Elena Murelli capogruppo alla commissione Lavoro. Pisani all’Industria

Lavoro e Affari Europei per Murelli e Industria per Pisani. Sono le Commissioni parlamentari, di Camera e Senato, dove saranno impegnati i due parlamentari piacentini della Lega, la deputata Elena Murelli e il senatore Pietro Pisani. Murelli, inoltre, è stata nominata capogruppo della Lega in Commissione lavoro e portavoce.

«Sono soddisfatta – ha dichiarato Murelli – perché si tratta di ambiti stimolanti. Il lavoro è, forse, il tema principale di questi ultimi anni. Mi occuperò di Legge Fornero, dei contratti di collaborazione, della partita iva: cioè delle grandi battaglie del Carroccio poi finite nel contratto di governo. Negli Affari Europei, invece, controlleremo i soldi che l’Italia versa all’Europa e i finanziamenti che riceve. E avrò un compito di supporto ai nostri europarlamentari nelle battaglie contro le politiche europee che vanno a discapito dei cittadini, dell’industria e dell’agricoltura italiana».

Pisani ha affermato che «l’impegno sarà rivolto alla semplificazione per le imprese e alla riduzione del carico fiscale, punti che facevano parte del programma elettorale della Lega. Due macigni che compromettono anche la possibilità di creare occupazione. Naturalmente, i processi di innovazione e la promozione delle imprese all’estero saranno due pilastri centrali del nostro lavoro».

Tra i volti noti della politica, Murelli sarà in compagnia, tra gli altri, di Guglielmo Epifani (Leu), Debora Serracchiani e Carla Cantone per il Pd, Carlo Fatuzzo e Giancarlo Rotondi per Forza Italia. Pisani, invece, siederà accanto a Gianluigi Paragone (ex direttore della Padania e deputato M5S) e Daniela Santanchè (Fratelli d’Italia).




Murelli e Pisani: “Ospedale, no all’ex Pertite. Lasciamo l’area verde”

«Siamo favorevoli al nuovo ospedale, se è veramente necessario, ma si individui presto un’area. Nonostante il presidente Bonaccini dica che la scelta spetti al Comune di Piacenza, noi ribadiamo che l’area della ex Pertite non è quella adatta, come ha sottolineato la segreteria provinciale della Lega. Per quanto riguarda i 200 milioni necessari, suggeriamo al governatore di mettersi d’accordo con il suo assessore alla Salute, Sergio Venturi e anche con il direttore dell’Asl, Baldino».

Lo affermano i parlamentari della Lega, la deputata Elena Murelli e il senatore Pietro Pisani.

«Riteniamo sia corretto – continuano i due esponenti del Carroccio – lasciare una grande area verde nella zona sud ovest della città, anche per il futuro sviluppo dell’ospedale stesso. Vogliamo evitare di ricominciare tutto da capo, con tutti i problemi che causa un ospedale costruito in centro città. Murelli e Pisani, infine, avvertono di «non depotenziare gli altri distretti sanitari della provincia, a partire da Castel San Giovanni. Se Bonaccini afferma che sono necessari i nosocomi di Piacenza e Cesena, ci auguriamo che il risultato non sia quello visto per l’ospedale di Fiorenzuola che prima è stato abbattutto, poi sono cominciati i nuovi lavori, oggi arenati, senza sapere più se si arriverà alla fine o meno».

Sulla vicenda e sulla dichiarazione rilasciata quest’oggi dal presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ospite a Piacenza, è intervenuto anche il consigliere regionale Matteo Rancan, sempre della Lega.

«Bonaccini faccia chiarezza sulle risorse che la Regione intende destinare per la realizzazione del nuovo ospedale di Piacenza e, nel caso in cui non fossero 200 o 230 i milioni da stanziare, sappia che una decurtazione delle risorse suonerebbe come l’ennesima presa in giro per il territorio piacentino».

«Bonaccini – attacca l’esponente del Carroccio – ha provato a smorzare in modo maldestro una preoccupazione sentita da tutti i cittadini e gli amministratori del Piacentino, chiarendo che la decisione sull’area da individuare spetta all’amministrazione del capoluogo provinciale e inoltre che nessun rappresentante regionale ha mai parlato di un investimento così come riportato dalla stampa locale. Eppure, al presidente sfugge che il suo direttore dell’Azienda Usldi Piacenza, Luca Baldino, ha enunciato in più occasioni finanziamenti regionali pari a 200 e 230 milioni di euro. I casi sono due: o Bonaccini non sa quello che dice uno dei propri dirigenti Ausl, ed è grave, oppure le affermazioni di Baldino erano concordate con i vertici regionali, che poi hanno ritrattato ribassando l’entità dell’investimento».

Chiarimenti, quelli invocati da Rancan, per evitare «ulteriori raggiri a danno dei piacentini» come quelli avvenuti negli ultimi anni. «L’azienda Usl, Baldino stesso e l’amministrazione regionale – insiste il consigliere – hanno creato molta confusione riguardo alla sanità e operato scelte svantaggiose per i piacentini, strenuamente combattute della Lega: si pensi soprattutto ai depotenziamenti delle strutture sanitarie, presentati come valorizzazioni dei nosocomi. Un’altra volta non si venda al nostro territorio qualcosa di diverso, ma piuttosto si rivelino onestamente le intenzioni della Regione sulla questione ospedale».




Video-intervista a Murelli e Pisani: Inizia la rivoluzione del buon senso”

A margine della Festa della Repubblica abbiamo intervistato il senatore Pisani e l’onorevole Murelli, entrambi eletti nelle file della Lega. All’indomani della formazione del Governo giallo-verde, abbiamo chiesto loro come hanno vissuto questa Festa nella veste di parlamentari di maggioranza.

«Festeggiamo questo 2 giugno in modo molto diverso – ha affermato l’onorevole Murelli – essendo al Governo, con nuovo senso di responsabilità.  Da questa giornata inizia il percorso verso la rivoluzione del buon senso».

Di rivoluzione ha parlato anche il senatore Pisani che ha commentato il lungo iter necessario per la formazione del governo Lega-5 Stelle «Un percorso molto sofferto. Abbiamo tribolato tanto per riuscire a mettere le pedine a posto, però – finalmente – ci siamo riusciti, il cambiamento inizia, la rivoluzione inizia. Una rivoluzione democratica, pacifica ma molto profonda».




On. Murelli: “l’aborto non va usato come contraccettivo”

– «. I consultori aiutino le donne e non siano centri per interrompere una vita.

Siano luoghi dove le donne possano trovare un aiuto, essere affiancate in un percorso che può portare anche all’adozione». Lo ha detto Elena Murelli, deputata della Lega, che ha partecipato il 22 maggio, all’incontro con la stampa alla Camera sul tema “La legge sull’aborto in Italia a 40 anni dalla sua introduzione. Bilancio e valutazioni”.

Murelli ha citato Madre Teresa: «Se una madre è capace di uccidere il proprio figlio che cosa impedisce a noi di scannarci l’uno con l’altro? L’aborto è la più grande minaccia alla pace del mondo di oggi». All’incontro erano presenti, tra gli altri, anche Marina Casini (Movimento per la Vita) e  Francesca Romana Poleggi (ProVita Onlus). Sono stati ricordati i 6 milioni di bambini non nati dall’adozione della legge «un numero – ha affermato Murelli – che avrebbe certo favorito il contrasto alla denatalità in Italia e fatta venire meno la posizione di chi giustifica l’immigrazione per far aumentare la popolazione». Secondo Murelli «mi rispecchio in ciò che ha detto Madre Teresa. La donna non può decidere di non mettere al mondo una vita nel nome della libera scelta, perché così si sconfina nell’egoismo. L’embrione è già una vita». I dati indicano che la legge 194, dalla sua introduzione, ha visto la diminuzione degli aborti da 238mila e 85mila. La maggiore incidenza, però, si ha delle adolescenti tra i 15 e i 16 anni e fra le donne straniere. Evidentemente, l’investimento fatto dalla cosiddetta “buona scuola” non è servito. Chi fa educazione sessuale nelle scuole? Come la si fa? Da donna, da femminista, sono una persona attiva verso il dono di Dio che è la procreazione. Continuerò a battermi per i diritti delle donne, per l’assistenza al lavoro, per la famiglia, per la salute, per l’assistenza sociale e per i diritti dei bambini prima che diventino “non nati”».




Parlamentari della Lega contro l’ex assessore Castagnetti per un post sugli alpini

E’ una condanna senza appello quella della Lega nei confronti di un post contro il Corpo degli Alpini pubblicato su Facebook dall’ex assessore comunale Giovanni Castagnetti.

A intervenire sono il senatore Pietro Pisani, la deputata Elena Murelli e il consigliere regionale Matteo Rancan. E Murelli ricorda di aver appena firmato, alla Camera, una proposta di legge che istituisce la “Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino”.

«Il Corpo degli alpini, e l’associazione, ha aiutato tante persone a uscire da drammi come terremoti e alluvioni – afferma Pisani – non merita di essere attaccato da persone che puntano in alto per avere un po’ di pubblicità. L’onda lunga dell’odio che arriva dal ’68 – e purtroppo ne abbiamo visto un ignobile esempio alla sfilata nazionale di Trento – sta riprendendo piede, ma non permetteremo a queste persone di fare altri danni perché la società è matura per affrontare questi problemi».

Murelli dice «no alla denigrazione degli alpini. Se l’Italia è così come ora, democratica, lo è anche grazie alle penne nere. Dopo la guerra, inoltre, hanno contribuito alla ricostruzione del Paese e tuttora partecipano ai soccorsi, il Corpo e l’Associazione, in caso di calamità essendo inseriti a pieno titolo nella Protezione civile». Secondo Murelli, «le Feste degli Alpini non sono solo una bevuta tra amici, ma un modo per ricordare e raccontare. I valori che incarnano gli Alpini nella difesa della sovranità e dell’interesse nazionale e nell’etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato meritano di essere celebrati e raccontati alle nuove generazioni».

Infine, l’attacco di Rancan: «Quel post è una vergogna. Dagli alpini abbiamo tanto da imparare. Quella di Castagnetti è solo demagogia. Essendo in debito di visibilità, l’ex assessore, a cui non resta altro che cantare Bella Ciao in piazza il 25 aprile, non ha trovato di meglio che infangare uno dei corpi militari e un’associazione fra le più popolari e amate dai cittadini».

Questo il testo del post pubblicato da Giovanni Castagnetti su Facebook e che ha suscitato una ridda di commenti, alcuni totalmente contrari al suo pensiero altri invece a favore:

«“Siamo una forza di pace!” Attenzione al grande tranello! ogni anno c’è la sfilata degli alpini, organizzata dall’ANA (associazione nazionale alpini) che, non c’è dubbio, si prodiga per il bene del paese con tante iniziative meritevoli, MA ATTENZIONE, non si può dire invece che un corpo militare, gli alpini, sia un corpo di pace. Non si possono confondere le due cose. A Piacenza e in tutte le loro sfilate, a fianco dell’ANA c’è sempre il corpo militare che, come potete vedere dalla foto (scattata a Piacenza) reclamizza i propri strumenti di lavoro:Le Armi, strumenti di guerra! e, secondo me, lo fa nel modo più subdolo, perchè, nella grande festa, passa il fatto che anche le armi, messe in questo caso nelle mani di bambini, siano parte della festa….. Per me è un plagio e… UNA VERA PORCHERIA!».

Commentando la notizia pubblicata da PiacenzaOnline (vedi sopra) Castagnetti ha detto: «Per me punto d’orgoglio essere in disaccordo con questa gente. Sempre più convinto di quello che ho scritto».

 




Polo logistico Leroy Merlin: i parlamentari Murelli e Pisani soddisfatti dall’accordo raggiunto

«Apprezziamo il risultato raggiunto in prefettura nella vertenza tra il sindacato Usb e la cooperativa Premium Net. Grazie alla buona volontà delle parti, e alla mediazione del prefetto Maurizio Falco, è stato raggiunto un importante accordo che stabilisce il reintegro di tre lavoratori licenziati e la volontà di rivedere le sanzioni comminate ai lavoratori che hanno partecipato alle agitazioni nei depositi Leroy Merlin di Castel San Giovanni e Rozzano e alla Ceva di Somaglia».

Lo affermano i parlamentari della Lega, la deputata Elena Murelli e il senatore Pietro Pisani che ringraziano anche il questore e le Forze dell’ordine per aver ben gestito la situazione a Castel San Giovanni, evitando che degenerasse.

«Ci auguriamo ora – continuano Murelli e Pisani – che da entrambe le parte vengano rispettate le norme, sia quelle che regolano l’occupazione sia quelle delle forme di protesta che spesso hanno portato al blocco dei mezzi e all’accesso alle imprese». I parlamentari concludono: «Il nuovo governo riformerà presto i temi fondamentali del lavoro, riducendo il carico fiscale e semplificando le procedure per le imprese. In questo modo non ci saranno più alibi per alcuno. Importante è confrontarsi nelle forme della democrazia, lasciando da parte minacce, violenze o attribuendo significati ideologici alle legittime richieste di chi lavora».




La Lega “poco convinta” dal trasloco a Parma della Camera di Commercio

Il territorio di Piacenza sta perdendo in sordina un altro servizio, dopo la centrale operativa del 118 e altri, che poteva, invece, essere accentrato da noi. Nella prospettiva dell’area vasta, tutto ciò è plausibile sulla carta, ma i territori sono un’altra cosa». Lo affermano la deputata della Lega, Elena Murelli, e il senatore Pietro Pisani che aggiunge: «Ci auguriamo che il servizio, sebbene sarà più gravoso perché più lontano, funzioni meglio anche per le aziende piacentine».

Nei giorni scorsi, in relazione all’accorpamento delle Camere di commercio di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, aveva lanciato l’allarme il presidente di Confapi Industria, Cristian Camisa, secondo il quale oltre alla perdità di sovranità, Piacenza vedrà finire in una cassa comune, dove non tutti sono sempre virtuosi, il denaro delle imprese piacentine.

Anche il consigliere regionale del Carroccio, Matteo Rancan, condivide questo aspetto: «L’accentramento è sempre un problema. In questo caso, si perde la sovranità del territorio che sarà meno rappresentato e le richieste delle aziende non sempre saranno esaudite. Un problema in più per Piacenza, anche se noi non siamo per il centralismo né delle istituzioni né degli enti».

Nel gennaio del 2017, il governo diede il via all’accorpamento. Il nuovo Ente camerale unico delle tre province avrà la forza di 160.000 imprese iscritte (oltre mezzo milione di occupati), 200 dipendenti e altissimi livelli di informatizzazione dei servizi. Sarà il più grande dell’Emilia Romagna: attualmente genera un valore di 37,5 miliardi con un export che tocca i 19,5, il 30% dell’intera economia della Regione.




La Lega chiede alla Regione un dietrofront sulla gestione dell’immigrazione

«Il presidente dell’Emilia-Romagna rompa il suo assordante silenzio sull’immigrazione. Così come altri governatori si sono schierati contro questo fenomeno, Bonaccini prenda le distanze dagli errori del Pd».

Così il consigliere regionale Matteo Rancan della Lega, con il senatore Pietro Pisani e la deputata Elena Murelli, a seguito delle proposte presentate alla prefettura di Piacenza di offrire 1227 posti in 90 alloggi di 36 comuni piacentini da parte di 26 gestori.

«Spulciando tra i nominativi di chi ha partecipato al bando – denunciano gli esponenti del Carroccio – abbiamo avuto conferma della presenza di società costituite appositamente per lucrare sull’immigrazione. Eppure, non è più possibile vessare, com’è stato fatto un’altra volta, il Piacentino con le sciagurate misure del governo a guida Pd. Non è più accettabile che una parte politica, il Pd, renda operative simili imposizioni e che i gestori delle strutture predisposte per l’accoglienza scavalchino i sindaci, ovvero le massime autorità comunali in materia di sicurezza e salute pubblica. La Lega – insistono Rancan, Pisanie Murelli – invoca un cambiamento radicale a questa situazione e chiede alla Regione un deciso dietrofront».




la Lega chiede alla Regione un cambio di rotta sull’immigrazione

«L’accoglienza degli immigrati così come improntata fino ad ora si è rivelata un sistema malato che non può più essere mantenuto. La Regione Emilia Romagna cambi passo: è impensabile gestire il fenomeno migratorio limitandosi ad erogare il reddito di solidarietà, che in larga parte favorisce proprio gli immigrati, e a diffondere dati sull’incidenza straniera sul totale della popolazione».

Sono quelli emersi in commissione Politiche per la salute dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna i dati da cui prendono spunto il consigliere regionale Matteo Rancan, il senatore Pietro Pisani e la deputata Elena Murelli della Lega Nord. Cifre, quelle diffuse dall’assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini, che mettono in luce quasi il 12% di residenti stranieri nel territorio regionale e addirittura il 14% nel Piacentino, prima provincia in regione.

«Il report – accusano gli esponenti del Carroccio – insiste con i concetti di inclusione ed integrazione, senza però fare differenza tra immigrati regolari, irregolari, richiedenti asilo e altre situazioni. Ne esce un quadro generico che non analizza in dettaglio le problematiche create da questo fenomeno, come se ciò non avesse ricadute sulle politiche sociali, che sono di competenza della Regione. Lo scellerato orientamento immigrazionista – proseguono Rancan, Pisani e Murelli – e l’inefficiente politica regionale del welfare, che vanno di pari passo, devono essere fermati per dare la priorità ai piacentini e a tutti gli emiliano-romagnoli in difficoltà».




“A Piacenza servono più vigili del fuoco”. Lo sosiene l’on. Elena Murelli

«La sicurezza dei cittadini è anche una questione di numeri. Servono più vigili del fuoco. E lo dimostra il ritardo dell’intervento per domare le fiamme in una villetta a Castel San Giovanni che, per fortuna, non ha provocato vittime. I servizi legati alla sicurezza sono fondamentali».

Lo afferma Elena Murelli, deputata della Lega. Murelli ricorda «di aver già sottolineato questo aspetto in campagna elettorale. Il personale deve essere sufficiente anche in altri settori, come nelle caserme dei carabinieri o nelle guardie mediche. I territori non possono essere lasciati scoperti. Qui non si tratta di impiegati spostati da un ufficio all’altro, ma di professionisti che devono garantire interventi immediati per risolvere esigenze primarie della popolazione».

Murelli, insieme al neo commissario della Lega piacentina, Corrado Pozzi, parleranno con i sindacati, che più volte hanno sollevato il problema, per avere un quadro chiaro della carenza di effettivi. «La mancanza di 50 persone – concludono Murelli e Pozzi – non è uno scherzo. I distaccamenti non possono aprire a singhiozzo o dipendere dalla quantità di persone in servizio in un giorno. La presenza deve essere garantita, sempre».