Tassi risponde indirettamente ad Alberto Esse sul Carmine: “Soppalco correlato a destinazione d’uso”

Alberto Esse alla carica, piscina al Carmine“La realizzazione del soppalco, prevista e approvata dalla precedente Amministrazione nell’ambito della riqualificazione della ex chiesa del Carmine, è strettamente correlata alla futura destinazione d’uso del complesso come laboratorio aperto e spazio polivalente a servizio della comunità piacentina. Come ogni altro aspetto progettuale dell’intervento di recupero, anche questo è stato sottoposto all’attenzione della Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, nel pieno rispetto delle normative a tutela di un bene storico che è patrimonio della collettività”.

La precisazione arriva dall’assessore ai Lavori Pubblici Marco Tassi che non direttamente sembra rispondere alla provocazione lanciata qualche giorno fa da Alberto Esse, il quale nei giorni scorsi aveva definito il soppalco in questione “assurdo”, portando come argomentazione la testimonianza del noto urbanista Pier Luigi Cervellati.

Mettendo l’accento sull’impegno dell’Amministrazione comunale per valorizzare la struttura e restituirla alla fruizione della cittadinanza, Tassi specifica che il progetto definitivo per il recupero del Carmine è stato autorizzato dalla Soprintendenza il 9 maggio 2016, con successivo nulla osta per il progetto esecutivo rilasciato il 30 settembre dello stesso anno. La struttura del soppalco – finalizzata alla realizzazione degli spazi richiesti nelle linee guida approvate dalla Giunta regionale nel 2015, per l’attuazione del programma di finanziamento – è permanente.
“Colgo l’occasione per ricordare – aggiunge il vice sindaco Elena Baio, che nei giorni scorsi ha ufficialmente presentato i gestori del laboratorio aperto – che le funzioni cui sarà destinato questo splendido edificio sono ancora in fase di definizione. Rinnovo quindi l’appello affinché tutti coloro che sono interessati avanzino le loro idee e proposte in tema di innovazione, mobilità sostenibile e logistica intelligente, per costruire un utilizzo il più condiviso possibile. La gestione del laboratorio aperto è stata affidata a due realtà prestigiose e riconosciute anche per la loro esperienza a livello internazionale, Fondazione Brodolini e MBS, il cui piano economico-finanziario per il Carmine prevede nei prossimi otto anni un fatturato di circa 3 milioni e mezzo di euro, di cui solo 180 mila euro a carico del Comune”.

“Ciò che conta – conclude l’assessore Baio – è che Piacenza avrà a disposizione, entro la fine dell’anno, un contenitore di rara bellezza nel quale potranno trovare sede le attività più varie: dai servizi per i pendolari a corsi di formazione e alfabetizzazione digitale, da sportello e vetrina di accoglienza per i turisti, in un contesto strategico come quello di piazza Cittadella, a spazi per il co-working e la consegna di acquisti on line, senza dimenticare le potenzialità come cornice di mostre ed eventi culturali. Con la collaborazione di tutti, il recupero del Carmine potrà portare un effettivo valore aggiunto alla città: per questo, spero vivamente che i contributi propositivi prevalgano sulle critiche aprioristiche, aspettando l’apertura per esprimere giudizi”.

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Nuovo passo verso Piacenza Smart City, presentato il Laboratorio aperto del Carmine

Piacenza Smart City, sembra questa la direzione intrapresa da questa amministrazione per l’anno appena cominciato. Già col Protocolo d’Intesa tra Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Camera di Commercio e Aster si era avviato nel 2014 un processo di costituzione di un gruppo inter-istituzionale denominato “Piacenza Territorio Smart”, nel 2016 l’apertura di Urban Hub in Via Alberoni, mentre più recentemente gli Stati Generali della Ricerca hanno dato nuovo impulso a questo processo, che ha visto nei convegni “Il Comune che vogliamo” svolto ai Teatini a fine novembre e in “Internet of Things” tenuto presso l’Unione Commercianti una naturale conseguenza.

Ora, con l’aggiudicazione e la consegna al raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) composto dalla Fondazione Giacomo Brodolini e da Mbs prende il via la gestione del Laboratorio aperto del Comune di Piacenza, che troverà sede presso la ex chiesa del Carmine in piazza Casali e il cui elemento distintivo sarà l’innovazione. Questo pomeriggio in Sala Consiglio a Palazzo Mercanti la presentazione del progetto, che sarà operativo a pieno regime non prima di ottobre 2019 ma che già ora profila alcune novità all’orizzonte. “Si tratta di investire nei confronti di luoghi fisici che possano integrare diverse attività, – ha specificato Fabio Sgaragli della Fondazione Bradolini -, per creare qualcosa di nuovo e diverso. Il senso del Laboratorio è proprio quello di accogliere al suo interno competenze che grazie al soggetto gestore, offre una serie di metodologie sperimentate in un luogo neutro. In particolare ci rivolgiamo ai giovani che hanno una idea di impresa. Nella prima fase le sedi provvisorie del progetto saranno Coopworking e MUSP, fino alla consegna definitiva della sede”. La Fondazione Brodolini e Mbs, che già gestiscono spazi analoghi a Milano, Torino, Pisa, Aosta, Modena e in altre città, offriranno l’opportunità di uno scambio di esperienze e iniziative con altri territori e centri di innovazione. Diverse realtà del territorio piacentino già in questa prima fase hanno aderito, e tante imprese, associazioni e cittadini hanno manifestato il loro interesse e il desiderio di partecipare alle iniziative del Laboratorio. Spazio dinamico e animato, il Laboratorio aperto sarà caratterizzato come luogo di incontri, attività e iniziative in un ampio ventaglio di settori quali la riqualificazione urbana, i processi partecipativi, le tecnologie urbane, la mobilità, la logistica, l’innovazione e la valorizzazione del territorio, del turismo, del digitale, della creatività. Annualmente verrà predisposto un calendario di eventi in grado di attirare un pubblico non solo locale, ma anche nazionale ed internazionale, sopratutto di giovani e innovatori. “Da 6 mesi abbiamo lanciato un programma, Innovare in Rete che grazie a 10 milioni di finanziamenti provenienti da Banca Etica, vuole sostenere nuove idee di impresa per farle diventare realtà”. I progetti selezionati tramite una call riceveranno un finanziamento di importo compreso tra 100mila e 700mila euro da restituire in 10 anni, erogato da Banca Etica, potraanno godere della Garanzia del Fondo per le PMI di Medio Credito Centrale, e saranno accompagnati da servizi di incubazione/accelerazione/consulenza a cura degli esperti di Entopan, Fondazione G. Brodolini e Fondazione Bruno Kessler.

“Il Laboratorio aperto del Carmine – commenta il vicesindaco Elena Baio – sarà un hub fisico dedicato all’apprendimento e alla pratica dell’innovazione in tutte le sue espressioni: tecnologica, sociale e culturale. E con queste caratteristiche rappresenterà un vero e proprio ponte tra Piacenza e il resto del mondo. Il tutto in un’affascinante ex chiesa del Trecento, recuperata e rifunzionalizzata da parte del Comune in uno spazio urbano fruibile dai cittadini e dalle imprese, che vedrà la coesistenza di servizi di informazione sull’ambiente, la mobilità e il turismo ed eventi cittadini, con spazi attrezzati con tecnologia informatica avanzata, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità”.
Prosegue il vicesindaco: “Il Laboratorio Aperto di Piacenza faciliterà l’incontro tra domanda e offerta di soluzioni innovative e tecnologiche per la mobilità, la logistica e lo sviluppo della smart city. Come le officine di antica tradizione, aiuterà giovani talenti a esprimere il loro potenziale e a trasformare in realtà le proprie idee. Come centro culturale, offrirà al pubblico una varietà di occasioni di informazione, formazione e intrattenimento. Intermediario per l’innovazione, laboratorio per le imprese del territorio, officina e centro culturale: questa sarà la matrice strategica e operativa della nuova chiesa del Carmine”. 

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“Carmine Graffiti”, i giovani artisti del Cassinari hanno presentato i propri lavori

Questa mattina i ragazzi della Terza Arti figurative del Liceo Artistico Cassinari hanno presentato il progetto “Carmine Graffiti” davanti all’ex Chiesa di via Borghetto. Questa iniziativa, inserita a sua volta all’interno del progetto di comunicazione “Cantiere Carmine”, sotto la supervisione di Franz Bergonzi, ha coinvolto docenti e studenti per realizzare alcuni pannelli che illustravano dal punto di vista dei ragazzi i temi oggetto della rifunzionalizzazione.

I lavori prendono spunto dal significato del recupero del Carmine e dalle funzioni che guideranno il suo riuso. La classe è stata guidata dalla professoressa Alessandra Repetti nel percorso di progettazione e realizzazione, attraverso lo studio di svariati autori che hanno segnato la pittura pubblica del ‘900, come Sironi, Schlemmer, Matisse, Léger, Rivera, Haring e altri. “Tra i temi presi in considerazione – spiega Repetti -, c’è l’open governement, il design urbano, cercando di dare forma a queste idee. Il lavoro è stato fatto in classe per la parte progettuale, da li sono stati scelti 25 bozzetti che tramite lavoro di gruppo sono stati messi su tela. E’ stato molto interessante per i ragazzi lavorare su grandi dimensioni imparando tecniche decorative che non avevano ancora conosciuto”. I complimenti sono arrivati anche dall’assessore Garetti, il quale ha spera che “ce ne siano mille di iniziative come questa, danno continuità all’approccio al bello”.

A margine l’assessore ha spiegato i tempi tecnici di recupero del Carmine, osservando che per il 2019 la struttura dovrebbe essere completata.

 

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Il sindaco al Rotary: “per il Carmine stiamo decidendo la destinazione”

Pubblico delle grandi occasioni ieri sera al Rotary club di Piacenza presieduto dal dott. Leonardo Bragalini. Tanti i soci, gli invitati e le autorità, fra cui il presidente esecutivo della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani ed il presidente di Expo Giuseppe Cavalli. Un’affluenza dovuta alla presenza del sindaco avv. Patrizia Barbieri che si è a lungo intrattenuto con i rotariani e con gli ospiti prima della conviviale.
Il sindaco ha svolto un dettagliato intervento non nascondendo la situazione non facile in cui si trova ad agire ed i tanti problemi ereditati.
L’avvocato Barbieri ha però ribadito la sua volontà di agire ed ha sottolineato come la comunità piacentina possa reagire alle difficoltà con un impegno corale.
Il sindaco ha, fra l’altro, parlato della chiesa del Carmine di via Borghetto e si è detta convinta che, con l’aiuto ed il finanziamento di vari enti e soggetti, si potrà provvedere al recupero della stessa.
L’avvocato Barbieri ha anche reso noto che la giunta sta riconsiderando la destinazione d’uso della chiesa che la passata Amministrazione intendeva usare come centro per la mobilità logistica. Sebbene non sia stata presa alcuna decisione il sindaco ha lasciato intendere che si potrebbe fare del Carmine un centro di accoglienza per visitatori e di valorizzazione delle tante eccellenze piacentine e provinciali.
Il sindaco ha poi parlato di università e della candidatura a capitale della cultura 2020 ed infine ha risposto alle numerose domande dei rotariani e degli ospiti.