Il prefetto Lupo “Da uno scandalo come quello della Levante nasce un’opportunità di rinnovamento e miglioramento”

Presentazione alla stampa, nel tardo pomeriggio di oggi per la dottoressa Daniela Lupo, nuovo prefetto di Piacenza.

Già viceprefetto a Palermo come suo primo incarico da prefetto è stata destinata nella nostra città.  Una nuova sfida per lei che affianca alla grande soddisfazione professionale il doversi allontanare dalla sua numerosa famiglia composta dall’amato marito, da quattro figli (tre femmine ed un maschio) e da un nipote nato pochi mesi fa.

Arriva a Piacenza subito dopo il delicatissimo periodo del Coronavirus che nella nostra città si è manifestato con terribile violenza ma anche a pochi giorni dallo scoppio del caso della caserma Levante.




Il presidente del tribunale Ghitti in udienza mise in dubbio i metodi della Levante

“La smania di farsi immortalare e di finire sui giornali  locali”, del fare carriera grazie al numero di arresti. Sarebbero queste secondo quanto ha raccontato al “Giornale” Italo Ghitti, giudice di Mani Pulite e poi presidente del tribunale di Piacenza dal 2013 al 2017 (ora in pensione), alcune delle principali cause che hanno portato alla degenerazione della caserma Levante.

Proprio nel suo ruolo di capo dei giudici piacentini Ghitti si era insospettito per i troppi arresti “a strascico” effettuati da quei carabinieri in particolare verso la fine del mese quasi a voler gonfiare le statistiche.  L’ex presidente del tribunale ha qualche dubbio su botte e torture (“gli avvocati ce ne avrebbero parlato”) mentre aveva manifestato perplessità sui metodi di arresto, sui rapporti con i confidenti: “andavano al parco e raccattavano quello che capitava”. Un sistema che Ghitti attaccò pubblicamente in udienza definendolo inaccettabile.

Tra l’altro arrivato a Piacenza da poco, nel 2014, si trovò ad affrontare gli arresti di poliziotti della locale questura finiti nei guai sempre per spaccio. Una storia condita, anche in quel caso, da ricatti, droga, escort. Una storia che purtroppo i ripete a distanza di pochi anni.

Tante cose non tornavano al giudice come il fatto che talvolta arrivassero in città carabinieri provenienti da altre stazioni locali e che effettuassero arresti in zone normalmente non toccate. In base a quanto emerso ora viene da pensare che lì operassero i contatti degli uomini della Levante.

Una degenerazione che Ghitti lega alla mania di protagonismo degli uomini e degli ufficiali. La stessa ansia di apparire che, alla fine, travolse Tangentopoli  “che si trasmette giù per la scala gerarchica e alla fine si trasforma in un meccanismo criminale”.

Ghitti conclude l’intervista a Luca Fazzo raccontando come una volta le indagini fossero frutto di pazienza e sacrifici mentre a Piacenza, in tempi recenti, il ventisette del mese si facessero retate ai giardini Margherita per pescare qualche gambiano con tre grammi di droga in tasca  o a ricattare i ragazzi pescati con il fumo e costretti ad incastrare qualche pusher in cambio di una mancata segnalazione che, se fatta, avrebbe comportato il ritiro della patente.




Il generale Nistri: “da stasera stazione mobile al posto della Levante. Domani nuovo comandante di Compagnia”

Quanto avvenuto nella caserma di via Caccialupo a Piacenza sta scuotendo un po’ tutti a partire proprio dagli stessi carabinieri che si sentono profondamente feriti dai presunti comportamenti illeciti dei loro colleghi in servizio alla stazione Levante.

Lo ha ribadito anche poco fa il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri intervistato per il TG1 dal giornalista Giacinto Pinto. Ecco cosa ha detto:

«I reati ipotizzati sono gravissimi. Per questo motivo procederemo con il massimo rigore, avendo sospeso tutto il personale coinvolto. Proseguiremo con la massima severità per l’accertamento in via autonoma disciplinare la posizioe dei singoli. Sin da questa sera a Piacenza i cittadini troveranno una stazione mobile a posto della caserma per il momento chiusa. Da domani troveranno anche un nuovo comandante della compagnia. Lo Stato non si ferma. Episodi come questi possono intaccare la fiducia nell’Arma ma io devo parlare a tutela dei 100 mila carabinieri che ogni giorno ed ogni notte sul territorio espletano il loro dovere al meglio delle loro possibilità. Solo quest’anno abbiamo avuto oltre mille feriti. Durante i momenti peggiori del lock down non abbiamo chiuso le caserme. Abbiamo avuto 800 contagiati e dieci vittime il numero in assoluto più alto fra tutte le forze dell’ordine e le forze armate. Speriamo dunque che quello che viene fatto dai più possa cancellare nella memoria il male che è stato fatto (o che sarà accertato come tale) da chi non è degno di indossare questa divisa».




Sgominata banda italo-albanese di spacciatori. Erano specializzati in cocaina

Sgominata dai carabinieri una banda italo-albanese di spacciatori. Otto sono stati arrestati mentre un nono è sottoposto ad obbligo di firma.

Alle prime ore del mattino, su richiesta della Procura della Repubblica di Piacenza, circa 30 militari del comando provinciale di Piacenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Piacenza nei confronti di un gruppo indagato per il reato di “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti continuato ed in concorso”.

Due degli arrestati sono italiani e si trovano ora ai domiciliari mentre sette albanesi sono in carcere.

Le indagini condotte dalla sezione operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia carabinieri di Piacenza erano partite nel giugno 2018 e si erano protratte fino a febbraio 2019 ed erano state coordinate dalla Procura della Repubblica di Piacenza.

Tutto era partito da alcuni controlli eseguiti su soggetti di nazionalità albanese, già noti per precedenti vicissitudini giudiziarie. Le zone dello spaccio erano prevalentemente quelle di viale Dante e di via Borghetto.

Questi pregiudicati conducevano uno stile di vita sproporzionato rispetto alle possibilità economiche derivanti da attività ufficialmente svolte.

Da una serie di accertamenti preliminari è emerso che due cittadini albanesi ed uno italiano (intestatario di una carta prepagata) movimentavano consistenti somme di danaro, ritenute verosimilmente provento di attività illecita.

Sono dunque seguite varie attività di indagine (con pedinamenti ed intercettazioni) che hanno permesso di raccogliere significativi indizi di colpevolezza proprio per una florida attività di spaccio da parte di un gruppo di cittadini albanesi ed italiani che controllava la quasi totalità del traffico di cocaina a Piacenza.

Gli stupefacenti venivano venduti quotidianamente a vari consumatori, anche di giovane età.

L’operazione ha consentito di individuare i “grossisti” che operano nel milanese, anch’essi cittadini albanesi, alcuni dei quali pluripregiudicati e privi di una qualunque attività lavorativa lecita.

Durante l’indagine sono stati arrestati in flagranza di reato 4 soggetti, segnalati 25 assuntori e sequestrati circa 500 grammi di cocaina.




Dovevano scontare alcune condanne. In tre portati in carcere

Sono tre le persone finite in carcere, fra l’altro ieri e ieri, in ottemperanza ad altrettante sentenze di condanna e relative ordinanze di detenzione.  Due giorni fa, nel primo pomeriggio, gli uomini del Nucleo Investigativo si sono recati in Castelvetro Piacentino dove hanno prelevato un pluripregiudicato 53enne, sottoposto agli arresti domiciliari (per altra causa). E’ stato portato in caserma in via Beverora a Piacenza e poi accompagnato nel carcere delle Novate dove sconterà la pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione per furto ed utilizzo indebito di carta di debito (commessi nel luglio del 2015).

Sempre il 14 ottobre, in tarda serata, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno fermato ed arrestato, a Piacenza davanti alla propria abitazione un 62enne pregiudicato. Deve scontare 2 anni e 4 mesi per furto in concorso commesso nel marzo del 2016. Anche il 62enne, è stato portato in caserma e dopo le formalità di rito, accompagnato in carcere.

Infine ieri mattina, intorno alle 11 i militari hanno arrestato una straniera di 48anni residente in provincia di Piacenza. La donna deve scontare 4anni e 8 mesi di reclusione per rapina ed estorsione. E’ stata accompagnata al carcere di Modena dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.

 




Furti di alveari nel piacentino, accertamenti dei Carabinieri Forestali

E’ di 25 operatori professionali Apicoltura (zootecnia minore) il numero dei controllati, durante l’anno in corso, dai militari delle Stazioni Carabinieri Forestale operanti nel Piacentino. Elevate 3 Sanzioni amministrative per un totale di 3666 Euro oltre a 2 “diffide”, attraverso le quali, come consentito dalla norma negli illeciti di minore gravità, gli apicoltori che hanno in tempo utile ottemperato a quanto disposto/prescritto dai militari “sanano” la loro posizione evitando la sanzione amministrativa.

Obiettivo primario degli accertamenti è stato il rispetto delle normative Nazionali e Regionali che regolano il settore con particolare riguardo alla affissione di corretta cartellonistica evidenziante la proprietà/conduzione delle arnie, la loro corretta tenuta e gestione, la comunicazione di attività di nomadismo, l’iscrizione alla Anagrafe Apistica Nazionale, la distanza tra gli apiari, il censimento effettuato della postazione e la sua corretta ubicazione.

In un caso, nella bassa Val Nure, è stato rilevato un apiario in evidente stato di abbandono. E’ da registrarsi, anche nel piacentino, il fenomeno di furto alveari. Da due distinti operatori del settore delle Valli Luretta e Tidone, nell’ anno in corso, sono stati asportati 11 interi alveari in un caso e solo i “telai” nell’altro. Si invitano tutti gli apicoltori a denunciare sempre furti e/o danneggiamenti ai censiti apiari.




Lite fra pusher in via Calciati

Sono quattro le persone denunciate sabato 3 agosto dalla sezione radiomobile della Compagnia di Piacenza durante i controlli effettuati in città.
Il primo intervento è avvenuto in piazzale Marconi. Era stata segnalata la presenza di una persona ubriaca che disturbava i passanti. La pattuglia si è recata sul posto ed ha fermato un 35enne, pregiudicato, residente in provincia di Cremona, ma domiciliato a Rottofreno, palesemente ubriaco. Il pregiudicato durante le operazioni di identificazione ha opposto resistenza minacciando i militari. Per questo motivo il 35enne veniva denunciato per ubriachezza e per violenza o minaccia a pubblico ufficiale.
Verso le 14:30 la pattuglia è ntervenuta in via Calciati, dove due 30enni, nigeriani, uno residente a Podenzano, pregiudicato, e l’altro senza fissa dimora, si stavano affrontavano tra loro brandendo una grossa pietra ed una cintura. I due nigeriani si stavano azzuffando perché uno dei due aveva sottratto un quantitativo di droga occultato dal complice il giorno prima in quella via. I militari intervenuti hanno fermato i due contendenti. Sono stati perquisiti ed addosso ad uno di loro sono stati trovati circa due grammi di sostanza stupefacente, mentre l’altro aveva 80 euro. Sono stati denunciati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, lesioni personali e rapina impropria perché durante la colluttazione il 30enne pregiudicato si è impossessato del portafoglio dell’altro.
Alle ore 3 circa, un altro equipaggio della Sezione Radiomobile, è stato inviato ad intervenire in un locale notturno di via Portapuglia.
Un 29enne, nato in Marocco, pregiudicato, domiciliato a Castel San Giovanni era ubriaco, molestava e disturbava gli altri clienti del locale. Uno di questi ha tentato di calmarlo ma il pregiudicato magrebino ha estratto un lungo coltello a serramanico con cui lo ha minacciato. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi dei carabinieri nel frattempo arrivati sul posto. Il 29enne alla vista dei militari ha tentatato di scappare di liberarsi del coltello ma è stato rincorso e fermato. Il coltello della lunghezza di circa 18 cm è stato sequestrato e il pregiudicato domiciliato a Castel San Giovanni è stato denunciato per ubriachezza e minaccia aggravata.




Coli: evade dai domiciliari. Arrestato

Un 53enne nato in Brasile, residente a Coli (PC), dal 3 luglio era in detenzione domiciliare, con un permesso di assentarsi per due ore al mattino per provvedere ai fabbisogni quotidiani. Era stato condannato a 10 mesi di reclusione: nel dicembre del 2018 aveva aggredito e percosso la sua convivente a Caorso ed aveva opposto resistenza ai Carabinieri giunti sul posto.

Ieri pomeriggio, verso le 16,30, è stato sorpreso mentre rincasava e per lui sono scattate le manette. I carabinieri della Stazione di Bobbio erano intervenuti per un controllo di routine, ma quando hanno citofonato hanno scoperto che il 53enne non era nella sua abitazione a Coli dove era stato posto ai domiciliari. Così si sono appostati nei pressi dell’abitazione ed hanno aspettato che rientrasse. Quando è comparso tornava da un bar di Perino dove aveva trascorso il pomeriggio. Sono subito scattate le manette con laccusa di evasione, e dopo le formalità di rito è stato riaccompagnato in regime di arresti domiciliari presso la sua dimora, dove resterà a disposizione dellAutorità Giudiziaria per il rito direttissimo previsto nella giornata odierna




Ladri “assetati” rubano tre fusti di birra e … finiscono al fresco

Due giovani pregiudicati, un 27enne ed un 23enne, ieri mattina poco dopo mezzogiorno, sono stati arrestati dai carabinieri della Stazione di Cortemaggiore perché sono stati sorpresi a rubare all’interno del capannone di una ditta che distribuisce bibite in via Besenzone.

I due, entrambi disoccupati, avevano notato che il proprietario della ditta si era allontanato dal capannone per effettuare una consegna, lasciando il cancello d’ingresso aperto.

I due erano appostati all’esterno con la loro auto, con i sedili abbassati. Appena il titolare si è allontanato si sono introdotti all’interno del magazzino ed hanno caricato tre fusti di birra da 30 litri ognuno e tre cartoni di birra in bottiglia. Sfortunatamente per loro però il proprietario è ritornato pochi minuti dopo e li ha sorpresi. Ha subito telefonato al 112 che ha inviato sul posto un equipaggio del nucleo Radiomobile di Fiorenzuola d’Arda. I due disoccupati, che avevano anche rubato del contante dall’ufficio della ditta, sono stati arrestati perché sorpresi in flagranza di furto e trattenuti in caserma. Nella giornata odierna è previsto il rito direttissimo.




Festa per i 205 anni dei Carabinieri: calano furti e rapine, aumentano gli arresti

Si è tenuta questa mattina, presso la caserma “Paride Biselli” di Via Beverora, l’annuale cerimonia per festeggiare il 205° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri.

Davanti alle autorità cittadine intervenute, il comandante provinciale, colonnello Michele Piras ha ricordato il ruolo dall’Arma ed il particolare rapporto che la lega a tutta la provincia di Piacenza.

L’Arma di Piacenza conta 3 compagnie e 29 stazioni. Proprio la presenza capillare sul territorio ed il rapporto di fiducia con i cittadini sono alcuni dei punti di forza dei carabinieri.

L’attività svolta dai carabinieri di Piacenza nel 2018

I carabinieri si sono occupati, nell’anno 2018 di 7.693 reati, oltre l’85% di quelli totali, in significativo calo (-4%) rispetto all’anno 2017 (8.011).

Meno furti e rapine

In particolare i delitti che destano maggiore allarme sociale, come furti e rapine, hanno evidenziato rispettivamente una flessione rispetto all’anno scorso del 14% (nel 2017 erano 5.128, contro i 4.488 del 2018) e del 23% (108 nel 2017 e 83 nel 2018).

A fronte della flessione dei delitti si evidenzia l’efficace azione delle stazioni e delle componenti investigative che ha fatto registrare una sensibile crescita degli arresti rispetto al già importante dato dello scorso anno (376), raggiungendo i 419 provvedimenti. Per quanto riguarda più in generale i reati scoperti è stata raggiunta la quota 1.600, con duemila denunce circa.

Nell’attività di controllo del territorio, sempre nel 2018, sono state effettuate quasi 18.000 pattuglie e perlustrazioni (una media di circa 50 servizi esterni giornalieri) nel corso delle quali sono state identificate più di 90.000 persone e controllati 60.000 veicoli.

Significative sono, al riguardo, anche le oltre 92.000 chiamate pervenute alla Centrale Operativa del Comando Provinciale di Piacenza attraverso il numero di pronto intervento 112, cui sono seguiti oltre 8.000 interventi per soccorso, per reati e per privati dissidi.

Lo stesso trend si riscontra nel primo quadrimestre di quest’anno rispetto ad analogo periodo del 2018 con una flessione del 18% dei delitti complessivamente consumati, 3.220 nel 2018 e 2.637 quest’anno, così come furti e rapine, con una variazione rispettivamente del 20% (1.564 nel 2018 e 1.256 nel 2019) e del 30% (36 nel 2018 e 25 quest’anno).

In calo i furti nelle abitazioni

In particolare poi i furti in abitazione sono in calo del 15% (da 214 a 175). Anche l’attività di contrasto dell’Arma si conferma assolutamente efficace con oltre il 90% dei delitti perseguiti dall’Arma in città e in provincia, e con un incremento del numero delle persone tratte in arresto (+38%), essendo passati dai 118 del primo quadrimestre 2018 ai 163 di quest’anno. Per quanto riguarda l’attività preventiva sono già quasi 7000 le pattuglie e perlustrazioni messe in campo, il 4% in più rispetto all’anno passato.

295 arresti per droga, 500 consumatori segnalati (20 minori)

Importante infine lo sforzo nel contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti. Infatti nell’anno 2018 sono state deferite alla Procura della Repubblica di Piacenza ben 295 persone, di cui 118 in stato di libertà e 177 in stato di arresto, mentre sono stati segnalati alla Prefettura piacentina quasi 500 assuntori (di cui 20 minori).

Inoltre sono stati sequestrati 30 chili di droga. Nel primo quadrimestre di quest’anno, invece, sono già 100 le persone deferite all’Autorità giudiziaria, 40 in stato di libertà e 60 in stato d’arresto.

Le principali operazioni portate a termine dai carabinieri di Piacenza

Vediamo alcune delle principali operazioni messe a segno nell’ultimo anno

Nel luglio del 2018 nell’ambito dell’operazione denominata “Binario 10”, i Carabinieri della Compagnia di Bobbio (PC) hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di 8 persone indagate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso, fatti accertati tra i mesi di settembre 2017 e aprile 2018. L’operazione ha permesso di smantellare un centro di spaccio molto attivo nella provincia di Piacenza.

Nel luglio del 2018, i Carabinieri del NOR della Compagnia Carabinieri di Piacenza hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di 2 persone indagate per rapina in concorso, tentata estorsione e violenza sessuale di gruppo. Fatti commessi nell’anno 2018 ai danni di prostitute nella Provincia di Piacenza e Lodi.

Nell’agosto del 2018, nell’ambito dell’operazione denominata “Minds” i Carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda hanno eseguito un fermo di 3 persone  poiché ritenute responsabili  di  19  furti in appartamento. L’indagine del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia aveva consentito di documentare l’esistenza di un sodalizio criminale dedito ai furti in abitazione.

Nel ottobre del 2018, nell’ambito dell’operazione denominata “GHOST 2”, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Piacenza hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 persone indagate per furto aggravato in concorso. Fatti accertati negli anni 2016 e 2017. L’operazione ha permesso di smantellare un’attività dedita alla commissione di furti in abitazione ed aziende in Piacenza e provincia.

Nell’ottobre del 2018 il Nucleo Investigativo di Piacenza ha tratto in arresto su ordinanza di custodia cautelare in carcere per detenzione e spaccio di stupefacenti nonché detenzione abusiva di armi da sparo e furto aggravato 6 cittadini italiani e 4 albanesi.

Nel dicembre del 2018, nell’ambito dell’operazione denominata “Boys Business”, i Carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda hanno eseguito una misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 7 persone, di cui 1 minore, indagate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso, fatti accertati tra  i mesi di giugno e dicembre del 2018. L’operazione ha permesso di smantellare un centro di spaccio molto attivo nella Provincia di Piacenza.

Nel marzo del 2019, nell’ambito dell’operazione denominata “Dolgo”, i Carabinieri della Compagnia di Bobbio (PC) hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di 6 persone indagate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso, fatti accertati tra i mesi di agosto 2018 e gennaio 2019. L’operazione ha permesso di smantellare un centro di spaccio molto attivo nella provincia di Piacenza.

Nel marzo del 2019 il Nucleo Investigativo di Piacenza ha eseguito una un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Piacenza, nei confronti di 34 soggetti (33 cittadini italiani, di cui 21 di origine sinti e 1 cittadina ucraina), resisi responsabili, a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati, furti in abitazione, estorsione, truffa, ricettazione, riciclaggio, utilizzo fraudolento di mezzi elettronici di pagamento, detenzione e porto abusivo di armi comuni da sparo nella fattispecie pistole e fucili e detenzione e spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

Nel marzo del 2019, nell’ambito dell’operazione denominata “Expo” i Carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di 6 persone indagate per Associazione finalizzata al peculato, furti – ricettazione e riciclaggio, fatti accertati tra i mesi di luglio 2017 e marzo 2019. L’operazione ha permesso di smantellare un sodalizio criminale dedito al furto di merce all’interno della logistica Expo di Piacenza.

Nell’aprile del 2019, i Carabinieri delle Stazioni di Piacenza Principale e Ponte dell’Olio smantellavano una “baby gang” composta da stranieri minorenni dediti a commettere estorsioni nei confronti di coetanei. Le indagini portavano all’arresto in flagranza di reato di un marocchino ed un albanese, rispettivamente di anni 15 e 14, nonché all’esecuzione di 3 misure cautelari agli arresti domiciliari per fatti commessi nei comuni di Piacenza e Ponte dell’Olio tra i mesi di gennaio e aprile 2019.

Nel maggio del 2019 in provincia di Venezia, il Nucleo Investigativo di Piacenza ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto per omicidio un cittadino marocchino che, dopo aver ucciso la propria moglie con una coltellata alla gola presso il loro appartamento in Borgonovo Val Tidone (PC), si era dato alla fuga insieme ai suoi due figli in tenera età.

Gli encomi ai militari che si sono distinti

Nel corso della cerimonia sono state consegnate le ricompense ai militari   distintisi in importanti operazioni contro la criminalità comune in servizio al Reparto Operativo del Comando Provinciale, alle Compagnie di Piacenza, Fiorenzuola d’Arda e Bobbio.

Encomio del Comandante della Divisione Unità Specializzate al: Maggiore  Stefano BEZZECCHERI Comandante della Compagnia di Piacenza.

Encomio del Comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna al:

–      Luogotenente C.S. Camillo CALÌ

–      Luogotenente Francesco ZERMANI

–      Appuntato Scelto Q.S. Fabio CONSORTI

–      Appuntato Scelto Giuseppe MANCA

Comandante in S.V. e addetti al Nucleo Investigativo di Piacenza

–      Luogotenente Giovanni ODDONIN BETTAS

–      Mar. Magg. Adamo FURI

All’epoca addetti al Nucleo Investigativo di Piacenza

Encomio del Comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna al:

–          Luogotenente C.S. Ercole DALLOSPEDALE

–          Maresciallo Maggiore Massimo PEPE

–          Vice Brigadiere Giuseppe LIGUORI

addetti al Nucleo Operativo e Radiomobile di Piacenza.

–          Maresciallo Capo Salvatore RUSSO

–          Brigadiere Capo Alessandro DATI

–          App. Sc. Lorenzo SIGNORILE

–          Appuntato Antonio GALASSO

allora addetti al Nucleo Operativo e Radiomobile di Piacenza.

Encomio del Comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna al:

–          Maresciallo Maggiore Roberto GUASCO

–          Appuntato Floriano ARMENTI

–          Carabiniere Scelto Salvatore RANDAZZO

–          Carabiniere Maurizio BROLLINI

Comandante e addetti alla Stazione Carabinieri di Rivergaro.

–          Maresciallo Capo Giuliano BACCIOLI

–          Vice Brigadiere Salvatore SANTORO

Allora addetti alla Stazione Carabinieri di Rivergaro

Encomio del Comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna al:

–          Brigadiere Capo Giuseppe TRIO

–          Vice Brigadiere Bruno D’ONOFRIO

Addetti al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda

Nel corso della cerimonia svoltasi a Bologna presso il Comando Legione Carabinieri “Emilia Romagna” sono state altresì consegnate le seguenti ricompense:

Encomio del Comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna al:

–          Maresciallo Maggiore Roberto GUASCO

–          Vice Brigadiere Salvatore ESPOSITO

–          Appuntato Scelto Fabio RAZZINO

–          Appuntato Scelto Alfredo SIMONCINI

–          Carabiniere Scelto Salvatore RANDAZZO

Comandante e addetti alla Stazione Carabinieri di Rivergaro.

–          Vice Brigadiere Salvatore SANTORO

allora addetto alla Stazione Carabinieri di Rivergaro

Encomio del Comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna al:

–          Maggiore Emanuele LEUZZI

allora Comandante della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda.

–          Maresciallo Maggiore Enrico SAVOLI

–          Maresciallo Maggiore Marcello MARIANO COTZA

–          Brigadiere Capo Cristiano VELUTI

–          Appuntato Scelto Giuseppe COZZA

–          Appuntato Davide MARCELLO

–          Carabiniere Scelto Germana GORTAN

Comandante e addetti al Nucleo Operativo e Radiomobile di Fiorenzuola d’Arda