Assuntore di stupefacenti segnala giro di spaccio con minori coinvolti. 19 arrestati

Nuovo colpo alla malavita organizzata. Questa volta però la segnalazione ai Carabinieri è partita direttamente da un assuntore di sostanze stupefacenti, allarmato dal fatto che gli spacciatori avessero contattato anche minorenni per estendere il proprio giro d’affari.

Il Comandante Antonino Barbera, della Compagnia di Bobbio, ha precisato che l’indagine è stata portata avanti dalla Stazione di Rivergaro, dal gennaio al maggio del 2018, “tramite servizi di osservazione e controllo. Le ordinanze hanno raggiunto 10 soggetti, tutti extracomunitari, principalmente marocchini e tunisini. I Carabinieri di Rivergaro hanno ricostruito il modus operandi: i soggetti acquistavano hashish e cocaina, nelle zone di Milano e Bergamo, veniva poi portato nel Piacentino tramite treno”. Dei 10, 3 erano irregolari e 7 con permesso di soggiorno.

Zone di spaccio abituali erano quelle del centro storico e della zona Stazione (compreso Viale Sant’Ambrogio), Montale, ma anche Caorso. L’indagine ha permesso di arrestare in flagranza di reato 9 soggetti, 10 ordinanze e di denunciare 7 soggetti in qualità di assuntori.

Il maresciallo Roberto Guasco ha aggiunto che il segnalatore, per senso civico, ha voluto portare all’attenzione la presenza di minorenni tra gli assuntori. 3 dei soggetti arrestati avevano un domicilio a Caorso, sfruttato anche come “base”, “e da li è partita la ricostruzione della rete, taluni spacciavano cocaina talaltri l’hashish, alcuni arrestati in flagranza anche con quantitativi considerevoli, nell’ordine del mezzo chilo”.

Il giro di spaccio comprendeva circa 300 assuntori.

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Dalla segnalazione di un cittadino all’operazione “Giardino” dei Carabinieri

Come annunciato nei giorni scorsi è stato dato un colpo duro allo spaccio di stupefacenti nel piacentino grazie all’Operazione Giardini che ha portato all’arresto di 24 persone, tra italiani e stranieri, i quali grazie a un complesso sistema, erano in grado di rifornire 600 clienti in Provincia. 

Ma c’è di più. Il Comando Provinciale dei Carabinieri ha dato molti dettagli riguardo l’operazione, partita da una semplice segnalazione del dicembre 2018 di un cittadino, insospettito da alcuni movimenti strani di una macchina in un parchetto a Gossolengo: in quel caso un giovane italiano era stato colto in possesso di un cospicuo quantitativo di marijuana, verosimilmente con l’obiettivo di spacciarlo presso i locali assuntori.

Dei 24 arrestati, si contano 16 con misura custodiale e 8 con obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e dimora. L’attività come già accennato, incideva particolarmente sui luoghi di aggregazione della movida piacentina, in particolare in prossimità di paninoteche, hamburgerie, catene anche di grande distribuzione nei pressi della Stazione e nelle vie attigue. Qui gli spacciatori offrivano qualcosa in più oltre al semplice panino.

Nella rete di spaccio si contano 9 piacentini mentre i restanti sono nordafricani (marocchini, egiziani e gambiani) e un albanese. L’attività operativa ha portato all’arresto in flagranza di reato 17 persone, di denunciare a piede libero 7 persone, di raggiungere con misura cautelare 5 persone e di fermare 3 kg di stupefacente, in massima parte hashish, e poi marijuana, cocaina ed eroina, per altri 100 grammi, destinate in massima parte alla città di Piacenza. 

Complessivamente dunque 46 persone arrestate o sottoposte a misura alternativa.

Il comandante della compagnia di Bobbio, capitano Gianluca Muscatello precisa che i ragazzi coinvolti erano poco più che maggiorenni, “nel momento in cui si deve decidere se stare coi buoni o coi cattivi”.

Il luogotenente Guasco specifica che il primo arrestato fu infatti un minorenne marocchino senza fissa dimora, che portava mezzo chilo di hashish da Milano a Piacenza. Si trova ancora in carcere. In seguito un secondo gruppo di italiani (cui faceva capo a un piacentino) e poi uno di gambiani sono stati fermati. Questi ultimi sono stati trovati con dosi dal mezzo chilo al chilo e mezzo. Talvolta capitava che fossero i marocchini a comprare dai gambiani.

Questi, per arginare i controlli utilizzavano vedette, controlli alle fermate degli autobus e comunicavano tra loro: nelle intercettazioni appare come capitasse che scendevano alla fermata prima del treno o dell’autobus e che usassero i taxi per spostarsi, oppure persone compiacenti. I panetti venivano suddivisi in dosi da 12 grammi ciascuna.  I gambiani avevano sede in una cascina abbandonata in prossimità di Piacenza Expo, dove si trovavano le dosi, nascoste in alcuni punti strategici ma non abbastanza per le unità cinofile.  Il terzo gruppo operava nei campi in prossimità di Borgonovo.

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Operazione antidroga tra Fossadello e Roncarolo, tunisino arrestato e finanziere infortunato

Operazione antidroga nella giornata di oggi lungo l’argine del Nure tra le frazioni di Fossadello e Roncarolo conclusasi con l’arresto di un tunisino e con il serio infortunio di un finanziere. In seguito all’ennesima segnalazione di un continuo via vai di auto, probabilmente clienti che dal Cremonese si rifornivano di cocaina ed eroina. E’ così scattato l’intervento delle fiamme gialle del nucleo operativo di Piacenza guidato dal tenente Fabiana Minardi. Due nordafricani sono stati colti sul fatto: addosso eroina, cocaina e contanti. 

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Maxi operazione anticoca, sei piacentini coinvolti, 17 indagati

Miami Vice in salsa piacentina. Si potrebbe così  sintetizzare il “giro” di cocaina che nella nostra città il Procuratore della Repubblica Salvatore Cappelleri ha definito “ormai di grandi proporzioni” come è anche emerso dall’operazione che ha portato i carabinieri, all’alba del 23 ottobre, ad eseguire 10 misure cautelari nei confronti di un gruppo di piacentini e albanesi. Gli arrestati sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di detenzione e spaccio di cocaina, detenzione abusiva di armi e furti in abitazione (finora 8 quelli documentati, nella zona di Montelupo Fiorentino).

E’ stata un’operazione capillare che ha coinvolto circa 70 Carabinieri del Comando Provinciale, impegnati nella provincia di Piacenza ed in quelle di La Spezia, Firenze, Lodi, Brescia, Pistoia e Massa Carrara con il supporto delle unità cinofile specializzate antidroga.

Le indagini sono cominciate nel 2017 per “cristallizzare un organigramma graniticamente definito” come lo ha definito il Gip. All’epoca fu arrestato un pregiudicato di 54 anni residente a Cortemaggiore. Il p.m. Centini, coordinatore dell’indagine, ha sottolineato che “avendo individuato il principale spacciatore, ci si è posti la questione dell’origine di tutta questa cocaina, cercando di andare a fondo”.

L’uomo acquistava la droga dagli albanesi perchè di ottima qualità, con la collaborazione della compagna 49enne. L’attività investigativa ha permesso di ricostruire il sistema con cui il gruppo criminale gestiva l’attività criminosa che aveva come canale di approvvigionamento un porto turistico di La Spezia, dove alcuni albanesi lavoravano come skipper o sub, divenendo di fatto padroni del luogo.

Oltre ai 6 piacentini nei guai sono finiti 2 albanesi che a loro volta si avvalevano di un gruppo più ampio cui fare affidamento. La base operativa nella nostra provincia era un cascinale a San Pietro in Cerro, mentre le cessioni erano circa 300 a settimana, per un giro d’affari di circa 12 mila euro al mese. La droga veniva venduta ai clienti per 80 euro al grammo. Cento0 sono gli assuntori stabili che verranno segnalati alla Prefettura, appartenenti un po’ a tutte le categorie professionali e sociali. I furti in villa rappresentavano un canale importante per finanziare lo spaccio: ogni colpo fruttava alla banda cifre sui 20 mila euro. 

La droga veniva consegnata ai clienti in luoghi insospettabili come la cassetta delle lettere o i contatori del gas.

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Intervista al colonnello Scattaretico: in quattro mesi spesi 70 mila euro in droga e alberghi dall’arrestata

Ai nostri microfoni il comandante provinciale dei carabinieri parla dell’operazione condotta dai militari di Rivergaro e che ha portato all’arresto di una donna colpevole di aver sottratto con l’inganno e dilapidato il patrimonio delle zie




La Finanza arresta a Caorso spacciatore con 90 grammi di droga fra eroina e cocaina

Importante arresto messo a segno dalla tenenza della Guardia  di  Finanza  di  Fiorenzuola  d’Arda. Nell’ambito del quotidiano controllo del territorio, durante le festività natalizie, i militari hanno tratto in  arresto, in  flagranza  di  reato uno spacciatore A.A., cittadino maghrebino, irregolare in Italia e già con precedenti specifici. L’arresto è avvenuto, nei  pressi  di  Caorso, anche grazie alla collaborazione di una unità cinofila della guardia di finanza di Piacenza,

Gli   appostamenti   ed   i   pedinamenti   precedentemente   effettuati,   hanno consentito alle fiamme gialle la cattura dell’uomo e di sequestrare 62 grammi di  eroina,  27  grammi  di  cocaina,  8  grammi  di  hashish ed un  bilancino  di precisione.

Lo spaccio,  avveniva,  con  una modalità  ormai  consolidata, in  aperta  campagna. I consumatori, chiamavano telefonicamente il venditore che indicava il luogo  preciso  d’incontro. A questo punto gli acquirenti si  recavano sul posto per  acquistare  lo  stupefacente.

Alla vista dei militari  lo  spacciatore  ha  tentato  di  darsi  alla  fuga  nei  campi circostanti  ma  è  stato  immediatamente  bloccato  e  posto in  stato  di  fermo.  È stato inoltre identificato l’acquirente, di nazionalità italiana. Considerata la consistente quantità di stupefacenti sequestrata, il magistrato di turno ha disposto l’arresto del maghrebino e l’accompagnamento presso il penitenziario delle Novate dov’è tuttora recluso.

L’operazione – sottolinea la guardia di finanza – “è frutto del costante controllo del territorio disposto dal Comando Provinciale di Piacenza, l’attività si  inquadra  nel più  vasto ambito  dei  servizi  di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, fortemente intensificati nei periodi delle Festività”.