Ugl Terziario chiede incontro con Amazon dopo l’ispezione del Ministero del Lavoro

Anche UGL Terziario fa sentire la propria voce dopo l’ispezione del Ministero del Lavoro con riferimento alla situazione di stabilizzazione precari ad Amazon.

Le risultanze dell’ispezione cominciata a dicembre 2017 da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, dopo lo storico sciopero del 23 novembre, che si chiuderebbe con un verbale che aprirebbe la strada alla stabilizzazione di oltre 1300 contratti precari, rappresentano uno scenario che da un lato conferma la validità delle iniziative sindacali che hanno accesso i riflettori sulla multinazionale americana e dall’altro dimostrano che la scelta, per lungo tempo adottata, dall’azienda, di rifiutare il confronto con i sindacati e di centellinare le informazioni aveva, come suol dirsi, un suo “perché”.

Rammentiamo che, dopo il tormentato iter per arrivarci, si tenne lo scorso 19 febbraio l’incontro congiunto con l’azienda presso la Prefettura di Piacenza. Ebbene, 6 giorni prima, Ugl terziario avanzò una serie di richieste d’informazioni mai fornite da Amazon. La prima si riferiva ai contratti in somministrazione!

A questo punto riteniamo che sia necessario prendere visione del verbale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e chiedere a breve un incontro con l’azienda. Ovviamente la scrivente O.S., alla luce delle determinazione degli Ispettori del Ministero del Lavoro, offre tutta la propria assistenza ai lavoratori precari per l’esercizio dei loro diritti rivolgendosi velocemente alla nostra struttura di Piacenza.

Se tutto confermato, la questione assumerebbe i connotati di una rivincita dei “green badge” che, come tutti i lavoratori precari, fanno enorme fatica a vedere applicati i loro diritti e che in molti, con rammarico, nelle giornate di sciopero varcarono i tornelli con la coscienza di non poter sostenere i colleghi che, a quanto pare, restarono fuori anche per loro!

Riteniamo che, a questo punto, sia necessario ed urgente procedere con le opportune verifiche presso gli stabilimenti di Vercelli e Passo Corese dove l’azienda applica un ccnl diverso (quello trasporti e logistica) ma usa e, sembra, abusi del lavoro in somministrazione 

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Domani e sabato a Castel San Giovanni “Villa in Fermento”

Torna “Villa in fermento”, l’evento musicale organizzato nei giardini di Villa Braghieri a Castel San Giovanni che apre la programmazione estiva di tutta la Val Tidone. Una due giorni dedicata alla musica e alla gastronomia che si terrà domani venerdì 1 e sabato 2 giugno. Il progetto è stato messo in campo dai giovani della Pro Loco insieme alla Parrocchia, all’oratorio San Filippo Neri e all’amministrazione comunale di Castel San Giovanni.

“Il primo giorno – ha spiegato Sergio Bertaccini, presidente della Pro Loco – è dedicato agli studenti della Officina delle arti, il luogo dove i giovani possono, tra le altre cose, esercitarsi e studiare musica. Qui iniziano un percorso e a Villa in Fermento possono mettersi alla prova”.

Il primo giorno sarà quindi dedicato ai ragazzi di Artemusica live show che frequentano questa scuola e che suoneranno musica dagli anni ’80 ad oggi. Seconda serata invece i Füho saliranno sul palco di Villa Braghieri e apriranno a J.C. Cinel (protagonista anche nell’evento Pro Loco di qualche anno fa, Rock Generation).

Nel programma è inserito l’aspetto gastronomico con le birre in rappresentanza di quattro nazioni, legate ad un piatto tipico: Germania (Kapuziner e stinco di maiale), USA (Foster e hamburger), Irlanda (Guinnes e stufato), Belgio (Maes Pils e panino Bruxelles).

Saranno presenti le bancarelle che metteranno in esposizione oggetti legati alla musica e sarà allestita una mostra fotografica del fotografo Matteo Belli che esporrà i propri lavori.

Come sempre l’evento strizzerà l’occhio ai motociclisti e sarà ospite il Moto Club Guzzi di Piacenza, recentemente costituitosi.

“E’ con piacere che presentiamo Villa in Fermento – ha dichiarato il sindaco Lucia Fontana – un evento che viene riproposto ma che ha la capacità di rinnovarsi grazie alla regia dei nostri volontari che attuano sinergie tra tante forze con partner strategici”.




I Castlan I Disan No: “sull’ospedale un teatrino dell’assurdo”

Con un comunicato a firma della presidente Silvia Brega e del vicepresidente Angelo Bolediil comitato il Comitato “I Castlan I Disan No” torna ad occuparsi del tema dell’ospedale castellano e di quello che il comitato ritiene essere una forma di smantellamento.

« Desideriamo replicare – scrivono – a quanto sentito giovedì scorso 24 maggio nel Consiglio Comunale aperto di Castel San Giovanni, aperto sul tema della sanità locale, non avendone avuto la possibilità nonostante i 5 minuti fossero dovuti e soprattutto perché abbiamo noi cittadini assistito al TEATRINO dell’ASSURDO.

Il Direttore Generale ASL che proietta fredde diapositive con numeri eccellenti che difficilmente noi cittadini possiamo capire  se non valutando la realtà che ci circonda che è esattamente opposta da quella illustrata.

Primari che hanno evidenziato situazioni perfette dei rispettivi reparti nonostante il fuggi-fuggi dei medici tra cui ultimamente il Dr. Gheduzzi e il dr. Scaravella due bravi ortopedici, giovani e con la voglia di crescere e di non restare in una ortopedia ridotta ad operare i tunnel carpali o l’alluce valgo. Sarebbe questa la specializzazione tanto invocata? Non abbiamo detto cose inesatte! Perché quando si parla di unità dipartimentale di ortopedia a Castello, essa risulta annoverata tra le unità operativa semplici e quindi idonea solo ad interventi di bassa criticità. Quindi affermiamo che il depotenziamento o declassamento che dir si voglia, parte proprio da ciò. Ci si nasconde dietro la parola specializzazione per trasformare un’ortopedia che dipenderà da Piacenza e una volta in pensione il primario, questa unità non ne avrà un altro proprio.  È forse questa la nuova specializzazione? Noi pensiamo di no, e forse è il vero motivo della fuoriuscita di medici, senza che si faccia nulla per trattenerli. Fatto ancor più deplorevole se la D.G.  lamenta insistentemente la MANCANZA DI MEDICI i quali non si presentano nemmeno ai concorsi dell’ASL di PC!

Ci si è chiesto il perché…In altre province si è forse diffusa la voce tra i medici che nell’ASL di PC non si lavora serenamente? Se la realtà della sanità piacentina è così buona, come descritta dal D.G. e dai Primari, perché si è organizzato un Consiglio Comunale aperto? Per autocelebrazione, per marketing?

Bene ha detto il Consigliere Capelli nel sostenere che se tutto va bene, è ottimale e idilliaco avremmo potuto tornare a casa tutti.

Abbiamo sentito di tutto: da senatori che hanno evidenziato la mancanza di cittadini, quando la sala era piena. Pensiamo che certamente si riferisse agli interventi che, per una materia così complessa e da affrontare ad armi impari diventa difficile per persone comuni. Anche per questo si sono costituiti i comitati con i portavoce che esternano le critiche e i disagi in nome della gente e dei propri 16000 firmatari. Abbiamo assistito all’ intervento di un onorevole che ha minacciato di rivolgersi in Procura per accusare ASL di non avere presentato il Bilancio preventivo 2017. Ma senza ricordare che ASL lo aveva presentato senza che i sindaci votassero per ben 2 volte. E per quanto il parere sia OBBLIGATORIO e NON VINCOLANTE la ASL ha continuato i suoi piani di spesa.

Abbiamo sentito il Presidente dell’Ordine dei medici sostenere che tutti noi ci dovremo abituare ai tagli dei servizi e altri che definiscono la casa della salute di Borgonovo solo per la targa esposta visto che è un ambulatorio per MEDICINA DI GRUPPO. Abbiamo sentito parlare di farmaci rumeni nei nostri reparti e come cosa normale non avere il foglietto illustrativo tradotto in italiano pur NON dispensati dagli armadi elettronici come documentato dal servizio di Striscia la Notizia. Ed infine, la Presidente della CTSS PRETENDERE RISPETTO considerandosi attaccata dalle critiche mosse a lei ed ai sindaci per immobilismo sui temi sanitari e di non fare squadra per le decisioni correlate. Ci chiediamo se la presidente considera anche il RISPETTO che lei e le sue ISTITUZIONI DEVONO AI CITTADINI.

Presidente, e’ forse rispettoso registrare l’esito sbagliato di una votazioni in CTSS, su errore provocato dal Segretario ed invece di chiedere scusa elogiare chi lo ha commesso? È rispetto non presentare mozioni per tempo in Regione? È rispetto NON votare il Bilancio Preventivo che l’Ing. Baldino dice di avere preparato?

Come fanno i sindaci valutare i bilanci se non hanno preso in considerazione preventivamente le spese che si andranno a sostenere? Non vorremmo mai che si imputasse ai comitati dei cittadini il rovinoso stato della sanità, perché durante la serata ci hanno tacciato di creare allarmismi mentre, secondo loro, tutto procede bene, soltanto con un po’ di ritardo rispetto a quanto prefissato. Ed intanto i medici fuggono e la sanità si disumanizza in modo proporzionale ai freddi numeri presentati.

A proposito della specializzazione, rinnoviamo l’appello al D.G. BALDINO affinché consideri la tecnica fast track in colonproctologia che il dr. Lucchini, con la sua autorevolezza, aveva sperato di avere nel proprio reparto. Sarebbe questa una VERA SPECIALIZZAZIONE ed insistiamo affinché la proposta venga valutata e considerata. Occorrerebbe nominare solo il Primario avendo già tutto pronto, dalle attrezzature al personale specializzato.

Cittadini piacentini, se non cambierà l’impostazione, cerchiamo di stare bene perché se quando le cose vanno male si organizzano autocelebrazioni al posto delle critiche, allora abbiamo la prova della distorsione della realtà che le ISTITUZIONI esercitano per giustificarsi, sempre più lontane dalle reali esigenze della gente. Noi continueremo a far sentire la nostra voce che altro non è che la vostra voce!» .

 

 




Amazon: sottoscritto accordo con i sindacati

Dopo mesi di confronti e trattative, a tratti anche aspre, è stato sottoscritto fra Amazon e sindacati – per lo stabilimento di Castel San Giovanni (PC) – un accordo pilota che la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, definisce «davvero importante e innovativo, che speriamo possa estendersi a tutti gli stabilimenti italiani di Amazon e anche in tutta Europa».

Si tratta di un accordo sperimentale di durata annuale, che vedrà una prima verifica entro quattro mesi dall’applicazione dell’intesa. L’accordo dovrebbe garantire una maggiore equità nella distribuzione dei carichi di lavoro, una piccola maggiorazione – dal 15% dell’attuale contratto al 25% – per il lavoro notturno che verrà comunque eseguito su base volontaria. Nuova anche l’organizzazione dei fine settimana.

L’accordo è stato siglato oggi presso lo stabilimento Amazon Italia a Castelsangiovanni tra l’azienda e i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil e Ugl-Terziario.

«Nel raggiungere l’intesa con l’azienda – si legge in una nota dei sindacati – siamo stati ispirati da principi di uguaglianza ed equità, superando l’obbligo dei turni notturni e dei turni pomeridiani, con un’organizzazione che garantirebbe una copertura lavorativa dei weekend simile per tutti».

L’accordo è stato subito sottoposto a un referendum a scrutinio segreto ed è ha ricevuto il via libera da parte di circa il 70% dei votanti.

Da parte sua Amazon con una nota sottolinea come l’azienda voglia «essere un datore di lavoro corretto e responsabile e in quanto tale sempre disponibile al dialogo, che è parte distintiva della nostra cultura. Dal momento che continuiamo a crescere – continua Amazon – dobbiamo assicurarci che i turni di lavoro possano sia venire incontro alle esigenze dei dipendenti, che soddisfare le aspettative dei clienti».

I turni di lavoro nello stabilimento di Castel San Giovanni sono tre: quello del mattino inizia alle 7 e termina alle 15, quello pomeridiano inizia alle 15.30 e finisce alle 23.30, quello notturno inizia alle 20 e finisce alle 4.00 ed è su base volontaria.

«Le organizzazioni sindacali – ha sottolineato la segretaria Cisl Annamaria Furlan – sono riuscite a contrattare la flessibilità degli orari, regolato i turni nel fine settimana, ottenuto migliori condizioni di lavoro ed anche giuste maggiorazioni economiche legate alla produttività. Per la prima volta – sottolinea il segretario Cisl – un colosso multinazionale della e-commerce ha riconosciuto il ruolo e la funzione delle relazioni sindacali. E’ stata anche superata l’obbligatorietà del lavoro notturno e dei turni pomeridiani, un fatto estremamente positivo. Insomma si tratta di un accordo moderno che ci riempie di soddisfazione e che premia le battaglie dei lavoratori e del sindacato, in particolare della nostra categoria la Fisascat Cisl, impegnata da anni a contrattare una flessibilità organizzativa, giuste tutele e garanzie di partecipazione anche per questi lavoratori di una multinazionale in espansione in Europa e nel mondo».

Soddisfazione anche dal segretario della Cgil Susanna Camusso che dice «Aver raggiunto un accordo sindacale è una straordinaria notizia. Quando ci fu lo sciopero la reazione di Amazon fu di far saltare i tavoli di discussione. In questi mesi c’è stato un gran lavoro e una grande mobilitazione. Aver definito un accordo il cui aspetto fondamentale è avere orari di lavoro normali è uno straordinario risultato».




Inaugurato l’ampliamento del depuratore di Castel San Giovanni

E’ stato inaugurato in data odierna, nella splendida cornice di Villa Braghieri ed alla presenza del Sindaco Lucia Fontana, del Presidente di Iren Paolo Peveraro, e del Direttore di IReti Eugenio Bertolini l’ampliamento del depuratore di Castel San Giovanni.

Aumento della potenzialità da 15.000 a 18.000 abitanti equivalenti, applicazione di una tecnologia innovativa per la riduzione del carico organico, 3.600.000 € di investimento per il territorio.  Ma anche una portata media giornaliera di 150 m3/h; una portata massima in tempo di pioggia (ai pretrattamenti) di 750 m3/h ed una portata massima al comparto Biologico di 450 m3/h. Questi i numeri dell’intervento effettuato sul depuratore che serve l’agglomerato di Castel San Giovanni capoluogo, una parte della frazione Fontana Pradosa ed una parte dell’area artigianale.

“Questa opera rappresenta un importante passo in avanti per Castel San Giovanni” ha sottolineato il Sindaco Lucia Fontana. “Il potenziamento dell’impianto di depurazione si è reso necessario per adeguare il sistema depurativo al rispetto dei limiti di scarico imposti dalla normativa e per far fronte all’aumento dei carichi conseguenti ai nuovi piani di lottizzazione previsti negli strumenti urbanistici. Per Castel San Giovanni rappresenta un importante investimento rivolto al futuro”.

Il progetto, che è stato finanziato integralmente da ATERSIR, rientra nell’ambito del Piano operativo degli investimenti della Provincia di Piacenza. Castel San Giovanni, tra l’altro, ha un testimonial d’eccezione, il Presidente di Iren Paolo Peveraro: “Sono nato a Castello, e per me è un grande onore inaugurare oggi, nelle vesti di Presidente di Iren, un’opera di questa importanza per la comunità locale, segno della vicinanza di Ireti e di Atersir ai cittadini e al territorio. Non bisogna dimenticare che ogni attività produttiva ed ogni nuovo insediamento abitativo generano reflui che devono essere depurati: essere riusciti ad aumentare la potenzialità dell’impianto significa avere messo in sicurezza per il futuro la capacità depurativa a servizio del territorio e dello sviluppo produttivo del medesimo.”

L’attuazione del progetto di potenziamento è stata possibile grazie al recupero funzionale di alcune opere civili non in esercizio nell’impianto di depurazione esistente, all’adeguamento e conversione dei manufatti in uso nel processo depurativo esistente ed all’ utilizzo di tecnologie depurative ad alto rendimento.

“I lavori per il potenziamento dell’impianto” ha sottolineato il Direttore di Ireti Eugenio Bertolini “sono stati eseguiti in modo da mantenere sempre attivo il processo depurativo. Questo fatto ha richiesto la realizzazione di opere a supporto spesso molto consistenti e complesse, la necessità di utilizzare volumetrie impiantistiche destinate ad altri scopi e un’accurata pianificazione delle fasi di lavoro. Vorrei in questa sede” ha aggiunto “porgere un sentito ringraziamento ai colleghi di Ireti che si sono prodigati per il buon esito dei lavori”.

Il Progetto e la Direzione Lavori delle opere è stata seguita da IRETI (Società del Gruppo IREN). La fase di commissioning ed avviamento del nuovo impianto è iniziata a Dicembre 2017 mentre alla fine dello scorso marzo il depuratore è entrato definitivamente in esercizio.  Il nuovo impianto utilizza sistemi depurativi di avanguardia, quali: Tecnologia MBR per la riduzione del carico organico e per il contenimento degli spazi, impiego di materiali pregiati per ridurre il fenomeno della corrosione quali acciaio inossidabile, PRFV, ecc., sistemi di telecontrollo ed automazione per centralizzare la gestione dell’intero sistema depurativo.




Magazzino Leroy Merlin: I tre facchini reintegrati trasferiti in altri impianti. Una provocazione secondo USB

Dopo il presidio davanti al magazzino Leroy Merlin di Castel San Giovanni e la riunione fiume in Prefettura a Piacenza il sindacato USB aveva incassato il reintegro di tre facchini precedentemente licenziati dalla cooperativa che gestisce il polo logistico.

Ma secondo quanto fa sapere lo stesso USB “i tre facchini reintegrati sono stati fatti rientrare al loro posto per una sola ora di lavoro per poi vedersi notificato un ordine di servizio che li destinerebbe ad altri impianti distanti anche una quarantina di km. da Castel San Giovanni”.

La notizia è emersa durane l’ assemblea che si è svolta oggi all’interno del polo logistico piacentino e viene giudicata dai rappresentnti sindacali come una misura “dissimultatoria” e come una provocazione.

Durante l’assemblea – si legge in un comunicato “Si è alzato forte il monito dei lavoratori contro l’arroganza delle cooperative spurie che tentano, con un ultimo disperato tentativo, di resistere al ripristino della legalità. Una mossa disperata che offende la dignità delle persone ma anche l’autorità prefettizia e di tutti coloro che sono preposti a far rispettare i principi di legalità”.

Partendo da queste premesse il sindacato USB “fa appello al Prefetto affinché vengano onorati gli accordi sottoscritti in sua presenza”.

Il comunicato infine chiede “con fermezza la cacciata delle cooperative spurie e dei consorzi quale condizione al ripristino di un clima di normalità e serenità nel magazzino”.

Il sindacato ha inviato una lettera al Prefetto. Questo il testo:

Al Prefetto di Piacenza

A Leroy Merlin

OGGETTO: allontanati da Castel San Giovanni i tre lavoratori reintegrati su mediazione prefettizia.

Piacenza 15 maggio 2018

Spett.li in indirizzo,

La scrivente O.S. USB è a segnalare il non rispetto degli accordi assunti dal Consorzio Premium Net nel magazzino del polo logistico di Castel San Giovanni.

In particolare informiamo che i tre lavoratori reintegrati al lavoro a far data dal 1 maggio c.a. sono stati impiegati nella sede piacentina per una sola ora e poi è stato loro comunicato che sarebbero stati destinati ad altri impianti fuori provincia distanti anche una quarantina di km dai loro domicili.

Risulta in tutta evidenza il carattere strumentale e ritorsivo di tale misura tesa a far oggettivamente franare un percorso di normalizzazione delle relazioni sindacali.

Il costante atteggiamento dissimulatorio delle coop facenti parte del consorzio Premium Net offende la dignità dei lavoratori oltre che l’autorità dello Stato.

Chiediamo con fermezza che si chiuda una stagione di irregolarità, sopraffazioni e azioni antisindacali; USB e i lavoratori non hanno alcuna intenzione di lasciarsi sopraffare dall’arroganza di chi teme il rispetto della legge perchè con essa verrebbe meno una fonte di profitto e di dominio.

Distinti saluti

USB LAVORO PRIVATO – SETTORE LOGISTICA




Polo logistico Leroy Merlin: i parlamentari Murelli e Pisani soddisfatti dall’accordo raggiunto

«Apprezziamo il risultato raggiunto in prefettura nella vertenza tra il sindacato Usb e la cooperativa Premium Net. Grazie alla buona volontà delle parti, e alla mediazione del prefetto Maurizio Falco, è stato raggiunto un importante accordo che stabilisce il reintegro di tre lavoratori licenziati e la volontà di rivedere le sanzioni comminate ai lavoratori che hanno partecipato alle agitazioni nei depositi Leroy Merlin di Castel San Giovanni e Rozzano e alla Ceva di Somaglia».

Lo affermano i parlamentari della Lega, la deputata Elena Murelli e il senatore Pietro Pisani che ringraziano anche il questore e le Forze dell’ordine per aver ben gestito la situazione a Castel San Giovanni, evitando che degenerasse.

«Ci auguriamo ora – continuano Murelli e Pisani – che da entrambe le parte vengano rispettate le norme, sia quelle che regolano l’occupazione sia quelle delle forme di protesta che spesso hanno portato al blocco dei mezzi e all’accesso alle imprese». I parlamentari concludono: «Il nuovo governo riformerà presto i temi fondamentali del lavoro, riducendo il carico fiscale e semplificando le procedure per le imprese. In questo modo non ci saranno più alibi per alcuno. Importante è confrontarsi nelle forme della democrazia, lasciando da parte minacce, violenze o attribuendo significati ideologici alle legittime richieste di chi lavora».




Polo logistico di Castel San Giovanni: reintegrati tre facchini licenziati

Il presidio ed il blocco di ieri davanti al centro logistico di Castel San Giovanni sembrano aver dato i loro frutti. Ieri si è infatti tenuta presso la prefettura di Piacenza una lunghissima riunione, conclusasi a tarda notte. Sui lati opposti del tavolo sedevano rappresentanti sindacali, responsabili della Leroy Merlin e della cooperativa subappaltatrice Premium Net. Alla fine – come hanno fatto sapere con una nota i sindacalisti dell’Usb – sono stati reintegrati i tre facchini licenziati per aver denunciato comportamenti non corretti all’interno dello stabilimento  ma saranno anche “ridiscusse tutte le sanzioni comminate a decine di lavoratori per le lotte delle ultime settimane alla Leroy Merlin di Castel San Giovanni e Rozzano e alla Ceva di Somaglia” sanzioni che – a detta del sindacato – “puniscono il diritto costituzionale di sciopero e che USB non è disposta ad accettare”.

Il sindacato con riferimento alle forti tensioni di ieri davanti al Logistic Park di Castel San Giovanni parla di una giornata “complicata e difficile ma infine vittoriosa per i lavoratori: il senso identitario di classe e di appartenenza hanno premiato la lotta e il conflitto resistendo agli sgomberi” menre esprime apprezzamento per la mediazione del prefetto di Piacenza che “ha preso decisamente le parti dei lavoratori”.




Tensione al Polo Logistico Leroy Merlin di Castel San Giovanni per la protesta del sindacato Usb

Sale la tensione al polo Leroy Merlin di Castel San Giovanni. Dalle 6,30 di questa mattina un centinaio di lavoratori della logistica aderenti alla Usb hanno istituito un presidio davanti al Logistic Park bloccando gli ingressi. La protesta nasce  da tre licenziamenti e da 25 sospensioni avvenute nel polo logistico dell’azienda a Rozzano.

«I manifestanti – spiega il sindacato in una nota – “chiedono buste paga e contratti regolari, la fine del caporalato, il reintegro dei colleghi licenziati, la stabilizzazione di tutti i lavoratori a tempo determinato, un giusto inquadramento professionale da parte delle cooperative che gestiscono il lavoro per Leroy Merlin. Vogliono un lavoro regolare, non come quello che viene praticato dalle cooperative spurie di cui si servono le multinazionali».

La nota si conclude annunciando ulteriori proteste ed affermando che si tratta di «una vertenza dura, lunga, molto ruvida che però non ha piegato la resistenza dei facchini e delle loro famiglie. Il bello deve ancora venire».

Davanti allo stabilimento è presente anche la polizia con il reparto mobile mentre all’interno sono state fermate decine di camion i cui autisti, di fatto bloccati, hanno avuto pesanti confronti verbali con i manifestanti. Dopo vari tentativi di mediazione alcuni mezzi pesanti hanno potuto lasciare il polo logistico.

Intorno alle dodici sembrava che tutti i camion non legati al trasporto di merci della Leroy Merlin venissero lasciati passare. Dopo pochi transiti però alcuni manifestanti si sono sdraiati per terra impedendo ulteriori uscite. Intanto all’esterno, lungo la strada, sono parcheggiati, numerosi camion che dovrebbero scaricare, creando pesanti conseguenze alla circolazione.

Riadh Zaghdane, tunisino, responsabile nazionale logistica di Usb, e Roberto Montanari, responsabile confederale, hanno spiegato che l’Unione Sindacale di Base non parteciperà al tavolo convocato per oggi pomeriggio dal prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, ritenendo che non vi siano le condizioni.

«Lo sgombero dei manifestanti questa mattina ha creato una situazione inaccettabile, siamo in assemblea permanente con i lavoratori visto che le nostre richieste vengono puntualmente disattese, anche le più urgenti come le stabilizzazioni dei lavoratori attualmente sospesi solo per aver manifestato e la riassunzione dei tre ingiustamente licenziati».




A Castel San Giovanni nasce il movimento politico “Secessio Plebis “

A Castel San Giovanni è nato un nuovo movimento politico locale ispirato alla “secessio plebis romana del 493 A.C.“ quando la Plebe si ribellò ad una classe politica che non la rappresentava più. Si definiscono “volontari della politica” e si presentano alla cittadinanza con un comunicato stampa firmato da Angelo Boledi, segretario del movimento, che pubblichiamo qui di seguito. Angelo Boledi – lo ricordiamo – è stato per lungo tempo esponente della Lega Nord castellana e piacentina fino a quando entrò in collisione con i vertici del partito che alla fine lasciò, insieme ad altri otto militanti.

“Anche quest’anno con la sua rigogliosa fioritura la maestosa PAULOWNIA posta sulla rotonda della S.S. 412 all’ingresso di Castel San Giovanni, ha voluto ricordarci che Castello è la PORTA DELLA VAL TIDONE. Qualcuno nell’ultima campagna elettorale, voleva la nostra cittadina anche “VETRINA DELLA VAL TIDONE” mettendolo, nero su bianco, nel programma elettorale.

E già! con la stazione ferroviaria, il casello autostradale sulla TO-PC-BS, il ponte sul PO verso la Lombardia con le attività commerciali che hanno sviluppato soprattutto la domenica un importante mercato, col suo ospedale, con il presidio dei vigili del fuoco, il Comando Stazione dei Carabinieri, la Tenenza Guardia di Finanza, Castello avrebbe tutte le qualità necessarie per fregiarsi del titolo.

Se però andiamo ad analizzare caso per caso troviamo purtroppo alcune sorprese.

La stazione ferroviaria, da tempo solo con biglietteria automatica, non ha servizio di assistenza alle persone a ridotta mobilità e le fermate prevalentemente riguardano treni locali (un tempo definiti “accelerati”). Le sale d’aspetto ed i suoi ambienti pubblici, in alcune occasioni sono servite da rifugio e bivacco di persone non identificate e con aspetto e comportamento tali da incutere preoccupazione se non paura ai passeggeri regolari, soprattutto di genere femminile.

Il casello autostradale assolve ancora, anche se quasi alla saturazione, il carico di traffico “nostrano” e della logistica ma l’obbligo in uscita di transitare tra le due rotonde per la direzione Val Tidone persiste, nonostante che quella soluzione di viabilità fosse stata accettata dalle amministrazioni precedenti provvisoriamente, in attesa dei finanziamenti per una maxi-rotonda all’uscita con derivazione diretta sui vari percorsi. Il progetto giace dimenticato nei cassetti o è stato addirittura accantonato?

Il ponte sul PO di Pieve (ma anche di Pievetta!), grazie all’incuria ed alla mancata manutenzione giace in condizioni pietose, chiuso parzialmente ed in attesa di nuove ispezioni tecniche che, a giorni, decreteranno il suo destino a breve. In attesa che con gli annunciati stanziamenti governativi venga ripristinato entro un paio di anni. Speriamo che intanto non chiuda! Mentre la responsabilità del misfatto sembra da attribuire ai Lombardi il danno rimane tutto alla Val Tidone. I nostri Amministratori però, a parziale ristoro, dovrebbero ridurre le tasse locali alle attività, soprattutto commerciali e turistiche, “toccate “dal danno.

L’ospedale di Castello è stato il punto di riferimento sanitario della Val Tidone ed anche del Pavese. Col suo pronto soccorso le sale chirurgiche, le apparecchiature diagnostiche, tutte moderne e costate di recente fior di milioni di euro, col suo personale specializzato, professionale ed umano, ha saputo da sempre assolvere le necessità di cura dei cittadini rimanendo anche col bilancio economico in attivo. Ora, nella quasi indifferenza delle istituzioni Valtidonesi viene depotenziato attraverso lo spostamento di servizi e la vacanza di posizioni di medici e primari che sono lasciati “fuggire” altrove. Si può pensare che per un Milanese o qualsiasi altro cittadino si volesse trasferire qui da noi non sarebbe importante e rassicurante la presenza di un ospedale efficiente ed a misura d’uomo? Come si fa a non prevederne l’importanza in una zona dove il lavoro (la logistica in primis) ha portato la presenza quotidiana di qualche migliaio di persone in più?

Persino coi vigili del fuoco ci sono problemi, dopo tutti gli sforzi degli Amministratori che hanno portato qui un loro presidio, è polemica di queste ultime settimane che lo stesso possa rimanere sguarnito a causa di mancanza di personale, spostato a Piacenza. Speriamo che almeno le altre due importanti componenti delle forze dell’ordine, Carabinieri e Guardia di Finanza presenti sul nostro territorio, non subiscano alcuna riduzione e vengano lasciate lavorare come sanno fare e fanno.

Chi ha spento la luce della vetrina della Val Tidone?

Noi del gazebo arancione, non vogliamo chiederci chi l’abbia spenta o mai accesa, chiediamo soltanto ai Sindaci, agli Amministratori, alle maggioranze ed alle minoranze di spogliarsi ciascuno dei propri interessi di bottega, di partito, di associazione e di liberarsi in un leale confronto fra tutti, sui veri problemi del territorio: quelli della gente, tralasciando futili passerelle mediatiche, perché solo insieme con umiltà, costanza, intelligenza ed onestà, si possono sviluppare e risolvere.

 La magnifica Valle del Tidone è già di per sé un bene prezioso con la propria gente civile, leale ed accogliente, le proprie eccellenze alimentari ed industriali, per i propri paesaggi per l’antica cultura di saggezza contadina che nulla hanno da invidiare alla blasonata Toscana.

Le Istituzioni e la politica, “facendo squadra”, puntino sui servizi da migliorare o realizzare, contemporaneamente promuovano “il fare squadra” coinvolgendo anche tutti gli attori economici, turistici e della società civile interessati, scoprendo le sinergie che certamente ci sono, ben presenti, in Val Tidone! Come la nostra cara Paulownia, “albero della principessa”, campione del mondo certificato di velocità di crescita e di rilascio di ossigeno in cambio di anidride carbonica e quindi bello quanto utile a tutta la comunità”.