Educatori: sfruttati, malpagati e ricattati. Presentazione in Coop Infrangibile del libro di Maurizio Mozzoni

Gli educatori professionali sono una categoria molto delicata, che assieme ad altre fa parte di quello che viene definito “welfare”, e perciò trattata con rispetto. Purtroppo non sempre questo succede. Se ne è parlato alla Cooperativa Infrangibile con Maurizio Mozzoni del Coordinamento Educatori Cgil Milano, co-autore del libro “Educatori: sfruttati, malpagati, ricattati”. A moderare Giovanni Baiardi, alla guida del terzo settore della Funzione Pubblica Cgil.

A monte delle problematiche legate alla figura degli educatori – secondo il relatore – ci sarebbe “il pasticcio” generato dalla legge Iori 205/2017, che prende il nome dalla docente universitaria, deputata prima e senatrice poi Vanna Iori, “la quale – sottolinea Mozzoni – non ha mai proposto nulla in Parlamento, solo questa legge, perchè intenzionata ad inventare un modello. L’unica cosa buona che ha fatto, questa norma, è stata compattare le persone” (la senatrice Vanna Iori ha smentito queste affermazioni di Mozzoni come si può leggere cliccando questo link).

Secondo Mozzoni è successo che le modifiche apportate in legge di bilancio alla proposta di legge Iori hanno creato la paradossale situazione per cui qualche migliaio di educatori oggi è “fuorilegge” nei servizi socio-sanitari in cui da anni lavora. “Questa legge non vuole qualificare gli educatori, ed è stato capito dagli studenti, che stanno scappando da Scienze dell’educazione. E l’albo andrebbe a tutelare il paziente, ma non il libero professionista. Spesso mi capita di trovare delle “schifezze” nella busta paga delle persone con cui dialogo“.

Dal 2018 infatti è operativa la Legge 205/2017 che prevede un ulteriore corso universitario obbligatorio per chi è privo di titoli. Contemporaneamente le lauree pertinenti non sono ritenute valide per svolgere questa mansione. Mozzoni aggiunge che “dirimere le ambiguità esistenti nel doppio binario di formazione aiuterebbe molto“. Anche perchè negli anni le Università hanno offerto diversi corsi tra le Facoltà di Medicina e Scienze della Formazione, molti dei quali ancora non riconosciuti dagli enti competenti.

Mozzoni nel suo libro sottolinea alcuni aspetti delle Cooperative, definendole indirettamente come il “lupo cattivo”. “A volerci pensare l’atteggiamento delle cooperative nei confronti dei lavoratori è simile, all’esterno sembra una candida nonnina malata, […]sempre sul punto di non farcela. In realtà è tutto un trucco. Le cooperative hanno un margine di guadagno, a volte un ottimo margine e lo realizzano sulla pelle dei lavoratori che, oltre ad essere sottopagati e super stressati si sentono ospiti di una sorta di Titanic sociale. […]Con l’andare avanti negli anni, queste aziende sono diventate egemoni nel sistema del welfare nazionale e avrebbero tutta la forza per rinegoziare gli appalti in modo maggiormente favorevole, ma non lo fanno. Più le cooperative sono grandi più abbassano il costo del lavoro per riuscire ad accaparrarsi appalti. Il meccanismo è mostruoso perchè sappiamo benissimo che in un sistema binario entrambi le parti apprendono dall’altra e il sistema “Cooperative  – enti appaltatori” non fa certo differenza così in questo istante […] c’è qualche cooperativa sta cercando di capire dove tagliare”.

Mozzoni sottolinea comunque che non tutte le cooperative sono così e che andrebbe scissa la sana attività da quella cattiva. Inoltre sottolinea che “un vero delitto per funzionare ha bisogno di complici. Ci sono molti lavoratori terrorizzati che hanno accettato per molto tempo ricatti e una narrazione tossica da parte delle aziende. La cosa importante è unirsi e divulgare certe informazioni”.

RETTIFICA

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Servizio Civile: 13 posti nelle coop sociali

Sono tre i progetti, con 13 posti disponibili, che a Piacenza la cooperazione sociale propone ai giovani che intendono partecipare al bando per svolgere un anno di servizio civile volontario. Tredici esperienze da vivere nel settore sociale, nel rispetto dei principi della solidarietà, della partecipazione, dell’inclusione e dell’utilità sociale: 5 nei centri educativi e scuole parificate (progetto COME TE NESSUNO MAI – Eureka, Sfinge), 4 nelle strutture per anziani (progetto GOCCE DI MEMORIA – Unicoop) e 4 nei centri per persone con disabilità (progetto WE CAN – La Gemma e Unicoop).

Progetti sperimentali, quelli delle cooperative sociali piacentine, che prevedono un monte ore di servizio pari a 1.145 ore complessive (contro le 1.400 dei progetti ordinari), con una media di 25 ore settimanali, a fronte di un compenso mensile pari a € 433,80, destinati ad aspiranti educatori, animatori ed operatori dei servizi alla persona, e più in generale a tutti coloro che desiderano aggiungere un’esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile anche nel corso della propria vita lavorativa, in particolare nel movimento cooperativo. I progetti inizieranno verosimilmente con l’anno nuovo, e comunque entro il 30 aprile 2019, e avranno la durata di un anno.

Il servizio civile universale è infatti la scelta volontaria di dedicare un anno della propria vita al servizio della comunità e rappresenta un’importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani, che sono un’indispensabile e vitale risorsa per il progresso culturale, sociale ed economico della città. Come dimostra una recente ricerca di Federsolidarietà-Confcooperative, il servizio civile rappresenta anche una notevole opportunità di accesso al mondo del lavoro: già nei primi tre mesi dalla fine del servizio civile gli occupati sono il 5,3% in più rispetto ai coetanei che hanno scelto altre strade, fra il primo e il terzo anno la differenza nel tasso di occupazione aumenta al 6,1% per poi incrementare ancora raggiungendo il +15,1% alla fine del quinto anno successivo al periodo di servizio civile.

E’ un’opportunità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni, e possono presentare domanda cittadini italiani, cittadini degli altri paesi della UE e cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia.

La candidatura deve essere presentata entro e non oltre venerdì 28 settembre 2018 a Consorzio Solco Piacenza, Viale Sant’Ambrogio, 19 – 29122 Piacenza:

a mezzo “raccomandata A/R” (attenzione: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande); a mano (entro le ore 18.00 del 28 settembre 2018); con Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo solcopiacenza@pcert.it, avendo cura di allegare tutta la documentazione richiesta in formato pdf

I candidati saranno successivamente convocati a un colloquio di selezione, la cui data sarà definita e pubblicata sul sito di Solco Piacenza.

Chiunque sia interessato può contattare il Solco Piacenza entro il 25/09/2018: chiamando lo 0523.594711 interno 3, scrivendo un’email a info@solcopiacenza.it, contattando il profilo Facebook di Solco Piacenza