Il caso David Rossi visto dalla figlia. Incontro a Biffi Arte

Sarà Carolina Orlandi (figlia della compagna di David Rossi, il responsabile comunicazioni del Monte dei Paschi di Siena, morto in circostanze dubbie) a concludere, venerdì 6 aprile alla Galleria Biffi Arte, in via Chiapponi 39, il ciclo Misteri d’Italia, organizzato e promosso da Mauro Molinaroli.

Carolina scriveva su Facebook un paio di mesi fa “Ci siamo. Tra un mese esatto queste pagine non saranno più soltanto mie, ma di tutti voi. E io sono un misto di emozione e timore inaspettato. Questa è l’immagine con la quale il libro è nato nella mia testa, è il simbolo della mia adolescenza ma anche del nostro dramma. È un quadro di David che tenevo incorniciato sopra il comodino della mia camera, sopra la pianta di bambù, accanto alla tenda verde acido della finestra. David lo aveva intitolato “Gli incubi”, ventidue anni prima che questi si manifestassero nella mia vita. Oggi quel quadro è il mio libro. E dopo due anni di lavoro non riesco ancora a crederci”.

Ora quelle parole sono un libro, “Se tu potessi vedermi ora” (Mondadori). In questo memoir uscito da meno di un mese, Caterina che oggi ha venticinque anni, ricostruisce i contorni della sospetta morte del marito della madre Antonella Tognazzi e responsabile dell’area comunicazione precipitato dalla finestra del suo ufficio, nel bel mezzo dello scandalo in cui era coinvolta la banca.

Era il 6 marzo 2013 e Carolina aveva ventuno anni: il caso viene subito archiviato come suicidio, ma ben presto iniziano ad emergere una serie di contraddizioni e incongruenze, dalla dinamica della caduta a inquietanti retroscena. “Siamo convinti che non si sia suicidato e non perché lui “non lo avrebbe mai fatto”, ma perché abbiamo letto le carte – ha affermato in più occasioni –. Nei giorni prima della fine, era terrorizzato. A casa avevamo preso a scriverci perché temeva che ci fossero delle cimici. Sapeva di essere finito in qualcosa di grosso”.

Il libro molto toccante e gonfio di sentimenti oltre che di verità, intende restituire a David Rossi un po’ di umanità: “Non potevo accettare – dice – che passasse solo come il responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena precipitato dalla finestra. Volevo che la gente conoscesse altro di lui, che sapesse che era un uomo molto colto, un uomo che amava la sua famiglia”. In secondo luogo, Caterina Orlandi ha scritto questo libro per raccontare la vicenda dal punto di vista familiare, quello suo e di sua madre, per raccontare come è stata vissuta questa incredibile storia. Ne esce un libro che merita attenzione e venerdì sera l’incontro sarà l’occasione per sviluppare un tema che era già stato sfrontato, sempre in questo ciclo, da Davide Vecchi, il giornalista del Fatto che per primo ha capito che i dubbi sul suicidio erano tanti.




Il caso David Rossi da Biffi Arte

Con la presentazione del libro “Il caso David Rossi. Il suicidio imperfetto del manager Monte Paschi Siena” (Chiarelettere) scritto dal giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, Davide Vecchi, avrà luogo mercoledì 14 febbraio alle 18 alla galleria Biffi Arte, il secondo incontro del ciclo “Misteri d’Italia”, a cura di Mauro Molinaroli.

Un caso inquietante per un libro da leggere. Si tratta delle ultime ore di vita di David Rossi: “La perquisizione – dice – la paura dell’arresto, le clamorose lacune delle indagini, i reperti spariti o distrutti dai Pm, Il potere e i misteri all’ombra del Monte dei Paschi di Siena, la verità di un giallo che non può essere archiviato come suicidio”. Davide Vecchi è stato il primo a indagare su questo caso. Più avanti la morte del responsabile della Comunicazione della banca toscana, è diventato un fatto mediatico. Tivù e giornali si sono buttati a capofitto su questo suicidio molto anomalo. Oggi la morte di David Rossi è un mistero tutto italiano e il libro lo evidenzia molto bene.

“Ho paura. Voglio parlare con i magistrati… Aiutatemi! Domani potrebbe già essere troppo tardi!” Furono queste le ultime parole di David Rossi. Lo si evince dalle mail inviate all’amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola due giorni prima di morire. Rossi era uno degli uomini più potenti e in vista di Siena, guru della comunicazione del Monte dei Paschi, per vent’anni ombra di Giuseppe Mussari, capo indiscusso della banca; il 6 marzo 2013 precipita dalla finestra del suo ufficio dopo aver avvisato la moglie che stava tornando a casa. Per la procura fin da subito è suicidio. Eppure il cadavere ha ferite dovute a una colluttazione. Si tratta allora di un giallo italiano che ricorda i casi di Roberto Calvi e Raul Gardini con un’inchiesta archiviata con troppa fretta, mille buchi e clamorosi errori nelle indagini.

Questo libro entra nella scena del delitto attraverso documenti inediti e mette in fila fatti, perizie, lacune, testimonianze decisive. Un racconto attento e appassionato, minuzioso e pieno di suspense, che conduce il lettore a un passo dalla verità. Davide Vecchi ha seguito fin dall’inizio le inchieste relative a Mps. È a processo con Antonella Tognazzi, vedova di David Rossi, per aver pubblicato le mail che il manager aveva inviato all’amministratore  delegato due giorni prima di morire. Un processo singolare, oggetto di interrogazioni parlamentari, del quale si è occupato anche il Global Freedom of Expression della Columbia University di New York, ritenendolo un tentativo di limitare la libertà di stampa. Di quesdto ed altro si parlerà dunque mercoledì pomeriggio da Biffi Arte.