Arrestato durante il blitz nei campi nomadi deve scontare 5 anni per una precedente condanna

Era finito in carcere, a Pavia, in seguito all’operazione dei carabinieri del nucleo investigativo di Piacenza, nei campi nomadi, che aveva portato all’arresto di 30 persone lo scorso mese. Ora A.M., 46enne residente nel campo nomadi di Caorso si è visto notificare dai carabinieri del reparto operativo di Piacenza un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Brescia per una condanna definitiva a cinque anni di reclusione oltre ad una multa di 4.000 euro nonché la libertà vigilata per 1 anno.

I reati per cui è stato condannato vanno da furto aggravato in abitazione, ricettazione ed utilizzo fraudolento di bancomat, commessi fra giugno del 2013 e maggio del 2017.




Campo nomadi, bando deserto dopo il taglio drastico di risorse da parte del Comune

Gestione della struttura, servizi e accompagnamento educativo dei minori. Tutto questo nel pacchetto che il nuovo bando prevedeva per risolvere la questione del campo nomadi di Via Torre della Razza, previsto in partenza da marzo 2019. Cifre molto ridotte rispetto al passato (si parla di 50 mila euro contro i 108 mila stanziati alla Cooperativa sociale L’Arco nel 2017 e 2018). L’Arco qualche settimana fa aveva presentato una manifestazione d’interesse per il nuovo bando, poi ritirata.

Va ricordata la posizione della Lega piacentina sul caso, datata febbraio 2018: con mozione sono stati ottenuti i voti necessari per approvare un documento che portasse alla chiusura del campo entro il 2020. L’assessore ai servizi sociali Sgorbati, in risposta a un’interrogazione di Gloria Zanardi del Misto ha proseguito su questa strada, confermando l’intenzione di chiudere l’area, nonchè di far pagare le bollette risultate morose. La scadenza del bando attuale è segnata per marzo 2019. Dopo, che fare? Che ne sarà delle famiglie di quel campo?

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Gloria Zanardi del Misto riporta l’attenzione sul campo “rom” di Strada Torre della Razza

Dai banchi della Lega nel Consiglio comunale del 23 febbraio scorso era pervenuta la proposta di chiudere il campo “rom” di via Torre della Razza (in realtà si trattava più propriamente di Sinti) entro il 2020.

All’epoca Chiara Reboli (Lega) aveva dichiarato: “Il servizio di guardiania costa poco ma non se lo pagano i sinti, chiunque abbia un servizio di portineria nel proprio condominio se lo paga. Per quanto riguarda gli allacci abusivi, se vanno a fuoco le roulotte non è colpa del Comune. L’acqua è un bene vitale ma a noi se non la paghiamo ce la staccano. I sinti hanno un privilegio inaccettabile, che non dovrebbe avere neanche il piacentino per eccellenza, figuriamoci gente che non ha mai espresso un minimo di riconoscenza e che non sappiamo neanche come campi, perchè su 100 persone se ne lavorano 3 o 4 è già qualcosa, o sono amministratori delegati di multinazionali o hanno trovato attività illecite. Aiutiamo chi ha davvero bisogno. Ci sembra giusto trattare la popolazione sinti come qualsiasi altro cittadino piacentino. E’ solo giustizia!”.

Ora la consigliera del Misto Zanardi vuole sapere tramite interrogazione “come procedono le valutazioni relative alla futura chiusura del campo”. Non solo, nell’interrogazione si chiede a Sindaca e assessori competenti “come intendono affrontare la questione relativa alla morosità di ammontare di Euro 85.000,00 degli utenti del campo rom nei confronti di Enel e come intendono affrontare e quali azioni intendono intraprendere con riferimento alla morosità di coloro che non pagano le piazzole di sosta dove stazionano camper e roulotte”.

Alla base dell’urgenza starebbe  “la necessità di avere risposte chiare dall’amministrazione in merito a quanto sopra e, soprattutto, dipanare qualsivoglia dubbio che le morosità e gli inadempimenti sopra descritti ricadano sugli altri cittadini residenti a Piacenza”. Il tutto premettendo che “i contattori dell’energia elettrica sono intestati ai singoli utenti; sono 21 contatori intestati a 21 utenti diversi e il pagante è soltanto uno”, e che “dai recenti articoli di giornale è emerso che si stanno portando avanti le necessarie valutazioni per procedere alla chiusura”. 

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Il Campo nomadi ha diviso il Consiglio comunale di ieri

Grande folla ieri sera in Sant’Ilario a Piacenza per accogliere Matteo Salvini, candidato premier per la Lega. La serata è stata introdotta dai candidati in Parlamento Elena Murelli (docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione in Cattolica) e Pietro Pisani, nonchè dall’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella che in un breve discorso ha dichiarato: “Sicuramente inviteremo a Piacenza il carabiniere aggredito nei giorni scorsi, perchè deve sapere chi sono i cittadini piacentini veri, non i fannulloni dei centri sociali. I nostri candidati sono da tempo sul territorio, lo conoscono bene. Abbiamo una possibilità storica, la Lega è sempre stata l’alleato minore, per la prima volta nella storia abbiamo la possibilità di fare un passo avanti. Un piccolo risultato concreto lo abbiamo già battuto in Consiglio Comunale grazie a due nostri giovani sostenuti dalla maggioranza: dal 2018 il Campo nomadi di Piacenza dovrà pagarsi le utenze.  In questo mondo strano la sinistra addebitava tutte a voi le utenze del Campo nomadi”. Ricordiamo che la chiusura è prevista nel 2020.

In una nota Stefano Cugini fa sapere che “non è stato introdotto uno spillo diverso da quanto già il PD aveva impostato. Rientro morosità, superamento dei campi come previsto da apposita legge regionale. Cambia solo il modo e la propaganda. Il nostro era un percorso lungo e rispettoso, la loro pura macelleria (a parole) che siamo sicuri finirà in niente (a fatti)”.

Nel Consiglio comunale di ieri Giorgia Buscarini aveva ricordato ai consiglieri della Lega “che la legge 194 del 2001 stabilisce che ogni minore ha diritto di vivere nella propria famiglia, che nessun minore ha diritto di essere allontanato dalla propria famiglia per motivi di natura economica, e che in caso di difficoltà sono i servizi tenuti a provvedere. Quindi mi sembra giusto far presente che al Campo nomadi ci sono 40 bambini, e che prima di presentare mozioni del genere bisogna pensare alle persone, non alla campagna elettorale. Queste mozioni hanno ripercussioni anche su di loro, che hanno diritto di non essere separati dalla madre e dal padre, una scelta che spetta all’autorità giudiziaria e non agli esponenti della Lega Nord”

Chiara Reboli (Lega Nord): “Il servizio di guardiania costa poco ma non se lo pagano i sinti, chiunque abbia un servizio di portineria nel proprio condominio se lo paga. Per quanto riguarda gli allacci abusivi, se vanno a fuoco le roulotte non è colpa del Comune. L’acqua è un bene vitale ma a noi se non la paghiamo ce la staccano. I sinti hanno un privilegio inaccettabile, che non dovrebbe avere neanche il piacentino per eccellenza, figuriamoci gente che non ha mai espresso un minimo di riconoscenza e che non sappiamo neanche come campi, perchè su 100 persone se ne lavorano 3 o 4 è già qualcosa, o sono amministratori delegati di multinazionali o hanno trovato attività illecite. Aiutiamo chi ha davvero bisogno. Ci sembra giusto trattare la popolazione sinti come qualsiasi altro cittadino piacentino. E’ solo giustizia!”. 

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