Ubriaco va a sbattere contro le barriere sul Ponte della Pievetta e blocca il traffico: denunciato

Non è stato un semplice incidente quello avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 gennaio, verso l’una, con una macchina che è andata a sbattere contro le barriere stradali lungo la SP 412R all’altezza del ponte del fiume Po in località Pievetta di Castel san Giovanni.

I carabinieri della  stazione di Borgonovo Val Tidone giunti sul posto per effettuare i rilievi dell’incidente e per sbloccare la viabilità hanno infatti constatato che il protagonista dell’incidente, un operaio di 51 anni, nato in Romania, residente in provincia di Pavia, aveva un tasso alcolemico pari a 1,63 g/l, ben oltre la soglia consentita.

L’automobilista a causa dell’alcool non ha più  avuto la lucidità necessaria per condurre la vettura ed ha perso il controllo sul rettilineo del ponte sul fiume Po.

L’automobilista è stato denunciato per guida sotto l’effetto dell’alcool. Gli è stata subito ritirata la patente di guida e l’autovettura di proprietà è stata posta sotto sequestro ai fini della confisca. Inoltre è stato sanzionato per inosservanza alle disposizioni “Covid-19” avendo violato il divieto di uscire dall’abitazione dalle ore 22 alle ore 5 ed il divieto di spostamento tra le regioni senza un giustificato motivo di lavoro, salute o necessità.




A Castel San Giovanni è stato dimesso uno dei primi pazienti ricoverati: un cinese 45enne

Da alcuni giorni alcune note positive mostrano un primo bagliore in questi giorni funesti. Ancora bisogna confermare i dati, vedere se il trend dei contagiati è effettivamente in diminuzione, intanto sono dimezzate le chiamate al 118 a Piacenza.

Ma altra nota positiva della provincia viene da Castello: è stato dimesso uno dei primissimi pazienti ricoverati, un 45enne cinese residente a Piacenza, ricoverato a inizio marzo. La fase in cui siamo oggi, ha comunicato Venturi nel suo appuntamento quotidiano su Facebook, è quella di “ggredire il virus direttamente nelle case (come sta già avvenendo da alcuni giorni a Piacenza), al fine di preservare la nostra risorsa più importante, gli ospedali”. E nell’ottica di essere un passo avanti al virus, e non di rincorrerlo.

Annuncia poi come l’Assia regione al centro della Germania, si sia detta disponibile ad ospitare pazienti che abbiano contratto il Coronavirus. Sarebbe pertanto la prima volta che pazienti emilano romagnoli si trasferirebbero all’estero per farsi curare.

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Il comitato Italia Viva di Castel San Giovanni chiede maggiore sicurezza sulle strade

Anche il comitato di Italia Viva di Castel San Giovanni esprime il proprio sconcerto in merito all’incidente occorso a una donna che nei giorni scorsi si stava recando al lavoro ed è stata travolta da un TIR.

“Ieri il nostro territorio è stato purtroppo funestato da una tragedia preannunciata. Un essere umano è deceduto mentre precorreva in bicicletta il tragitto che da casa lo portava abitualmente a lavoro.
Chiunque percorra quotidianamente il tratto stradale che collega il paese, ma anche il resto del territorio limitrofo, al polo logistico, non può che notare quanto le infrastrutture siano inidonee.

Operai in fila indiana di fatto utilizzano suddetto unico tragitto con il rischio costante di incidenti; che la strada non risulti adeguatamente strutturata per poterla percorrere a piedi o in bicicletta, sia poco ed in alcuni tratti per nulla illuminata, senza passaggi pedonali e segnaletica che renda la sicurezza di base necessaria agli utenti in generale, è fatto da tempo risaputo ma puntualmente disatteso.

Si parla molto spesso di morti bianche; questa purtroppo non la è. La vittima in questione non ha neppure fatto in tempo ad andare al lavoro, deceduta proprio mentre si recava nel posto che le permetteva di sostentarsi, di poter vivere!
Questa sicurezza, che viene chiesta preliminarmente alle aziende che si insediano, in questo caso, come in ogni casistica simile, dovrebbe essere sensibilità sociale ed umana che le istituzioni, le forze politiche territoriali tutte (maggioranze o minoranze senza distinzioni) in sinergia con le aziende dovrebbero garantire programmando a monte di ogni nuovo insediamento la corretta e sicura fruizione viabilistica.
Ci uniamo al cordoglio della famiglia e dei colleghi per la prematura scomparsa della signora Romina.

L’auspicio ora non può che essere la speranza che maggioranza ed opposizione possano lavorare insieme in un progetto comune che garantisca la giusta sicurezza per ciascun cittadino che percorre quel tratto di strada augurandoci che, nel contempo, non si debbano patire nuovi episodi funesti ed al disfacimento di un percorso ciclo-pedonale da poco terminato e per un periodo di tempo ben limitato aperto alla sua fruizione. Gli obiettivi sociali, umani ed il valore pubblico debbono sempre essere e rimanere una priorità”. 

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Un defibrillatore in piazza Casaroli a Castel San Giovanni

Un defibrillatore in piazza Casaroli a Castel San Giovanni: il dono di Pro Loco e Avis
Cerimonia di consegna in occasione della giornata dello sport e volontariato

Castel San Giovanni, 22 settembre 2019 – Unire le forze, il modo più efficace per ottenere importanti risultati. Lo sanno bene a Castel San Giovanni dove sabato 21 settembre è stato inaugurato un nuovo defibrillatore a servizio dell’intera cittadinanza. Il dispositivo salvavita è collocato in piazza Agostino Casaroli, a fianco della Collegiata di San Giovanni Battista. Il nuovo strumento va a sostituire l’apparecchio precedente, rubato da ignoti circa un anno fa. Un gesto odioso, stigmatizzato dall’intera comunità castellana: “Teniamo a specificare che a pochi metri da qui sono state installate alcune telecamere di sorveglianza”, sottolinea il sindaco Lucia Fontana, come monito a potenziali vandali intenzionati a replicare la bravata.

Il nuovo defibrillatore è stato donato dalla Pro Loco e dall’Avis di Castel San Giovanni, con la preziosa collaborazione di Progetto Vita.

“Le iniziative che organizziamo durante l’anno ci permettono di raccogliere fondi da investire sul territorio”, spiega Sergio Bertaccini, presidente della Pro Loco. “Iniziative diverse per diverse donazioni, a seconda delle necessità percepite dalla comunità. In questo caso abbiamo voluto riposizionare un dispositivo salvavita fondamentale a servizio della parrocchia e di una piazza ogni giorno molto frequentata”.

“La nostra associazione distribuisce sul territorio il denaro che percepisce con il 5×1000 e i rimborsi elargiti dall’Ausl per le donazioni di sangue” – spiega Adriano Azzalin, presidente di Avis Castel San Giovanni – “quasi la totalità dei nostri fondi, in altre parole, viene impiegata per associazioni, scuole, carrello solidale, parrocchia. Insomma per il nostro territorio e per i nostri concittadini”.

Una volta unite le forze, Pro Loco e Avis hanno preso contatto con Progetto Vita, associazione che da oltre vent’anni si impegna per una diffusione capillare del defibrillatore. L’associazione era rappresentata dalla consigliera Rita Nigrelli: “Le malattie cardiovascolari risultano essere ancora oggi la prima causa di morte nel mondo, motivo per cui la nostra opera di prevenzione deve proseguire con sempre più forza. Con questo nuovo dispositivo, Castel San Giovanni si candida oggi a diventare la seconda città più cardioprotetta d’Europa, dopo Piacenza”.

“Il defibrillatore ha già salvato diversi nostri concittadini in passato, a testimonianza della sua importanza per il territorio – spiega Lucia Fontana – per questo motivo rivolgiamo un sentito ringraziamento a Pro Loco e Avis, da sempre presenti e attivi all’interno della nostra comunità”.

La cerimonia di consegna si è tenuta nel pomeriggio di sabato in piazza Casaroli mentre nelle stesse ore si svolgeva a poche centinaia di metri, in piazza XX settembre e in piazza Olubra, la giornata dello Sport e del Volontariato, vetrina per tutte quelle associazioni che operano sul territorio comunale e che insegnando lo sport o dedicando il proprio tempo e impegno per la collettività, fanno cresce la ricchezza della comunità. Tra i tanti sodalizi castellani, anche la Pro Loco era presente con un proprio gazebo.




I dipendenti Amazon di Castel San Giovanni donano 700 kg di cibo per cani al canile di Montebolzone

Amazon ha effettuato una donazione a favore del canile rifugio di Montebolzone, nel comune di Agazzano (PC). La struttura è gestita dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane e accoglie i cani ritrovati nei comuni della Val Tidone e Val Luretta. Attualmente, gli ospiti del canile sono circa 400. La Lega nasce nel 1950 con l’obiettivo primario di tutelare la vita e il benessere degli animali di ogni specie e razza.

Un gruppo di dipendenti del centro di distribuzione Amazon di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, si è recato presso la sede del canile di Montebolzone per consegnare gli articoli oggetto della donazione, che includeva 700 kg di cibo per cani.

Giovanni Peroni, responsabile del canile, ha espresso la sua gratitudine per la donazione effettuata: “Ringraziamo l’azienda per aver voluto sostenere l’associazione, riconoscendone l’importante servizio per la comunità”.

Ogni anno Amazon realizza numerose iniziative e donazioni a sostegno delle comunità in cui risiedono e vivono dipendenti e clienti. Attraverso l’operato del comitato Amazon nella Comunità, l’azienda è stata in grado di prendere parte attivamente alla vita delle comunità locali, supportando cause e organizzazioni meritevoli, tra le quali figurano case di accoglienza per donne vittime di violenza e comunità educative per minori, rifugi per animali abbandonati e enti per la ricerca e l’assistenza medica.

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A Castel San Giovanni il primo pensionato di Amazon in Italia

Si chiama Giuseppe Tonani e sarà il primo pensionato di Amazon in Italia. Approdato nel colosso dell’e-commerce a 59 anni ed assunto nel centro di distribuzione di Castel San Giovanni (PC) poco dopo la sua apertura, a fine mese concluderà la propria carriera lavorativa avendo raggiunto i limiti di età per la meritata pensione.  Il signor Giuseppe, ex elettricista, residente nel lodigiano, a causa della crisi economica, nel 2010 si era trovato senza un’occupazione poiché la società dove lavorava era stata messa in liquidazione. Senza perdersi d’animo si era rimesso in gioco ed aveva ricominciato a cercare lavoro, candidandosi per varie posizioni in diverse aziende finché, nell’agosto del 2012, gli è stato offerto un lavoro presso il centro di distribuzione Amazon di Castello, che proprio in quel periodo aveva avviato la propria attività.

Tonani ha incominciato a lavorare nel ruolo di packer, occupandosi quindi di imballare e preparare gli ordini per la spedizione ai clienti. Dopo alcuni mesi, su indicazione del suo manager, gli è stato proposto di occuparsi delle attività di piccola manutenzione del magazzino. «Il mio trascorso lavorativo da elettricista mi ha permesso di dare un piccolo contributo all’espansione dello stabilimento di Castel San Giovanni – commenta Giuseppe, che negli anni ha visto crescere il sito piacentino, in linea con lo sviluppo del network logistico dell’azienda nel Paese».

«Ero il più vecchio qui dentro ed ho sempre lavorato fianco a fianco a colleghi anche molto più giovani, senza che la differenza di età sia mai stata un ostacolo nello svolgimento delle nostre mansioni. Qui in Amazon, quando mi veniva affidato un compito, mi è sempre stato lasciato ampio spazio di manovra su come portarlo a termine: la mia esperienza e preparazione sono sempre state riconosciute» conclude Giuseppe.

Amazon attualmente impiega oltre 1.600 dipendenti a tempo indeterminato presso il centro di distribuzione di Castel San Giovanni, aperto ufficialmente nel 2011.




Tre ventenni, incinte, rubano vestiti in un negozio e li nascondono nel passeggino. Arrestate

Tre giovani donne di etnia rom, una 23enne, una 22enne e una 21enne, residenti in provincia di Brescia, ma domiciliate a Castel San Giovanni, sono state arrestate dai carabinieri della locale stazione con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso.

I carabinieri sono intervenuti, ieri intorno alle ore 19,30 in via Mazzocchi, nel capoluogo della Val Tidone, per la segnalazione di un tentativo di furto commesso ai danni del negozio “Hao-Mei”.

I militari, al loro arrivo, hanno dato manforte al personale di sicurezza del negozio e ad carabiniere fuori servizio che si trovava all’interno del negozio e che aveva appena bloccato le tre giovani, tutte in stato interessante.

Le donne erano entrate nel negozio ed avevano rotto le placche antitaccheggio applicate ad alcuni capi di abbigliamento in vendita, nella speranza di uscire senza pagare e senza far scattare l’allarme.

Avevano nascosto la merce rubata nel passeggino dei figli minori che erano con loro.

Il personale di vigilanza ha però notato i movimenti sospetti ed ha avvisato il carabiniere casualmente presente in negozio (e conosciuto ai titolari); quest’ultimo ha impedito alle donne di farla franca.

Per le tre fermate è scattato l’arresto, e dopo le formalità di rito, sono state accompagnate




Maxi rissa al Polo Logistico di Castel San Giovanni, un centinaio i coinvolti

Maxi rissa oggi pomeriggio al Polo Logistico di Castel San giovanni. Dalle prime ricostruzioni sembra che il tutto sia scaturito per contrasti di natura sindacale. Sul posto i Carabinieri di Castel San Giovanni, la guardia di finanza e il 118. Nesun ferito serio, ora sono in corso gli accertamenti da parte degli uomini dell’Arma, che hanno prelevato alcuni dei protagonisti.

La lite avrebbe coinvolto operai appartenenti a due divesri sindacati di base Si Cobas e Usb organizzazioni fra cui i rapporti sono ormai tesissimi, con accuse reciproche di aggressioni ai danni di propri esponenti. La lite avrebbe i nizialmente riguardato un paio di operai (uno dei quali è stato ferito con un taglierino riportando tre tagli). Poco dopo però i lavoratori del magazzino si sarebbbero fermati uscendo all’esterno ed affrontandosi.

Il Si-Cobas ha pubblicato sulla proprio sito Internet la foto dell’operaio ferito (qui a fianco) , dando conto di quanto successo e della grave tensione “Si tratta – scrivono – dell’ennesima, gravissima aggressione ai danni degli operai del S.I.Cobas e della loro organizzazione sindacale: uno stillicidio ormai quotidiano nel piacentino. I 400 aderenti al S.I.Cobas (su 415 impiegati) hanno immediatamente interrotto il lavoro per protesta”.

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Torna lo stato di agitazione per 1650 lavoratori di Amazon in vista del Black Friday

Scatta una nuova mobilitazione nel centro logistico Amazon di Castel San Giovanni. I sindacati di categoria territoriali di Parma e Piacenza Fisascat Cisl, Filcams Cgil, UIltucs e Ugl, a pochi giorni dalla settimana del Black Friday annunciata dal colosso dell’e-commerce, hanno indetto lo stato di agitazione dei 1650 lavoratori dipendenti con astensione dal lavoro straordinario. Alla base della protesta la vertenza pendente sulla stabilizzazione dei 1951 lavoratori somministrati utilizzati oltre il dovuto nel 2017 e accertati dall’ispettorato del ministero del Lavoro. La presa di posizione dei sindacati anche sulle turnazioni notturne introdotte unilateralmente dalla direzione aziendale, impossibilitata a ricorrere al lavoro interinale anche per effetto del Decreto Dignità, per sopperire alle richieste nella stagione di picco oramai alle porte, in netta contrapposizione con le previsioni dell’intesa siglata nel maggio scorso tra azienda e sindacati. La mobilitazione anche vs il mancato coinvolgimento delle rappresentanze sindacali sulla nuova organizzazione del lavoro e vs l’indisponibilità aziendale a definire un sistema premiante correlato alla crescita delle produttività ed alla disponibilità alla prestazione straordinaria.

La segretaria generale della Fisascat Cisl di Parma Piacenza Francesca Benedetti stigmatizza «un’applicazione dell’accordo del maggio scorso non fedele ai principi che lo hanno ispirato» ossia la volontarietà della prestazione per i turni notturni previsti dall’intesa ed una maggiorazione economica ad hoc per le prestazioni notturne. «Ancora una volta vengono chiesti grandi sacrifici ai lavoratori notturni» ha aggiunto sottolineando che «l’aspetto che particolarmente preoccupa il sindacato e che muove la nostra azione quotidiana, è la salute dei lavoratori che troppo spesso viene sacrificata a favore di livelli di produttività e redditività che devono essere garantiti».

«La Fisascat Cisl – ha affondato la sindacalista – è convinta che nel panorama italiano attuale, Amazon detiene tutti gli ingredienti per fare buona occupazione e dimostrare che “multinazionale” non è sempre sinonimo di sfruttamento». «Passi avanti ne abbiamo fatti – ha concluso – ma insufficienti a garantire ai lavoratori i livelli minimi di tutela che ci si aspetta da un’azienda moderna e all’avanguardia quale piace definirsi la multinazionale di Seattle».
La protesta per una organizzazione del lavoro contrattata, partita lo scorso anno proprio dallo stabilimento piacentino, prosegue intanto in tutta Europa. Anche la Fisascat Cisl prenderà parte all’incontro internazionale Uni Global Union Amazon in programma a Londra il 21 e 22 novembre per condividere strategie comuni a sostegno delle istanze dei lavoratori.

Se l’accordo firmato da Amazon e sindacato porta la data del maggio 2018, con i picchi di lavoro del periodo natalizio e del “Black Friday” in arrivo, a Castelsangiovanni sembrano ripresentarsi problemi che, secondo Fiorenzo Molinari, segretario generale Filcamas Cgil Piacenza, si pensavano superati.

“La ratio dell’accordo Amazon era distribuire al meglio tra i lavoratori i “disagi” che comporta un ciclo produttivo come quello di questa azienda. Permetteva ai lavoratori direttamente in azienda di essere protagonisti nell’organizzazione del lavoro, in un’ottica di equità. Ora – spiega Molinari – con i picchi di lavoro, Amazon cambia l’organizzazione in modo unilaterale penalizzando fortemente il turno notturno e tutto questo senza minimamente condividere il percorso con le Rsa, a differenza di quanto previsto dagli accordi. Siamo così costretti a proclamare uno stato di agitazione con astensione dal lavoro straordinario a partire da oggi. Un percorso condiviso con i lavoratori porta a risultati migliori in termini di produttività e aumenta un genuino senso di appartenenza” secondo Molinari.

A rendere il clima tutt’altro che sereno nell’hub di Amazon a Castelsangiovanni ci sono altri due fronti aperti.

I circa 1.900 lavoratori “in somministrazione” presso Amazon in provincia di Piacenza, che secondo i sindacati e le risultanze ispettive dovrebbero essere ricondotti al contratto subordinato – mentre le assunzioni in questi ultimi tempi hanno spesso tagliato fuori i “somministrati”.

E la mancanza, nell’azienda dell’uomo più ricco del mondo, di un premio di risultato per i lavoratori che concorrono ad aumentarne la ricchezza.

“Da tempo chiediamo che venga costruito un premio di risultato che possa far concorre i lavoratori alle lusinghiere performance di Amazon – commenta Molinari – ma l’azienda non ci sente. Passi avanti ne sono stati fatti, ma ci scontriamo ancora con una grammatica sindacale che risente di impostazioni culturali d’oltreoceano”.

Amazon, da parte sua, è intervenuta con un comunicato  (leggi il testo)

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Il 10 novembre a Castel San Giovanni torna Cioccolandia

Cioccolandia compie quindici anni. Tante sono state le fortunate edizioni della manifestazione di Castel San Giovanni.

“Un traguardo importante per una manifestazione nata da un’idea, tra amici, tanti anni fa – ha ricordato Sergio Bertaccini, presidente della Pro Loco di Castel San Giovanni – e aggiungendo ogni anno qualche cosa di nuovo siamo arrivati al grande evento che tutti oggi conoscono. Il nostro sodalizio ha preso le redini da 10 anni e abbiamo cercato di inserire fantasia alla dolcezza. Vorrei ringraziare l’amministrazione, gli uffici comunali, i volontari, le associazioni, i commercianti e il Comitato Vita nel Centro Storico e i maestri cioccolatieri. Un grande gruppo che lavora al meglio per organizzare una grande giornata”.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione l’assessore Giovanni Cattanei ed il sindaco Lucia Fontana hanno sottolineato l’importanza della coesione e del gioco di squadra. “Spesso, come la storia ci insegna, le grandi aziende, i grandi progetti nascono da idee di amici che si riuniscono in un garage – ha voluto citare il primo cittadino – e così anche Cioccolandia, spinta dagli stimoli di un gruppo di volontari, ha saputo trasformarsi per diventare un appuntamento atteso in tutta la provincia e non solo. Cioccolandia è un brand che si è legato in maniera indissolubile a Castel San Giovanni e che richiama visitatori da tutto il nord Italia. E il motore di questo evento è la Pro Loco, che contando sulla collaborazione di volontari e delle associazioni, riesce sempre a proporre programmi di grande spessore”.

La giornata del 10 novembre parte alle 9.00 del mattino quando espositori, pasticceri, artigiani del cioccolato e hobbisti metteranno in mostra i propri capolavori. Un intreccio di colori e delizie a cui parteciperanno anche le associazioni del territorio. Ci saranno anche le eccellenze enogastronomiche della Val Tidone per accontentare proprio tutti: dai vini delle colline piacentine al tradizionale Batarö.

Il momento più atteso è previsto per le 15:00 quando il taglio del Salame di Cioccolato (di 250 metri) in piazza XX settembre darà il via ufficiale alla distribuzione dei dolci di Cioccolandia. Contemporaneamente sarà “inaugurata” anche la piramide di 6.000 Profiteroles in piazza Casaroli insieme alla struttura composta da 25.000 mattoncini di Cremino sempre in piazza XX settembre.

Ma non è finita qui: resteranno ancora le 3.000 fette di Torta Rita nei pressi della chiesa di San Rocco e il Montebianco, una fantastica altura di 4.000 meringhe in piazza Olubra.

Ad affiancare i volontari della Pro Loco nella distribuzione di tutta questa dolcezza ci saranno anche gli studenti dell’Istituto Marcora e del Romagnosi, nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro.

Ad arricchire il menu ci saranno i giochi e le giostre per i più piccoli. E per chi volesse cimentarsi a casa è possibile partecipare al laboratorio “La Fabbrica del Cioccolato” dei maestri pasticceri Mera di Borgonovo, il Gelatiere di Castel San Giovanni e Bardini di Piacenza. I tre artisti illustreranno le tecniche per preparare i dolci con tema il cioccolato, con un piccolo excursus storico, partendo dalla fava per arrivare al cacao, con una degustazione finale (di gelato, panettone e barrette, tutto rigorosamente al cioccolato).

Riconfermato il gruppo “Bandarotta Fraudolenta” che si esibiranno in un concerto itinerante, mentre la compagnia teatrale “I Viaggiatori” regalerà un assaggio del loro prossimo musical: Sister Act.

Al termine della giornata saranno quindi estratti i numeri della Lotteria di Cioccolandia con in palio bellissimi premi e l’elezione della “Vetrina Regina” del relativo concorso, scelta dalle persone presenti alla manifestazione. Infine, sarà allestito un corner dedicato alla fotografia: “Foto Ciok”. Per i 15 anni di Cioccolandia chiunque potrà farsi scattare una foto, ritirare la stampa (con una piccola offerta) e conservare il ricordo di un’altra grande giornata all’insegna della golosità e della dolcezza.

Da circa due anni, inoltre, Cioccolandia ha stretto un forte legame con un altro grande appuntamento: il Picchio Rosso, la festa del vino novello della Cantina Valtidone di Borgonovo, che quest’anno si svolge sabato 3 e domenica 4 novembre. “E’ nato un gemellaggio per sfruttare le sinergie e promuovere il territorio – ha specificato Mauro Fontana, direttore della cantina borgonovese –. Durante il nostro weekend ospiteremo la Pro Loco che porterà il proprio salame dolce, mentre il 10 novembre parteciperemo a Cioccolandia con i nostri vini”.