A Roncaglia arriva la “pesca su strada”

A Roncaglia ha aperto i battenti un nuovo gruppo di pesca sportiva con una nuova specialità, la “pesca su strada”!

Una notizia che potrebbe ricadere senza troppi patemi nella categoria “Sport” considerando il legame con pesci e canne da pesca ma che finisce invece sotto la voce “Viabilità”.

Perché nella frazione piacentina, distante solo qualche chilometro dal cuore della città, si getta l’amo direttamente sulla Provinciale 10. Un inedito per la pesca sportiva nazionale, una novità assoluta che potrebbe forse richiamare appassionati del mulinello da ogni parte d’Italia. (Tanto per sgombrare il campo da ogni dubbio non si tratta di fotomontaggi ma immagini scattate da Mauro Minetti n.d.r.)

Certo, le strutture ricettive sono ancora da migliorare: sul cordolo nel mezzo della strada c’è spazio per una manciata di persone ma lo specchio d’acqua pare essere destinato ad aumentare di dimensioni nei prossimi mesi, richiamando così lucci e carpe dal vicino Nure.

La viabilità creativa di Roncaglia non si ferma però certo qui: già altri specchi d’acqua stanno sorgendo sulle strade secondarie della frazione. Si potrebbe pensare di creare nuovi tracciati per mountain bike. Basta infatti un breve temporale per creare percorsi ricchi di ostacoli degni dei migliori trial collinari. Il tutto restando a poca distanza dalla città.

Per la piscina? Ci si sta attrezzando. Occorre però forse il transito di qualche altro centinaio di TIR e l’afflusso di acqua dal Nure. La nuova vasca da cinquanta metri, già promessa ai tempi lontani della giunta Reggi, potrebbe sorgere in una frazione: quando il marketing territoriale corre più veloce della fantasia.




Chiamate Super G!

Quando Gotham ha bisogno di Batman è un riflettore a bucare la notte e a proiettare il suo simbolo nel cielo sopra i grattacieli. Quando Piacenza ha bisogno di Super G deve soltanto prendere lo smartphone e fotografare le strade della città dopo la pioggia incessante degli ultimi giorni. Che non ha di certo fatto sconti al manto stradale.

Buche di qua, buche di là, qualche voragine assortita e pozzanghere che hanno fatto la fortuna di bambini che non vedevano l’ora di tornare a casa inzuppati per riempire il bagno di fanghiglia ed altre amenità poco gradite dalle mamme.

Ce ne sono davvero di tutti i generi, di buche. C’è quella che sembra piccola ma che nasconde profondità tali da mostrare reperti della giunta Reggi, c’è quella grande dove si potrebbe tenere al sicuro una famiglia di pesci rossi per almeno una settimana. Ma che forse non fa proprio bene ad ammortizzatori e signori in bicicletta.

Quando il manto stradale soffre l’eroina di cui Piacenza ha bisogno è soltanto una. Super G non è rimasta con le mani in mano: qualcuno dice di avere visto una figura quasi spettrale con mantello e un secchio di asfalto bollente alla mano. Una figura senza macchia e senza buche.

Del resto è cosa risaputa: l’asfalto scadente è di sinistra, quello buono ce l’ha lo stradino in fondo a destra. Gaber non lo cantava ma di certo l’avrà pensato almeno una volta sobbalzando, negli anni Settanta, su strade dissestate con auto che di confortevole avevano giusto il depliant di presentazione.

Chissà che con i fondi risparmiati per Belleville (nel frattempo trasformatasi in Un Terz de Ville) non ci sia spazio per una bella calata di asfalto fresco sulle strade della città: ci sarebbe modo per dare almeno una settimana di ferie a Super G. Si sa mai che ad Ottone abbiano bisogno di lei.




Non c’è strada dissestata che le sfugga. La Wonder Woman piacentina delle interrogazioni

Un armadio ricolmo di borsette? Troppo scontato.

Una stanza della casa destinata ad ospitare almeno un centinaio di scarpe? Un altro luogo comune.

Negli armadi di casa Zanardi non si nascondono tacchi vertiginosi e borsette per ogni occasione ma una collezione che non passa mai di moda. Primavera, estate, autunno ed inverno senza nemmeno preoccuparsi del cambio di stagione. Che arriva o sempre troppo tardi o sempre troppo presto.

In casa Zanardi si nascondono buche. E la sua collezione ha toccato ormai quota cento. Ce ne sono davvero di tutti i modelli: c’è la buca sulla strada di Pittolo per tutti i giorni, c’è quella da sera del Facsal dove le coppiette rischiano di inciampare dopo l’ennesimo limone.

Ci sono anche i faretti di piazzale Libertà: quelli che una sola persona (che preferisce restare anonima) ha confessato di aver visto integri almeno per una giornata. Una sola persona che era probabilmente ubriaca dopo aver alzato troppo il gomito.

Ma come si può abbinare al meglio una buca? Basta comprare nelle boutique di via Molinari ed Emilia Pavese un pizzico di illuminazione scarsa per ottenere l’accessorio perfetto. E trovare spazio anche per un anello in formato semaforo via Veneto. Uno di quelli dove i piacentini si ritrovano a sfogliare il manualetto della scuola guida per indovinare la precedenza quando la luce è lampeggiante.

Per Gloria l’acquisto giusto è un’interrogazione consiliare sui pericoli dell’attraversamento pedonale in via IV Novembre. Quella dove nascono parigine e la speranza che qualcuno rallenti. In tempo di saldi o meno non fa nessuna differenza: la borsa della consigliera (chissà se sarà biodegradabile) è sempre piena di spunti e di riflessioni.

Peccato che fosse troppo piccola per metterci dentro l’albero di Natale di Ottone, quel paesello dove si arriva dopo curve e tornanti. E dove Gloria ha lasciato un pezzo di cuore. Avrebbe lottato a spada tratta in piazza Cavalli con il fratello minore piacentino e sarebbe balzato agli onori della cronaca anche più del romano Spelacchio.

Chissà se nell’armadio di Gloria dietro il Codice civile si nasconde anche un mantello da super eroina. Una super eroina senza pozzanghera e senza paura che di notte sfida la scarsa manutenzione che attanaglia la città. Il suo nome è Super G e fa lo slalom tra le buche. Che provano a scappare ma essendo buche non si muovono di un passo.

Super G, siamo tutti con te.