Spacciatore arrestato in zona stazione

Un 40enne di origini magrebine, residente a Piacenza è stato arresto nel pomeriggio di ieri dai per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

L’uomo è stato fermato vicino alla Stazione Ferroviaria, poco dopo essere sceso da un treno regionale. Alla vista dei militari, avendo intuito di essere stato scoperto, ha gettato a terra un involucro  di cellophane bianco, contenente 5 grammi di cocaina ed un pezzo di hashish di circa tre grammi.

La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di trovare altri 8 grammi di hashish e quasi mille euro in contanti, tutti sottoposti a sequestro. L’uomo, trattenuto presso il comando Provinciale di via Beverora, è in attesa del processo con rito direttissimo




Furto presso il negozio “Pittarosso”: arrestato giovane venezuelano

I Carabinieri del Radiomobile di Piacenza hanno arrestato in flagranza di reato un 22enne di origini venezuelane C.H.H.J., domiciliato in provincia di Lodi perché veniva sorpreso e bloccato dai militari operanti mentre usciva dal negozio “Pittarosso” di piazzale Marconi dopo aver danneggiato i sistemi antitaccheggio ed asportato un paio di scarpe marca “Vans”. L’uomo, non contento, ha anche dichiarato false generalità. E’ stato condotto presso la camera di sicurezza di viale Beverora in attesa del rito direttissimo, svoltosi in mattinata.

 




Tenta di rubare in un supermercato e picchia la cassiera. Arrestata dai carabinieri

I Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Piacenza hanno arrestato, in flagranza di reato, una 33enne piacentina (B.J.), poiché ritenuta responsabile di rapina impropria e lesioni personali.

A chiedere l’intervento al 112 è stata la cassiera del supermercato “Crai” di via Campagna. La dipendente del supermercato aveva tentato di bloccare la giovane che era stata sorpresa a nascondere alcuni generi alimentari in uno zaino e nei vestiti. Per questo era stata colpita ripetutamente dalla ladra con calci e morsa all’avambraccio destro.

I militari, arrivati rapidamente sul luogo hanno visto, attraverso le vetrine, la 33enne mentre cercava di colpire con dei calci la cassiera ed il padre di quest’ultima, nel tentativo di divincolarsi e scappare.

La giovane piacentina, pregiudicata, ha opposto resistenza anche ai carabinieri ed è stata arrestata ed accompagnata presso la sua abitazione, a Piacenza, dove si trova attualmente agli arresti domiciliari in attesa del giudizio con rito direttissimo, previsto per la mattinata odierna.




Carabinieri sequestrano undici chili di marijuana legale in un’auto rubata

11 chili di marijuana in una Peugeot 207 in zona via Corneliana sono stati sequestrati due giorni fa dai Carabinieri della Compagnia di Piacenza durante un’operazione di contrasto allo spaccio. La canapa, risultata poi rubata un mese fa durante la notte dalla K Farm, azienda di Piozzano che la produce a scopo terapeutico (quindi con basso contenuto di THC, il principio attivo dei fitocannabinoidi) veniva poi rivenduta all’ingrosso per circa 20 euro al grammo, quindi il valore totale del bottino si aggirava attorno ai 220 mila euro, ma solo nel caso in cui non fossero state messe in pratica le procedure chimiche per aumentarne il THC, in quel caso il prezzo sarebbe lievitato (marijuana non legale quindi). L’auto era stata rubata anch’essa poco prima del colpo a Gazzola.

 

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Pd: i nuovi carabinieri in arrivo frutto del Governo Gentiloni

Il Pd interviene sull’arrivo di nuovi carabinieri a Piacenza con un comunicato.

“E’ sicuramente un bene che la nostra provincia possa fruire di un rafforzamento di forze dell’ordine, in particolare di 26 carabinieri che entreranno in forze all’ Arma.

Peccato che l’attuale Ministro agli Interni, così pronto ad addossare demeriti agli altri, dimentichi di dar conto del fatto che i nuovi arrivi sono il frutto del precedente Governo. Lo sottolinea il Pd provinciale che, in una nota aggiunge “Nel testo della manovra finanziaria risalente al 2017 era prevista una parte di particolare interesse per le Forze di Polizia e per i Vigili del Fuoco.

Stiamo parlando dell’articolo 36 della Legge di Bilancio 2018, con il quale sono previste le assunzioni straordinarie per le Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco per il periodo che va dal 2018 al 2022. Questi sono i fatti, non la vuota propaganda che l’attuale Governo spende a piene mani prendendo in giro gli italiani!”




245 nuovi Carabinieri sul territorio regionale dal prossimo 12 novembre

Il prossimo 12 novembre, giungeranno presso le Stazioni e le Tenenze dislocate nel territorio regionale 245 nuovi Carabinieri, di cui 30 specializzati nell’assolvimento delle funzioni di tutela forestale, ambientale e agroalimentare.
I giovani Carabinieri hanno seguito un intenso percorso formativo comune di base, iniziato nel mese di dicembre, per poi specializzarsi a seconda dell’organizzazione di successiva destinazione ossia quella territoriale o quella forestale.
Tutti sono stati formati nelle Scuole dell’Arma dei Carabinieri di Torino, Velletri (RM), Campobasso, Iglesias (CA), Reggio Calabria. Il personale che sarà impiegato nei reparti della linea forestale ha frequentato lo specifico corso di specializzazione presso la storica Scuola dell’ex Corpo Forestale dello Stato di Cittaducale (RI).
I 215 militari, di cui 41 di sesso femminile, assegnati all’organizzazione territoriale contribuiranno ad accrescere i livelli di sicurezza delle comunità dell’Emilia Romagna ove saranno chiamati ad operare, rafforzando l’efficacia della rete dei servizi di prossimità al cittadino, rappresentati dalle 340 Stazioni e 5 Tenenze dipendenti dai 9 Comandi Provinciali.
I reparti alimentati con le nuove risorse sono stati scelti dal Comando Legione, privilegiando soprattutto le aree ove l’Arma è l’unico presidio di polizia, al fine di incrementare la loro proiezione esterna con servizi di controllo del territorio e così fornire immediate risposte al cittadino.

Le nuove unità sono state assegnate lungo la dorsale appenninica, per consolidare la presenza dello Stato anche in aree isolate; nei quartieri periferici dei capoluoghi provinciali, in particolare quello di Bologna; lungo la costiera adriatica, interessata da consistenti flussi turistici nel periodo estivo e in altri specifici reparti, sulla base di valutazioni di carattere operativo, scaturite da analisi condotte sulle dinamiche dei fenomeni delinquenziali registrati nell’ultimo arco temporale. 

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Nuovi vertici per l’Associazione Carabinieri di Fiorenzuola

L’Associazione Nazionale Carabinieri, sezione di Fiorenzuola, ha rinnovato nei giorni scorsi il
proprio direttivo. Nel consiglio, eletto dai soci effettivi dell’associazione, entrano i carabinieri in
congedo Ermes Montanari, Franco Canuti, Cosimo Lenoci, Irvano Agosta, il vicepresidente uscente Sandro Dialuce, il presidente uscente Rino Russotto. Il nuovo presidente della locale sezione di A.N.C. è Vito Marchese. Sessant’anni, quaranta trascorsi nell’Arma dei Carabinieri dei quali ben trentasei a Fiorenzuola, Marchese si congeda nell’aprile 2018 con il grado di Brigadiere Capo Qualifica Speciale.

«Sono onorato della presidenza assegnatami – ha detto il neo presidente. Mi avvarrò della collaborazione del vicepresidente uscente Sandro Dialuce, decano ed anima di questa associazione. Ringrazio Russotto per il lavoro svolto che porterò avanti con soluzione di
continuità. Sto già pensando all’apertura della sezione a iscritti e cittadini, per la divulgazione di consigli e informazioni rivolte in particolare agli anziani, anello debole della cittadinanza».
Marchese ha rinnovato la fiducia per la gestione della segreteria al segretario uscente Luigi
Trespidi.
Al presidente uscente Rino Russotto è stata affidata la carica di Revisore dei conti: «Altri impegni non mi fanno ricandidare alla presidenza – ha spiegato. Resto a disposizione per i servizi che il presidente riterrà opportuno svolgere».
L’Associazione Nazionale Carabinieri di Fiorenzuola – con sede in piazzale Cavour n.1 – conta una sessantina di iscritti tra effettivi, simpatizzanti e benemerite. Svolge servizi di rappresentanza e di volontariato. Insieme alle altre associazioni sul territorio collabora con l’Amministrazione comunale nella gestione di eventi cittadini. Da anni i suoi volontari si prestano alla realizzazione del “Pedibus” e offrono assistenza e presenza sul mercato cittadino.




Arrestato un pluripregiudicato piacentino per atti persecutori in due bar di Gossolengo

Le accuse di “Atti persecutori aggravati” ed “atti persecutori al fine della discriminazione razziale” sono costati il carcere a un pluripregiudicato 44enne, dopo un’indagine coordinata dal pm Antonio Colonna e condotta dai Carabinieri di Rivergaro. L’uomo già in passato si era reso protagonista di detenzione abusiva di armi e stupefacenti.

Tra aprile e ottobre il piacentino si recava quotidianamente in due bar del Comune di Gossolengo, ingiuriando avventori, dipendenti e titolari, impedendo ai clienti di consumare minacciandoli con un coltello. In un caso aveva preso di mira un uomo del Burkina Faso per il colore della pelle minacciandolo di morte, mentre in un altro aveva rincorso un cliente con un bastone dotato di gancio. Il gestore di uno dei locali, esasperato, ha dovuto anche chiudere l’esercizio per una settimana, evitando così ulteriori situazioni sgradevoli. L’indagine è durata tra i 15 e i 20 giorni, la misura cautelare è stata eseguita il 26 ottobre, dopo le richieste di intervento da parte di avventori e titolari dei bar. 

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Arrestato il sindaco di Zibello. Interdetto il segretario comunale che lavora in alcuni comuni piacentini

E’ stato arrestato dai carabinieri Andrea Censi, il sindaco di Polesine Zibello, comune confinante con la provincia di Piacenza, eletto nel 2016 con una lista civica appoggiata dal PD.

Secondo quanto ha raccontato in conferenza stampa, stamane, il Procuratore Capo di Parma Alfonso d’Avino è stato “disvelato un pervicace sistema di gestione della cosa pubblica” con «l’utilizzo a fini privatistici di una struttura comunali. Si passa dall’uso indebito delle auto di servizio comunali alla formazione di atti falsi per giustificare ulteriori illeciti, alla corruzione per favorire soggetti privati in cambio di una serie di utilità, fino ad arrivare a varie triangolazioni per pagare debiti privati o debiti assunti, in maniera irregolare, dalla pubblica amministrazione. Sono stati messi da parte dipendenti che non avevano accettato di assecondare richieste dei vertici dell’amministrazione».

Oltre a Censi, sono dieci gli indagati, tra cui il segretario generale del comune Giovanni De Feo, il vicesegretario generale G. S. M. A. e la responsabile della Ragioneria E. C. Tutti e tre sono stati interdetti per un anno dai pubblici uffici.

Una misura quest’ultima che avrà immediati effetti anche sul territorio piacentino. Giovanni De Feo infatti come riporta un suo curriculum attraverso una “Convenzione di Segreteria  Comunale  di  Classe  III” risulta segretario presso i comuni di Castell’Arquato,  Gazzola,  Piozzano,  San  Secondo  Parmense e Ziano Piacentino.

Le accuse a carico di Censi sono decisamente pesanti. Secondo l’indagine, sarebbero state falsificate decine di delibere della Giunta municipale, in violazione dei principi di trasparenza e collegialità della Pubblica Amministrazione e sarebbe stato anche truccato il concorso pubblico per l’assunzione di uno dei dirigenti dello stesso Comune.

Sono state anche sequestrate decine di migliaia di euro, presso istituti di credito delle province di Parma e Piacenza, denaro che gli inquirenti ritengono di provenienza illecita.

Andrea Censi è il politico della provincia di Parma con alle spalle la carriera amministrativa più lunga. Eletto per la prima volta sindaco di Polesine Parmense con il 75,4% nel 2004 con una lista del Pd, venne riconfermato con una lista civica, nel 2009 con il 57,7%. Nel 2014 si candidò alla guida del vicino comune di Zibello e vinse con il 59,5%.

Nel 2015 sostenne e vinse con il 51% il referendum confermativo per l’unificazione dei Comuni di Polesine Parmense e Zibello. Poco dopo, nel giugno 2016, venne eletto primo cittadino del neonato Comune di Polesine Zibello con il 53,7% delle preferenze.

Oltre alla brillante carriera  politica nel suo passato c’era anche qualche ombra.

Nel 2016 dall’operazione “Grande fiume”  emerse come Censi si facesse consegnare droga all’interno degli uffici del Comune e venne segnalato come assuntore. Nel 2009 fu invece indagato per spaccio, con l’accusa di aver organizzato feste in casa propria con presenza di cocaina. Venne però assolto nel dicembre 2013. Il giudice ritenne infatti che l’uso di gruppo di droga non implica nessun reato.

Vicende che non scalfirono comunque più di tanto la sua credibilità come amministratore pubblico.

Proprio ieri aveva partecipato ad una riunione dei sindaci in vista del rinnovo delle cariche della Provincia di Parma e non si escludeva per lui una poltrona come vice-presidente.

In un comunicato Nicola Cesari, Segretario Provinciale del PD Parma dice «Come Segreteria Provinciale abbiamo appreso dai mezzi di informazione dell’arresto del sindaco di Polesine-Zibello Andrea Censi. La magistratura farà il suo corso, consapevole che il primo cittadino avrà il diritto e la possibilità di difendersi dalle accuse che gli vengono rivolte. A seguito dell’indagine, la candidatura di Andrea Censi alle prossime elezioni provinciali non verrà sostenuta per evidenti ragioni di etica politica».

Dure le parole di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle «Il quadro accusatorio che sta alla base all’arresto del sindaco di Polesine-Zibello è davvero inquietante. Se le accuse dovessero essere confermate ci troveremmo davanti a una situazione di illegalità diffusa all’interno di un Comune che, nei fatti, veniva gestito come se fosse un’attività privata. Possibile che il PD, che ha appoggiato il sindaco nelle ultime elezioni, oggi non abbia nulla da dire a questo riguardo?».




Blitz dei carabinieri contro trafficanti di droga: impegnati 70 militari

Dalle prime ore di questa mattina circa settanta  carabinieri del comando Provinciale di Piacenza, con il supporto delle unità cinofile specializzate antidroga, stanno eseguendo vari provvedimenti cautelari emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Piacenza su richiesta Procura della Repubblica, nei confronti di dieci persone ritenute responsabili (in concorso tra loro) di detenzione e spaccio di stupefacenti del tipo cocaina, ma anche di detenzione abusiva di armi e di una serie di furti in abitazione. L’operazione si è svolta nella provincia di Piacenza ma anche in quelle di La Spezia, Firenze, Lodi, Brescia, Pistoia e Massa Carrara.

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di scoprire che la “banda” utilizzava come canale di approvvigionamento della droga un porto turistico di La Spezia.

Gli uomini dell’arma hanno anche scoperto come i malviventi per avere i soldi necessari all’acquisto della droga (che veniva poi rivenduta sul mercato di Piacenza) pianificassero furti nelle ville della provincia di Firenze.

Nei prossimi giorni verranno forniti dettagli ulteriori su questa articolata operazione.