Esperienze dalle Americhe per il Laboratorio Mondialità Consapevole
Approfondimento in Caritas del percorso di Mondialità Consapevole organizzato dal Laboratorio Mondialità Consapevole in collaborazione con l’Università Cattolica e da varie realtà legate alla cooperazione del territorio piacentino. In questo appuntamento il focus si è incentrato su alcune esperienze significative nelle Americhe.
Giorgio Curreri di MLAL (Movimento Laico America Latina) in collegamento dal Brasile ha raccontato la situazione geopolitica del Paese: “Stanno cambiando molte regole, molte leggi. Lo stampo del Governo è ultraliberale, c’è un movimento che si sta organizzando, ma ancora molto timidamente. Vige un sentimento di odio legato ai mezzi di informazione, la strategia prevalente è quella della polarizzazione politica. Lula aveva cercato la strada della conciliazione, oggi invece si cerca sempre di più il conflitto, l’esclusione dei neri, delle minoranze”.
Si sente la presenza degli Usa? “Ci sono forti sospetti che tutto il mutamento sia implicabile agli Stati Uniti. Purtroppo la gente comune non percepisce questo, sente solo la mancanza dei diritti, senza un’analisi macroeconomica. Tutti però sperano di venir fuori da questo Governo, si spera in un ritorno di Lula, che al momento è visto come l’unica speranza per il futuro”.
Al Nord invece stava Claudia Polledri, ricercatrice presso l’Università di Montreal. “Posso dire che qui c’è molta meno ansia verso il futuro. Ci sono molte persone che si indebitano perchè comunque sanno che rientreranno nelle spese fatte, l’Università costa circa 15 mila dollari”. All’ottimismo si può dire in contrapposizione che c’è una forte competizione: “Gente che conosco lavora anche 60/70 ore a settimana. Anche se qui ci sono sistemi che permettono una certa parità nell’ingresso nel mondo del lavoro le conoscenze rimangono il miglior biglietto da visita”. Il rapporto col vicino Stati Uniti peggiora ulteriormente la situazione, infatti i due Paesi non sono mai andati molto d’accordo. “Sono in aumento le domande di ingresso nelle Università canadesi da quelle statunitensi, e anche dal punto di vista delle migrazioni il processo è estremamente lungo c’è molta burocrazia con molti criteri orientati anche politicamente”.
Arianna Badini ha portato invece il punto di vista di chi ha fatto una breve esperienza in Bolivia. E’ stato in particolare spiegato il ruolo controverso del presidente Morales, che auspica a una quarta rielezione, nonostante le polemiche e i cortei contro la sua decisione. La decisione fu presa dopo il via libera del Tribunale costituzionale boliviano.
QuotidianoPiacenzaOnline

per avere il proprio spazio e qualsiasi tipo di servizio anche di sussistenza, spesso dilaga la corruzione ed è impossibile garantire sicurezza. Vi sono leggi molto rigide e una burocrazia lenta, per cui molti di loro passano anni aspettando un processo che non arriverà mai. La giustizia è punitiva, non vi sono programmi di recupero o educazione per i detenuti e questo implica un tasso dell’80% circa di recidiva.
l giorno successivo ci spostiamo verso la foresta per raggiungere la cooperativa Montaña Verde. Per accoglierci, i cafficoltori ci accompagnano nelle piantagioni e ci spiegano come raccogliere i chicchi di caffè, ci mostrano e ci fanno provare tutti i processi di produzione, spiegandoci nel frattempo i dettagli della loro coltivazione equosolidale e del commercio internazionale. Poi ci riuniamo davanti a un ottimo caffè appena tostato per parlare in maniera approfondita del progetto. L’idea nasce dalla volontà di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, in particolare dando accesso ad assicurazione sulla salute e pensione e sensibilizzando le persone sui loro stessi diritti.