Il 16 febbraio Forza Civica presenta: “Viaggio nel gusto. Alla scoperta delle eccellenze alimentari italiane”

Sabato 16 febbraio presso l’Azienda vinicola Mattarelli (Via Rondona, 23/B, 44049 Vigarano Mainarda FE) Forza Civica presenta l’evento:
“Viaggio nel gusto, alla scoperta delle eccellenze alimentari italiane dall’Emilia alla Puglia”

Un percorso in cui il cibo viene raccontato, toccato, vissuto, conosciuto e gustato. Il nostro Paese ha mille anime che lo rendono unico, ma ad unirlo c’è, da sempre, l’amore degli italiani per le proprie tipicità che legano modi di vivere e tradizioni.
L’obiettivo di questa iniziativa dell’associazione culturale Forza Civica è proprio quello di valorizzare la cultura gastronomica del nostro Paese, promuovendo il territorio, le sue eccellenze agroalimentari e le sue imprese protagoniste della Food Valley Italia.
L’Azienda Mattarelli Vini, che offrirà una degustazione dei suoi pregiati vini, ospiterà il Salumificio Benassi Snc con i suoi gioielli gastronomici (Prosciutto crudo di Parma, Coppa, Culatello, Fiocchetto Cuor di Prosciutto e di Spalla, Salame e Strolghino) e, dalla Puglia, l’Olio Nargiso Olio Extravergine di Oliva ottenuto dalla prima spremitura a freddo utilizzando la tradizionale macina di pietra, dal sapore delicato con il gusto dell’oliva maturata al sole.
Un evento volto a valorizzare il cibo del nostro Paese sotto diversi
aspetti: da quelli culinari, culturali e antropologici a quelli artistici, storici, fino a quelli sostenibili, di educazione al gusto, per un consumo consapevole del cibo.
La finalità di questa iniziativa non è solo un’esperienza enogastronomica, ma è anche, e soprattutto, un’esperienza culturale, relazionale ed estetica.
Costo a persona € 20,00 – Prenotazione obbligatoria 351 8688434 – info@forzacivica.it 

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Spazio 4: slitta ad aprile l’apertura dell’area. Per il PD il centrodestra è incompetente

«Il disordinato smantellamento del centrodestra sembra non stia incontrando il parere favorevole di Piacenza». Il gruppo consigliare del Partito Democratico commenta la modifica alla scadenza del bando per la gestione di Spazio 4, l’area comunale situata in via Manzoni, che fino a pochi mesi fa «aveva garantito un presidio educativo, sociale e aggregativo ai tanti giovani del quartiere», sottolineano Cugini, Piroli, Fiazza e Buscarini. Il bando, infatti, avrebbe dovuto concludersi oggi, ma una determinazione dirigenziale ne ha decretato lo slittamento all’8 marzo. Inoltre, la cauzione definitiva per chi s’aggiudicherà l’appalto, che inizialmente ammontava a 20mila euro, è diventata pari all’importo di 2mila euro.

«Dopo la desertificazione del bando per il canile municipale, che ha visto la riconferma del gestore uscente in assenza di altri soggetti proponenti, oggi è stato nuovamente evidenziato lo scarso tatto della Giunta verso la comunità cittadina. Se da una parte l’assessore Zandonella annunciava un futuro brillante per “Spazio 4.0” (così ridenominato nel nuovo bando), dall’altra il rinvio della scadenza del bando lascia presagire la carenza di nuove realtà progettuali in gara. Spazio 4, com’era stato concepito dal centrosinistra, funzionava correttamente e coinvolgeva tanti adolescenti. Tuttavia, per una precisa scelta politica, è stato annullato. Finora, l’inquieta smania di cancellare le buone azioni amministrative del passato non si è dimostrata una scelta saggia».

«In più, l’apertura del centro è slittata dal 1° marzo al 3 aprile 2018, nonostante l’assessore avesse garantito la riattivazione di Spazio 4 proprio tra una settimana. Ci risulta che i ragazzi e le ragazze che frequentavano Spazio 4 ora siano a casa, privi di un punto di riferimento formativo a causa dell’incompetenza del centrodestra. La Giunta non avrebbe favorito – come promesso in varie occasioni – la loro interazione con gli altri centri aggregativi di Piacenza, per esempio con spazio Belleville. È triste constatare che», conclude il Pd, «oltre alla “politica del carciofo”, non ci sia una visione programmatica e stabile per la città».

Gruppo consiliare PD




Centrodestra piacentino: “uniti si vince, andiamo al governo e mandiamoli a casa”

Sala gremita ed un centrodestra unito e compatto. E’ questa la fotografia della serata che si è svolta  all’auditorium Sant’Ilario di via Garibaldi, a Piacenza; un evento congiunto che ha segnato l’ingresso ufficiale nella fase clou di questa campagna elettorale per le Politiche del 4 marzo.

Sul tavolo dei relatori e tutto intorno manifesti e bandiere della Lega Nord, di Fratelli d’Italia, di Forza Italia e di Noi con l’Italia. Ad aprire l’incontro pubblico è stata Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza, chiamata sul palco a sorpresa, senza che il suo intervento fosse programmato. Ma non si è certo fatta trovare impreparata: «Solo pochi mesi fa abbiamo vinto le elezioni amministrative dopo una campagna elettorale basata su quello che poteva sembrare uno slogan ma che per noi è molto di più e rappresenta il nostro impegno, e cioè “uniti si vince”». Barbieri ha parlato di impegno basato sui valori; un impegno che oggi, in questa nuova campagna elettorale che deciderà le sorti politiche dell’Italia, è stato e sarà rinnovato grazie al coraggio dei candidati «di altissimo livello» che hanno scelto di mettersi in gioco «dimostrando uno spirito di servizio di cui noi tutti dobbiamo essere orgogliosi». Il sindaco ha sottolineato la necessità di dare risposte ai cittadini su esigenze e temi di fondamentale importanza e quindi della necessità di votare «con convinzione» per fare in modo di uscire dalla «palude in cui ci hanno lasciato anni di governo del centrosinistra».

«E’ importantissimo che tutti noi ci impegniamo a far eleggere i nostri candidati – ha proseguito – perché solo loro rappresentano il cambiamento. Dobbiamo staccare decisamente la sinistra, dobbiamo andare al Governo con una maggioranza schiacciante».

Dopo il sindaco Barbieri e dopo gli interventi di Jonathan Papamarenghi e di Fabio Callori, rispettivamente coordinatore provinciale e vice-coordinatore regionale di Forza Italia, hanno preso la parola uno ad uno i vari candidati. Giancarlo Tagliaferri, Francesca Gambarini, Romano Tribi ed Elena Murelli.

Clou della serata gli interventi , e Pietro Pisani, candidato all’uninominale per il Senato.

Lungo e articolato il discorso di Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), candidato della coalizione all’uninominale per la Camera, aperto da un sentito omaggio al sindaco: «Il giorno dopo le elezioni – ha detto – Patrizia Barbieri era in Comune a lavorare. Nessuno di noi ha festeggiato, a parte, e credo legittimamente, la sera della vittoria. Non c’era niente da festeggiare: la sinistra ci ha lasciato una situazione disastrosa, una macchina comunale completamente a pezzi, e l’impegno per risollevare questa amministrazione è stato ed è tuttora enorme e totalizzante». Un impegno che Foti vorrebbe premiato da un risultato elettorale che non lasci spazio ai dubbi, alle polemiche, alle incertezze: «Dobbiamo spazzarli via, asfaltarli, mandarli a casa. Dobbiamo superarli con un risultato a due cifre e, perché no, doppiarli».

Impresa difficile ma non impossibile secondo il candidato alla Camera. Come difficile era la rinascita del centrodestra in una provincia come quella di Piacenza che fino a poco tempo fa era quasi totalmente rossa: «Sembrava impossibile che oggi comuni come Sarmato, Monticelli e, quando siamo partiti, nel ’94, addirittura Castelvetro che era ed è la Sesto San Giovanni emiliana, potessero essere governati dal centrodestra. Eppure è così».

Successi che, secondo Foti, si basano sulla differenza fondamentale tra i due schieramenti: «Il centrosinistra parla, promette e non fa. Basti pensare alla famosa tangenziale di San Giorgio, inaugurata solo sui giornali e mai realizzata. Basti pensare alla Statale 45 con promesse di stanziamenti milionari mentre io non ho visto nemmeno un progetto. Noi diciamo e facciamo». Un esempio su tutti di cui Foti può parlare in prima persona: «In tanti oggi ospitano ministri e personalità illustri nella splendida ex chiesa dei Teatini – dice – ma se avviene questo è perché chi vi sta parlando ha portato i fondi necessari al consolidamento del tetto».

L’intervento, ha affrontato il tema dell’economia e delle tasse, con Renzi che sbandiera l’un per cento di pil in più rispetto allo scorso anno «dimenticandosi di dire che siamo sotto di 8 punti percentuali rispetto al resto d’Europa e che partiamo dal – 7 di quando è iniziata la crisi». Ma Foti ha parlato anche di proprietà privata ed immobiliare da difendere dalla «visione bolscevica di una sinistra che la vede come il male» e da uno Stato che rapina i legittimi proprietari incassando 50 miliardi all’anno sulle loro spalle.

Ha poi parlato di immigrazione e sicurezza, con esempi virtuosi firmati centrodestra come i rapporti diplomatici tanto vituperati col colonnello libico Gheddafi «il quale però teneva sotto controllo le partenze, mentre ora, grazie anche a Napolitano, Gheddafi è stato ucciso col risultato che l’Africa si riversa in Italia».L’eponente del centrodestra ha citato esempi come l’operazione Strade sicure che è stata «a costo zero per l’Italia e ha portato i soldati nelle città rendendole più protette». ed ha lanciato un esempio provoctorio «si provi a immaginare se sabato scorso ci fossero stati 20 o 25 militari della Folgore insieme agli otto carabinieri assaliti dai manifestanti violenti. Cosa sarebbe successo secondo voi? Dove li avremmo trovati Pallavicini e Rabbuffi?» L’affondo finale è partito proprio dai disordini di sabato scorso durante il corteo pomeridiano “antifascista” promosso dagli autonomi di sinistra: «E’ vergognoso che il Pd abbia criticato il Comune di Piacenza il giorno dopo i disordini – ha sostenuto Foti – Ma se ci si pensa bene è lo stesso Pd che per due volte ha governato questa città proprio grazie all’accordo con Carlo Pallavicini e Luigi Rabbuffi che sabato scorso erano in quel corteo. Mandiamoli a casa, alziamo le nostre bandiere, alziamo le nostre voci. Questa volta non li battiamo, li asfaltiamo».

Anche da Pietro Pisani (Lega Nord) parole durissime sul centrosinistra e i suoi governi, ma prima ancora sul fatto che gli italiani è da troppo tempo che non votano, che non possono scegliere da chi farsi governare: «Hanno messo dei tecnici a scegliere per noi, a decidere per noi – ha detto – ma a quanto pare non riuscivano nemmeno a compilare la loro dichiarazione dei redditi visto che si dimenticavano di inserire case in Svizzera». Ma non solo: questi tecnici hanno ridotto in povertà il Paese, dice Pisani: «La legge Fornero, che aboliremo come primo atto di governo, ha mandato in pensione persone senza fare i conti, senza sapere se potevano andarci. E oggi ci troviamo con gente senza lavoro e senza pensione, con anziani italiani che rovistano nei cassonetti della spazzatura per trovare da mangiare. Sono cose che gridano vendetta».

Anche da Pisani ha affrontato il tema sicurezza ed immigrazione incontrollata: «Chiuderemo i centri sociali – ha promesso – che non sono altro che agglomerati di illegalità. Basta impunità, è così che si sta distruggendo l’Italia. Non è possibile che dopo i fatti di sabato, dopo che un carabiniere è stato malmenato e ferito da manifestanti di sinistra, il giorno dopo costoro vadano sui giornali dicendo anche che hanno ragione. E’ inaccettabile che le cronache di questi giorni ci rivelino la presenza della mafia nigeriana che uccide la nostra gente e ci mangia il cuore. Capite? Ci mangiano il cuore. No, è troppo, ora basta. E’ ora di mandarli a casa, è ora di riprenderci il nostro Paese, è ora di andare al governo».




Anna Maria Bernini: “Liberare la crescita per alzare i consumi”

Anche Forza Italia ha presentato i propri rappresentanti a Camera e Senato in corsa per un posto in Parlamento il 4 marzo. Nella cornice di Sant’Ilario Anna Maria Bernini e Francesca Gambarini hanno esposto le loro ideee dinanzi a una platea in cui spiccavano anche altri candidati della coalizione di centrodestra. Presenti anche Jonathan Papamarenghi, vicecoordinatore provinciale del partito, e Fabio Callori, vicecoordinatore regionale.

“Dobbiamo smuovere gli animi di quel 50% di assenteisti delle urne – ha sottolineato quest’ultimo -, non possiamo permetterci di essere governati dal centrosinistra di oggi, puntiamo molto sulla tassazione unica”. Anna Maria Bernini ha catturato l’attenzione generale su questo tema, rimarcato più volte durante il suo intervento: “Vogliamo una riforma fiscale che parte da un’area di non tassazione di 12 mila euro. La sinistra per tanto tempo ha avuto una fantasia demoniaca nello stabilire quali tasse pagare, noi ne proponiamo una unica al 23%, per semplificare il rapporto con Equitalia, e poi perchè meno tasse per tutti significa più ricchezza disponibile. Da questo punto di vista

va ammirata l’amministrazione Trump. Sta facendo crescere gli Stati Uniti

Bisogna liberare la crescita per aumentare i consumi

La Bernini si sofferma anche sul tema caldo dell’immigrazione. “Non è possibile avere 600 mila migranti e ospitarli in modo indiscriminato. Prima vengono le richieste degli italiani. Nel 2011 solo 4mila 400 sbarchi durante il suo mandato come Premier, nel 2017 120 mila. Berlusconi ha attuato politiche che hanno sempre funzionato, è sempre stato dalla parte giusta della Storia”. “Uno dei problemi della politica – ha proseguito -, è sempre stato quello di fare promesse senza mantenerle. Berlusconi invece è sempre stato di parola, unendo il centrodestra in coalizioni vere, governando il Paese dove altri hanno diviso, come Renzi”.

Francesca Gambarini, candidata al collegio plurinominale di Parma, Piacenza e Reggio Emilia ha voluto sottolineare l’importanza di avere un territorio compatto, per portare avanti battaglie comuni: “Dimostreremo che L’Emilia Romagna c’è, ci sono problematiche serie che vanno affrontate, come la sicurezza per le strade. Forza Italia può portare dignitòà agli italiani, la Storia può dimostrare che sappiamo ragionare per obiettivi, difendendo sempre il ceto medio”. 

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“Per la maggioranza è finito il tempo degli slogan, ora arriva il momento di lavorare sul serio”

All’indomani della presa di posizione firmata dai capigruppo del centrodestra oggi arriva la replica del gruppo consigliare del PD che pubblichiamo di seguito.

Vai a pensare che tocca a noi difendere il Sindaco Barbieri!
Abbiamo letto il comunicato stampa dei capigruppo di maggioranza, in cui, in preda a una crisi di nervi per quattro consiglieri PD che a loro dire non accettano la sconfitta, lanciano strali con un linguaggio più affine alla retorica del ventennio che al dibattito consigliare odierno.
Una presa di posizione che non aiuta certo il Sindaco. Annunciare la fine della “stagione del dialogo”, quando è proprio su questi presupposti che il primo cittadino ha incentrato il suo discorso d’insediamento non è un bell’assist.

Dopo averla già smentita nei fatti (dato che, ultimo consiglio a parte, è stata subito chiara la volontà di affermare il “voglio, posso, comando” di chi da troppo tempo mirava a gestire il potere), farlo ora anche a parole è segno di grande debolezza. Perché mai seguitare a ribadirle fiducia assoluta, come si affrettano a fare da un po’ di tempo i capigruppo prima di ogni intervento, sia in Consiglio che sulla stampa? L’impressione è quella di chi vuol ripetere all’infinito un concetto di cui non è convinto per vedere se a furia di dirlo finalmente si convincerà.

D’altronde, raramente si vede nei primi quattro mesi di governo una giunta chiamata a rispondere a interrogazioni della sua stessa maggioranza e bacchettata pubblicamente da consiglieri del proprio schieramento. Sicuri che il problema siano i quattro del PD?

Che, per inciso – così chiariamo la questione una volta per tutte – mai si rassegneranno alla sconfitta. Proprio perché ce ne assumiamo la responsabilità faremo di tutto per dimostrare nei prossimi 5 anni di meritare la fiducia di chi ci ha votato e riconquistare quella di chi è stato a casa, per contribuire a riportare il centro sinistra, lavorando perché sia il più largo e unito possibile, a guidare la città, in nome di una sana democrazia dell’alternanza. Quando verrà meno questa enorme motivazione, ce ne andremo a casa un minuto dopo. Se l’idea di chi siede a destra è quella di avere di fronte quattro manichini in silenziosa contemplazione di chi comanda (hanno già dimenticato i toni che usavano loro), sappiano che hanno sbagliato i conti e non sarà il registro intimidatorio di questi dispacci a sortire l’effetto.
Convergere su proposte di buon senso, da chiunque formulate, non dovrebbe mai essere un problema quando queste sono utili alla collettività, purché non si sia viziati da pregiudizi di parte. La “stagione del dialogo” dunque, ha senso di esistere sui contenuti e sulle azioni volte al bene pubblico. Misero chi la intende come merce di scambio per un’opposizione morbida e acritica.
Qui invece è un fiorire di accuse, scuse preventive, scarichi di responsabilità, come se le forze che si sono candidate a guidare Piacenza – vincendo – arrivassero da un altro pianeta, senza aver invece passato anni all’interno della “macchina”, con il dovere di sapere per filo e per segno la situazione. Stare mesi ad attaccare per un aumento IRPEF che non s’ha da fare, dire “vade retro” IRPEF in campagna elettorale, denunciare un aumento mai avvenuto e dover ammettere – verbali alla mano – che sotto elezioni si può dire un po’ tutto e il suo contrario, buttar lì che in caso di aumento la colpa sarebbe stata di altri e ora impazzire perché l’aumento è stato bloccato rientra nella schizofrenia politica.
Non paga, dopo la falsa notizia dei dirigenti rimossi (e invece scaduti per fine mandato) a seguito della conclusione delle indagini dell’ufficio procedimenti disciplinari, che ha gettato fango anche sulla reputazione di chi tuttora lavora per affrontare una situazione molto difficile, questa maggioranza continua a denigrare la professionalità dei collaboratori parlando di “incrostazioni politico-burocratiche” e autoreferenzialità degli uffici, che disattenderebbero le indicazioni impartite. Bel modo di motivare i propri dipendenti. Davvero una fine strategia improntata al rispetto delle persone.
In quanto alla polvere sotto ai tappeti lasciata da chi c’era prima – a detta loro – siano precisi e ci dicano a cosa si riferiscono, così saremo noi a spazzare via quella che ha tutta l’aria di una calunnia. E, si, diciamo la nostra anche sui temi strategici per questi signori lasciati a bagnomaria. Chi è serio non accelera procedure di tale e tanta importanza solo perché si è prossimi alla fine mandato. Ognuna di queste pratiche ha atti amministrativi idonei alla sua soluzione: provi a smentire chi ne ha l’imprudenza. Tocca ai nuovi arrivati adottarli o proporre alternative. Si chiama responsabilità di governo, a cui noi ci appelliamo e continueremo ad appellarci nell’interesse della città.
Concludendo, sorge il dubbio che, a continuare a guardare il dito e non la luna, ora tutto questo nervosismo sia figlio della presa di coscienza che la stagione degli slogan è finita e arriva il momento di lavorare sul serio, con l’enorme fatica di capire che pesci pigliare e quali, tra le tante promesse, disattendere.

Seguitate pure a ripetere che siete uniti e tutti d’accordo. Cercate l’alibi di un nemico esterno che magari, con un po’ di fortuna, funziona.
Buon lavoro Sindaco: con questa squadra ne ha davvero bisogno!

Gruppo Consiliare PD Comune di Piacenza