Marco Alquati nuovo segretario Fisascat Cisl Parma e Piacenza

Rinnovo al vertice in casa Fisascat Cisl Parma Piacenza. Il consiglio generale della categoria del commercio, turismo e servizi, che segue tantissimi esercizi ed attività medio piccole del territorio oltre che importanti aziende del terziario, quali Amazon e della ristorazione collettiva e della vigilanza, ha eletto all’unanimità Marco Alquati nuovo segretario generale, indicando Giulia Avanzi e Gian Claudio Spanò come componenti di segreteria.

Marco Alquati, 44 anni, residente a Castelvetro Piacentino, dove vive con la moglie e il figlio, laureato in economia e commercio, in questi anni, in particolare nel territorio di Parma, ha seguito i problemi della grande distribuzione organizzata. Succede a Francesca Benedetti, che è stata ringraziata per il lavoro svolto a favore dell’organizzazione sindacale e delle lavoratrici e dei lavoratori del territorio di Parma e Piacenza.
Sono stati presenti ai lavori del consiglio generale il segretario nazionale della Fisascat Cisl Davide Guarini e il segretario regionale Michele Vaghini.

Davide Guarini non ha voluto mancare ad un appuntamento in un territorio che complessivamente conta quasi 6 mila iscritti alla categoria. “Gli importanti risultati conseguiti per i lavoratori in questi anni si sono ottenuti grazie ad una grande squadra, fatta di delegati e di operatori sindacali. Alla nuova segreteria spetta il compito di proseguire il cammino percorso fino ad oggi, dando valore, giorno per giorno, alle lavoratrici e ai lavoratori”.

«Oggi, ha detto Michele Vaghini, Segretario regionale Fisascat Cisl, si chiude un ciclo importante della Fisascat di Parma e Piacenza. A Francesca Benedetti vanno i ringraziamenti per il notevole contributo dato alla Federazione ma allo stesso tempo sono certo che Marco Alquati e la nuova segreteria sapranno raccogliere il testimone in maniera egregia, facendo crescere ulteriormente la categoria.
Il nostro è un territorio importante per il settore del commercio e dei servizi che vede insediati i più grandi gruppi della grande distribuzione, della ristorazione collettiva, del pulimento e della vigilanza. Il nostro obiettivo pertanto sarà quello di continuare ad essere un costante punto di riferimento per tutte le lavoratrici ed i lavoratori che operano in questi settori».

Il neo eletto segretario generale della Fisascat Cisl Parma e Piacenza, Marco Alquati ha dichiarato:
«Accolgo con senso di responsabilità il nuovo incarico, convinto sia necessario continuare a valorizzare il ruolo dei nostri delegati nei luoghi di lavoro. Con la nuova squadra di segreteria proseguirà l’impegno per difendere l’occupazione ed i contratti che riconoscono a tutti il diritto ad un lavoro dignitoso, affinché siano garantite le tutele necessarie ed un giusto salario”.

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Fisascat e Felsa: “Amazon regolarizzi i 1951 dipendenti di Castel San Giovanni”

Ecco la nota firmata congiuntamente da FISASCAT e Felsa Cisl in merito alla nota questione Amazon, in cui viene chiesto all’azienda, preso atto delle dichiarazioni del Ministero del Lavoro di regolarizzare la posizione dei 1951 dipendenti.

In seguito all’interrogazione parlamentare presentata dal deputato piacentino On. Tommaso Foti (FdI), il Ministero del Lavoro ha risposto, puntualmente, all’interpello, chiarendo ulteriori punti riguardo alla nota vicenda che vede coinvolta l’azienda Amazon Italia Logistica e l’utilizzo di lavoratori somministrati nel sito di Castel San Giovanni (PC).
Il Ministero del Lavoro ha ribadito che il 4 giugno 2018 è stato notificato all’azienda Amazon Italia Logistica un verbale di violazione per aver utilizzato oltre i limiti quantitativi individuati dal CCNL TERZIARIO la somministrazione di lavoro a tempo determinato per i mesi che vanno da luglio a dicembre 2017. Inoltre l’azienda è stata sanzionata per aver omesso di comunicare alle rappresentanze sindacali il numero dei contratti di somministrazione di lavoro conclusi, la durata degli stessi, il numero e la qualifica dei lavoratori interessati.

È stato chiarito, inoltre, che l’Ispettorato del Lavoro, procedendo ad un ulteriore approfondimento, ha verificato che i lavoratori somministrati ad aver diritto all’assunzione a tempo indeterminato sono 1951; sono stati, infatti, ricompresi anche i lavoratori appartenenti alle cd. ‘categorie svantaggiate’ e anche questi soggetti, debitamente informati tramite lettera dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, potranno richiedere la stabilizzazione in capo all’azienda utilizzatrice.
FELSA CISL e FISASCAT CISL, esprimono soddisfazione per quanto dichiarato dal Ministero del Lavoro, che con chiarezza riconosce la fondatezza di tutto quanto le organizzazioni sindacali avevano, da tempo, messo all’attenzione delle autorità competenti e dell’opinione pubblica a tutela dei lavoratori somministrati.

Di fronte a queste ulteriori dichiarazioni, che completano l’entità delle assunzioni a tempo indeterminato in modo così significativo, è venuto il momento per l’azienda Amazon Italia Logistica di prendere atto delle norme vigenti e procedere quindi a regolarizzare le posizioni lavorative delle 1951 persone occupate presso lo stabilimento di Castel San Giovanni, in attesa da ormai diversi anni di una risposta definitiva alla loro condizione di precarietà. 

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Storico accordo tra Amazon e sindacati dei lavoratori

Sicuramente i lavoratori del centro logistico di Amazon a Castel San Giovanni nel carrello potranno mettere qualche garanzia in più sul proprio futuro e benessere lavorativo. Una battaglia storica tra Davide contro Golia che per una volta premia i lavoratori, i quali già in passato avevano scioperato durante uno dei periodi più profittevoli dell’anno, il Black Friday di Natale.

Nella conferenza stampa di questa mattina erano presenti Francesca Benedetti, di FISASCAT Cisl, Pino de Rosa di Ugl Terziario, Fiorenzo Molinari di Filcams CGIL e Vincenzo Guerriero di UIL. “Questo accordo crea una prima breccia in un muro che sembrava invalicabile – sottolinea Benedetti -, senza sacrificare il business. Questo dimostra che con senso di responsabilità si può arrivare ad un accordo profittevole per tutti“. I pilastri su cui è stata basata la rivendicazione sono fondamentalmente 3. “Da una parte un principio di responsabilità, il lavoratore può esprimersi sulla vita aziendale, un principio di equità, che supera la disparità iniziale di trattamento, e infine il rispetto della vita familiare del lavoratore, che la domenica può godersi un meritato riposo”.

L’intesa è stata trovata in particolare su quest’ultimo punto: con un referendum interno di circa 500 votanti, un terzo dei lavoratori, il 68% di essi ha approvato l’accordo raggiunto tra le parti, per una più equa redistribuzione dei turni notturni e nel weekend. L’accordo sarà in vigore per un anno in via sperimentale dal 17 giugno prossimo e prevederà inoltre una maggiorazione della paga del 25% nel turno compreso tra le 22 e le 4 di notte (richiesta di Amazon era del 15%), per un incremento economico mensile stimabile tra i 70 e i 97 euro a seconda del periodo lavorato.

De Rosa sottolinea che questo è il migliore accordo possibile che si potesse trovare in questo frangente. “Abbiamo convinto l’azienda a cambiare le cose con l’aiuto dei lavoratori, che hanno potuto validare l’accordo. Siamo soddisfatti anche per il metodo con cui si è arrivati a questa conclusione. Alcuni aspetti ancora impattano sulla vita dei lavoratori, ma ci aspettiamo che anche l’azienda prosegua nell’opera di avvicinamento alla sensibilità dei dipendenti. Il sindacato ha un ruolo importante anche a livello sociale”.

Guerriero evidenzia che la lotta non si è basata solo sull’aspetto economico. “Volevamo migliorare la qualità della vita delle persone, facendo crescere un’azienda senza andare a discapito della dignità dei lavoratori“. Molinari ha voluto invece mettere in luce il coraggio dei lavoratori che hanno deciso di “mettersi a confronto con LA multinazionale per eccellenza. I lavoratori sono passati da posizione subordinata ad egemone, nonostante questo sia ancora un primo passo verso ulteriori diritti“.

Infatti la rivendicazione è solo cominciata: lo stesso Stefano Carlati, RSA CISL, ha voluto evidenziare che il prossimo step riguarderà, oltre alla verifica che il patto tenga nei prossimi 4 mesi, la possibilità di avere un “contratto integrativo di secondo livello”. UGL rivendica inoltre un premio di risultato, “visto che l’azienda continua a crescere”. Tra le altre richieste accettate vi è quella di un presidio medico presente in azienda, prima assente.

Tra gli incentivi all’approvazione dell’accordo vi è sicuramente, secondo Molinari di CGIL, “la compattezza dei circa 800 dipendenti che tra i vari turni si presentavano alle assemblee, inoltre l’opinione pubblica si è sempre schierata dalla nostra parte. Non abbiamo mai voluto fare battaglie ideologiche, ma voler lavorare serenamente”.

Rimane sempre un 30% circa di dipendenti che ha risposto NO alla proposta fatta all’azienda. “Abbiamo voluto applicare un sistema democratico di voto – continua Molinari -, terremo comunque conto di tutte le istanze provenienti da chi non è convinto dell’accordo”. “Va detto – aggiunge Benedetti – , che molti di coloro che hanno votato contro non si sono mai presentati alle assemblee, pertanto si è votato anche per partito preso. Noi continuiamo a lavorare per dare una speranza per il futuro”.

http://www.youtube.com/watch?v=akmMiZw_sW4&feature=youtu.be

https://www.youtube.com/watch?v=YUHxIRDuA_4&feature=youtu.be

 

http://www.youtube.com/watch?v=5QBzpVCtHRg&feature=youtu.be

https://www.youtube.com/watch?v=AiRmEfgLdvs&feature=youtu.be

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