Le Iene visitano Coopselios ma la cooperativa non rilascia dichiarazioni

Sono arrivate le Iene questa mattina in Largo Erfurt a Piacenza, sotto la sede della cooperativa Coopselios. L’invita Veronica Ruggeri (in foto insieme al nostro Emanuele Maffi) non ha fornito particolari sull’inchiesta che sta conducendo. Si sa solo che ha tentato (senza fortuna) di parlare con il responsabile piacentino della cooperativa.

Non ci vuole comunque molto ad immaginare che la trasmissione di Italia 1 volesse avere qualche chiarimento in merito alla collaboratrice scolastica che denunciò i maltrattamenti nei confronti dei bambini dell’asilo Farnesiana.

Come ha pubblicato Libertà, nei giorni scorsi, la signora Rosanna De Simone, dipendente di Coopselios con un contratto a tempo indeterminato, ha ricevuto una lettera di licenziamento, tra l’altro ad un anno esatto dall’inizio delle indagini che portarono all’arresto di due maestre.

La ragioni addotta dall’azienda per la rescissione del contratto sarebbe il superamento dei giorni di malattia (previsti dal contratto) da parte della signora. Il provvedimento sarò impugnato dal legale dell’ausiliaria scolastica, l’avvocato Sara Soresi.Le Iene visiano la sede di Piacenza di Coopselios

La Coopselios, sollecitata dai colleghi del quotidiano, aveva preferito non commentare la vicenda. Una scelta confermata anche oggi davanti alle Iene che hanno più volte citofonato nella speranza di poter parlare con qualcuno. Sono riusciti però a fare poca strada e a raggiungere solo le scale condominiali. L’uscio dell’ufficio è rimasto ben chiuso.

Al citofono una segretaria della cooperativa ha fatto sapere che oggi non erano aperti al pubblico e che solo i dipendenti erano ammessi.




Carpaneto, chiusa la terza edizione del Festival dell’Eucazione

Si è conclusa sabato 7 aprile la terza edizione del Festival dell’Educazione di Carpaneto Piacentino, la quattro giorni di incontri, formazione, laboratori e animazione dell’Unione Valnure e Valchero, Comune di Carpaneto, con il coordinamento del Centro Spazio Vivo gestito da cooperativa L’Arco.

L’organizzazione del Festival ha coinvolto numerosi attori, realizzando così un’azione condivisa per quanto concerne azioni comuni, contenuti e linguaggio utilizzati, coerentemente con i valori che l’hanno fatto nascere. Al tavolo organizzativo sono stati presenti gli amministratori del Comune di Carpaneto, il Centro di Aggregazione Spazio Vivo, gestito dalla coop sociale L’Arco di Piacenza, l’Istituto comprensivo di carpaneto, AGE e Parrocchia.

Paola Bersani, coordinatrice del Festival e neo Presidente della cooperativa L’Arco, ha spiegato che “Essere in tanti e lavorare insieme ha alimentato la speranza e la consapevolezza di essere un movimento che opera per il bene comune, ha significato aver voglia di affrontare le nuove sfide educative insieme. Il tema dell’educazione non è stato affrontato per omologare ma, al contrario, perché si possa fare delle differenze un valore da coltivare con cura.”

Il tema della diversità e della legalità è stato il filo rosso che ha tenuto insieme la manifestazione, con un’analisi che è partita dal locale per espandersi. Si conferma sempre più il cambiamento che le agenzie comunicative stanno subendo, anche dal punto di vista culturale ed economico. Così come le scelte migratorie (volute o subite), innovazioni tecnologiche che cambiano il modo di comunicare, di lavorare, il tempo del lavoro che invade la vita famigliare. E’ degli adulti la responsabilità di indicare una via, una possibile strada, cercare e mettere a disposizione punti di riferimento e interpretare e immaginare il futuro.

Il Festival ha portato eventi pubblici, momenti di formazione condotta da docenti universitari per insegnanti, educatori, formatori e genitori, formazione per ragazzi, momenti di animazione e musicali, confronti tra famiglie, associazioni del territorio e istituzioni, riflessioni su temi come le emozioni e l’educazione in famiglia, la giustizia riparativa nel mondo carcerario, la conoscenza come arma contro le mafie, il teatro come strumento di impegno civile.

Il Festival dell’Educazione si è svolto in collaborazione con Istituto comprensivo di Carpaneto, A.GE, Parrocchia Santi Fermo e Rustico e Associazione Danza Insieme, Associazione 100x100inMovimento, Cooperativa Pepita, PSG di Carpaneto, SVEP Piacenza, Famiglia Affianca Famiglia, Caracò, Trieste 34, Coopselios, Tagesmutter L’Arco Piacenza.




Anziani maltrattati a Correggio in una struttura gestita da Coopselios, socia del consorzio Farnesiana

Sta suscitando grande scalpore un po’ in tutta la regione la vicenda del Centro per anziani di via Mandriolo a Correggio. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Reggio Emilia (supportate da intercettazioni ambientali audio-visive) nella casa protetta per anziani del paese, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale e concessa in appalto alla cooperativa Coopselios dal 1997 molti ospiti sarebbero stati maltrattati, con continue vessazioni fisiche e psicologiche da parte di operatrici sociosanitarie.

Tredici di loro, con età comprese fra i 54 ed i 35 anni sono ora indagate per maltrattamenti continuati ed aggravati dal fatto che sono stati commessi su persone incapaci di difendersi.

L’operazione “Pietas”, coordinata dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani, ha portato i militari a eseguire misure cautelari nei confronti di 6 di queste 13 donne: per loro è scattata la sospensione della professione per un periodo che varia dai 6 ai 12 mesi per le posizioni più gravi. Indagato anche il coordinatore della struttura accusato di omissione di atti d’ufficio. Secondo l’accusa pur essendo a conoscenza dei fatti, non li avrebbe mai denunciati all’autorità giudiziaria. Tesi che il referente della struttura (di cui non è stato reso noto il nome) ha però smentito in una nota stampa diffusa dalla stessa Coopselios:

 «Quanto appreso è un fatto gravissimo –  ha dichiarato il responsabile – siamo sgomenti per una situazione inedita in oltre 30 anni di attività; tra l’altro nessun fatto, sospetto o segnalazione ci è mai giunta. Siamo sorpresi, arrabbiati e come sempre a disposizione delle forze dell’ordine per fare chiarezza su quanto appreso. Il pensiero è vicino ai nostri ospiti ed ai loro familiari con i quali condividiamo tutta la sofferenza».

Coopselios sospende le lavoratrici coinvolte

Nel tardo pomeriggio di oggi la cooperativa sociale ha deciso di sospendere le lavoratrici coinvolte. Questa la nota seconda nota stampa diffusa da Coopselios:

«Alla luce delle informazioni raccolte in queste ore in merito alla vicenda che ha colpito alcune lavoratrici del Centro Anziani di Correggio, Coopselios ha stamane inviato notifica di sospensione cautelare dal servizio a sei operatrici. Sono le sole su cui l’autorità giudiziaria ha attualmente elementi certi relativi ai maltrattamenti per i quali sono indagate, e le sole sulle quali Coopselios ha la possibilità di intervenire.

La cooperativa sta definendo azioni tese a rigenerare il servizio e riguadagnare la fiducia del territorio, sempre salvaguardando il benessere degli anziani ospiti della struttura e la professionalità dei suoi lavoratori.  Nel frattempo sono state già attivate iniziative concrete, come ad esempio il sostegno psicologico delle famiglie e degli operatori, il rinforzo del presidio da parte di personale infermieristico ed assistenziale nelle ore diurne e  notturne».

La vicenda del nido Farnesiana a Piacenza e l’arresto delle maestre

La Coopselios, lo ricordiamo, faceva parte anche del Consorzio Farnesiana di Piacenza (costituito insieme ad Unicoop ed Orto Botanico), incaricato della gestione dell’asilo nido Farnesiana finito a sua volta al centro di una vicenda di presunti maltrattamenti ai danni di alcuni bambini. A maggio dello scorso anno vennero arrestate due maestre, incastrate dalle telecamere di sorveglianza installate dai carabinieri (vedi articolo).

Nido Farnesiana: inchiesta ancora aperta

Le donne vennero successivamente scarcerate. L’inchiesta, che originariamente avrebbe dovuto chiudersi entro dicembre, risulta essere ancora in corso. Nel frattempo una delle due maestre (la più anziana, 53enne) risulterebbe essersi ritirata definitivamente dal lavoro, mentre la seconda, 31 anni, sarebbe stata ricollocata in una diversa struttura piacentina, non più per l’infanzia ma per la cura degli anziani.

Anche in quel caso all’indomani dei clamorosi arresti delle maestre i vertici del consorzio dichiararono di non essersi accorti di quanto stava accadendo «Non abbiamo raccolto fino ad oggi – dissero – alcun segnale che potesse andare nella direzione di quanto accaduto».

Due vicende (asilo Farnesiana e Centro anziani Correggio) fra loro totalmente diverse ma che certamente pongono non pochi interrogativi sul delicatissimo rapporto fra persone fragili (siano essi bambini od anziani) ed incaricati del servizio. Domande che si fanno anche la consigliera regionale Raffaella Sensoli ed i parlamentari Cinque Stelle Maria Laura Mantovani, Maria Edera Spadoni, Stefania Ascari, Davide Zanichelli che hanno presentato una doppia interrogazione in Regione, a Montecitorio e palazzo Madama.

Interrogazioni dei Cinque Stelle a Camera, Senato e Regione

«Quanto è successo nella casa di riposo di Correggio è inaccettabile. Siamo determinati a portare il caso nei tre livelli istituzionali, sia in Parlamento che in Regione e in Consiglio comunale per capire fino in fondo se, oltre agli evidenti risvolti penali della vicenda, ci possano essere responsabilità amministrative di chi avrebbe dovuto vigilare e non l’ha fatto. Purtroppo i casi di maltrattamenti nelle case di riposo, strutture residenziali o protette, si stanno moltiplicando nella nostra regione ed è compito delle istituzioni capirne i motivi e correre al più presto ai ripari. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona soprattutto per quel che riguarda il sistema di accreditamento di queste strutture –  dichiarano i portavoce del M5S – quello che ci sembra sorprendente è che nessuno degli organi predisposti al controllo e al monitoraggio di questo tipo di strutture non si sia mai accorto di nulla – spiegano gli esponenti del MoVimento 5 Stelle – visto che, sia l’AUSL che i responsabili dell’ufficio di Piano e dei Servizi Assistenza Anziani e geriatria non hanno mai sospettato che all’interno delle casa di riposo di Correggio avvenissero quei maltrattamenti che le telecamere dei Carabinieri hanno documentato, crediamo che sia necessario aumentare al più presto i controlli e il monitoraggio di queste attività, soprattutto attraverso i requisiti dell’accreditamento».

Mentre i parlamentari M5S porteranno il caso in Parlamento con un’interrogazione a prima firma della senatrice Mantovani, chiedendo spiegazioni al Ministero della Salute la consigliera Raffaela Sensoli ha già provveduto a depositare un’interrogazione all’assessore Venturi per un’attivazione immediata da parte della Regione. «Crediamo sia necessario avere al più presto delle linee guida per le strutture territoriali che dovrebbero operare questo tipo di controlli in modo da prevenire situazioni di questo genere che purtroppo non sono un caso isolato ma che ciclicamente si ripetono nella nostra regione – aggiunge Raffaella Sensoli – In più chiediamo che la Regione, oltre a fornire la massima collaborazione agli inquirenti per il proseguo delle indagini, prenda in considerazione l’ipotesi di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento giudiziario a carico dei responsabili di questi inaccettabili maltrattamenti. Episodi del genere non possono essere tollerati».

Vi proponiamo di seguito alcuni servizi messi in onda dall’emittente Telereggio:

L’indagine
L’evoluzione
Sospese le operatrici