, gli invitati e le autorità, fra cui il presidente esecutivo della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani ed il presidente di Expo Giuseppe Cavalli. Un’affluenza dovuta alla presenza del sindaco avv. Patrizia Barbieri che si è a lungo intrattenuto con i rotariani e con gli ospiti prima della conviviale.
Il sindaco ha svolto un dettagliato intervento non nascondendo la situazione non facile in cui si trova ad agire ed i tanti problemi ereditati.
L’avvocato Barbieri ha però ribadito la sua volontà di agire ed ha sottolineato come la comunità piacentina possa reagire alle difficoltà con un impegno corale.
Il sindaco ha, fra l’altro, parlato della chiesa del Carmine di via Borghetto e si è detta convinta che, con l’aiuto ed il finanziamento di vari enti e soggetti, si potrà provvedere al recupero della stessa.
L’avvocato Barbieri ha anche reso noto che la giunta sta riconsiderando la destinazione d’uso della chiesa che la passata Amministrazione intendeva usare come centro per la mobilità logistica. Sebbene non sia stata presa alcuna decisione il sindaco ha lasciato intendere che si potrebbe fare del Carmine un centro di accoglienza per visitatori e di valorizzazione delle tante eccellenze piacentine e provinciali.
Il sindaco ha poi parlato di università e della candidatura a capitale della cultura 2020 ed infine ha risposto alle numerose domande dei rotariani e degli ospiti.




Importante sentenza a favore della Banca di Piacenza

Inefficace un vincolo di destinazione costituito in danno della Banca di Piacenza

Dopo l’annullamento di un trust costituito in danno della nostra Banca, la stessa ha ottenuto anche la dichiarazione di inefficacia di un vincolo di destinazione pure costituito in nostro danno.

L’atto di costituzione di un vincolo di destinazione ex art. 2645 ter del Codice civile, pur non determinando la fuoriuscita dei beni dal patrimonio del disponente, comporta un effetto di segregazione patrimoniale che imprime ai beni stessi una destinazione idonea a sottrarli dalla generica garanzia dei creditori in quanto, per effetto della costituzione del vincolo, i beni stessi possono costituire oggetto di esecuzione solo per i debiti contratti per la realizzazione del fine di destinazione. E’ il principio affermato dalla Corte di appello di Bologna (Pres. rel. dott. Roberto Aponte) con sentenza del 10 agosto scorso, in accoglimento delle ragioni prospettate dalla difesa della Banca di Piacenza (avv. Franco Spezia). Negli stessi termini si era espresso il Tribunale di Piacenza (sent. n. 365/’14 – rel. dott. Schiaffino), che aveva dichiarato – ex art. 2901 cod. civ. – inefficace nei confronti della Banca un vincolo di destinazione costituito con atto di un notaio piacentino.

“La situazione che si determina a seguito della costituzione del vincolo ex art. 2645 ter cod. civ. – ha spiegato la Corte d’appello – è analoga a quella derivante dalla costituzione di un fondo patrimoniale, la cui assoggettabilità a revocatoria per la rimozione della limitazione alle azioni esecutive è affermata da consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità”. “Parimenti analoga – ha detto sempre la Corte d’appello – è la lesione per le ragioni dei creditori derivante dall’atto di conferimento di un bene in un trust, che pure secondo concorde giurisprudenza di merito è assoggettabile a revocatoria perché comporta lesione della garanzia patrimoniale dei creditori”.

La sussistenza di un pregiudizio per le ragioni del creditore – ha detto ancora la Corte di Bologna – non può essere esclusa “in considerazione del fatto che la cessazione del vincolo in parola è prevista in caso di morte anche della sola disponente, essendo sufficiente considerare, in proposito, che con l’atto impugnato dalla Banca i beni vengono di fatto sottratti alla garanzia del creditore (che al momento della concessione del credito poteva contare sulla garanzia costituita dagli immobili della debitrice) per una durata indeterminata (ed indeterminabile)”.

In conseguenza di quanto sopra, la Corte d’appello ha confermato la dichiarazione di inefficacia del vincolo nei confronti della Banca di Piacenza, condannando la parte debitrice anche alle spese del grado (12 mila euro oltre rimborso spese, Iva e Cassa assistenza avvocati) ed oltre altresì il pagamento dell’ulteriore importo del contributo unificato, pari a quello dovuto per l’appello.

La sentenza riveste una particolare importanza perché si tratta della prima – che risulti – emessa nello specifico caso di un vincolo di destinazione costituito ex art. 2645 ter e cioè del vincolo di beni per la destinazione degli stessi al soddisfacimento di interessi meritevoli di tutela riferibili a persone con disabilità, a pubbliche amministrazioni o ad altri enti o persone fisiche.

Gianmarco Maiavacca