Pedibus Jazz, per la felicità dei bambini della primaria Mazzini

Si rinnova anche quest’anno l’ormai tradizionale connubio tra il Piacenza Jazz Club e Ceas Infoambiente per Pedibus Jazz, che vedrà gli alunni di alcune scuole cittadine percorrere il consueto tragitto accompagnati dalle note di Gianni Azzali al sax tenore, Alberto Venturi al sax baritono, Luca Mezzadri alle percussioni, Gianni Satta alla tromba e Stefano Cagnato al trombone.

Si è partito questa mattina con la primaria Mazzini, alla presenza dell’assessore a Mobilità e Ambiente Paolo Mancioppi, che parteciperà anche i successivi appuntamenti con la “marchin’band” a ritmo di swing. Un momento di felicità collettivo per cominciare allegramente la giornata.

Giovedì 21 marzo, inizio di primavera e Festa dell’Aria, sarà la volta delle linee attive presso la scuola Don Minzoni, che alle 8.15 si riuniranno per un tragitto congiunto ai giardini Guareschi, all’incrocio tra via Veneto e la stessa via Don Minzoni.

Mercoledì 3 aprile, infine, corsa speciale per promuovere l’avvio del Pedibus, dal prossimo anno scolastico, alla primaria De Amicis, con partenza alle 8 dalle due estremità del percorso pedonale interno alla Baia del Re, rispettivamente all’incrocio con via Beati e, dalla parte opposta, nei pressi della rotonda tra corso Europa e via Madre Teresa di Calcutta.

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Ad aprile torna CremonaJazz

Una rassegna che cresce all’insegna della qualità e che anno dopo anno si conferma come uno degli appuntamenti imperdibili per tutti gli appassionati del genere: dal 7 aprile al 19 maggio, sul palcoscenico dell’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino, torna CremonaJazz.

Giunta alla quarta edizione, con la direzione artistica di Gianni Azzali, quest’anno CremonaJazz propone un cartellone di cinque concerti (uno in più rispetto agli anni precedenti) che vedono protagonisti artisti di grande richiamo.

La rassegna prende il via sabato 7 aprile alle 21 con il duo formato dal pianista e tastierista Omar Sosa e dalla cantante e violinista Yilian Cañizares, che si esibiranno in una suadente dedica a Cuba. “Aguas” è il titolo del concerto cremonese: ispirato al loro ultimo disco, come l’acqua ci sorprenderà assumendo un’infinita varietà di forme. La “creatività” dell’acqua è la stessa che prende forma nella profonda interazione dei due musicisti che, “sentendosi”, generano un crescendo ritmico e melodico davvero entusiasmante.

Sabato 14 aprile spazio al “poeta” Fabio Concato insieme al trio del pianista Paolo Di Sabatino. Nel corso degli anni, Concato ha saputo ritagliarsi un ruolo importante nel panorama della musica d’autore italiana, narrando in modo molto personale le piccole grandi storie della quotidianità. Grande amante della bossa-nova e del jazz, Concato, dopo l’incontro con Di Sabatino, decide di utilizzare un nuovo linguaggio per rivestire alcune delle sue più belle canzoni: nasce così un concerto sorprendente, intenso e raffinato.

La voce e la tromba della giovanissima e talentuosa Andrea Motis saranno in scena sabato 5 maggio. Alla spontaneità tipica dei suoi 22 anni, la musicista spagnola affianca un linguaggio fluido e sicuro, che arriva dritto al cuore e che fa battere il piede come farebbe un big di altri tempi. A CremonaJazz Andrea Motis si esibisce con un quintetto che vede al contrabbasso il suo mentore musicale, Joan Chamorro.

Giovedì 10 maggio è la volta del fenomeno Stacey Kent, artista la cui storia è degna di una sceneggiatura hollywoodiana: studentessa di lingue, visita l’Europa per imparare francese, italiano e tedesco, ma poi qualcuno la sente cantare ed eccola calcare i palcoscenici più prestigiosi del mondo e incidere ben sette album di successo. La sua ultima incisione, “The Changing Lights”, considerata come quella che meglio rappresenta l’amore di Stacey Kent per la musica, è al centro del concerto cremonese.

Per il gran finale, in programma sabato 19 maggio, CremonaJazz ha in serbo una delle icone della tromba: Fabrizio Bosso. In questo progetto il musicista racconta sé stesso, le proprie passioni e la propria natura versatile e poetica; la “sceneggiatura” del racconto è affidata ad un maestro della scrittura come Paolo Silvestri, che arricchisce il tutto con lo stupendo suono degli archi. Un programma che spazia da “Senza Fine” a “You’ve Changed”, da “Azzurro” a “Georgia On My Mind” fino a “Fragile” e “Nuovo Cinema Paradiso”, per regalare note di autentica magia.

Anche quest’anno, inoltre, i concerti saranno preceduti dalla rassegna collaterale AperiJazz: cinque appuntamenti musicali all’ora dell’aperitivo, aperti a tutti, che coniugano il jazz con le specialità gastronomiche di Chiave di Bacco, il ristorante del Museo del Violino.

CremonaJazz è promosso da Museo del Violino e Unomedia, con il sostegno di MDV friends, Air Liquide, Adecco e Steel Mont. La direzione artistica è di Gianni Azzali.

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sulla rassegna sono disponibili sul sito www.cremonajazz.it.




Le note stonate del Jazz Fest 2018. Polledri vs. Azzali

Tanto rumore per nulla (o quasi)!

Quest’anno il Piacenza Jazz Fest si sta facendo sentire non per i suoi ritmi blues ma per le continue prese di posizione firmate da Comune ed organizzatori: le note (stampa) stonate dell’edizione 2018.

Una telenovela a puntate, che vede contrapposti l’assessore alla cultura Massimo Polledri ed il presidente del Piacenza Jazz Club Gianni Azzali. (Leggere per credere: Puntata 1, Puntata 2, Puntata 3, Puntata 4)

Un singolar tenzone giocato più con la sciabola verbale che con il fioretto: alle stoccate dell’uno, seguono quelle dell’altro ed il tintinnar delle lame diventa un fragore tale da coprire le note (quelle buone) del festival jazzistico che per anni ha dato lustro alla città.

Se Polledri si dice esasperato dalle continue lamentele di Gianni Azzali (per la mancanza di finanziamenti comunali al festival jazzistico) c’è effettivamente da preoccuparsi. Come neuropsichiatra ben conosce gli effetti nefasti dello stress, seppure subìto a mezzo stampa.

Azzali dal suo canto s’è evidentemente stufato di vedersele suonare, via comunicato, dall’assessore. A furia di incassare rischia di restare senza fiato, fatto grave per un sassofonista.

Magari se si incontrassero dicendosi, una volta per tutte, quello che hanno da dirsi … farebbero risparmiare inchiostro e byte a tutti.

La vicenda resta, in ogni caso, assai spinosa e, si sa, che parlare di spine, carciofi et similia a  Piacenza, di questi tempi è pericoloso.

E’ un attimo che ti sequestrino cassette e parole!

Fotomontaggio creativo e spinoso liberamente ispirato a recenti fatti di cronaca




Piacenza Jazz Club: “stupore e rammarico per le parole di Polledri”

Avevamo pubblicato, martedì, un comunicato dell’assessore Massimo Polledri, in cui lo stesso si diceva “esasperato dalle lamentele di Azzali per i mancati contributi al Jazz Fest”,

Oggi, in risposta alla dichiarazione dell’Assessore alla cultura Polledri si esprime il Consiglio Direttivo dell’associazione culturale piacentina con la ota che riportiamo.

“Leggiamo con stupore e rammarico le dichiarazioni dell’Assessore alla cultura di Piacenza Polledri in risposta alle critiche sollevate nei giorni scorsi in merito alla scelta della nuova amministrazione di non appoggiare non solo la nostra ma tutte le associazioni che fanno cultura nel territorio piacentino, lasciando emergere inoltre accuse infondate nei confronti dell’Associazione culturale Piacenza Jazz Club” Così i membri del Consiglio direttivo del Piacenza Jazz Club si esprimono in merito a quanto dichiarato alla stampa nei giorni scorsi.

“Ci sentiamo di intervenire dal momento che sono diverse le inesattezze contenute nelle dichiarazioni di Polledri che ci riguardano.” Questo quanto dichiara il Direttivo.

Gli spazi che sono stati dati in concessione all’Associazione culturale Piacenza Jazz Club dalle precedenti amministrazioni, siti nella ex sede ARBOS ristrutturata ad hoc proprio perché diventasse la “Casa delle Associazioni”, dove trovano spazio anche altre realtà come l’AUSER del volontariato piacentino, sono il fulcro di tutte le numerosissime attività dell’associazione. Siamo grati della fiducia che ci è stata concessa fin dal 2006 perché evidentemente siamo stati considerati sempre una risorsa importante per il territorio e siamo sicuri di aver onorato questo patto di fiducia. Una di queste belle realtà è il Milestone, un circolo ANSPI che fa musica dal vivo di ottima qualità e attività culturali a tutto tondo con una programmazione lunga 10 mesi all’anno con più di 350 concerti finora e conta circa 1.000 soci che lo vivono lungo tutto l’arco dell’anno. Per poter accedere alla programmazione il Piacenza Jazz Club null’altro chiede se non la quota annuale per il tesseramento, di soli 20 euro all’anno che diventano 6 per gli under 30, un modo per incentivare e avvicinare alla musica e alla cultura anche le giovani generazioni. Si precisa in questa sede inoltre che presso il circolo non viene fatto alcun servizio di ristorazione, ma solo servizio bar rivolto ai Soci durante il concerto settimanale. Inoltre presso la sede del Piacenza Jazz Club si svolgono per dieci mesi all’anno i corsi di strumento e di teoria musicale della Milestone School of Music, scuola anch’essa attiva da undici anni, tra le scuole accreditate dalla Regione Emilia-Romagna da quattro anni a questa parte. Anche il Piacenza Jazz Fest, fiore all’occhiello di questo articolato sistema, quest’anno alla sua XV edizione, con la sua propaggine estiva che è Summertime in Jazz, anche grazie alla grande attenzione al sociale con concerti non solo nei teatri e nelle piazze ma anche nelle carceri, negli ospedali, nelle scuole, con le conferenze, le presentazioni di libri e film, i convegni e le masterclass, oltre a tutti i patrocini di vari enti e istituzioni, si fregia con particolare soddisfazione di quello del MIBACT da sei anni consecutivamente. Senza dimenticare la medaglia per meriti ricevuta nel 2012 dal Presidente della Repubblica

Ricordiamo volentieri, e ne approfittiamo per un caloroso ringraziamento pubblico, che tutta l’attività si regge soprattutto sulla figura dei volontari che numerosi si alternano e garantiscono l’accoglienza, la pulizia e il funzionamento dell’intera struttura. Struttura per cui l’Associazione paga un regolare contratto d’affitto, partito nel 2007 da 9.000 euro l’anno e che oggi ammonta a € 9.800 (+ 20.000 euro di deposito cauzionale). Tale immobile è e rimane di proprietà del Comune, anche se i soci ci tengono in maniera particolare a tenerlo in perfette condizioni.

Riguardo al riferimento alla polemica col Comune all’inaugurazione del Jazz Fest (a cui l’Amministrazione è stata invitata, ma non ha partecipato), sempre in risposta a quanto scritto dall’assessore Polledri, si vuole precisare che l’intenzione del direttore artistico Gianni Azzali era quella di chiarire che non è stato il Comune a non concedere il patrocinio ma è stata l’associazione che, a fronte di alcuni incontri risoltisi con un nulla di fatto, preso atto del disinteresse dell’Amministrazione per tutte le attività di una storia di cultura lunga quindici anni, ha deciso di non richiedere il patrocinio, in quanto sarebbe stato di fatto paradossale.

Come direttivo del Jazz Club chiediamo con forza che vengano coinvolte ancora le associazioni che di questo territorio sono l’anima e uno dei motori principali, anche a livello culturale. Chiediamo che venga fatta un’attività conoscitiva di realtà di cui non viene colta fino in fondo la portata e l’importanza che rappresentano, portando alti i valori espressi dal territorio anche a livello nazionale. Per quanto riguarda il Piacenza Jazz Club possiamo dire di essere orgogliosi del fatto che ieri, 21 febbraio 2018, a Roma, alla presenza del Ministro Franceschini, il nostro vicepresidente Angelo Bardini, rappresentante della neonata associazione Italian Jazz Club (in cui Pc Jazz Club è nel direttivo), con Paolo Fresu e le associazioni MIDJ (Musicisti Italiani di Jazz) e I-Jazz (associazione che riunisce i festival jazz italiani), ha firmato un protocollo d’intesa per la formazione di una Federazione del Jazz Italiano. Tale Federazione si pone l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della cultura jazzistica nella nostra penisola. Cultura di grandi valori che il Piacenza Jazz Club fin dalla sua fondazione intende promuovere sul territorio piacentino.

Adesso il nostro desiderio è quello di lasciar parlare la musica e l’arte che si diffonderà come di consuetudine per la città e la provincia per i prossimi 40 giorni, accolti, ci auguriamo, con il solito calore e simpatia da tutti gli amanti della musica.




Polledri: “sono esasperato dalle lamentele di Azzali per i mancati contributi al Jazz Fest”

“La misura è colma. Sono esasperato dalle continue lamentele di Gianni Azzali nei confronti dell’Amministrazione comunale, soprattutto se queste vengono esternate, come è accaduto sabato scorso, di fronte a centinaia di persone”. L’assessore alla Cultura Massimo Polledri replica al presidente del Piacenza Jazz Club in merito alla mancata erogazione di contributi per il Jazz Fest, aggiungendo: “Considerato che, a fronte di due guance, gli schiaffi del signor Azzali all’indirizzo dell’Amministrazione comunale sono proseguiti in abbondanza anche in questi giorni, da ultimo di fronte a una platea gremita, una risposta a questo punto è doverosa”.

“Vorrei innanzitutto ricordare – sottolinea Polledri – che nel 2017 l’assessorato alla Cultura della precedente Amministrazione non ha emesso alcun bando per finanziare associazioni e realtà culturali del territorio. In tale circostanza non mi sembra che il signor Azzali, pur non avendo ricevuto contributi economici, abbia mosso critiche o proteste nei confronti del Comune. Vale invece la pena di rimarcare che il Piacenza Jazz Club, presieduto dallo stesso Azzali, ha in concessione, senza essersi confrontato in sede di gara con nessun altro concorrente, il piano terra dell’edificio di proprietà comunale di via Musso 3. Come è noto – prosegue l’assessore – si tratta di uno spazio di circa 300 metri quadrati, il cui intervento di recupero e di ristrutturazione, realizzato dal 2004 e nei due anni successivi, comportò una spesa di 810mila euro. In tale contesto, sistemato e riqualificato dal Comune di Piacenza, è nato il Milestone, un circolo privato nel quale si tengono concerti, lezioni di musica e viene svolta anche un’attività di ristorazione. Il tutto gestito dal Piacenza Jazz Club, che lo ha in concessione quinquennale a un costo non paragonabile ai prezzi di mercato: il canone è oggi pari a 9 mila euro (inizialmente era persino inferiore), senza obblighi di rendicontazione dell’attività svolta. Nessun’altra associazione culturale piacentina può contare su un intervento così significativo da parte del Comune”.

“Ciò nonostante – conclude Polledri – in un momento in cui la cultura piacentina avrebbe dovuto essere unita, il signor Azzali non ha trovato di meglio che esprimere pubblicamente, in più occasioni, pesanti lamentele nei confronti dell’Amministrazione comunale. Un esercizio che ha ben poco di nobile e che certamente non può riscuotere il plauso dell’assessorato alla Cultura”.




Gianni Azzali: “Paradosso culturale dell’amministrazione”

Un altro tassello del mosaico di realtà piacentine legate alla cultura va disgregandosi. Dopo Carovane, il Festival del Diritto, anche il Piacenza Jazz Fest, realtà musicale consolidata a livello nazionale vede i fondi destinati alla copertura dell’evento da parte del Comune andare a zero. Gianni Azzali, presidente del Piacenza Jazz Club e saxofonista rinomato, esprime il proprio disappunto:”A Piacenza è in atto un forte paradosso dal punto di vista culturale – riflette -, c’ è una città che si candida ad essere Capitale Italiana della Cultura 2020, senza curarsi di ciò che già afferisce quel mondo”.

L’assessore al Bilancio Passoni descriveva le spese superflue, come quelle esterne e culturali, come “comprimibili”. “Da 2 anni il Piacenza Jazz Fest e tutte le altre associazioni contribuiscono in prima persona alla buona riuscita dell’evento e degli eventi correlati. Il canone d’affitto annuale della sede in via Musso è di 10 mila euro, il contributo del Comune per la manifestazione era di 15 mila euro, poi 8 mila 500 euro, adesso nulla. Oltre a fare cultura, contribuiamo a sostenere il Comune di Piacenza; per questo la definizione data dall’assessore ci ha fatto parecchio arrabbiare”. Azzali tiene a ringraziare la Fondazione Piacenza e Vigevano, la Camera di Commercio e la Regione Emilia Romagna che contribuiscono a tenere vivo il Festival. “Ma anche il Ministero per i Beni Culturali che ci ha dato il patrocinio. Sarebbero bastate poche parole di conforto per il futuro, per far capire comunque un interesse, che non abbiamo sentito nè dall’Assessore Polledri, nè dal Sindaco, nè dall’assessore Putzu“.

Ma Azzali vuole portare il livello della discussione non solo sui fondi erogati, ma su un piano più morale. “Purtroppo ho letto titoli fuorvianti sui quotidiani locali. Il punto che voglio emerga è che l’amministrazione attuale dal punto di vista culturale si disinteressa totalmente del territorio”.