Piacenza: via libera ufficiale ai diesel Euro 4

Limitazioni anti-smog, il blocco ai diesel Euro 4 a Piacenza da oggi è revocato anche a Piacenza. Il Comune ha infatti ufficialmente emanato un provvedimento che modifica l’ordinanza antismog approvata lo scorso 28 settembre, dopo le decisioni assunte nella sede della Regione Emilia-Romagna. La rettifica riguarda in particolare le autovetture e i veicoli con motore diesel Euro4, che da oggi possono tornare a circolare anche nella fascia oraria precedentemente soggetta a divieto (dal lunedì al venerdì, tra le 8.30 e le 18.30). Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web comunale www.comune.piacenza.it, che riporta tutte le informazioni relative alle limitazioni al traffico in vigore e le categorie per cui è prevista una deroga.

 

 




Rancan: “Su Euro 4 una vittoria della Lega e del buonsenso”

“E’ una vittoria che la Lega porta a casa: anche se in Commissione non sono stati ammessi i nostri emendamenti, di fatto il Pd ha eseguito esattamente quello che avevamo chiesto in via istituzionale. Siamo contenti che la Regione abbia deciso di fare questo passo indietro, che è un passo di buonsenso. L’atro successo è aver mosso in modo massiccio l’opinione pubblica. Abbiamo dimostrato ancora una volta che la Lega è a fianco dei cittadini e che i cittadini sono con noi”. Così il consigliere regionale della Lega Nord, Matteo Rancan, commenta la marcia indietro della Regione che ha ritirato blocco della circolazione ai Diesel euro 4.
“A questo proposito ringrazio Patrizia Barbieri, primo cittadino di Piacenza che, contro questa misura “assurda” si è sempre strenuamente battuta a tutela dei cittadini e degli esercenti del nostro territorio” chiosa il leghista.




Marcia indietro della Regione sugli Euro 4, possono circolare

Riunione interminabile oggi tra il presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini e i sindaci, da cui è mersa la decisione di revocare lo stop per i diesel Euro 4. In compenso viene portato da 4 a 3 il limite massimo di sforamenti entro i quali far scattare le misure di blocco del traffico di emergenza (compresi gli euro 4). Saranno inoltre aumentate le domeniche ecologiche.

Si aggiungano inoltre 5 milioni di euro, dal 2019, per incentivi ai privati per cambiare l’auto, oltre all’eco bonus già previsto per i mezzi commerciali, con la richiesta al governo di stanziarne altrettanti per raddoppiare la cifra.

Bonaccini sottolinea con favore la dichiarazione del Ministro dell’Ambiente Costa, nel quale questi afferma che “manderemo una lettera firmata da me e dai 30 sindaci per chiedere al Governo una convocazione urgente per presentare le nostre misure e chiedendo un investimento subito per dare una mano ai cittadini e cambiare loro auto. Nei prossimi giorni metteremo a punto tutto – ha chiarito – un gruppo di tecnici è al lavoro per definire nei dettagli le misure di cui abbiamo parlato”.

Il provvedimento iniziale prevedeva  lo stop per i veicoli più vecchi e con precise classificazioni ambientali. Per i benzina le maglie erano più larghe, ma per i diesel, vera novità rispetto ai blocchi degli anni scorsi, il divieto era anche per gli Euro 4.

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Molinari (PD) su Euro 4 e stufe: “La Lega ha approvato Piano Aria che ora contesta. Basta propaganda”

Anche il PD si inserisce per “dare benzina” alla querelle politica sorta sulla questione Diesel Euro 4, grazie a Gian Luigi Molinari, Consigliere Regionale.

La Lega deve smettere di fare propaganda!  – esordisce – Sulla regione è ora che si capisca che il lavoro vero è molto diverso dal semplice comunicato o dall’intervista al giornale. Da alcuni mesi la discussione anche nel gruppo Pd è molto alta su questo argomento. Anche noi parliamo con i cittadini e capiamo il problema legato ad un provvedimento sugli Euro4 che ancora rappresentano un numero discreto di autovetture in città. La Lega ha approvato il Piano aria che ora si è accorta di voler contestare, per questo torniamo a ragionare prima di blaterare sui giornali! In commissione, unico piacentino presente alla discussione, evidentemente gli altri erano impegnati a scrivere i comunicati, abbiamo chiesto alla Lega, in un clima comunque collaborativo, di ritirare l’emendamento per capire, insieme, anche ai Sindaci dei comuni interessati dal blocco, come poter intervenire sul problema polveri sottili e inquinamento senza compromettere portafogli e abitudini dei cittadini (per ora solo in ingresso a Piacenza, va specificato). La Lega ha respinto questa proposta, costringendo ad un voto negativo in quanto non discusso con gli attori, ovvero i Sindaci, che sono i responsabili sanitari anche in relazioni agli sforamenti PM10. Ci si avvicina alle elezioni, è questo l’unico motivo di queste dichiarazioni, anche ricordando che in merito ai camini e alle stufe la regione a targa Lega, ovvero la Lombardia, già da tempo vieta l’utilizzo, senza prevedere nemmeno la deroga al di sopra dei 300 metri. A dimostrazione che fino a quando si tratta di rilasciare qualche dichiarazione sensazionale si è sempre in prima fila, quando si tratta di amministrare poi ci si comporta come, se non peggio, degli altri. Il problema della salute è prioritario, è previsto un nuovo incontro con i Sindaci la prossima settimana , la Regione non decide mai da sola!”. 

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Consiglio comunale di Piacenza: i capigruppo di maggioranza contro lo stop alle Euro 4

I capigruppo di maggioranza del consiglio comunale di Piacenza Giancarlo Migli (Fratelli d’Italia), Stefano Cavalli (Lega), Antonio Levoni (Liberali) e Sergio Pecorara (Forza Italia), si uniscono alle voci di dissenso levatesi dai consiglieri regionali di opposizione in merito al Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020) approvato dalla Regione Emilia Romagna.

«Tale piano – sottolineano i capigruppo – anziché recepire le misure previste dal “Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria del bacino padano” sottoscritto dalla stessa Regione Emilia Romagna e dalle Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto ha inasprito tali misure, estendendo ad esempio il divieto di circolazione anche ai mezzi Euro 4 diesel.

Il Comune di Piacenza, con ordinanza del Sindaco n. 442 del 27/9/2018 ha dovuto recepire, pena l’applicazione di sanzioni, il Piano regionale. In particolare – rimarcano Migli, Cavalli, Pecorara e Levoni – l’estensione del divieto di circolazione alle autovetture Euro 4 diesel, mezzi certamente non vecchissimi e comunque muniti di filtro anti-particolato, colpisce un gran numero di famiglie piacentine che si trovano ora impossibilitate all’utilizzo della propria autovettura per le quotidiane esigenze. Si pensi semplicemente agli spostamenti per andare al lavoro o per portare i figli a scuola e non tutte si trovano certo nelle condizioni di avere le disponibilità economiche per poter sostituire immediatamente la propria auto».

Duro è l’affondo dei capigruppo sulle scelte della Regione Emilia-Romagna: «Alquanto singolare risulta, inoltre, l’esclusione dalle limitazioni imposte del PAIR regionale dei mezzi delle aziende del trasporto pubblico, che a differenza dei privati possono continuare a far circolare autobus vetusti ed inquinanti. L’applicazione di limitazioni più aspre ai mezzi circolanti in Emilia Romagna – concludono Migli, Cavalli, Pecorara e Levoni – impone di fatto sacrifici ad una considerevole fascia di popolazione , obbligata di fatto a sostituire la propria autovettura, bene farebbe la Regione Emilia Romagna a rivedere i termini del PAIR allineandoli all’accordo interregionale sottoscritto con Lombardia, Veneto e Piemonte».




Diesel Euro 4 vietati? Un imprenditore del modenese va al lavoro in trattore

Fatta la legge trovato l’inganno. Deve aver pensato questo l’imprenditore del modenese che, vedendo il divieto all’utilizzo del proprio mezzo Euro 4, ha deciso di recarsi sul luogo di lavoro in trattore a Carpi, a 10 km dalla sua residenza. Pare infatti che l’ordinanza non riguardi mezzi agricoli.

Come racconta La Gazzetta dell’Emilia & dintorni, il provetto “ragazzo di campagna” Paolo Stevanin si dice tranquillo, mentre in Regione si susseguono le polemiche attorno al tema dell’inquinamento e dell’ambiente. Sono state imposte infatti una serie di norme antinquinamento che obbligano lo stop ai mezzi dannosi, così come agli Euro 4. Tra chi è favorevole e chi è contrario, il dibattito continuerà a lungo. 

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La Regione non fa retromarcia sul piano smog. Rancan: “deluse le richieste dei cittadini”

Matteo Rancan, consigliere della Lega Regione Emilia Romagna interviene sulla questione del blocco degli euro 4 durante lo stop al traffico, dopo il confronto in Commissione Bilancio che si è tenuto nel pomeriggio di ieri.

«La nostra proposta di escludere le vetture con motore diesel euro 4 – spiega Rancan – è stata bocciata. Si trattava di una idea di buon senso formulata per raccogliere le istanze dei cittadini e degli esercenti penalizzati da una manovra troppo restrittiva e inadeguata. Da giorni segnaliamo come bloccare le vetture euro 4 significhi creare un grave danno all’economia delle imprese, delle famiglie e di tutto il territorio. Come noto infatti, nella nostra regione una vettura su quattro è alimentata da motore euro 4 e, dunque, bloccare anche i veicoli con questo tipo di emissione, oltre a quelli con emissioni più inquinanti, significa bloccare intere città».

A risentirne, secondo l’esponente piacentino del Carroccio, sono soprattutto «i lavoratori che utilizzano i mezzi commerciali per spostarsi: mezzi ancora recenti che la crisi non permette di sostituire e per i quali non è stato varato nessun piano di incentivi serio». Proprio ieri Ascom Confcommercio e Confesercenti hanno chiesto all’assessore Paola Gazzolo e al governatore Stefano Bonaccini di «valutare concretamente l’ipotesi di un’attenuazione della misura che riesca a coniugare la tutela dell’ambiente e della salute con le esigenze del mondo del lavoro» e, sostanzialmente, «la stessa richiesta è stata avanzata da noi in Commissione», spiega il consigliere.

«La nostra proposta – insiste – era molto semplice e di buon senso: esentare i veicoli diesel euro 4 dalle limitazioni poste dal Pair alla circolazione nei centri abitati, con popolazione superiore ai 30.000 abitanti. Ma il Pd l’ha respinta».

La Lega ripresenterà l’emendamento sul blocco della circolazione per i mezzi euro 4 in aula, «nella speranza che questa maggioranza maturi un ripensamento non certo a beneficio della Lega, ma delle migliaia di emiliano romagnoli che, a causa di politiche sbagliate e adottate senza considerare le esigenze dei cittadini non possono più circolare liberamente col proprio autoveicolo».

Nella stessa Commissione poi «è andata in scena la farsa sull’utilizzo saltuario di natura domestico-ricreativa di camini e focolari», continua Rancan. «Per correggere la normativa assurda e penalizzante che il Pd ha deciso di applicare – aggiunge – abbiamo chiesto che la possibilità di utilizzo saltuario venga esplicitata, in modo da permettere ai cittadini quanto meno di rispettare le tradizioni famigliari di qualche occasionale festa in famiglia davanti al caminetto senza il rischio di incorrere per questo in pesanti sanzioni».

Su questo punto «messo alle strette, il Pd si è reso conto della assurdità del provvedimento appena varato e ha congelato il nostro emendamento rinviandone l’approvazione all’assemblea del 16 ottobre prossimo».

Per Rancan resta evidente che «su una questione importante come la qualità dell’aria la politica del Pd paga il prezzo di una ideologia estremista che, nel tentativo di accaparrarsi il consenso degli elettori più sensibili al tema, vara norme esageratamente restrittive per le quali ancora non è stato provato alcun risultato».




Rancan: “lo stop alle auto diesel Euro 4 una musura sbagliata”

«Lo stop alle automobili diesel euro 4 danneggia i cittadini e l’economia del territorio perché blocca la maggior parte dei veicoli commerciali. L’Emilia Romagna è l’unica Regione che adotta una misura così rigida. Inoltre è mancata la giusta informazione. Domani la Lega presenterà in Commissione un emendamento per chiedere la cancellazione della restrizione ingiustificata».
Matteo Rancan, consigliere della Lega in Regione Emilia Romagna, interviene sulle limitazioni al traffico in vigore da oggi dettate dalla manovra regionale del PAIR 2020.
«Bloccare i diesel euro 4 – spiega – significa mettere in difficoltà un numero elevato di cittadini che non possono sostituire il proprio autoveicolo e il provvedimento rischia di rivelarsi una mannaia per tante famiglie».

Non è poi da trascurare l’impatto sulla produttività secondo l’esponente del Carroccio. Che aggiunge: «L’esclusione dalla circolazione dei diesel euro 4 mette fuori gioco circa la metà delle autovetture a gasolio, ma soprattutto i veicoli commerciali e quelli industriali. In tempi di crisi è un controsenso soprattutto perché non esistono sufficienti incentivi alla rottamazione e le immatricolazioni dell’euro 4 risalgono a tempi recenti, le ultime addirittura al 2011».
«Lombardia, Veneto e Piemonte – insiste Rancan – stanno procedendo con misure meno inibitorie riguardo la circolazione degli autoveicoli, limitando il divieto fino ai diesel euro 3 e stanziando incentivi importanti per la sostituzione del parco mezzi più vetusto con politiche meno restrittive e più di buon senso».
Il problema, infine, riguarda la comunicazione: «Lo stop ai veicoli euro 4 non è stato comunicato a dovere, tanto che molti cittadini hanno appreso dello stop alla circolazione soltanto dalla segnaletica mentre il blocco era già in corso. Una mancanza ingiustificata che ancora una volta va a scapito dei cittadini e non certo a favore dell’ambiente».




Piano antismog a Piacenza: stop ai diesel Euro 4 e a camini e stufe “vecchie”

La Giunta comunale ha approvato, nella seduta di questa mattina, la proposta di proseguire, sino al 31 gennaio 2019, la sperimentazione in atto per l’apertura della Ztl alle 18, con il relativo spegnimento delle telecamere di controllo.

Continua la sperimentazione sulla ZTL aperta dalle 18

La richiesta di prorogare la sperimentazione – che avrebbe dovuto concludersi il prossimo 30 settembre – è arrivata dalla ditta Trt – Trasporti e Territorio, cui è stata affidata la redazione del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) e del Piano generale del traffico urbano (Pgtu). “L’esigenza, formulata dalla ditta Trt – spiega l’assessore all’Ambiente e Mobilità Paolo Mancioppi – è quella di poter procedere con un monitoraggio che prenda in esame anche i mesi più rilevanti rispetto al periodo estivo, confrontando i dati con lo stesso periodo dell’anno precedente.

Ciò consentirà peraltro di programmare al meglio, con una visione complessiva, tutte le azioni volte a migliorare la viabilità cittadina, anche favorendo l’uso di mezzi più sostenibili, ecologici e innovativi. Va in questa direzione – aggiunge Mancioppi – la piena adesione del Comune di Piacenza ai provvedimenti previsti dal Piano regionale integrato per l’Aria per contrastare l’inquinamento, che prenderanno il via il 1° ottobre”.

Stop al diesel Euro 4 e bezina Euro 1

Entreranno infatti in vigore da lunedì prossimo, le limitazioni al traffico che sino al 31 marzo 2019, come ogni anno, verranno adottate anche dal Comune di Piacenza nell’ambito del programma Pair 2020.

La principale novità riguarda l’estensione, ai mezzi diesel Euro 4, del divieto di circolazione dal lunedì al venerdì, tra le 8.30 e le 18.30, che riguarderà pertanto le seguenti categorie: benzina pre Euro ed Euro 1, diesel (anche per i mezzi commerciali) pre Euro e sino all’Euro 4 compreso, ciclomotori e motocicli a due tempi pre euro. Il provvedimento sarà applicato anche nella prima domenica di ottobre, novembre, febbraio e marzo, mentre non verrà attuato nelle festività del 1° novembre, 8, 25 e 26 dicembre, 1° e 6 gennaio. Per questa ragione, la domenica ecologica di gennaio sarà posticipata al 13, vista la concomitanza con l’Epifania la settimana precedente. Le restrizioni in vigore sanciscono anche l’obbligo di spegnimento del motore per i veicoli in sosta.

Il sito web comunale riporta tutte le informazioni a riguardo e le categorie per cui è prevista una deroga, ma si ricorda che sono escluse dalle limitazioni alla circolazione le aree non sufficientemente servite dal trasporto pubblico locale: Besurica, Montale, Le Mose.

Inoltre, per consentire ai mezzi provenienti da aree extraurbane di accedere ai parcheggi serviti da navette o dai bus di linea, saranno sempre percorribili le seguenti arterie stradali: via Emilia Pavese, via Einaudi e il tratto di via I Maggio compreso tra queste due; la bretella da strada Gragnana a via Einaudi, la Tangenziale Sud e il suo prolungamento, strada Agazzana, strada Bobbiese, strada Val Nure, via Gorra (tra strada Val Nure e largo Anguissola), via Motti, via Martiri della Resistenza (tra via Motti e via Manfredi), via Manfredi (tra via Martiri della Resistenza e via Gorra), via Delle Novate, via Emilia Parmense, via Colombo, piazzale Roma, via La Primogenita, viale S. Ambrogio, piazzale Milano, la Statale 9 Emilia che congiunge con la Lombardia, via Legione Zanardi Landi, via Maculani, via XXI Aprile, piazzale Torino, via del Pontiere (tra via Nino Bixio e via XXI Aprile, attraverso il sottopasso ferroviario), via Nino Bixio (tra via Del Pontiere e via Diete di Roncaglia), via Diete di Roncaglia, via Caorsana, via Cremona, il cavalcaferrovia tra via Diete di Roncaglia e via XXI Aprile, via Portapuglia e strada di Borgoforte.

Vietati i camini aperti e stufe con prestazioni nferiori alle 2 stelle

Dal 1° ottobre 2018 al 31 marzo 2019, inoltre, è vietato l’uso di biomassa legnosa nei focolari aperti – o che possono funzionare aperti – nonché nei generatori di calore aventi classe di prestazione emissiva inferiore alle 2 stelle. Sempre dal 1° ottobre prossimo, è obbligatorio utilizzare nei generatori di calore a pellet di potenza termica inferiore ai 35kw, materiale certificato come conforme alla classe A1. Tutti i dettagli, riguardanti anche il divieto di installazione e uso di impianti di climatizzazione invernale o estiva in spazi di pertinenza degli edifici, o nei locali tecnici, sono specificati nell’ordinanza n. 441 del 27 settembre, pubblicata sul sito www.comune.piacenza.it anche nella sezione “Liberiamo l’aria” Vedi il manifestino

Qualora il bollettino emesso da Arpae il lunedì e il giovedì evidenziasse, in ambito provinciale, il superamento continuativo del valore limite di Pm10 nei quattro giorni precedenti, si adotteranno – salvo condizioni climatiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti – misure emergenziali di primo livello. Scatterà già dal primo giorno successivo al controllo l’obbligo di non superare i 19°C negli ambienti domestici, uffici, luoghi di ritrovo e attività commerciali (17°C per gli insediamenti industriali e artigianali), escludendo da tali limiti ospedali, case di cura, scuole e spazi adibiti alla pratica sportiva. Sarà inoltre vietato (in presenza di impianti di riscaldamento alternativo) l’utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa al di sotto della classe ambientale 3 stelle, nonché lo spandimento di liquami zootecnici o l’effettuazione di combustioni all’aperto (falò, fuochi d’artificio, barbecue, ecc.). Le misure emergenziali resteranno in vigore, weekend compresi, fino al successivo giorno di controllo (incluso) da parte di Arpae. Qualora i livelli rientrassero, si ritornerà alle consuete limitazioni, ma se gli sforamenti ai valori di Pm10 superassero i 10 giorni consecutivi, il divieto di utilizzo di impianti a biomassa includerà anche quelli di classe 4 stelle.

Le strade percorribili




Legambiente: “bene il provvedimento antismog, ma bisogna farlo rispettare”

L’avvio del blocco degli euro 4 dal primo di ottobre sta suscitando molte polemiche, diventando elemento di scontro politico. Anche Piacenza ha varato oggi l’ordinanza con le limitazioni per le auto più vecchie e per i camini aperti e le stufe a bassa efficienza.

Anche Legambiente interviene sul tema e sostiene che «L’obiettivo di trovare una soluzione strutturale all’inquinamento dell’aria nel bacino padano è un tema fondamentale, sia per la salute dei cittadini che per l’infrazione comunitaria che pende sulle teste delle nostre regioni. Bene ha fatto quindi la regione Emilia-Romagna a lanciare questo segnale, che deve necessariamente trovare attuazione sui territori attraverso l’impegno dei Sindaci. E’ evidente che una misura di questo tipo non è stata finora supportata con una adeguata campagna di comunicazione: tanti cittadini scoprono solo ora il divieto, nonostante il Piano Aria sia vigente da due anni. Inoltre, a causa della mancanza di coraggio dei Comuni che hanno preferito ignorare la cosa, si sono persi due anni per garantire un passaggio meno traumatico.  Nei due anni trascorsi sarebbe stato inoltre fondamentale attuare misure strutturali sia per supportare le fasce di reddito più deboli che non sono in condizione di sostituire il proprio veicolo, che per sviluppare delle alternative per favorire l’efficienza e ridurre il costo del trasporto collettivo almeno nel periodo invernale durante il quale sono in vigore le limitazioni al traffico».

Legambiente chiede che ora si attuino azioni di controllo e sanzione affinché il provvedimento sia realmente rispettato (e non rimanga solo sulla carta), ma soprattutto che ai blocchi si aggiungano misure per favorire l’accesso al trasporto collettivo da parte di tutti i cittadini.

«A solo titolo di esempio proponiamo almeno per il periodo in cui sono in vigore le limitazioni al traffico – continua Legambiente – sconti sul trasporto pubblico e tariffe uniche  per le città capoluogo ed i rispettivi comuni di cintura. In particolare, per il bacino metropolitano di Bologna ci sembra utile l’introduzione di un abbonamento sperimentale al TPL con una tariffa unica di bacino che favorisca la riduzione del traffico dovuto al pendolarismo».

Altro tema centrale è quello della presenza e corretto funzionamento dei parcheggi scambiatori ai margini delle città serviti con un adeguato collegamento di trasporto pubblico, per garantire un facile accesso in città senza utilizzare l’auto privata.

«Va denunciato infine – conclude Legambiente – il fallimento delle politiche di coordinamento del bacino padano, dato che Veneto, Lombardia e Piemonte applicheranno la misura del blocco dei Diesel euro 4 solo nel 2020. Chiediamo al Ministro Costa di dare un segnale che supporti questo passaggio, magari rendendo disponibili risorse per aiutare le famiglie e sviluppare un sistema di mobilità collettiva che consenta di tenere le auto fuori dai grandi centri urbani, attraverso parcheggi scambiatori e misure di supporto al TPL».