“Per la maggioranza è finito il tempo degli slogan, ora arriva il momento di lavorare sul serio”

All’indomani della presa di posizione firmata dai capigruppo del centrodestra oggi arriva la replica del gruppo consigliare del PD che pubblichiamo di seguito.

Vai a pensare che tocca a noi difendere il Sindaco Barbieri!
Abbiamo letto il comunicato stampa dei capigruppo di maggioranza, in cui, in preda a una crisi di nervi per quattro consiglieri PD che a loro dire non accettano la sconfitta, lanciano strali con un linguaggio più affine alla retorica del ventennio che al dibattito consigliare odierno.
Una presa di posizione che non aiuta certo il Sindaco. Annunciare la fine della “stagione del dialogo”, quando è proprio su questi presupposti che il primo cittadino ha incentrato il suo discorso d’insediamento non è un bell’assist.

Dopo averla già smentita nei fatti (dato che, ultimo consiglio a parte, è stata subito chiara la volontà di affermare il “voglio, posso, comando” di chi da troppo tempo mirava a gestire il potere), farlo ora anche a parole è segno di grande debolezza. Perché mai seguitare a ribadirle fiducia assoluta, come si affrettano a fare da un po’ di tempo i capigruppo prima di ogni intervento, sia in Consiglio che sulla stampa? L’impressione è quella di chi vuol ripetere all’infinito un concetto di cui non è convinto per vedere se a furia di dirlo finalmente si convincerà.

D’altronde, raramente si vede nei primi quattro mesi di governo una giunta chiamata a rispondere a interrogazioni della sua stessa maggioranza e bacchettata pubblicamente da consiglieri del proprio schieramento. Sicuri che il problema siano i quattro del PD?

Che, per inciso – così chiariamo la questione una volta per tutte – mai si rassegneranno alla sconfitta. Proprio perché ce ne assumiamo la responsabilità faremo di tutto per dimostrare nei prossimi 5 anni di meritare la fiducia di chi ci ha votato e riconquistare quella di chi è stato a casa, per contribuire a riportare il centro sinistra, lavorando perché sia il più largo e unito possibile, a guidare la città, in nome di una sana democrazia dell’alternanza. Quando verrà meno questa enorme motivazione, ce ne andremo a casa un minuto dopo. Se l’idea di chi siede a destra è quella di avere di fronte quattro manichini in silenziosa contemplazione di chi comanda (hanno già dimenticato i toni che usavano loro), sappiano che hanno sbagliato i conti e non sarà il registro intimidatorio di questi dispacci a sortire l’effetto.
Convergere su proposte di buon senso, da chiunque formulate, non dovrebbe mai essere un problema quando queste sono utili alla collettività, purché non si sia viziati da pregiudizi di parte. La “stagione del dialogo” dunque, ha senso di esistere sui contenuti e sulle azioni volte al bene pubblico. Misero chi la intende come merce di scambio per un’opposizione morbida e acritica.
Qui invece è un fiorire di accuse, scuse preventive, scarichi di responsabilità, come se le forze che si sono candidate a guidare Piacenza – vincendo – arrivassero da un altro pianeta, senza aver invece passato anni all’interno della “macchina”, con il dovere di sapere per filo e per segno la situazione. Stare mesi ad attaccare per un aumento IRPEF che non s’ha da fare, dire “vade retro” IRPEF in campagna elettorale, denunciare un aumento mai avvenuto e dover ammettere – verbali alla mano – che sotto elezioni si può dire un po’ tutto e il suo contrario, buttar lì che in caso di aumento la colpa sarebbe stata di altri e ora impazzire perché l’aumento è stato bloccato rientra nella schizofrenia politica.
Non paga, dopo la falsa notizia dei dirigenti rimossi (e invece scaduti per fine mandato) a seguito della conclusione delle indagini dell’ufficio procedimenti disciplinari, che ha gettato fango anche sulla reputazione di chi tuttora lavora per affrontare una situazione molto difficile, questa maggioranza continua a denigrare la professionalità dei collaboratori parlando di “incrostazioni politico-burocratiche” e autoreferenzialità degli uffici, che disattenderebbero le indicazioni impartite. Bel modo di motivare i propri dipendenti. Davvero una fine strategia improntata al rispetto delle persone.
In quanto alla polvere sotto ai tappeti lasciata da chi c’era prima – a detta loro – siano precisi e ci dicano a cosa si riferiscono, così saremo noi a spazzare via quella che ha tutta l’aria di una calunnia. E, si, diciamo la nostra anche sui temi strategici per questi signori lasciati a bagnomaria. Chi è serio non accelera procedure di tale e tanta importanza solo perché si è prossimi alla fine mandato. Ognuna di queste pratiche ha atti amministrativi idonei alla sua soluzione: provi a smentire chi ne ha l’imprudenza. Tocca ai nuovi arrivati adottarli o proporre alternative. Si chiama responsabilità di governo, a cui noi ci appelliamo e continueremo ad appellarci nell’interesse della città.
Concludendo, sorge il dubbio che, a continuare a guardare il dito e non la luna, ora tutto questo nervosismo sia figlio della presa di coscienza che la stagione degli slogan è finita e arriva il momento di lavorare sul serio, con l’enorme fatica di capire che pesci pigliare e quali, tra le tante promesse, disattendere.

Seguitate pure a ripetere che siete uniti e tutti d’accordo. Cercate l’alibi di un nemico esterno che magari, con un po’ di fortuna, funziona.
Buon lavoro Sindaco: con questa squadra ne ha davvero bisogno!

Gruppo Consiliare PD Comune di Piacenza




“Il Comune acquista i giornali dal 1976. Il maggior stanziamento deciso con la Giunta precedente”

A seguito dell’intervento dei consiglieri comunali Massimo Trespidi e Christian Fiazza in ordine alla fornitura dei quotidiani all’Ufficio Stampa del Comune, il responsabile Mauro Molinaroli precisa quanto segue.

“Non corrisponde al vero l’affermazione secondo la quale il sindaco Patrizia Barbieri avrebbe stabilito di acquistare giornali dell’area di centro-destra quali “Il Giornale”, “Il Foglio” e “Libero”. E’ infatti da ritenersi del sottoscritto tale iniziativa ed è derivata dalla necessità di garantire una più ampia pluralità d’informazione essendo tradizionalmente presenti tra i giornali destinati all’Ufficio Stampa e a disposizione degli amministratori, quotidiani quali “Il Fatto Quotidiano”, “La Repubblica” e certe volte “Il manifesto”.

L’acquisto dei giornali, stabilito con atti amministrativi, deriva dalla necessità di garantire una maggiore compiutezza d’informazione ad assessori e consiglieri, risale al 1976 ed è stato disposto tutte le Amministrazioni che si sono succedute: Trabacchi, Pareti, Tansini, Benaglia, Anna Braghieri, Vaciago, Guidotti, Reggi e Dosi.

Da circa una decina d’anni agli organi di informazione quotidiana è stato destinato annualmente un importo che va dai 10 ai 12mila euro e i 1.830 euro in più della determina in discussione, altro non sono che una variazione sulla base di un impegno assunto dalla precedente amministrazione. Tant’è che di tale variazione si era parlato con gli uffici competenti già in tempi precedenti alle elezioni amministrative del giugno scorso. Una puntualizzazione necessaria, credo; inoltre per i tre quotidiani sotto accusa è bene precisare che non è stato sottoscritto alcun abbonamento e già oggi è possibile sospenderne l’acquisto così come è possibile sospendere l’acquisto di tutti gli altri quotidiani; inoltre desidero precisare che i giornali della biblioteca sono a disposizione degli utenti della stessa per le necessarie consultazioni”.




Contributo riscaldamento per le famiglie di Piacenza a basso reddito

Il Servizio di Promozione Sociale del Comune di Piacenza informa che da giovedì 2 novembre, sino al 4 dicembre prossimo, è possibile richiedere il contributo economico per le spese di riscaldamento, variabile da 98,13 a 309,87 euro.

Possono accedere al beneficio i residenti sul territorio urbano che possiedano determinati requisiti: ultra 65enni soli e senza figli con reddito mensile non superiore a 639 euro; cittadini con invalidità superiore al 67%, soli e senza figli, con un reddito mensile non superiore a 639 euro; coniugi (o conviventi), entrambi di età superiore ai 65 anni oppure con invalidità oltre il 67%, senza figli e con un mensile complessivo non superiore a 900 euro.

Possono inoltre essere ammesse al contributo le domande di residenti con le caratteristiche sopra elencate, che abbiano figli non conviventi e il cui reddito sia inferiore alla soglia minima di 501,89 euro.

La domanda di contributo economico per le spese di riscaldamento deve essere presentata alla Direzione operativa Servizi alla Persona e al Cittadino – Servizio di Promozione Sociale, con sede in via Taverna 39 a Piacenza, all’attenzione della referente Milena Lucchini, contattabile allo 0523.492720 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.45 alle 13.

Occorre compilare l’apposito modulo, chiedendolo all’assistente sociale di riferimento o presso gli sportelli Informasociale di via Taverna 39 e via XXIV Maggio 26-28, allegando la fotocopia del documento di identità e del certificato di invalidità, nonché la fotocopia del Modello O Bis M per l’attestazione del reddito; in mancanza di quest’ultimo, occorre l’autocertificazione dei redditi. E’ inoltre necessario presentare l’eventuale autocertificazione con fotocopia del documento di identità dei figli, per attestazione del reddito di questi ultimi, non superiore al minimo vitale.




Zanardi: “alcune strade del centro sono in pessime condizioni. Una priorità su cui intervenire”

Il consigliere Gloria Zanardi interviene sulla cattiva condizione delle strade del centro storico di Piacenza.

Ci sono strade interne alla città che si trovano in pessime condizioni.
In particolare, faccio riferimento a vie che si snodano nel nostro centro storico.
Già ieri sono insorti alcuni commercianti e residenti di Via Illica per denunciare lo stato in cui si trova quel tratto, peraltro, a pochi passi da Piazza Cavalli, nel cuore del centro storico della nostra città.
Ma Via Illica non è l’unica strada che versa in condizioni critiche.
Anche in Via Del Castello la manutenzione è ormai trascurata da anni: pericolosi avvallamenti, “sanpietrini” di porfido completamente staccati dalla sede stradale, cedimenti rattoppati in qualche modo.
E’ evidente che occorre intervenire immediatamente.
Le condizioni delle due strade comportano un serio pericolo per coloro che le percorrono, in macchina e, soprattutto, in bicicletta; il transito in sicurezza è messo gravemente a rischio dal dissesto del manto stradale.
Prioritario il problema della sicurezza, ma anche del decoro urbano che è compromesso dalla visione di rattoppi qua e là e mucchietti di ciottoli.
Tra l’altro, con particolare riferimento a Via Del Castello, il tratto costituisce un percorso privilegiato per l’uscita dei veicoli dal centro storico e, anche alla luce dell’annuncio dell’estensione oraria dell’accesso alla ztl, che comporta chiaramente maggiore traffico nelle zone centrali, occorre porre maggiore attenzione ed operare un più costante e accurata manutenzione.
I “sanpietrini”, presenti sia in Via Illica sia in Via Del Castello, ma anche in altre vie, rendono più caratteristica una strada per il loro rimando ad epoche antiche, ma, allo stesso tempo, comportano, a carico dell’ente competente, un onere di manutenzione maggiore che non deve essere disatteso.
Tra l’altro, si ha contezza anche di processi penali per l’asportazione di ciottoli di porfido per le strade; sarebbe meglio evitare di offrirglieli su un piatto.
Tutto ciò premesso, la mia intenzione è quella di presentare un’interrogazione urgente avente ad oggetto la problematica sopra descritta.
Le risorse sono scarse ma ciò non può costituire sempre un’alibi per l’amministrazione. Amministrare vuol dire fare delle scelte e individuare le priorità. La sicurezza, a mio parere, è una priorità fondamentale e non ci sono scuse, anche alla luce di altri interventi della giunta realizzati in fretta e furia in questo periodo con scarsi risvolti positivi.

Gloria Zanardi – Consigliere Comunale gruppo Liberi




Anche Piacenza partecipa alla ricerca su gioco d’azzardo

Anche il Comune di Piacenza partecipa all’indagine nazionale “Il gioco d’azzardo in Italia: ricerca, formazione e informazione”, promossa dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la cui realizzazione è stata affidata al Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità. Lo studio condotto dal Centro avrà lo scopo, in particolare, di acquisire conoscenze sulla dimensione del gioco d’azzardo in Italia per stimare l’impatto di questo fenomeno sulla salute pubblica.
La ricerca epidemiologica interesserà 218 comuni italiani per la raccolta delle informazioni attraverso la realizzazione di interviste a un campione di 12 mila residenti maggiorenni su tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda il Comune di Piacenza, le interviste coinvolgeranno nei prossimi mesi un campione di 22 residenti di 18 anni e più. I cittadini selezionati riceveranno una lettera di invito a partecipare al progetto, con sufficiente anticipo in modo da poter realizzare l’intervista al proprio domicilio da parte di personale accreditato e specificamente formato. Al fine di una maggior tutela dei cittadini coinvolti nello studio, il nominativo dell’operatore deputato alla rilevazione verrà comunicato al Comando di Polizia Municipale.
Il rapporto conclusivo dell’indagine sarà disponibile entro il mese di marzo 2018 e una sintesi dei risultati verrà pubblicata sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (www.iss.it/ofad).




Virus West Nile: obbligo disinfestazione aree verdi prima delle manifestazioni

In tutti i Comuni delle province, tra cui Piacenza, dove è stata rilevata la presenza di zanzare portatrici del virus West Nile, il Piano regionale “Arbovirosi 2017” prevede l’attuazione di interventi per il contenimento del fenomeno e la prevenzione di infezioni, per quanto il livello di rischio di epidemia sia stato classificato, sul nostro territorio, come basso.
A questo proposito, è stata emanata nei giorni scorsi l’ordinanza sindacale che prescrive, agli organizzatori di manifestazioni in orario serale e notturno, nelle aree verdi pubbliche e private, di eseguire disinfestazioni preventive e affidate a imprese specializzate, seguendo le linee guida regionali in materia di trattamenti adulticidi contro le zanzare, riportate sul sito www.zanzaratigreonline.it . Tra le avvertenze, vi è quella di non utilizzare modalità che possano nuocere alle persone e alle altre specie animali che non siano bersaglio dell’intervento, in particolare le api, avvisando con almeno 48 ore di anticipo i residenti nella zona in merito alla data, all’orario e alla tipologia di trattamento che sarà effettuato.
L’ordinanza, pubblicata integralmente sul sito www.comune.piacenza.it , stabilisce anche i criteri da adottare nelle aree private, prevedendo ad esempio l’utilizzo di pompe a bassa pressione nel caso in cui si debba agire entro i 10 metri dal confine con altre proprietà. Inoltre, qualora sia necessario intervenire ripetutamente nella stessa area, la periodicità deve essere settimanale. Le violazioni al provvedimento, in vigore sino al 31 ottobre prossimo, comportano sanzioni comprese tra i 25 e i 500 euro.
L’Amministrazione comunale provvede a sua volta ad effettuare i trattamenti adulticidi su aree verdi pubbliche, in occasione di manifestazioni organizzate dall’ente, come richiesto ai Comuni per la prevenzione del virus West Nile, la cui diffusione è connessa principalmente alla presenza della zanzara culex.




Palazzo Farnese: un “regalo” che costa al comune 64 mila euro l’anno

Lo dicevano già i latini che a caval donato non si guarda in bocca (noli equi dentes inspicere donati). C’è però un regalo su cui, in barba al detto, svariati piacentini iniziano a farsi delle domande, quello di Palazzo Farnese ceduto gratuitamente dal Demanio al comune di Piacenza il 22 dicembre 2014. Un dono natalizio che costa e costerà non poco alle casse municipali. Per l’esattezza 193.615,19 euro di arretrati e 64.005,02 euro all’anno da qui … apparentemente all’infinito.

A spiegare nei dettagli il meccanismo è un documento consultabile sul sito della Banca di Piacenza all’indirizzo http://www.bancadipiacenza.it/site/home/in-evidenza/somme-dovute-dal-comune-di-piacenza-allo-stato-per-il-farnese.html

In pratica il comune in passato pagava al demanio (ramo storico artistico) un affitto pari appunto a 64 mila euro e rotti. Da quando il comune è diventato proprietario del Farnese … non paga più l’affitto ma lo Stato, e nello specifico il Ministero degli Interni, trattiene 64 mila euro e rotti dai tributi che dovrebbero essere versati alla nostra città. Un meccanismo di “pagamento a rate mascherato” che potrebbe anche funzionare se però ci fosse una data finale stabilita a priori. Così invece sembra un gioco delle tre carte, con il banco (lo Stato) che vince sempre.

La speranza è che il direttore del Demanio, l’ex sindaco Roberto Reggi, possa chiarire per quanto Piacenza dovrà pagare questo “generoso” regalo (oltre a continuare a farsi carico delle spese di manutenzione del complesso monumentale). In mancanza di un termine preciso molti potrebbero legittimamente pensare che questo dono sia un come i mirabolanti sconti offerti da una nota azienda di divani: un po’ una patacca.

 




Il diario di Arianna Badini in Bolivia con il progetto Kamlalaf

Prosegue il viaggio di Arianna Badini, partecipante al progetto Kamlalaf, in Bolivia, con l’associazione ProgettoMondo Mlal. Ecco le sue nuove pagine di diario.

Passando per El Alto, qualche giorno dopo, andiamo a visitare i ragazzi del carcere. Qalauma, “L’acqua che rompe la pietra”, è nato nel 2003. In Bolivia, nonostante la legge vieti la convivenza di adulti e minori, non vi sono strutture detentive che prevedano per loro uno spazio specifico. I ragazzi quindi si trovano in carceri sovraffollate, in cui bisogna pagare il carcere Qalauma Boliviaper avere il proprio spazio e qualsiasi tipo di servizio anche di sussistenza, spesso dilaga la corruzione ed è impossibile garantire sicurezza. Vi sono leggi molto rigide e una burocrazia lenta, per cui molti di loro passano anni aspettando un processo che non arriverà mai. La giustizia è punitiva, non vi sono programmi di recupero o educazione per i detenuti e questo implica un tasso dell’80% circa di recidiva.
Qalauma ospita molti ragazzi arrivati da San Pedro, il carcere principale di La Paz, ed è basato su un principio di giustizia retributiva. Nelle comunità indigene la giustizia retributiva è tuttora utilizzata per regolare le dinamiche interne: chi non sottosta ai doveri o fa torto a qualcuno viene condotto a risponderne in un dialogo comunitario, al termine del quale la parte lesa e il responsabile devono ritenersi soddisfatti delle decisioni prese. Spesso il risarcimento consiste in un lavoro utile per la comunità, ed è su questo principio che Qalauma punta ad evolvere. Un altro obiettivo è quello di contribuire al recupero sociale dei giovani attraverso l’accrescimento di competenze professionali e sviluppando la comunicazione nelle relazioni familiari e sociali.
Per mostrarci i loro progetti, dopo aver visitato i vari settori del carcere in cui vivono i ragazzi, ci sono stati quindi presentati i laboratori di carpenteria, falegnameria, cucito, musica, il piccolo panificio e la biblioteca. I ragazzi ci spiegano la gestione degli spazi e i turni di lavoro, a fine giornata ci offrono i prodotti del panificio e ci troviamo a fare un ultimo dialogo con gli educatori e gli psicologi prima di prendere la lunga strada del ritorno.
L’indomani partiamo in serata per Caranavi e arriviamo verso le 4 di mattina, il paese si trova a nord di La Paz, verso l’inizio della foresta amazzonica. Ci accompagna Giacomo, un ragazzo in servizio civile che si occupa del progetto che andremo a scoprire: Caffè Corretto. I cooperativa Montaña Verde Bolivial giorno successivo ci spostiamo verso la foresta per raggiungere la cooperativa Montaña Verde. Per accoglierci, i cafficoltori ci accompagnano nelle piantagioni e ci spiegano come raccogliere i chicchi di caffè, ci mostrano e ci fanno provare tutti i processi di produzione, spiegandoci nel frattempo i dettagli della loro coltivazione equosolidale e del commercio internazionale. Poi ci riuniamo davanti a un ottimo caffè appena tostato per parlare in maniera approfondita del progetto. L’idea nasce dalla volontà di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, in particolare dando accesso ad assicurazione sulla salute e pensione e sensibilizzando le persone sui loro stessi diritti.
Inizialmente si concentra sulla creazione di piccole imprese, in Perù e Bolivia, puntando ad innovarle grazie all’entusiasmo e al forte impegno dei giovani che le gestiscono. Per quanto riguarda le pensioni, le soluzioni plausibili sono tre e vengono proposte ad ogni famiglia che deciderà a quale aderire. La prima opzione è quella di incrementare la pensione minima del governo (200 boliviani al mese, circa 25 euro) versando una quota mensile, soluzione in sé non è ottimale perché prevede grandi sacrifici economici per una pensione comunque mediocre. Un’altra possibilità è quella di indirizzare alle pensioni il premio Flo, previsto per le cooperative di Commercio equo solidale, che include un fondo economico per migliorare le condizioni della comunità. Il progetto di riforestazione, invece, consiste nell’utilizzare il terreno per piantare una gamma diversificata di alberi pregiati nel corso degli anni per poi trarne guadagno in maniera indipendente vendendone i prodotti. Ognuna delle tre possibilità ha pro e contro e le varie cooperative ne discutono in maniera attiva, in particolare gli adulti cercano di sensibilizzare i giovani sulla responsabilità delle prospettive future, iniziando a pretendere diritti e lavorando per l’espansione di questi anche a settori lavorativi e realtà differenti.
Ora però ritorniamo verso La Paz: ci aspettano due giorni sul Titicaca, il lago più alto del mondo, condiviso con il Perù al confine nord occidentale…

Arianna Badini




Server comunali in tilt per un black out elettrico

La questione dell’appalto per i servizi informatici in comune torna di attualità. Nei mesi scorsi l’ex capogruppo in del Movimento 5 Stelle Mirta Quagliaroli aveva presentato un esposto in procura sul bando Help Desk per i servizi informatici del Comune, aggiudicato, durante la giunta Dosi ad una società di Torino, l’unica ad aver partecipato.
Un altro esposto, sulla medesima vicenda, era stato presentato dagli ex consiglieri pentastellati anche all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione).
Una vicenda tornata di assoluta attualità dopo che, nello scorso week-end i server del comune sono andati totalmente in tilt.
La causa di questo black out informatico sarebbe legato all’interruzione di energia elettrica che venerdì notte ha colpito varie zone della città. A spiegarlo è l’assessore Filiberto Putzu con una nota stampa che pubblichiamo di seguito.

In relazione agli articoli apparsi sulla stampa locale, inerenti ai disservizi riscontrati nella giornata di sabato 5 Agosto presso gli uffici comunali di viale Beverora, l’assessore Filiberto Putzu (con delega ai Servizi al Cittadino), anche per conto del sindaco Patrizia Barbieri (con delega personale all’Innovazione dei Servizi Informativi), precisa quanto segue.
“Un’area importante della città di Piacenza è stata oggetto di interruzione di energia elettrica nel tardo pomeriggio/sera di venerdì 4 agosto. Il black out ha investito anche la zona di viale Beverora, sede di Uffici comunali e Centro Elaborazione Dati (Ced) dell’Ente. L’interruzione di alimentazione elettrica è perdurata per un tempo prolungato e ha comportato, nella notte di venerdì, il conseguente spegnimento dei sistemi informatici comunali, piattaforma con un sistema di 140 macchine virtuali. Tale problema – proseguono gli amministratori comunali – è stato segnalato dal cluster di monitoraggio e dal gruppo di continuità. La segnalazione è stata presa in carico dal servizio di reperibilità di presidio e con tempismo sono iniziate le operazioni di ripristino, prolungatesi per tutta la notte e per la successiva giornata di sabato. Il Presidio informatico è stato costantemente in contatto con i fornitori degli applicativi più importanti, per assicurare il corretto svolgimento delle operazioni necessarie al ritorno della normale operatività”.
“Gli Sportelli Polifunzionali – prosegue, anche a nome del sindaco, l’assessore Putzu – sono stati costantemente informati delle operazioni in corso e, in ragione di ciò, hanno attuato le procedure di gestione in emergenza sui procedimenti erogabili allo sportello. In particolare sono state attivate procedure manuali per il rilascio di carte di identità cartacee e certificati di stato Civile a soggetti per i quali era possibile attestarne i requisiti. Si è provveduto inoltre ad informare l’utenza in transito al Quic di eventuali soluzioni alternative alle richieste. Ove necessario, per impedimenti tecnici il personale in servizio ha comunque utilizzato, anche fuori orario di lavoro, i propri telefoni cellulari privati per il transito delle comunicazioni, rimanendo a disposizione oltre il normale orario di apertura previsto. Nella mattinata di lunedì 7, a circa un’ora dall’apertura degli sportelli, l’operatività è ripresa in modo regolare. Per la giornata di domani, giovedì 10 agosto – concludono sindaco e assessore – è calendarizzato un incontro tra il Presidio informatico comunale e i fornitori degli applicativi, per verificare tempi e modi di quanto effettuato”.