Margherita Mascherini nuovo acquisto della squadra del MioVolley Gossolengo

Un percorso nelle giovanili del suo Piemonte a Chieri prima di approdare in Emilia. Margherita Mascherini, 24 anni, è il nuovo opposto per la serie B2 del MioVolley: la giocatrice sbarca a Gossolengo dopo l’ultima stagione con la maglia del Gramsci Reggio Emilia.

«Sono stata contattata a maggio dal DS Stefano Mazzari: la società si è dimostrata molto discreta e puntuale e sono stata contenta di accettare la proposta di Gossolengo. Fare parte di una società con certe ambizioni è davvero positivo».

La giocatrice piemontese ritroverà in rosa la schiacciatrice Benedetta Gatti: le due pallavoliste hanno infatti disputato insieme una stagione ad Asti in serie B1. Ed ora per loro si prospetta una nuova avventura in B2 con la stessa maglia.

«Per me questa categoria rappresenta ancora una novità. Per una giocatrice non è facile scendere di categoria ma sono felice di confrontarmi con un campionato nuovo».

 




Jolien d’Hoore vince la tappa piacentina del Giro femminile. Guai per Bronzini (FOTOGALLERY)

Prova di forza della belga Jolien d’Hoore (Mitchelton-Scott), che sul traguardo del Pubblico Passeggio a Piacenza centra la sua seconda vittoria consecutiva nella corsa rosa femminile. Al secondo posto Marta Bastianelli della Alè Cipollini, che cerca un pertugio nella volata finale ma trova le transenne a farle da ostacolo. Terzo posto per la finlandese Lotta Lepisto (Cervélo-Bigla). Maglia rosa rimane la canadese Leah Kirchmann.

Il traguardo con la vincitrice d’Hoore

La corsa è molto combattuta sin dai primi metri, molti gli attacchi. Il primo di Kseniya Dobrynina che tuttavia esaurisce la sua spinta dopo venti chilometri. La piacentina Elena Franchi fa valere tutta la sua conoscenza del percorso con un grande slancio che le vale il primo posto al traguardo volante di Rivergaro, tuttavia anche lei viene riassorbita dal gruppone. Elisa Longo Borghini, già bronzo ai Giochi Olimpici di Rio, si aggiudica il GPM di Romolo. A 30 km lo scatto che potrebbe essere quello decisivo: Olena Pavlukhina prende anche un minuto di vantaggio sulle inseguitrici, ma ancora una volta la fuggitiva viene fagocitata dal gruppo a 9 km dalla fine: sul traguardo d’Hoore da lontano scatta e mantiene la progressione giusta per vincere in volata. Guai per l’attesissima Giorgia Bronzini, che deve arrendersi alla rottura del cambio, a una caduta e alla rottura di un raggio.

Domani si riprende con la quinta tappa tra Lago d’Orta e Lago Maggiore.

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Giorgia Bronzini ed Elena Franchi contro la violenza di genere

“Non è tardi per ricominciare…..e scegli una strada diversa e ricorda che l’AMORE non è violenza” (dal testo della canzone di Ermal Meta): questo è il messaggio che le due atlete piacentine, Giorgia Bronzini e Elena Franchi, veicoleranno durante il percorso del giro Rosa 2018 che interessa numerosi Comuni della provincia.

“Sono onorata e orgogliosa – spiega la Consigliera provinciale alle pari opportunità Simona Bellan – che le due atlete professioniste piacentine abbiano accettato di essere le protagoniste di questa “battaglia” di sensibilizzazione su una tematica così importante come la violenza di genere”.

“Il mio ruolo di presidente del Tavolo Provinciale contro la violenza di genere – continua Bellan – mi ha permesso di approfondire questa materia, convincendomi ancor di più della posizione privilegiata dello Sport per lo sviluppo di comportamenti idonei ad arginare qualsiasi violenza. Occorre un cambiamento culturale e in questo lo sport è essenziale perché entra nelle case di tutti. Ringrazio fin da ora Giorgia ed Elena che veicoleranno durante il percorso della tappa Rosa il messaggio destinato a tutte le donne e agli uomini che subiscono violenza, che è possibile ricominciare denunciando, che esiste una rete di professioniste/i in grado di dare un supporto concreto nella strada intrapresa”. Come le due professioniste, animate da una passione così grande, capaci di sfidare difficoltà e ostacoli per raggiungere i propri obiettivi in nome del ciclismo, così donne e uomini devono trovare la forza per ricominciare.

Per l’occasione Giorgia ed Elena scatteranno alcune foto con la maglietta riportante il logo del Tavolo Provinciale contro la violenza alle donne e il messaggio “Non è tardi per ricominciare…..e scegli una strada diversa e ricorda che l’AMORE non è violenza”, indossando durante il percorso un nastro rosa.




Accelerazione dell’occupazione femminile nel 2017 in Provincia

L’Università Cattolica analizza i dati emersi nei giorni scorsi sui media locali e nazionali, attraverso il suo approfondimento Piacenz@. Emerge un incremento del tasso di occupazione femminile, punto di debolezza storico del nostro mercato del lavoro, con i tassi di attività e di occupazione provinciali che si portano adesso rispettivamente a –0,9 e –0,3 punti percentuali da quello medio emiliano-romagnolo (il divario era di -3,3 e -3,5 punti nel 2016), e con il tasso di disoccupazione femminile oggi a Piacenza al 7,1%, più basso che in regione (8,0%).

Il tasso di occupazione generale cresce nella media 2017 di oltre tre punti percentuali, portandosi al 69,4%, valore che pone Piacenza al quarto posto tra le province italiane (dopo Bolzano, Milano e Bologna). Si riduce al contempo il tasso di disoccupazione, dal 7,5% nel 2016 al 6,1% nel 2017, con un calo (-1,4 punti) molto più accentuato rispetto a quello che si rileva in ambito regionale (-0,4 punti) e nazionale (-0,5). Il dato della nostra provincia è tra i migliori dell’Emilia-Romagna, assieme a quelli di Reggio-Emilia, Bologna e Parma. Bene infine il tasso di attività, al 74% (e in aumento di un oltre due punti percentuali), decimo posto a livello nazionale e terzo in regione. Il trend ad ogni modo espansivo dell’occupazione ci invita inoltre a riflettere sulla qualità dell’occupazione stessa, per cui diventa certamente opportuno analizzare in futuro più nel dettaglio e con il ricorso ad altre fonti statistiche che tipo di lavoro è stato creato. 

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Torlasco: “La legge italiana non favorisce l’impreditorialità femminile, ma qualcosa sta cambiando”

L’8 marzo si avvicina a grandi passi e l’Università Cattolica ha pensato di celebrare degnamente questo avvenimento con una serie di incontri dedicati all’imprenditoria femminile, grazie alle Facoltà di Economia e Giurisprudenza. Si è partito oggi con Maria Claudia Torlasco, presidente nazionale di Aidda, Associazione Imprendritici Donne Dirigenti d’Azienda, nonchè imprenditrice sanremese proprietaria della Mastelli Srl, eccellenza nel campo della dermatologia, ginecologia, radioterapia, medicina estetica e ortopedia.

Come si distingue una guida femminile in azienda da una maschile? “Nel 2014-2016 abbiamo partecipato a un gruppo di lavoro che ha condotto un’indagine in 6 Paesi d’Europa, (Italia compresa) su 200 imprese sopra i 250 dipendenti passate da una governance maschile a una femminile. Il risultato scientificamente significativo emerso è che dopo il passaggio al femminile le performance economiche sono migliorate”. La legge italiana non favorisce l’imprenditorialità femminile. In uno studio condotto nel 2017 da Equileap, riportato da Il Sole 24 Ore, che prendeva in considerazione composizione del Cda, top management, rapporto vita/lavoro all’interno delle aziende ed impegno nell’emancipazione femmnile, si nota come le aziende più “sensibili” al tema a livello nazionale siano solo 64° e 150° a livello mondiale (rispettivamente le due banche Intesa San Paolo e Unicredit).

“Ma qualcosa si è mosso – assicura Torlasco -, la legge del 2012 sulle quote rosa nei consigli di amministrazione delle SpA ha mosso dei meccanismi consolidati, scardinando abitudini che vedevano gli uomini prevalere. Poi c’è stata la legge del finanziamento alle imprese femminili. Insomma qualcosa c’è, non tantissimo, ma qualcosa c’è”.

Altro tema cui prestare attenzione è il gap salariale che ancora attanaglia molte imprese italiane. AIDDA è nata proprio per sostenere e incentivare l’imprenditorialità femminile, opponendosi a disuguaglianze di sorta. L’interesse per il tema dell’impresa femminile lo spiega il prof. Paolo Rizzi, promotore dell’iniziativa, insieme alle prof.ssa Franca Cantoni e Barbara Barabaschi “La cosiddetta Womeneconomics può rappresentare oggi, in un momento di profonda revisione delle strutture sociali e dei valori collettivi che fondano la convivenza tra individui ed istituzioni, una forma di economia nuova, più equa e resiliente”. 

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