Operatori all’interno delle discoteche assieme a 5 defibrillatori. Piacenza capofila del divertimento responsabile

Un provvedimento che va “in scia” con le ultime dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini, il quale ha mostrato l’intenzione di mettere un bollino blu nei confronti delle discoteche sicure.

Già un mese fa in Prefettura si riunì un tavolo in cui il Questore Ostuni dichiarò che la situazione delle discoteche piacentine stava migliorando. “Su 85 controlli fatti in altrettanti locali notiamo una maggiore attenzione e una maggiore collaborazione da parte dei gestori”. “Gli interventi – precisava -, hanno intento preventivo e non repressivo”. Il passo successivo del Protocollo, veniva annunciato, era l’installazione di defibrillatori in alcune discoteche in collaborazione con Progetto Vita, i cui operatori sarebbero stati a disposizione dei ragazzi per illustrare manovre salvavita e l’utilizzo dei preziosi strumenti.

Ora questo intento è divenuto realtà. Nell’incontro odierno presieduto dal Prefetto Maurizio Falco si è aggiornato un documento datato 2017: ora viene dato ampio margine di manovra agli operatori della Comunità Papa Giovanni XXIII, su accordo con l’Ausl, all’interno delle discoteche, non solo all’esterno.   

Verranno installati 5 defibrillatori in altrettante discoteche del territorio piacentino: Comoedia, Paradise, King, Altro Village, Modern Liscio.

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Sicurezza nelle discoteche: firmato un protocollo

Questa mattina, in prefettura a Piacenza, è stato sottoscritto il Protocollo d’intesa in materia di sicurezza delle discoteche fra il prefetto di Piacenza, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, il comandante provinciale della guardia di finanza e le organizzazioni di categoria dei gestori di discoteche e dei servizi di controllo nei locali di pubblico spettacolo.
Il patto è stato realizzato in conformità all’accordo quadro, stipulato il 21 giugno 2016 fra il ministro dell’Interno e le organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale, tra cui l’Aiss, con cui sono state fissate linee di indirizzo volte a consentire un più avanzato sistema di relazioni fra gli operatori del settore e le forze dell’ordine, al fine di incrementare i livelli di sicurezza all’interno e in prossimità dei locali di pubblico intrattenimento e di favorire la diffusione della cultura della legalità nelle giovani generazioni.

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Con questo protocollo – dice Giampaolo Lavagetto, delegato nazionale Aiss per i rapporti istituzionali – abbiamo individuato nuove e più incisive iniziative per la diffusione della cultura della legalità, soprattutto nei giovani, che costituiscono la maggioranza dei frequentatori di tali locali. Inoltre, si è aumentato il livello di sicurezza all’interno e in prossimità degli stessi. Un passggio importante per garantire una maggiore sicurezza ed un maggiore rispetto della legalità tra i nostri ragazzi”
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A tal fine il documento definisce schemi di prassi e di comportamenti virtuosi – suscettibili di essere recepiti, integrati e naturalmente adattati alle particolari esigenze e problematiche locali – da proporre agli operatori del settore, affinché tali comportamenti siano attuati, sia dal personale, soprattutto quello addetto alla sicurezza, che dagli avventori, anche attraverso una migliore conoscenza e rispetto delle norme a tutela della sicurezza e della tranquillità pubblica.

In particolare è prevista un’opera di sensibilizzazione dei titolari degli esercizi operanti in questo territorio a porre la massima attenzione nell’osservanza della normativa in tema di somministrazione di bevande alcoliche, stante le negative conseguenze sulla salute dei frequentatori dei loro locali.

Il patto, composto da cinque articoli, prevede inoltre che gli operatori del settore, da una parte, e le autorità di pubblica sicurezza, dall’altra, svolgano un’azione sinergica, oltre che per il perseguimento delle suddette finalità, anche al fine di contrastare ogni forma di illegalità o abusivismo nell’organizzazione di spettacoli e trattenimenti da parte di soggetti privi dei requisiti di legge, che ingenerano forme di concorrenza sleale, penalizzanti per le imprese autorizzate e tali da esporre i frequentatori e gli stessi operatori a rischi per la loro incolumità, nonché quelle forme di irregolarità nel campo dell’attività di controllo sui locali di pubblico spettacolo, disciplinata dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e dal decreto del ministro dell’Interno del 6 ottobre 2009. 
Al documento è altresì allegato un modello di avviso alla clientela che i gestori dovranno affiggere all’interno e all’esterno dei propri locali, al fine di informare la clientela sui comportamenti consentiti e quelli vietati.