Colla (vicesegretario CGIL): “Serve un progetto per salvare il Paese”

Le forze politiche stanno provando a dialogare cercando un accordo per un nuovo governo, intanto la situazione sociale ed economica del Paese peggiora. Sono tante le aziende in crisi, e al momento nessuno se ne occupa. “Un sindacalista che oggi non pretende di avere un governo deve cambiare mestiere – commenta ai microfoni di RadioArticolo1 Vincenzo Colla, vice segretario generale della Cgil -, perché abbiamo bisogno di gente che abbia la facoltà di firmare accordi nei ministeri, e che possa mettere in atto mediazioni. Tra l’altro lo Stato per noi è anche datore di lavoro, quindi è fondamentale avere degli interlocutori”.

A Colla, però, non pare che nell’opinione pubblica ci sia contezza “di cosa è accaduto e di cosa deve accadere in questo Paese”, perché la situazione in cui si trova l’Italia “è stata determinata dall’ultimo governo”, che ha portato “una crescita piatta e un debito pubblico alle stelle”. “Siamo dentro un passaggio molto delicato – continua -, quindi serve molta responsabilità. Il presidente Mattarella, in effetti, è stato molto netto nelle sue dichiarazioni. L’Italia ha bisogno di un governo, dunque, comunque vada la discussione tra le parti, ci sarà un esecutivo che permetterà di gestire questa fase, breve o lunga che sia. Abbiamo, insomma, la garanzia che, al di là delle scorribande della campagna elettorale, l’Italia sarà messa in sicurezza”.

“Ovviamente – spiega ancora Colla – abbiamo bisogno di una discontinuità. La politica economica del governo uscente, infatti, era assurda. Era una politica di spesa corrente, una campagna elettorale permanente, gestita da un contratto di stampo commerciale, non costituzionale. Non era era un’operazione politica, insomma, ma è un’operazione mercantile, civilistica. E si è visto dove ci ha portati”. Anche l’apertura della crisi è stata “una continuazione della campagna elettorale”, “assurda viste le condizioni in cui si trova l’Italia”.

Ora la Cgil “guarderà con attenzione” al progetto che nascerà, “con molta responsabilità, come sempre”, perché serve “un’alternativa sulla politica economica” e su “alcuni passaggi fondamentali, come le condizioni di lavoro, gli appalti e il fenomeno migratorio”.

D’altro canto, oltre alle singole crisi aziendali, esiste anche la questione più generale del rallentamento della produzione industriale. Recenti dati del Centro studi di Confindustria certificano per il secondo trimestre del 2019 una diminuzione dello 0,7%, e c’è il rischio che neanche il prossimo semestre sia positivo. “Abbiamo due ordini di problemi – spiega Colla –. C’è una cesura di fatto nella produttività tra Nord e Sud. Ma noi non possiamo permetterci di avere un Meridione lasciato allo sbando. Servono quindi investimenti mirati per recuperare produttività e solidità. Poi è evidente che un modello di politica economica impostato esclusivamente sull’esportazione non funziona, e lascia indietro un mercato interno che rappresenta comunque il 70% del mercato complessivo. Se non si agisce sul mercato interno, la tenuta sociale del Paese è a rischio”.

È in questi aspetti che si evidenza maggiorente “l’irresponsabilità di chi ha impostato il suo progetto politico sulla spesa corrente, senza investimenti infrastrutturali e immateriali che dovevano essere approntati per stimolare il mercato interno”. Una “scelta sbagliata” che s’innesta in un sistema dei servizi dello Stato “massacrato negli ultimi anni”. “Abbiamo continuato a tagliare, pensando che non succedesse niente”.

La priorità, per la Cgil, è oggi “un progetto di lungo respiro, da cui ripartire. Se si continua con una campagna elettorale perenne si spegne la luce, e rischiamo di diventare un grande Paese contoterzista e povero”. “In questo passaggio – conclude Colla – non serve un governicchio, maun sentimento di cambiamento. L’Italia ha bisogno di essere ricucita, non di essere rappresentata continuamente in bianco e nero, senza la sfumatura della mediazione. Fare le mediazioni non è alto tradimento, è un’idea del possibile”.

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Proposta PD sul fondo anticrisi, bocciatura in Consiglio

Tanti i punti all’ordine del giorno in Consiglio comunale ieri. All’ordine del giorno la mozione riguardante “assicurazione a supporto dei cittadini piacentini vittime di reati contro la persona o il patrimonio” di Cappucciati, Pavesi e Montanari che è stata ritirata, spiega la portavoce Cappucciati, “in quanto è possibile riformularla in modo da avere dei punti più importanti come risposta per i cittadini”.

Altro argomento messo sul piatto questa volta dal PD è stato quello dell’ “istituzione di un fondo anticrisi a sostegno dei cittadini di Piacenza”. Giulia Piroli ha sottolineato che il Partito Democratico “nonostante tutte le campagne per i diritti civili portate avanti, non è stato capito dalla gente. Ma noi vogliamo andare avanti sul tema della riduzione delle disuguaglianze. Riteniamo che nonostante i segnali di ripresa, la crisi economica non è ancora conclusa, ed è pertanto andare incontro a quella classe media che ha più pagato gli effetti di questa crisi, nonostante anche le aride statistiche di qualche tempo fa sullo stato dell’occupazione a Piacenza”. Sulla stessa linea di pensiero Rabuffi di Piacenza in Comune, il quale ha sottolineato come la mozione sollevi una questione reale. L’Assessore Sgorbati, dopo aver ricordato le misure a sostegno delle famiglie a basso reddito o senza reddito, attuate negli anni precedenti fino ad oggi, ha dichiarato: “Non si vuole sostenere che questi interventi risolvano tutti i problemi e i lasciti della crisi economica che perdura, e neanche che le risorse di un fondo anticrisi non sarebbero comunque utili, ciò che si vuole dire esprimendosi negativamente rispetto alla mozione, è che oggi è razionale impegnarsi per dare attuazione a queste nuove misure, concedendoci un tempo per capire gli effetti che hanno a Piacenza, i bisogni a cui riescono a dare risposta. In quest’ottica sarà necessario alla luce di questi interventi, rivedere tutti gli interventi di sostegno economico attualmente previsti dal Comune, operazione questa preliminare a quella richiesta in mozione”. Su 30 presenti, 26 votanti, 10 favorevoli e 16 contrari. RESPINTA 

Dal MoVimento 5 stelle è arrivata la proposta di “valorizzazione dell’immobile ex pesa pubblica”. “Noi 5 stelle -ha dichiarato in Consiglio Sergio Dagnino -, siamo attenti al territorio. L’immobile di Piazzale Milano è in uno stato pietoso ormai da anni, suggeriamo di toglierlo dal degrado, e vista la felice concomitanza del parcheggio, di predisporlo per l’accoglienza turistica, almeno il sabato e la domenica. Tutto questo senza imposizione di tempo”. La proposta è stata accolta favorevolmente dall’assessore Garetti, tuttavia “accettare positivamente questa mozione potrebbe creare delle incompatibilità con la progettazione più generale di tutto il comparto”

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