Le reazioni di Berlusconi e Salvini agli scontri di sabato a Piacenza

Continuano le reazioni da parte di politici locali e nazionali sugli scontri avvenuti sabato pomeriggio, a Piacenza, fra i manifestanti e le forze dell’ordine. A fare particolare scalpore è stata in particolare l’aggressione nei confronti del brigadiere dei carabinieri caduto durante un ripiegamento dei suoi colleghi.

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi – come ha reso noto durante un collegamento a Radio Lombardia -ha telefonato al comandante generale dei carabinieri “per esprimere la mia solidarietà ai militari feriti da quei criminali di estrema sinistra. Non ci può essere tolleranza verso chi usa la violenza”.

Dura la presa di posizione del segretario della Lega Matteo Salvini che a Mattino Cinque ha detto “Nel Paese che ho in testa quei dementi che hanno pestato quel carabiniere che stava facendo il suo lavoro vanno in galera”. Mentre vedeva scorrere sui monitor le immagini degli scontri il leader leghista ha aggiunto “Questa sarebbe una manifestazione di non violenti, contro i Salvini e per la pace? No, questi sono fascisti, squadristi e comunisti, che picchiano un carabiniere per terra”.

Il responsabile Giustizia di Fratelli d’Italia, l’onorevole Edmondo Cirielli, in una nota, ha chiesto “che non via sia alcuna tolleranza ma pene esemplari verso i delinquenti dei centri sociali che hanno aggredito a Piacenza un brigadiere dei carabinieri, impegnato a garantire l’ordine pubblico”. Cirielli ha anche assicurato

Che in caso di vittoria elettorale della coalizione di centro destra “provvederemo a introdurre nuove regole di ingaggio per garantire l’ordine pubblico e tutelare i militari, che ogni giorno rischiano la vita per assicurare la difesa della Patria”.

Maurizio Gasparri (FI) invece ha detto “Il centrodestra deve tornare al governo perché i fatti come quelli di Piacenza non accadano più, perché ci sia rispetto verso le forze dell’ordine e non più elogi di facciata ma mortificazioni nella sostanza con ridicoli aumenti di stipendio. Noi – ha affermato Gasparri  – siamo dalla parte del carabiniere ferito mentre era impegnato a tutelare la nostra sicurezza, siamo dalla parte del gioielliere napoletano e dei tanti cittadini che si sono visti costretti a usare un’arma per difendersi”.




Berlusconi rinviato a giudizio

L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio a Siena con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Il Gup del tribunale di Siena Roberta Malavasi ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura nell’ambito dell’inchiesta Ruby ter giunta a Siena da Milano per competenza territoriale. A Siena, infatti, si sarebbe compiuto il reato secondo cui Berlusconi avrebbe pagato Danilo Mariani, pianista delle feste di Arcore, per indurlo a falsa testimonianza sul caso ‘olgettine’. Il Gup Roberta Malavasi ha invece respinto le eccezioni preliminari presentate dalla difesa dell’ex premier, gli avvocati Franco Coppi del foro di Roma, Federico Cecconi di Milano e Enrico De Martino di Siena, sull’incompetenza territoriale e sull’inutilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche. Udienza l’1 febbraio.




In Cattolica torna Let’s Book: “Così Berlusconi ha venduto il Milan ai cinesi”

In Cattolica torna Let’s book, il ciclo di dialoghi con l’autore promosso dall’ufficio comunicazione dell’Università Cattolica di Piacenza.

Il 10 novembre, alle 9.30 presso l’Auditorium Mazzocchi dell’Università Cattolica si parlerà della trattativa più seguita dagli appassionati di calcio negli ultimi 18 mesi con Pasquale Campopiano ex giornalista del Corriere dello Sport e oggi responsabile della social community del Milan che parlerà del suo #nerosurosso – così Berlusconi ha venduto il Milan ai cinesi, il racconto di come il Milan è diventato “cinese”.

Un libro «illuminante» per i tifosi rossoneri, contenente «tutta la verità» su una vicenda che nel corso dei mesi è divenuta una vera e propria spy-story e che Campopiano ha ricostruito nei minimi dettagli «incastrando tutti i pezzi di un complicatissimo puzzle chiamato closing» e diventando il punto di riferimento di una storia, che, parola dell’autore, «tanto mi ha dato e tanto mi ha tolto».

Tutto ha inizio, quasi per gioco, in una notte di primavera.
Tutto si compie esattamente un anno dopo, quando il broker cinese Yonghong Li riesce nell’impresa di prendersi il Diavolo. Pasquale Campopiano incastra tutti i pezzi di un complicatissimo puzzle chiamato closing.

#nerosurosso è una storia social: l’autore sfrutta la potenza di Twitter e Facebook per parlare direttamente ai tifosi rossoneri e raccontare loro una complicatissima operazione finanziaria da 1 miliardo di euro. #nerosurosso è un pezzo della storia del nostro calcio, perché Silvio Berlusconi dice addio dopo 31 anni al suo Milan.
L’incontro è aperto a tutti.