Consiglio post Caruso, maggioranza compatta. Migli: “Nessuno ci metta sul banco degli imputati”

Come era prevedibile, la maggioranza si difende dagli attacchi delle opposizioni durante il Consiglio comunale post Caruso. In particolare il consigliere Migli, capogruppo Fratelli d’Italia. “Una settimana svolgevamo con serenità il mandato datoci dai cittadini, dopo l’arresto, una vicenda drammatica per le persone che lo hanno frequentato. E’ ben più di una pugnalata alla spalle per chi ha condiviso con lui un percorso politico ventennale. Nessuno deve permettersi di porci sul banco degli imputati. Nella nostra città sono stati arrestati sindacalisti e componenti delle forze dell’ordine, senza che mai fosse stato attribuita colpa all’ente appartenente, nessuno ha mai fatto confusione dei ruoli. Peccato sia partita una meschina campagna di strumentalizzazione politica. Non abbiamo avuto sentore degli ambienti frequentati dall’indagato. Noi siamo con lo Stato, contro l’antistato. Siamo tutti vittime di questa esperienza, ma la prima siamo noi, quelli che più di 20 anni fa gli tesero la mano. In Italia dove tutti sono giustizialisti con gli avversari, noi siamo stati l’opposto. La nostra leader lo aveva già espulso. La gravità dei fatti sarà il futuro a definirla, noi lo stile ce l’abbiamo, abbiamo rinunciato alla carica di presidente del Consiglio comunale”.

Sulla stessa linea Cappucciati, la quale ha rinnovato fiducia “agli amici di Fratelli d’Italia. Affermo oggi con vigore che metteremo ancora più forza nel combattere queste metastasi, per risolvere onestamente i problemi dei cittadini. A nome del mio partito, ribadisco la nostra totale estraneità ai fatti accaduti. Abbiamo messo al primo posto la lotta alla criminalità, un nostro personale baluardo. Ci stringiamo attorno al nostro sindaco, una donna capace di tenere duro in un momento così difficile”.

IN AGGIORNAMENTO, IN ATTESA DELLA PROCLAMAZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

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Testamento biologico in Consiglio Comunale: a breve il registro DAT

Giornata attiva in Consiglio quella che si è conclusa ieri verso la mezzanotte. 18 emendamenti al DUP proposti dalle minoranze, in particolare dal gruppo Liberi di Massimo Trespidi e Piacenza in Comune di Luigi Rabuffi.

Quest’ultimo ha segnalato l’importanza di “diminuire il traffico veicolare, invogliare all’utilizzo della bici e della mobilità dolce, in particolare migliorarne le vie e creare nuovi precorsi ciclabili”. Nel dibattito, Mancioppi ha segnalato che “nonostante non vi sia una voce specifica che riguarda questo argomento, stiamo valutando tutte le possibilità in merito”. Trespidi ha manifestato il proprio appoggio alla proposta, sottolineando l’inutilità delle Consulte, e richiamando l’assessore competente, Zandonella, “a vigilare sul loro lavoro. Se le abbiamo attivate, che almeno propongano un parere”. Emendamento respinto 11 favorevoli contro 20 contrari.

Altro emendamento di portata maggiore è stato quello sul fine vita. Rabuffi ha sottolineato l’importanza del Testamento Biologico, “norma di grandissima civiltà: viene tutelato il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione del paziente. Nessun trattamento può essere proseguito se non col consenso libero e informato della persona. Chiedo di accelerare la predisposizione di un registro DAT, e decidere del proprio fine vita”. Respinto con 12 favorevoli e 17 contrari. 

Questa è la prima discussione di cuore che sento oggi – ha sottolineato Fiazza nel dibattito -, mi hanno colpito le parole della consigliera Cappucciati. Ognuno vive emozioni sulla propria pelle in base all’esperienza che ha fatto, credo che il DAT sia un segno di civiltà che vada dato”. La Cappucciati precedentemente aveva raccontato la propria esperienza personale: “Non credo che a 20 anni posso decidere della mia vita. Non è facile in quel determinato momento decidere se smettere le cure o meno. Una legge che stabilisce il mio fine vita è preoccupante, almeno di casi eccezionali”. La Lega in questo caso non ha votato congiuntamente ma ha lasciato libertà di scelta a ciascun consigliere, proprio in virtù delle esperienze singole  e della delicatezza dell’argomento.

Il gruppo Liberi di Trespidi ha messo sul tavolo la questione del Regolamento del Verde, che però è stato respinto con solo 12 voti favorevoli. Roberto Colla di Piacenza Più ha predisposto invece un emendamento che prevedeva “la collaborazione con gli enti specifici, di interventi educativi atti a difendere tra i giovani il ricordo e la memoria della storia del ‘900, dal quale possono trarre insegnamenti capaci di inculcare loro cittadinanza attiva e senso civico, in ottemperanza alla relativa legge regionale”. Approvato con 27 voti favorevoli.