Barbieri: “Dimissioni Garetti e Putzu non costituiscono colpo di scena”

Torna a parlare delle dimissioni dei due assessori Garetti e Putzu, Patrizia Barbieri, che sottolinea come tali decisioni “non costituiscono assolutamente un
colpo di scena, ma sono state oggetto di confronto e di attenta analisi da
parte della sottoscritta e dei diretti interessati”. “Da questa dialettica – prosegue il primo cittadino – e’ scaturita la scelta di lasciare l’incarico nella consapevolezza reciproca
che non esistevano le condizioni per proseguire”.

Già prima di Garetti e Putzu anche Massimo Polledri ha abbandonato la poltrona di Palazzo Mercanti, ma in quest’ultimo caso è stata proprio la sindaca a revocare le deleghe all’ex assessore leghista. 

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Si è dimesso anche l’assessore Putzu. Dopo Garetti e Polledri, la Giunta perde i pezzi

Non c’è due senza tre, come si suol dire. Con una nota inviata alla sindaca Barbieri l’assessore a Eventi e Demanio Filiberto Putzu ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica che ha ricoperto per meno di un anno. Stando alla nota pare che anche Putzu fosse da tempo in cattivi rapporti col primo cittadino, e come Garetti ha voluto anticipare eventuali mosse del sindaco. Questa domenica erano assieme a Mariano Comense per il passaggio della Stecca al sindaco Barbieri da parte del Secondo Raggruppamento Alpino della Lombardia e dell’Emilia Romagna.

Si tratta di un addio più soft, almeno nei toni, rispetto a quello di Garetti: “nel confermarti la fiducia nel nostro progetto amministrativo a favore della città che amiamo – si legge -, e quindi per contribuire a che il tuo lavoro possa realizzarsi nel migliore dei modi, ti chiedo di accettare le mie dimissioni dall’incarico di assessore del Comune di Piacenza che tu stessa mi hai conferito il 12 luglio 2017“.

Putzu era finito sotto gli attacchi del Partito Democratico in particolare per la vicenda del “Boat”, locale lungo il Po aperto a fine luglio e sulla cui regolarità burocratica molti nutrivano dubbi. 

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In piazza Cavalli domenica arriva il mercato d’autunno

Il nome è (chissà perchè) decisamente straniero “Central Market” ma i prodotti saranno del territorio e soprattutto di stagione, domenica 21 ottobre in Piazza Cavalli.

La nuova iniziativa proporrà, nella cornice della ostra bella piazza, numerosi stand enogastronomici, con prodotti tipici della tradizione locale e non, legati al periodo stagionale. Non mancheranno, tra i banchi degli espositori, castagne, tartufi, vini, aglio, zucche e riso ma anche salumi, formaggi e miele, così come il castagnaccio o la torta salata di funghi. L’atmosfera autunnale sarà garantita anche dai calderoni di caldarroste e vin brulé.

L’iniziativa è organizzata da AgricomArt in collaborazione con l’Amministrazione comunale e “Il mercato degli eventi”. Accanto alle specialità alimentari, vedrà il coinvolgimento degli artigiani, artisti e creativi di A/Mano Market, presenti con i loro manufatti pregiati e originali sotto i portici di Palazzo Gotico.

“Sarà una bella occasione – sottolinea l’assessore agli Eventi Filiberto Putzu – per riscoprire i sapori della tradizione e la stagionalità, valorizzando i produttori artigianali da una parte e, dall’altra, l’unicità di creazioni hand-made. Proprio come avviene, ogni secondo giovedì del mese, in piazzetta Plebiscito”.




Boat, la maggioranza respinge la mozione di sfiducia a Putzu

La maggioranza in Consiglio comunale fa quadrato intorno a Filiberto Putzu. L’assessore era stato preso di mira per l’apertura del Boat, locale lungo le rive del Po che non avrebbe avuto tutte le carte in regola per aprire. “Non siamo contro alle iniziative che possono far vivere la città – si era espressa Giorgia Buscarini del PD -, ma le regole devono essere uguali per tutti”.

La sfiducia era firmata da una parte dell’opposizione (vi rientravano PD, Liberi e Roberto Colla) e si basava su presunte lacune presenti nelle pratiche e nelle autorizzazioni temporane, rilasciate per un numero di partecipanti inferiore rispetto a quelli poi effettivamente presenti.

A difesa dell’assessore la stessa sindaca Barbieri, la quale ha affermato che “non potete tuttavia affermare che l’assessore Putzu abbia evaso le vostre domande. Il suo sforzo è stato di raccogliere tutti i pareri degli uffici e tutte le informazioni”. Mozione respinta 21 a 8. La consigliera Cappucciati ha deciso di depositare una querela in Tribunale.

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L’avv. Schuster sul caso di Sara: “Non vogliamo togliere un padre, ma dare due genitori”

“Hanno temporeggiato fino all’ultimo, fino alla scadenza del termine per la registrazione dell’atto di nascita”. Così racconta Sara Dallabora l’esperienza vissuta (assieme alla sua compagna Irene) con la Giunta comunale, nella persona di Federica Sgorbati prima e e di Filiberto Putzu poi, per il riconoscimento come madre della piccola che ha da poco partorito.

Per il Comune, in buona sostanza, l’ unica strada percorribile era quella di dichiarare che il concepimento era frutto di un rapporto sessuale con un uomo (garantendo che questo non è parente né affine). Una richiesta basata sul fatto che le norme in vigore in Italia vietano la
fecondazione eterologa per coppie omosessuali o donne single e quello di maternità surrogata.
Ma poiché Sara è unita civilmente, questo avrebbe significato dichiarare una condotta extraconiugale in violazione dei doveri propri anche degli uniti civilmente.

Soprattutto, sostiene Sara, significherebbe dichiarare il falso. “Ho chiesto una formula diversa dall’unione naturale, ma non c’è stato verso – ha raccontato oggi in una conferenza stampa -, sembra che io abbia tradito mia moglie”.

Anche il suo legale, l’ avv. Alexander Schuster sottolinea il problema: “Vale per molte coppie anche etero, ed è una situazione difficile anche per molte donne single che decidono di diventare madri. E’ una situazione discriminatoria: oltre a dichiarare il falso, che già di per sè costituisce grave reato se altera lo stato del minore, anche non dichiarare la nascita di un nato è reato. Inoltre, in assenza di atto di nascita il nome e cognome viene attributo dal Comune e non dai genitori. Una segnalazione del Comune alla Procura dei minori può determinare l’avvio di indagini per minore abbandonato“.

Sara si è recata alla stazione dei Carabinieri e si è autodenunciata per queste dichiarazioni non veritiere. Vuole che si faccia chiarezza se lei o qualcun altro si è macchiato di una responsabilità penale prevista non da una, ma da ben quattro disposizioni del Codice penale italiano.

“Il Comune deve capire – continua il legale – che queste formule sono relegate ai secoli scorsi, il mondo deve adeguarsi alle formule che il Ministero competente ha posto nel 2002. Siamo gli unici nel mondo occidentale in cui non venga prevista la possibilità di dichiarare nell’atto di nascita come un bambino viene concepito. La procura deve dare una risposta, per capire se esiste una manifesta contraddizione del diritto italiano“. “Per lo Stato italiano è più conveniente affidare un bambino a due genitori, anzichè a uno solo. A questa bambina non si vuole togliere un padre, ma dare due genitori”, conclude.

“Non è giusto,  – continua Sara – che esistano bambini di Serie A e di Serie B. Avremmo potuto ovviare a questo problema facendo nascere i nostri figli (il primo è nato nel 2015,ndr). Ma ci tenevamo che i nostri figli avessero gli stessi diritti. Noi non vogliamo tirarci indietro ai nostri doveri di genitori“. 

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In riva al Grande Fiume compare una recinzione e salta l’aperitivo de “Il Po Ricorda”

Fa sorridere vedere citate le parole “animazione e fruizione pubblica” sul cartello che campeggia, da qualche giorno, in riva al Po piazzato sopra robuste reti metalliche.

Si perché la chiusura totale dell’area compresa fra il ponte ferroviario ed il pontile della Vittorino non dà tanto l’idea di vivacità, non lascia immaginare nutriti gruppi di persone intente ad ammirare tramonti in riva al fiume; piuttosto suggerisce atmosfere da deserto.

L’area di 12 mila metri quadri (che la Map, società motonautica piacentina ha in concessione dal Comune) dovrebbe essere chiusa da domani fino al 30 settembre ma già oggi risulta inaccessibile a chiunque, salvo che si scavalchino i guardrail.

Peccato ciò avvenga proprio nel periodo in cui meglio si potrebbe godere questo spicchio di Po.

Non potranno entrarci nemmeno organizzatori e gli ospiti del festival fluviale “Il Po Ricorda”. Come successo nelle precedenti cinque edizioni avrebbero dovuto tenere qui il loro consueto “aperitivo” di apertura.

Il programma prevedeva un incontro presso il Centro visite del Parco fluviale del Trebbia (Strada dell’Aguzzafame 67, Borgotrebbia) e, a seguire, un brindisi sul Lungo Po. L’associazione che organizza il festival, “Arti e Pensieri” a quanto ci risulta (come ogni anno) ha chiesto ed ottenuto dal Comune di Piacenza le relative autorizzazioni e versato anche una sostanziosa cauzione.

Carta che però risulta più che mai … straccia.

 

Durante il sopralluogo gli organizzatori hanno purtroppo avuto la sgradita sorpresa della recinzione. Per questo l’associazione – da noi contattata –  conferma che “causa imprevista indisponibilità dell’area” il brindisi (salvo colpi di scena) verrà spostato a Borgotrebbia e pur preferendo evitare polemiche e commenti sull’accaduto, si percepisce il dispiacere per una tradizione che viene meno.

C’è da sperare che la chiusura della zona, per qualche mese, serva a restituire smalto ad un’area tormentata, divenuta terreno di progressivo degrado con buona pace dei soldi pubblici (malamente spesi in passato) per rifare, ad esempio, recinzioni in legno che non hanno retto alla prima piena invernale.

Un pezzo di città in riva al fiume che in un convegno, a fine luglio del 2015, veniva pomposamente battezzato Riverfront e che già all’epoca avrebbe dovuto essere valorizzata e diventare il salotto piacentino con affaccio sull’acqua.

Proprio qui, a pochi giorni dall’elezione della nuova giunta, venne in visita l’allora neo assessore alla valorizzazione del Grande Fiume Filiberto Putzu (accompagnato dal collega con delega al Commercio Paolo Mancioppi). L’assessore promise che pur non avendo la bacchetta magica avrebbero comunque preso spunto da città vicine come Cremona per potenziare e meglio sfruttare il potenziale del Grande Fiume, partendo dal risanamento e dalla messa in sicurezza.

Per ora si vedono solo i cancelli e questi cartelli talmente criptici che per capirne l’esatto significato … saremmo tentati di chiedere un vaticino al Fegato Etrusco!




Analisi post elettorale di Giardino e Putzu: “a Forza Italia serve un drastico cambio di rotta”

Due esponenti di Forza Italia, l’assessore Filiberto Putzu e il consigliere comunale Michele Giardino analizzano il poco brillante risultato elettorale del loro partito a Piacenza e “danno la sveglia” ai loro compagni di partito. Ecco la loro decisa presa di posizione.

Le elezioni Politiche di domenica 4 marzo hanno sicuramente decretato la vittoria della coalizione di centrodestra. Ciò non solo a livello nazionale, ma anche e soprattutto nella provincia di Piacenza.

Si può dire che nel successo del centrodestra piacentino sia inscritto anche il successo di Forza Italia? I numeri attestano che il partito supera il 13% dei consensi sia nel capoluogo che a livello provinciale. Per la città di Piacenza si risolve l’anomalia elettorale delle Comunali 2017, costituita dalla fuoriuscita di Trespidi dal partito: Forza Italia torna alla sua quota naturale, esattamente la stessa raggiunta alle ultime elezioni Regionali del novembre 2014. In provincia si conferma il 13%.

Il piano del 13%, però, rappresenta il punto più basso di un trend in discesa che parte dal 24% su base provinciale raggiunto alle Politiche 2013 e passa dalle Europee del maggio 2014, quando nell’intera provincia Forza Italia prese meno del 18%. Si può dire che la percentuale del 13% certifica il grado di fidelizzazione al simbolo. È lo zoccolo duro dell’elettorato di Forza Italia nella nostra provincia. I devoti di Berlusconi. Nessun valore aggiunto.

Analizzando i singoli Comuni, appare evidente che in taluni la media provinciale è superata (Castel San Giovanni, Castelvetro, Carpaneto, Monticelli, Sarmato, Vigolzone, Ziano), anche nettamente in certi casi (Lugagnano, Alta Val Tidone, Pianello, Besenzone). In altri, non si registra alcuno scostamento di rilievo (Ferriere, Caorso). I restanti sono sotto la media (Fiorenzuola, Gossolengo, Gragnano, Podenzano, Pontenure, Rottofreno, Villanova).

In evidente controtendenza, invece, i grafici degli alleati di Forza Italia: Lega e Fratelli d’Italia.

La Lega parte dal 4% delle Politiche del 2013, passa al 10% delle Europee del maggio 2014, arriva al 28% delle Regionali del novembre dello stesso anno, e si attesta al 27,5% delle Politiche di domenica scorsa.

FdI parte dal 3,6% delle Politiche del 2013 e si stabilizza al 5,7% delle Politiche del 4 marzo, crescendo negli appuntamenti elettorali intermedi: 4,1% alle Europee del maggio 2014 e 5,4% alle Regionali del novembre 2014 (citando en passant il 7,22% alle Comunali di Piacenza del 2017).

Il M5S, che invece è il primo partito nazionale e il secondo partito provinciale, parte dal 21% su base provinciale alle Politiche del 2013 e supera abbondantemente il 23% alle Politiche di quest’anno, dopo una flessione nelle consultazioni intermedie.

Sintetizzando, la differenza tra Forza Italia e le altre forze politiche è tra chi dorme sugli allori e chi continua a macinare attività sul territorio. Le cause dell’immobilismo del partito azzurro – in provincia di Piacenza – sono molteplici. Avanti a tutte, la inesistenza di una struttura di governo politico provinciale e la mancanza di una relativa, articolata organizzazione territoriale (il partito non può coincidere con il Club Forza Silvio del capoluogo). Sono stati commessi alcuni errori strategici, soprattutto nell’ultimo anno, il più grave dei quali va individuato nella conclamata e ostinata contrapposizione con il coordinamento regionale, che ha causato, purtroppo, il danno maggiore: la assenza di candidati piacentini di Forza Italia al Parlamento. Non ultima, vi è la necessità di un energico rinnovamento dei rappresentanti del partito, con contestuale arruolamento di giovani attivisti e nuovi esponenti. Appare quindi indilazionabile un drastico cambio di rotta.

Michele Giardino – Filiberto Putzu




Intervento di Putzu e Giardino sulle elezioni politiche

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Filiberto Putzu e Michele Giardino (Forza Italia) sulle elezioni politiche di marzo.

«Le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento sono ormai prossime. Non è tempo di polemiche, recriminazioni e distinguo. La delusione per la mancata candidatura degli esponenti piacentini proposti sotto le insegne di Forza Italia deve necessariamente tradursi in compattezza e spirito di gruppo in vista della consultazione del 4 marzo.

L’obiettivo primario è fortificare Forza Italia a livello nazionale, affinché i futuri assetti di governo, a cominciare dall’espressione del premier, siano ispirati dalla componente più liberale e moderata della coalizione.

Significativo, però, sarà l’impatto che i dati elettorali produrranno anche sul territorio provinciale, sia nel versante dei rapporti politici tra le varie anime del centrodestra piacentino, sia sul fronte dell’autorevolezza che il nostro partito deve conservare verso gli eletti cui affideremo le istanze delle nostre genti.

Perciò, occorre avere chiaro che Forza Italia sostiene gli amici Pietro Pisani, nel collegio uninominale del Senato, e Tommaso Foti, nel collegio uninominale della Camera, entrambi selezionati dalla coalizione per rappresentare unitariamente il centrodestra nella provincia di Piacenza.

Nei listini proporzionali, invece, Forza Italia corre da sola e presenta candidati propri, di indubbio carattere e capacità. Al Senato, nell’ordine di lista, Paolo Romani, Anna Maria Bernini, Enrico Aimi e Laura Schianchi. Alla Camera, Michaela Biancofiore, Galeazzo Bignami, Francesca Gamberini e Gianluca Nicolini.

Chiunque sarà eletto, dovrà contribuire a realizzare un impegnativo programma di governo: controllo dell’immigrazione e maggiore sicurezza dei cittadini, politiche a sostegno delle famiglie, aumento delle pensioni minime, tutela delle donne, flat tax al 23%, riforma del sistema sanzionatorio contro l’evasione fiscale, miglioramento della legge Fornero,  riforma della giustizia, revisione dei trattati europei (solo per citare i principali punti).

L’appello che pertanto rivolgiamo ai nostri elettori, agli iscritti, ai simpatizzanti, ma anche a tutti coloro che guardano Forza Italia come soluzione all’impasse che l’Italia vive in questo momento storico, è un appello alla coesione, al fare squadra. Per citare il nostro amato inno di Mameli, “stringiam’ci a coorte”. Per vincere e far svoltare il Paese.

Il momento è solenne. Non possiamo rischiare di sciuparlo a causa di mal di pancia. Ci vuole testa. Sulle schede elettorali basta soltanto una croce sul simbolo di Forza Italia, non serve altro. Ma dobbiamo farlo tutti insieme, convintamente».

 

 




Putzu: “Piazzetta Plebiscito spazio ideale per i bambini

Piazzetta Plebiscito ritorna al centro dell’attenzione dell’amministrazione comunale. Infatti, dopo gli interventi di restyling degli anni scorsi, la Giunta intende dare alla piazzetta la piena fruibilità da parte dei cittadini. Questo, in sintesi, il senso di ciò che è emerso l’altro giorno durante un incontro che si è svolto in Municipio nella sala del Consiglio comunale, cui hanno preso parte l’assessore alla Valorizzazione del centro storico, Filiberto Putzu e l’assessore alla Sicurezza, Luca Zandonella, alla presenza di un folto numero di residenti e di commercianti dell’antico chiostro di San Francesco, nonché  del consigliere Sergio Pecorara e dei dirigenti di Iren.

“Piazzetta Plebiscito è un diamante ricoperto dalla polvere – ha detto l’assessore Putzu – e questo suggestivo spazio nel cuore del centro può rinascere grazie all’impegno di tutti, tra cittadini e Amministrazione, che terrà in considerazione, nell’organizzazione di eventi, anche questa bella piazza”.

Dal dibattito sono emerse molte proposte da parte dei presenti, tutte con un unico filo conduttore: la richiesta che piazzetta Plebiscito diventi luogo di aggregazione soprattutto per i bambini, anche con iniziative a tema legate alle stagioni e all’infanzia. “Tuttavia – conclude Putzu – sarà necessario monitorare la sicurezza, il decoro e contrastare il fenomeno del bivacco per garantirne l’accessibilità e la frequentazione”.




Server comunali in tilt per un black out elettrico

La questione dell’appalto per i servizi informatici in comune torna di attualità. Nei mesi scorsi l’ex capogruppo in del Movimento 5 Stelle Mirta Quagliaroli aveva presentato un esposto in procura sul bando Help Desk per i servizi informatici del Comune, aggiudicato, durante la giunta Dosi ad una società di Torino, l’unica ad aver partecipato.
Un altro esposto, sulla medesima vicenda, era stato presentato dagli ex consiglieri pentastellati anche all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione).
Una vicenda tornata di assoluta attualità dopo che, nello scorso week-end i server del comune sono andati totalmente in tilt.
La causa di questo black out informatico sarebbe legato all’interruzione di energia elettrica che venerdì notte ha colpito varie zone della città. A spiegarlo è l’assessore Filiberto Putzu con una nota stampa che pubblichiamo di seguito.

In relazione agli articoli apparsi sulla stampa locale, inerenti ai disservizi riscontrati nella giornata di sabato 5 Agosto presso gli uffici comunali di viale Beverora, l’assessore Filiberto Putzu (con delega ai Servizi al Cittadino), anche per conto del sindaco Patrizia Barbieri (con delega personale all’Innovazione dei Servizi Informativi), precisa quanto segue.
“Un’area importante della città di Piacenza è stata oggetto di interruzione di energia elettrica nel tardo pomeriggio/sera di venerdì 4 agosto. Il black out ha investito anche la zona di viale Beverora, sede di Uffici comunali e Centro Elaborazione Dati (Ced) dell’Ente. L’interruzione di alimentazione elettrica è perdurata per un tempo prolungato e ha comportato, nella notte di venerdì, il conseguente spegnimento dei sistemi informatici comunali, piattaforma con un sistema di 140 macchine virtuali. Tale problema – proseguono gli amministratori comunali – è stato segnalato dal cluster di monitoraggio e dal gruppo di continuità. La segnalazione è stata presa in carico dal servizio di reperibilità di presidio e con tempismo sono iniziate le operazioni di ripristino, prolungatesi per tutta la notte e per la successiva giornata di sabato. Il Presidio informatico è stato costantemente in contatto con i fornitori degli applicativi più importanti, per assicurare il corretto svolgimento delle operazioni necessarie al ritorno della normale operatività”.
“Gli Sportelli Polifunzionali – prosegue, anche a nome del sindaco, l’assessore Putzu – sono stati costantemente informati delle operazioni in corso e, in ragione di ciò, hanno attuato le procedure di gestione in emergenza sui procedimenti erogabili allo sportello. In particolare sono state attivate procedure manuali per il rilascio di carte di identità cartacee e certificati di stato Civile a soggetti per i quali era possibile attestarne i requisiti. Si è provveduto inoltre ad informare l’utenza in transito al Quic di eventuali soluzioni alternative alle richieste. Ove necessario, per impedimenti tecnici il personale in servizio ha comunque utilizzato, anche fuori orario di lavoro, i propri telefoni cellulari privati per il transito delle comunicazioni, rimanendo a disposizione oltre il normale orario di apertura previsto. Nella mattinata di lunedì 7, a circa un’ora dall’apertura degli sportelli, l’operatività è ripresa in modo regolare. Per la giornata di domani, giovedì 10 agosto – concludono sindaco e assessore – è calendarizzato un incontro tra il Presidio informatico comunale e i fornitori degli applicativi, per verificare tempi e modi di quanto effettuato”.