Gls, la protesta del sindacato USB dal tetto. Alla base il licenziamento di 33 facchini

Caporalato, lavoro nero. Ecco i temi principali della protesta messa in atto da una quindicina di lavoratori USB sul tetto dell’azienda di logistica Gls a Montale. Motivo? Il licenziamento di 33 iscritti al sindacato USB e la dichiarazione di un esubero di altri 54 facchini da parte della ditta appaltatrice del servizio Seam.

Già nei giorni scorsi USb aveva chiesto livelli occupazionali degni e un clima “di serenità e sicurezza sul lavoro finora mancato”. Pare tuttavia che questo clima non si manifesterà a breve, gli stessi hanno definito 87 licenziamenti complessivi come un “problema sociale” per la comunità piacentina, e hanno minacciato di tornare al Ministero dello Sviluppo Economico (presieduto da Luigi Di Maio) per far valere le loro ragioni. Sul posto quest’oggi Polizia e Vigili del Fuoco.

In una nota USB afferma che il gesto estremo è correlato ad una situazione lavorativa altrettanto estrema. “Vogliono intimidire i lavoratori e il loro sindacato – affermano – per far passare misure di ristrutturazione che tagliano posti per aumentare profitti. Hanno fatto male i loro calcoli, e la risposta dei 33 licenziati è nel segno della più ferma determinazione. USB è al loro fianco e chiede l’apertura di un tavolo di confronto per riportare i licenziati al lavoro, per ridare serenità e sicurezza ad un magazzino nel quale il lavoro non manca”. 

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Licenziati 32 lavoratori dell’hub piacentino di GLS. Altri 6 sospesi

Si fa sempre più complicata e tesa l’atmosfera intorno ai poli logistici piacentini dove si alternano scioperi, manifestazioni sindacali e prese di posizioni datoriali. L’ultimo in ordine di tempo riguarda il licenziamento di ben 32 persone nell’hub di GLS. A darne notizia è il sindacato USB attrabverso un comunicato che pubblichiamo integralmente, qui di seguito:

“Nella mattinata del 29/01 sono state consegnate a 38 lavoratori dell’hub piacentino di GLS 32 lettere di licenziamento e 6 di sospensione. Tale inedito provvedimento si configura come un licenziamento disciplinare collettivo.

Il contesto nel quale tali atti avvengono è quello in cui 3 militanti di USB vengono aggrediti con tirapugni e pistola al peperoncino. La “colpa” degli iscritti alla nostra sigla sindacale è quella di essersi mobilitata contro il clima di violenza, e di aver scioperato per rivendicare sicurezza e serenità nel posto di lavoro.

La risposta venuta dal loro datore di lavoro è stata l’invio di circa 200 lettere di contestazione disciplinare in circa 15 giorni (una media di 5/6 per ogni lavoratore) e alla fine senza nemmeno rispettare l’iter procedurale, con l’obbiettivo di forzarlo, è arrivato il licenziamento.

Occorre specificare che il datore di lavoro in questione, SEAM srl, ha comunicato l’intenzione di cessare l’appalto presso GLS di Piacenza alla data del 31/01/2019 con il conseguente rischio del non assorbimento di tutto il personale in oggetto da parte del subentrante come previsto dall’art. 42 comma 9 del CCNL di categoria.

Quello che ci sembra palese è il tentativo concentrico da parte dei padroni della logistica di colpire il sindacato conflittuale e le lotte dei facchini che in questi anni hanno avuto il merito di far emergere le illegalità e lo sfruttamento che si celano nel mondo della logistica e parimenti hanno portato diritti e dignità al lavoro.

Sono i fatti a dimostrare che la campagna di criminalizzazione dei facchini ha come unico obbiettivo quello di riportare indietro le lancette della storia, li vogliono ancora schiavi e sottomessi.

USB ha avviato un percorso di mobilitazioni (domani presidio alle ore 10.30 davanti alla Prefettura) per proseguire con gli attivi dei delegati (venerdi a Milano) e lo sciopero nazionale della logistica. Le lotte non si arrestano e non si licenziano, le lotte continuano”.




Baruffa questa mattina tra delegato USB e un iscritto al Si Cobas

Si fa sempre più arroventato il clima attorno al mondo della logistica piacentina. Questa mattina – secondo quanto sostiene il sindacato Si Cobas in un post pubblicato su una propria pagina Facebook- ci sarebbe stata una baruffa fra un delegato USB ed un iscritto al Si Cobas, con quest’ultimo finito in ospedale per una lesione ad un occhio, provocata da un pugno al volto.

Un episodio tutto da verificare ma che – se vero – sarebbe sintomo di un livello di tensione ormai sopra le righe.

“Mentre scriviamo – pubblica il sindacato sul social – non sappiamo ancora quali saranno le conseguenze per l’occhio del nostro compagno … ma certo noi non ci faremo intimidire”.
“Già nella mattinata di oggi – continua il comunicato –  il movimento operaio della logistica ha osservato due ore di sciopero per solidarizzare con il nostro iscritto, ma preannunciamo che nei prossimi giorni metteremo in campo altre iniziative di carattere sindacale …  per espellere definitivamente dai magazzini questi pochi provocatori infiltratisi nel nostro territorio per insidiare le conquiste dei lavoratori. 

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Nell’anniversario dalla morte di Abd Elsalam la Gls chiude per una notte e il sindacato Usb sciopera

Restano divisi l’azienda Gls ed il sindacato Usb anche sulla modalità per ricordare Abd Elsalam Ahmed, l’operaio di 53 anni, morto lo scorso anno, travolto da un Tir, davanti allo stabilimento del Montale.

La Gls ha infatti deciso di chiudere l’hub la notte fra il 14 ed il 15 in memoria del lavoratore travolto da un mezzo pesante, durante una manifestazione sindacale. Il sindacato continua a sostenere la tesi che l’operaio sia stato ucciso dal Tir non per un incidente ma nel tentativo di forzare il picchetto.

Il modo migliore per ricordarlo secondo l’Usb sarebbe stato quello di “aprire il centro di smistamento ai lavoratori”. Il sindacato ha inoltre ricordato come  Abd Elsalam  “si sia sempre battuto in difesa dei diritti che Gls vuole negare”. Proprio per protestare contro la decisione di chiudere lo stabilimento il sindacato ha indetto uno scipero – che riguarda anche le altre aziende del settore – di due ore dalle 23 all’una, proprio nell’orario dell’incidente. Si terrà anche una fiaccolata davanti alla sede della Gls. Un’azione che, secondo il sindacato, non ha solo uno scopo commemorativo ma che vuole anche denunciare le condizioni di precarietà in cui vivono gli addetti dei magazzini della logistica. La mobilitazione vivrà un secondo momento, il 20 settembre, davanti al tribunale di Piacenza, in occasione dell’udienza preliminare per la morte di Abd Elsalam Ahmed. Infine domenica 24 si inaugurerà la nuova sede della Usb che sarà intitolata proprio all’operaio morto.