Zanardi contro Arcigay: “Non saranno le correzioni da penna rossa ad ostacolare le mie battaglie”

A stretto giro di replica sul tema gender arriva anche la consigliera Gloria Zanardi a ribadire la sua posizione, pur ammettendo di “non essere scienziata”. Per dovere di cronaca è giusto puntualizzare che sono state le psicologhe a contattare Arcigay e non viceversa. 

“Visto l’evidente disparità, mi sento in dovere di fare un comunicato sperando che gli venga riservato uno spazio equo sul tema.

Premesso che per ragioni di opportunità sarebbe stato meglio astenersi, le due psicologhe piacentine intervenute nei giorni scorsi, in nome e per conto e su incarico di Arcigay, mi hanno bacchettato di scorrettezze scientifiche in merito alla teoria gender. Chiariamo subito. Io non sono mai salita in cattedra credendomi scienziata, ma da che mondo è mondo la politica si occupa anche di temi etici. E io faccio politica. Poi se per alcuni solo una parte politica sia legittimata a ciò, è un altro discorso.

Non saranno le correzioni con la penna rossa alla mia interrogazione o i moniti alla giunta comunale (a non prendere in considerazione gli atti ispettivi presentati da un consigliere eletto dai cittadini) ad ostacolare le mie battaglie in difesa dei valori in cui credo.
E l’unico allarmismo pretestuoso è quello di coloro che continuano ad interpretare/strumentalizzare il pensiero degli altri in modo fuorviante e gretto al solo fine di beneficiarne in termini politici e di visibilità.

Domanda: Ma la risposta all’interrogazione qualcuno l’ha ascoltata?” 

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Arcigay Lambda: “Interrogazione Zanardi pretestuosa per qualche voto facile”

Ed ecco la risposta di Arcigay alle dichiarazioni della consigliera Zanardi dopo la conferenza stampa in cui veniva smontata punto per punto l’interrogazione riguardante i “libri gender” nelle biblioteche.

“In queste ultime settimane la stampa locale si è spesso occupata della realtà LGBT+ piacentina, ci sentiamo di ringraziare le varie testate perchè non hanno mai negato spazio e considerazione alle nostre ragioni e a quelle di chi ci ha sostenuto.

L’ultima questione salita all’onore delle cronache riguarda la minaccia dei cosiddetti libri gender per l’infanzia presenti nelle biblioteche pubbliche cittadine, rei, secondo il Consigliere Zanardi, di deviare il normale sviluppo psicologico dei bambini.
Sul tema hanno da ultimo preso posizione due Psicologhe piacentine sottolineando la complessità della questione e richiamando gli esiti della comunità scientifica, tutti concordi nel dichiarare l’inesistenza di una qualsivoglia ideologia gender e l’assenza di rischi legati a tali pubblicazioni.

Questa è la posizione ufficiale, tra gli altri, anche dell’UNICEF, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Associazione Italiana degli Psicologi.

Nella sua arringa in Consiglio Comunale il Consigliere Zanardi non ha preso in minima
considerazione gli argomenti delle due professioniste e delle istituzioni accreditate, trincerandosi dietro un’ostinata difesa a oltranza della propria raffazzonata interrogazione.

“Caro Consigliere, il governo nazionale ci ha abituati agli allarmismi pretestuosi costruiti per recuperare qualche voto facile, confidavamo che la politica locale (fatta da persone che vivono il territorio) potesse essere diversa. Lei, speriamo inconsapevolmente, ha toccato un tema delicato che avrebbe meritato ben altra considerazione e approfondimento.

Per quanto riguarda le offese sessiste che ha ricevuto recentemente, non abbiamo alcun problema ad esprimerle solidarietà: gli insulti non appartengono nemmeno al nostro linguaggio. Del resto è proprio grazie ai Gender Studies (quelli veri) che oggi c’è una pubblica consapevolezza rispetto al problema del sessismo e del bullismo sessista”.

Da parte nostra chiudiamo qui questa polemica inconsistente, rinnovando per chiunque la
disponibilità al confronto, se costruttivo”. 

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Tirelli (Tice) contro Zanardi (FdI): “Ideologia gender non esiste, è strumentalizzazione politica”

Qualche settimana fa la consigliera di Fratelli d’Italia Gloria Zanardi ha presentato un’interrogazione urgente nella quale chiedeva di “verificare nelle biblioteche la presenza di libri gender per i più piccoli”. Un’interrogazione discutibile che ha sollevato non poche discussioni, sia a livello scientifico che politico.

In primis per l’accostamento alla cosidetta “ideologia gender”, smentita dalla stessa Associazione Italiana degli Psicologi (AIP), che afferma in un documento datato marzo 2015 di “rasserenare il dibattito nazionale sui temi della diffusione degli studi di genere e orientamento sessuale nelle scuole italiane e per chiarire l’inconsistenza scientifica del concetto di “ideologia del gender”.  

A confermarlo è la dottoressa Valentina Tirelli, psicologa, psicoterapeuta e dottore di ricerca, responsabile del Tice Live Learn, cooperativa sociale innovativa che si occupa di servizi, consulenza e ricerca nell’ambito della salute mentale e dell’apprendimento. Di concerto con Arcigay Lambda e assieme al neuropsicologo Davide Manstretta e alla dott.ssa Giovanna Maria Cammi hanno esposto le loro scientifiche argomentazioni sul tema presso lo stesso Centro Tice di Via Scalabrini.

“Dal punto di vista scientifico – sottolinea la dottoressa Tirelli -, mi sono sentita in dovere di intervenire su una questione scientifica come questa. L’ideologia gender non esiste, molto semplicemente. Trovo profondamente sbagliato instillare un orientamento sessuale, si creano danni enormi a livello psicologico a giovani vite, oltre a essere tecnicamente scorretto”. 

La dottoressa Tirelli evidenzia invece come sia importante al contrario “insegnare all’educazione alle differenze, e introdurre un’educazione sessuale diversa, anche nelle scuole. La letteratura sul tema è inattaccabile da strumentalizzazioni politiche”.

Bibliografia:

Ufficio Regionale per l’Europa dell’ OMS 

Unicef, “Eliminare la discriminazione contro i bambini e i genitori basata su orientamento sessuale e identità di genere” 

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Gloria Zanardi (FdI): “Verificare nelle biblioteche la presenza di libri gender per i più piccoli”

Gloria Zanardi ha presentato un’interrogazione urgente per chiedere all’amministrazione di Piacenza di verificare se nel catalogo delle biblioteche comunali piacentine siano disponibili volumi, dedicati ai bambini più piccoli, orientati dall’ideologia gender.

La consigliera di Fratelli d’Italia afferma: “Al momento non sono giunte segnalazioni in merito, ma si ritiene doveroso approntare tale verifica, visto che in altri comuni si sono riscontrate circostanze di questo genere. La lotta all’omofobia ed ad ogni forma di discriminazione è il retroterra culturale, giuridico ed umano di ogni democrazia ed è sancito dall’art. 3 della nostra Carta Costituzionale. La solidarietà al mondo omosessuale per le discriminazioni, non determina, allo stesso tempo, un sostegno alle unioni ed alle adozioni omosessuali, né tantomeno all’ideologia gender che vorrebbe diffondere tra i bambini l’idea che ciascuno possa scegliere il proprio orientamento sessuale a prescindere da come natura lo ha creato.

Da sempre, Fratelli d’Italia, che rappresento, insorge con fermezza di fronte a qualsivoglia tentativo di instillare, a tutti i costi, nelle coscienze dei bambini idee e concetti che vogliono alterare la serena visione dell’esistenza secondo natura e soprattutto della famiglia naturale. Abbiamo già riscontrato i danni che certa cultura (di sinistra) ha provocato alle giovani vite di bambini e genitori, come recenti casi di cronaca testimoniano. In questo periodo culturale e sociale delicato deve essere tutelato al massimo il benessere e lo sviluppo dei nostri bambini”.

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Gloria Zanardi (Fdi) sulla scia di Bibbiano chiede maggiori controlli nel sistema affidi a minori

Gloria Zanardi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha depositato una mozione urgente sul tema degli affidi dei minori: “I fatti di Bibbiano hanno fatto emergere le falle che possono crearsi, chiaramente in situazioni patologiche, nel sistema degli affidi di minori; per questo, ritengo doveroso formulare proposte al Sindaco e alla Giunta, indicando azioni specifiche e concrete, finalizzate a migliorare il sistema degli affidi di minore nel territorio del Comune di Piacenza, ma anche a livello nazionale, stante la delicatezza del tema e gli interessi prioritari coinvolti”.

Prima di tutto, il consigliere comunale chiede all’Amministrazione di attivarsi presso gli Uffici competenti al fine di conoscere con cadenza annuale, ed attraverso un puntuale monitoraggio, il numero dei minori fuori famiglia, seguiti dai servizi sociali; inoltre, propone l’istituzione di una procedura formale ed omogenea, basata sulla collaborazione tra servizio pubblico e le organizzazioni del privato sociale delegate per la gestione dell’affido, per un rispetto degli standard di qualità.

“E’, altresì, necessario valutare, studiare e prevedere adeguati strumenti, anche di natura regolamentare e ordinamentale, che possano prevenire eventuali situazioni inopportune e che possano permettere di verificare più efficacemente le precise motivazioni sottese alla eventuale proroga dell’affido, stante la natura temporanea che nella generalità dei casi questo dovrebbe avere” .

“Sarebbe anche importante implementare il numero di persone impiegate negli Uffici dei Servizi Sociali preposti all’affido dei minori, in considerazione dell’importanza e delicatezza del lavoro svolto nei confronti di soggetti fragili”.
Infine, il consigliere comunale chiede al Sindaco e alla Giunta di segnalare al Governo l’opportunità di promuovere la revisione della norma che istituisce il difensore del minore, attualmente previsto solo nei procedimenti di adattabilità, indicando tutti i necessari passaggi.

In ultimo, il consigliere Gloria Zanardi invita a promuovere interventi di sostegno e di aiuto a favore delle famiglie in difficoltà economica, allo scopo di sostenere i genitori naturali in modo che il minore possa rimanere con loro, senza ricorso all’affido: “Le condizioni di indigenza dei genitori non possono essere di ostacolo all’esercizio del diritto dello stesso alla propria famiglia, così per legge, ma anche per buon senso”.

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Zanardi (Fratelli d’Italia): “I 5 stelle vanno contro se stessi sul nuovo Ospedale”

Gloria Zanardi di Fratelli d’Italia pone al centro di una sua riflessione la questione del nuovo ospedale, attaccando nello specifico i 5 stelli, rei di andare, secondo la consigliera, “contro se stessi”.

Era solo gennaio di quest’anno quanto i parlamentari 5 stelle elogiavano l’attuale presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per avere stanziato 230 milioni di euro su iniziative di elevata utilità sociale nel campo dell’edilizia sanitaria, in cui rientrava il nuovo ospedale di Piacenza.

Tanta soddisfazione quando c’è da prendersi il merito. Tanta confusione quando, nel momento cruciale, non si sa se frutta più elettoralmente essere contro o a favore.

Mentre i consiglieri comunale 5 stelle con un paso doble passano dal dire un no perentorio al nuovo ospedale ad un si convinto (solo i paracarri non cambiano idea, qualcuno dice), c’è una fronda del movimento che si ostina a perseverare nell’essere il bastian contrario su qualsiasi cosa.

Con un comunicato tranchante, parte del movimento pentastellato attacca un po’ tutti, andando contro anche a se stesso. Si legge che non ci sono reali motivazioni per credere nell’opportunità di costruire un nuovo ospedale ed allo stesso tempo se ne sostiene la contrarietà richiamandosi a recente vicendi che nulla hanno a che fare con la questione. Allusioni infelici (per essere cortesi) che cercano di buttare, ancora una volta, fango sull’amministrazione. Si parla di poca limpidezza, di interessi e molto altro.

E poi c’è chi accusa il centrodestra di insultare e dileggiare. Alcuni esponenti del Movimento 5 stelle cercano di brillare di luce altrui anche negli episodi più sgradevoli.
Meglio non commentare oltre. Questione di stile.

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Gloria Zanardi: “Bene incentivi per auto elettriche, mia mozione di un anno fa”

Gloria Zanardi approva la direzione che l’amministrazione sembra aver intrapreso nei confronti della mobilità verde. In una nota sottolinea la sua soddisfazione

“Ho letto la notizia delle due delibere di giunta relative alla realizzazione di una rete pubblica di paline di ricarica a disposizione dei mezzi elettrici e ibridi plug-in e l’esenzione dal pagamento delle tariffe per i posteggi regolati da parcometro per tutti i veicoli a propulsione esclusivamente elettrica. Esprimo tutta la mia soddisfazione per questi due provvedimenti adottati dall’amministrazione”.

Tuttavia desidera sottolineare che questa idea non nasce dal caso e che lei stessa fu promotrice di una mozione già un anno fa. “Anche se l’assessore Mancioppi non ne fa menzione (ma comprendo, si fa per dire, la difficoltà nel riconoscere il contributo degli altri) il 12 marzo 2018, dunque un anno fa, era stata discussa e votata favorevolmente all’unanimità, in consiglio comunale, una mozione da me presentata avente proprio ad oggetto le agevolazioni a favore degli utilizzatori di auto elettriche.
Grazie all’approvazione della mia mozione, il Sindaco e la giunta si erano impegnati ad attivarsi per il potenziamento numerico delle colonnine di ricarica delle auto elettriche, a consentire alle sole auto elettriche un accesso più facilitato alla ztl, a prevedere la possibilità di una sosta per una durata massima di 30 minuti con esposizione del disco orario in tale aree, ed ad istituire per le sole auto elettriche degli spazi di sosta gratuiti nei parcheggi pubblici”.

“Le due delibere vanno proprio in quella direzione – prosegue -, da tempo la qualità dell’aria a Piacenza costituisce un’emergenza ed occorrono politiche ad ampio raggio che possano arginare questo problema, con l’amara consapevolezza che Piacenza è già penalizzata per questo fenomeno per plurime ragioni, naturali e non. Nessuna azione possibile deve essere sottovalutata.
Questo è un primo passo, auspicando azioni ancora più incisive con scelte più coraggiose anche dal punto di vista urbanistico, viabilistico e del verde”. 

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Rifiuti, Zanardi del Misto suggerisce più controlli e “cartelli informativi e deterrenti”

Uno degli scorci più suggestivi di Piacenza, la chiesa di San Giovanni in Via Beverora, contorniato di rifiuti abbandonati. Purtroppo non è un caso isolato.
Gli episodi di inciviltà ed accumulo di rifiuti in città sono all’ordine del giorno; queste problematiche si riscontrano in periferia, ma anche in pieno centro storico.
Tantissime le segnalazioni dei cittadini che chiedono ad Iren azioni più incisive, anche a carattere sanzionatorio, e all’Amministrazione Comunale interventi, nell’ambito delle proprie competenze, che possano essere utili per arginare la situazione e possano incidere sul mancato senso civico delle persone.
Oltre a proseguire nelle campagne di sensibilizzazione già avviate, occorrono sicuramente maggiori controlli nelle aree più esposte a questo problema, soprattutto se di valore storico artistico come in questo caso (magari con il posizionamento di telecamere), e si potrebbe anche pensare, se non ancora stato fatto, ad installare, nei punti più critici e di interesse, cartelli che siano informativi ma che possano fungere altresì come deterrente, ove esplicitare la sanzione comminata per la violazione. Fondamentale che siano anche multilingue, in modo che nessuno possa appellarsi alla mancata comprensione.
Ciò è già stato fatto anche nel comune di Rottofreno, e sarebbe ragionevole poterlo pensare anche per Piacenza.
Occorre affrontate il problema da un lato educando i cittadini al senso civico ed al rispetto dell’ambiente, dall’altro adottando misure preventive e sanzionatorie.
La tutela dell’ambiente e dell’igiene pubblica sono priorità fondamentali, da perseguire attraverso azioni incisive di prevenzione, sensibilizzazione e contrasto. 

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Minoranza sarcastica nei confronti del primo cittadino sulla querelle coi fratelli Gatti (Piacenza Calcio)

La minoranza alimenta la polemica tra sindaco e Piacenza Calcio in merito alla querelle nata nei giorni scorsi, suggerendo di considerare le origini “cremonesi” come motivo della dimenticanza di cui si è parlato. Ecco il testo del comunicato a firma di Gloria Zanardi – gruppo misto, Partito Democratico, Piacenza in comune, Liberi, Movimento 5 stelle. 

“Invitiamo i fratelli Gatti ad essere più indulgenti per la dimenticanza del Sindaco Barbieri verso la stupenda stagione che il Piacenza Calcio sta regalando a tifosi e città, culmine di un percorso virtuoso che dura ormai da anni e che è sempre stato contraddistinto da serietà sia nella gestione amministrativa sia sul campo. D’altronde le origini cremonesi del primo cittadino non giocano a favore di uno smisurato amore per i colori biancorossi.
Vero è che sulle decisioni prettamente societarie e della Lega e Figc l’amministrazione non ha il potere di interferire in maniera diretta, tuttavia ci si aspettava almeno che la giunta si impegnasse a svolgere un ruolo maggiormente incisivo di intermediazione (ed anche di pressione), e soprattutto che si facesse sentire per smarcarsi da alcune situazioni, che hanno interessato il Pro Piacenza, a dire poco grottesche.

Ciò anche alla luce del fatto che questa maggioranza si è dimostrata prontissima, in altre occasioni passate di difficoltà dello sport locale, a scagliarsi contro l’ignavia di una classe politica (avversaria) da rottamare.

La farsa finale di Cuneo con il 20 a 0 rifilato a 6 ragazzini più un massaggiatore, mandati in campo allo sbaraglio da una dirigenza scellerata, poteva essere evitato o almeno condannato dal Sindaco, che avrebbe dovuto picchiare i pugni sul tavolo ricordando a Pannella e soci che è il nome di Piacenza quello che viene portato in giro per i campi d’Italia.

Meglio avrebbero fatto, Sindaco e assessore, a riflettere più a fondo sul clamoroso danno d’immagine alla città, coperta di ridicolo sulla stampa, non solo sportiva, d’Europa e del Mondo (persino il New York Times!), per non parlare degli enormi pregiudizi al percorso di crescita sportiva di decine di ragazzi e delle loro famiglie che hanno investito sogni, energie e denaro. Il tempo dirà a chi e in quale misura assegnare le responsabilità di quanto accaduto.
Nel mentre riteniamo fondamentale anche spronare l’amministrazione a ragionare sul futuro dell’impianto sportivo della Besurica, utilizzato dal Pro Piacenza, che è sempre stato un punto di riferimento: sociale-sportivo ed educativo. 

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Gloria Zanardi torna “all’attacco” sulla situazione disperata del Pro Piacenza

Torna a parlare del Pro Piacenza Gloria Zanardi. La consigliera del Misto qualche giorno fa si era espressa in merito alla situazione al collasso della seconda squadra della città, sollecitando l’amministrazione ad intervenire. Ora torna all’attacco, come nel 5 – 5 – 5 di Oronzo Canà.

Ho già presentato un’interrogazione scritta in merito al Pro Piacenza – si legge – e sono in attesa della risposta da parte dell’amministrazione. Ma negli ultimi giorni la situazione sta davvero degenerando e necessitano prese di posizione chiare per mettere un freno a condotte irragionevoli, ma soprattutto per tutelare i ragazzi del settore giovanile di cui, pare, non importi nulla né alla dirigenza della società né alle altre istituzioni sportive e non.
Non si può permettere che le conseguenze di una gestione fallimentare ricadano su giovanissimi calciatori (e sulle loro famiglie) che hanno investito nello sport impegno, tempo, passione e denaro.
Bluff, debiti, esposti e la scelta assurda di fare giocare domenica, allo sbaraglio, altri giovani che non sono sicuramente pronti ad affrontare un campo di serie C.
La difficoltà di sostenere la prossima sfida dal punto di vista sportivo, la crisi praticamente irreversibile della società, il management che dire che lascia perplessi è fare un complimento. Tutto a discapito di giovanissimi. Ma che senso ha? E nessuno che spende mezza parola tra enti sportivi, istituzionali ed associativi.
E’ un problema che interessa Piacenza, non solo i singoli.
Si tratta di una squadra che ha fatto la storia del calcio piacentino.
Si tratta di sport che è vita, passione, educazione ed anche cultura.
Si tratta di tantissimi giovani ragazzi che si vedono probabilmente costretti ad abbandonare un percorso di crescita sportivo ed umano.
Qualcuno batta un colpo. 

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