L’assessore Polledri, “Infondate le critiche dei Cinemaniaci al Comune”

“Mi è giunta voce che in una delle serate conclusive della rassegna cinematografica estiva all’Arena Daturi siano state espresse pubblicamente, dal presidente dell’associazione Cinemaniaci Piero Verani, alcune lamentele nei confronti dell’Amministrazione comunale, colpevole a suo dire di non aver mostrato sufficiente sostegno nei confronti della manifestazione e, addirittura, di averla penalizzata organizzando un fitto calendario di iniziative a Palazzo Farnese, il cui rumore sarebbe stato di disturbo alle proiezioni. Dimenticando, però, di aver concordato che il cartellone del cinema non avrebbe dovuto sovrapporsi alle date, già fissate, dell’estate culturale; nessuno ha impedito che ciò avvenisse comunque, ma è paradossale che a protestare siano stati proprio coloro che non hanno rispettato gli accordi”.

A sottolinearlo è l’assessore alla Cultura Massimo Polledri, che aggiunge: “Se l’obiettivo era di parlare a nuora, ovvero a una platea di decine di spettatori, perché suocera intendesse, mi spiace constatare che non si sia avuta la correttezza di rivolgersi direttamente al sottoscritto, rifiutando a priori il confronto e preferendo criticare senza contraddittorio”.

Mi sembra doveroso – spiega Polledri – al di là delle considerazioni personali su un atteggiamento che non condivido, fare alcune precisazioni sulla questione. L’affidamento della rassegna cinematografica estiva per il biennio 2018-2019 è stato deliberato dalla Giunta il 13 aprile scorso, mettendo gratuitamente a disposizione del gestore, per tutto il periodo di attività, la pulizia dei servizi igienici, la fornitura dell’energia elettrica, di impianti anticendio ed estintori a norma, la manutenzione della scala di accesso, dell’ascensore e della segnaletica, oltre alla cura e alla pulizia del verde. L’Amministrazione ha provveduto anche alla struttura di sostegno per lo schermo, con le relative operazioni di montaggio e disintallazione, nonché alla posa di 50 transenne, 8 tabelloni metallici e 400 sedie conformi alle regole antincendio. Ciò ha comportato, per la sola edizione 2018, spese a carico del Comune per 1.128,50 euro destinati alle pulizie e 6.710 euro per lo schermo. Senza dimenticare gli oneri indiretti annuali per la concessione del campo Daturi, pari a 28.700 euro, e quelli per la concessione di attrezzature valutabili in 27 mila euro per il biennio, ovvero 13.500 per il solo 2018. Se la matematica non è un’opinione – rimarca l’assessore – parliamo di 7.838,50 euro di costi fatturati e 42.200 euro di oneri indiretti, per un totale che supera quota 50 mila euro”.

“Credo sinceramente – conclude Polledri – che i Cinemaniaci e Arci non possano lamentare scarso sostegno da parte dell’Amministrazione, a maggior ragione se consideriamo i contributi erogati dal Comune tra il 2008 e il 2016, anno in cui, a dicembre, è uscito l’ultimo bando per i finanziamenti alle associazioni culturali: Arci faceva la parte del leone con 159.900 euro incassati in nove anni, per diverse iniziative tra cui il cinema all’aperto. Cosa dovrebbero dire le realtà culturali, numerose, che nello stesso periodo hanno ricevuto non più di 500 o 1000 euro dalle precedenti Giunte comunali? Mi pare che, a dispetto delle risorse sempre più scarse, questa Amministrazione non si sia certo sottratta all’impegno di confermare il cinema all’aperto, né di garantire la massima disponibilità ai vincitori del bando. Ricordo però, al presidente Verani in particolare, che il panorama culturale piacentino è fortunatamente ricco, variegato e animato non solo dall’amore per il cinema; offrire un calendario composito di iniziative significa onorare questa pluralità, avere rispetto e garantire parità di trattamento per tutte le associazioni”.




Cinema all’aperto: a breve il bando

“A fronte delle prese di posizione e degli appelli lanciati pubblicamente da Cinemaniaci e Arci in merito all’edizione 2018 della rassegna cinematografica estiva, mi sembra doveroso un chiarimento”. Sono le parole dell’assessore alla Cultura Massimo Polledri, che tuttavia aggiunge: “Ai diretti interessati era stato già anticipato qualche mese fa dal sottoscritto, e successivamente ribadito dagli uffici comunali, che non era ancora possibile dare risposte certe né sulla fruibilità dell’arena Daturi, né sulle risorse disponibili per la manifestazione”.

“L’Amministrazione – prosegue l’assessore – è impegnata nella ricerca di sponsor privati a sostegno dell’estate culturale a Palazzo Farnese, per cui vorremmo mettere in calendario un ampio ventaglio di appuntamenti. La disponibilità del Daturi e l’eventuale destinazione di una parte dell’area al cinema all’aperto si potrà valutare solo dopo aver composto questo mosaico di eventi: buona parte dei tasselli sta andando a posto, per cui in tempi brevi riusciremo ad avviare il tutto. Non appena avremo il quadro completo delle risorse su cui contare potremo far partire il bando specifico, ma sinora non c’erano i presupposti per poter prendere una decisione definitiva. Questo era stato comunicato agli organizzatori a tempo debito e confermato in più occasioni”.

“Anche il Comune – sottolinea Polledri – si è attivato in questi mesi per individuare una collocazione alternativa al Daturi, le cui condizioni, peraltro, non sono certo ottimali e che meriterebbe di essere valorizzato con molteplici iniziative rivolte alla collettività. Purtroppo, due spazi suggestivi che avevamo preso in considerazione per il cinema all’aperto, ovvero piazzetta Pescheria e piazzetta Plebiscito, non presentano i requisiti tecnici ideali per ospitare le proiezioni. Altre soluzioni sono di difficile fattibilità. Posso comprendere – conclude l’assessore – che Arci e Cinemaniaci abbiano l’esigenza di organizzare la rassegna con largo anticipo, ma non accetto che si insinui un atteggiamento, da parte dell’Amministrazione, di ignavia o di indifferenza. Al contrario, il nostro intento è proprio quello di favorire la ricchezza e la pluralità degli eventi culturali in calendario a Piacenza nel periodo estivo. Solo per questo motivo, non è pensabile confermare l’uso esclusivo per una sola manifestazione, senza prima aver considerato tutte le opportunità ricreative che si potranno realizzare. Se Piacenza potrà avere, dopo anni, un’Estate culturale degna di questo nome, credo valga la pena di attendere qualche settimana in più per sistemare i singoli aspetti”.