L’Osservatorio Cottarelli pone Piacenza tra i Comuni finanziariamente più virtuosi d’Italia

Piacenza dal punto di vista economico e finanziaro è sempre stata un baluardo, grazie alle proprie banche di territorio. Non mancano anche alcune iniziative lanciate dalla Banca di Piacenza riguardanti l’educazione finanziaria.

A certificare questo benessere, almeno dal punto di vista finanziario, ci pensa l’Osservatorio Cottarelli che colloca Piacenza al quarto posto assoluto in Italia. Prima Pisa, seguita da Parma e Padova. Quinta Cesena, sesta Reggio Emilia. “Siamo in un momento molto importante per i bilanci comunali, che ai sensi di una serie di riforme della finanza locale – sottolinea Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio, a Repubblica -, devono rivalutare le rispettive esigenze e soprattutto introdurre i “fabbisogni standard” al posto di quelli “storici” per calcolare trasferimenti statali e capacità fiscale, il tutto nel quadro della generale revisione delle autonomie locali che è in corso”.

La classifica riguarda 52 Comuni, nonché capoluogo di provincia, con più 80 mila abitanti nelle regioni a statuto ordinario (l’Osservatorio pubblicherà nei prossimi giorni le classifiche complete). Per calcolare il livello generale della spesa per servizi è stata redatta, basandosi sulle metodologie della Sose, una tabella con sei voci, pari alle attività di ogni Comune: la più rilevate (25,9% del budget) è lo smaltimento dei rifiuti, seguito dal funzionamento degli uffici amministrativi (20,75%), dall’istruzione pubblica (che vale il 17,90% in media delle finanze comunali), dalle attività sociali (14,26%), quelle inerenti viabilità e territorio (14,05%) e quelle di polizia locale (7,16%).

Sul fronte dell’offerta gli indicatori principali riguardavano la raccolta differenziata in percentuale sul totale dei rifiuti urbani trattati, il numero dei bambini nelle scuole compresi eventualmente quelli bisognosi di assistenza speciale nonché il numero dei complessi scolastici disponibili, fino a micro-output come le sanzioni elevate dalla polizia municipale, i fermi e sequestri amministrativi, la rimozione dei veicoli.

In questo senso Pisa risulta prima in classifica perchè grazie ad una spesa non troppo superiore alla media riesce a fornire servizi di qualità. Le due principali città italiane, Milano e Roma, in questa speciale classifica si collocano solo 29esima e 31esima. Ultimissime le città del sud: Barletta, Reggio Calabria, Salerno, Bari, Taranto, Napoli, Brindisi e Foggia, ultima a causa di un livello di servizi inferiore per il 70% agli altri Comuni della stessa fascia di popolazione.

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Cottarelli in Cattolica: “Crescita attorno allo 0,3% dato molto deludente rispetto alle potenzialità”

Grande pomeriggio quello di oggi in Cattolica in compagnia di uno dei nomi illustri del panorama economico italiano di oggi. Carlo Cottarelli si è presentato puntualissimo nella sede di Via Emilia Parmense per parlare di crescita durante la XV lezione “Mario Arcelli”, dal nome del rinomato economista di origine piacentina cui il CeSPEM rende omaggio. Prima di lui una breve introduzione della sindaca Barbieri.

“Un piacere e un onore parlare di Mario Arcelli – ha introdotto la Barbieri – una persona che non si è risparmiata e che ha lasciato un grande segno. Ha avuto amore per la vita dei ragazzi piacentini. Queste occasioni ci danno sempre la possibilità di avere dei relatori di levatura incredibile. Anche noi amministratori abbiamo bisogno di ascoltare persone come Cottarelli, perchè le difficoltà di un’Italia che non cresce le tocchiamo con mano tutti i giorni. Fare l’amministratore oggi è un po’ come andare controvento, perchè al di la delle programmazioni c’è un sistema burocratico che non funziona. Siamo oberati da una normativa schizofrenica”.

La sindaca nello specifico si è soffermata sulla situazione di strade e scuole, le cui risorse sono state definite “insufficienti”. In particolare i costi delle strade preoccupano la sindaca, la quale considera: “Se le strade sono sempre strade, perchè se vengono gestite da ANAS devono costare 190 mila euro al km e quando le deve fare la Provincia le deve fare con 2 mila euro al km? Non stupiamoci se l’Italia non cresce”.

COTTARELLI: “CRESCITA DELUDENTE”

“Il problema della crescita non è attuale – ha sentenziato Cottarelli, direttore dell’Osservatorio Conti Pubblici -, ma ha radici ventennali. Il nostro reddito è cresciuto sempre poco, oggi un italiano ha pressochè lo stesso reddito di vent’anni fa. Già negli anni 90 si constatava un arretramento dovuto al crollo demografico degli anni prima, cosicchè meno persone entravano nel mondo del lavoro, ma in termini di reddito pro capite crescevamo come l’Europa. La mancata crescita è coincisa con l’entrata dell’euro. Sia chiaro, sono per stare nell’Euro e credo che possiamo crescere nell’Euro. E comunque uscirne comporta dei costi notevoli. Due cose sono andate storte: prima di tutto la competitività, la capacità di esportare che ha visto l’Italia deficitare. In più i nostri costi di produzione hanno continuato a crescere più rapidamente che in Germania”.

Riguardo la situazione economica attuale, Cottarelli rimane ancora ottimista sul breve periodo: “Mi aspetto di vedere nel terzo e quarto trimestre un po’ di crescita, dovuta ad alcune misure messe in campo oggi, ma al massimo penso ad una crescita che si aggira sullo 0,3%, non di più, un dato che rimane comunque piuttosto deludente. Noi dobbiamo temere che una recessione in Europa abbia effetti negativi anche su di noi”. 

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Carlo Cottarelli alla Banca di Piacenza racconta i “Sette peccati capitali ” della nostra economia

Serata di gala ieri per la Banca di Piacenza, che ha invitata Carlo Cottarelli, già in passato al Fondo Monetario Internazionale presso diversi dipartimenti, poi Commissario alla spending review e infine l’incarico di formare il nuovo Governo a fine maggio, cui è stata annunciata la rinuncia. Durante la serata ha dialogato con Francesco Daveri, Direttore del Full-Time MBA presso SDA Bocconi School of Management. A presentare Andrea Cabrini di Class CNBC, canale all news di economia.

In apertura Mario Crosta, direttore generale di Banca di Piacenza ha sottolineato l’importanza di questi appuntamenti, “crediamo sia importante risollevare la testa da questa dittatura dello spread, cui va prestata attenzione, ma è giusto gettare il cuore oltre l’ostacolo”.

EVASIONE FISCALE

Tanti i temi trattati da Cottarelli e Daveri, primo tra tutti l’evasione fiscale, con qualche dato di non poca rilevanza. “Si srima – ha precisato Cottarelli -, che in Italia l’evasione è di circa 130 miliardi di euro l’anno, mentre la spesa per la pubblica istruzione è della metà”. Già questo può dare un’idea del Paese che siamo. E una possibile soluzione evidenziata è quella di “non fare condoni fiscali, che sono ulteriore incentivo all’evasione, spero nella fatturazione elettronica, che sarà operativa dal 2019”. Può essere che alcuni contribuenti abbiano dovuto evadere per necessità. “E’ vero che non tutti sono evasori “cattivi” – considera Daveri -, ma la cosa pericolosa è dire che quelli che evadono poco non sono il problema. Non possiamo raccontarci la storia che sono solo loro a fare evasione.

Altro peccato è quello della corruzione. In una delle sue immancabili slides, Cottarelli ha mostrato che la percezione della corruzione in Italia è pari al livello della Namibia, mentre la realtà dei fatti è ben diversa. Daveri sottolinea l’importnza a tal proposito l’importanza di leggi più semplici, “difficilmente interpretabili”. Altro esempio è la burocrazia, che rappresenta un costo enorme per l’economia italiana. “Solo di moduli da compilare e di attesa spendiamo 30 miliardi di euro. In questo modo abbiamo poco appeal per l’imprenditore, che preferisce investire all’estero. Le regole sono troppo complesse”. Connesso a questo tema quello della lentezza della giustizia. La durata media dei processi in Italia è di 7 anni e 8 mesi, per arrivare al terzo e ultimo grado di giudizio, quando in altri Stati si attesta attorno ai 2/3 anni. “E’ importante imparare dalle buone pratiche”, “Siamo un popolo litigioso – ammette Cottarelli -, e l’accesso alla Giustizia è molto semplice. La domanda di giustizia è sempre più elevata”.

QUOTA 100

Sulla Quota 100 il professore non ha dubbi, chi paga? “Così facendo rischiamo di far aumentare la disoccupazione, diminuisce il PIL”. Daveri porta l’esempio dell’Università. “Per ogni 5 professori che vanno in pensione, In Italia viene sostituito solo uno di questi. Perciò non è neanche vera la storia che viene raccontata da questo Governo secondo cui aumentano i posti di lavoro”. Anzi, come evidenzia Cottarelli, “Nel settore pubblico è difficile pensare a un rapporto 1:1 in questo senso, forse nel privato, ma Quota 100 sembra anche un’occasione per sistemare i bilanci”.

REDDITO DI CITTADINANZA

Altra bandiera di questo Governo, sventolata a più riprese durante comizi e dichiarazioni twitter. In un grafico Cottarelli ha mostrato come sia cambiata nel tempo la produttività e il lavoro tra nord e sud: se nel 1861 non c’era differenza, oggi si può parlare di un’Italia a due velocità. “Se c’è un problema di povertà, si può pensare a un reddito, ma a certe condizioni, ad esempio se ci sono finanziamenti adeguati, o se si tassano i più ricchi. Il nostro reddito , di 780 euro, sarebbe uno dei più generosi d’Europa, questo è un deterrente a cercare lavoro”.

EURO

 

“Se si condivide la moneta con la Germania, – prosegue il professore nato a Cremona nel 1954 -, bisogna seguire certe regole, abbiamo perso competitività, esportiamo meno e facciamo meno investimenti, è un cane che si morde la coda. Questa manovra rappresenta una chiara violazione delle regole europee: stavamo crescendo, ma abbiamo deciso di fare più deficit, e questo è strano”. Sulla possibilità di una possibilie sanzione dall’Europa, di cui tanto si è paventato (si attende una decisione a fine novembre) Daveri rimamrca ancora l’importanza delle regole. “L’Europa riconosce situazioni difficili di un Paese nel caso di gravi accadimenti (maltempo, spese straordinarie), concedendo di fare deficit, non è il caso dell’Italia. Rischiamo una traiettoria insostenibile”. “Anche assumendo che la manovra sia espansiva – riflette Cottarelli -, dovremmo crescere 3/4 volte rispetto a come stiamo viaggiando adesso”. In conclusione siamo un Pese fragile, che per ora non rischia nulla, ma che al minimo accadimento esterno può “sprofondare”. 

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