Pd contro il Governo, manifestazione in Piazza Cavalli il 2 febbraio

Il Partito Democratico piacentino ha fatto sapere che il 2 febbraio scenderà in piazza assieme ad altri comuni italiani per ribadire il proprio dissenso rispetto alle politiche messe in atto dal Governo Conte.

La disastrosa e oltretutto inefficace politica attuata dal Ministro degli Interni Salvini, evidentemente condivisa da tutto il Governo a partire dal Presidente Conte, sta portando il nostro Paese in un baratro di insicurezza per tutti e a misure inumane che nulla hanno a che fare con politiche migratorie adeguate.

A partire dal Decreto Sicurezza, per continuare con la chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto, e la vicenda di queste ore della Sea Watch dimostrano tutto l’affanno provocato da scelte operate unicamente in chiave di strumentalizzazione politica. Ne è triste esempio quanto pubblicato dalla leghista piacentina Silvia Pantano a commento di un post di Enrico Mentana, scatenando una bufera di reazioni. La verità è che non sono né scorciatoie né semplificazioni a risolvere problemi complessi. Le bussole che vanno invece perseguite sono combattere l’illegalità, costruire canali legali e fare tutto ciò tenendo insieme sicurezza e umanità.

La presenza di parlamentari di diversi schieramenti politici nei luoghi diventati simbolo del fallimento del Governo dimostra il capolinea di una politica incapace di governare nell’ interesse del Paese.

Per queste ragioni il Pd di Piacenza aderisce all’autoconvocazione spontanea di cittadini e associazioni alla manifestazione promossa in tutto il Paese per il 2 febbraio alla quale hanno aderito Comitati di molte città fra cui Torino, Palermo, Livorno, Imperia, Bologna, solo per citarne solo alcune e che vedrà dar vita a catene umane intorno ai Municipi a partire dalle ore 14 di sabato 2 febbraio. Noi ci saremo. 

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Prinzi (Potere al Popolo): “Vogliamo la redistribuzione della ricchezza”

Di Potere al Popolo dopo la campagna elettorale, salvo alcune comparsate televisive, non si è sentito più nulla. Nel frattempo il movimento ha cominciato a riorganizzarsi. Ieri c’è stata una prima assemblea pubblica anche a Pontenure, in cui erano presenti oltre al candidato alla Camera alle ultime elezioni Giuseppe Fasoli, anche Salvatore Prinzi, militante che proviene dall’ex OPG occupato “Je So’ Pazzo”, per dare qualche ragguaglio sul futuro del movimento stesso, in che direzione sta andando. A novembre la prima assemblea nazionale, ora? “Il messaggio di allora – sottolinea – conteneva il germe di qualcosa di differente. Non pensavamo chissà quale risultato elettorale, però non volevamo stare zitti per tutta la campagna elettorale sottolineando la deriva razzista, ma soprattutto volevamo attivare una pratica diversa dal mettersi in gioco solo durante la campagna elettorale”.

“Il risultato è stato soddisfacente perchè ottenuto con 40 mila euro su tutto il territorio nazionale – continua -, abbiamo parlato comunque a 373 mila persone, e per noi è importante ognuna di esse. Abbiamo 15 sedi/case del popolo nuove, in totale sono circa 80 attive. Adesso abbiamo la possibilità di costruire. Una fase certamente complessa, ma da sfruttare al meglio. Dal 4 marzo ci sono state 3 assemblee nazionali a Grosseto, Napoli e Roma. Bisogna valutare oggi la partecipazione nei centri sociali, ancora un problema. Quello che vogliamo è la redistribuzione della ricchezza“.

LA VISIONE POLITICA

Dopo l’introduzione Prinzi va a valutare l’operato del Governo gialloverde: “Le alleanze al potere hanno saputo intercettare il malessere delle persone, il loro desiderio di riscatto. Si sono presentati come nuovi solo perchè hanno parlato un linguaggio diverso rispetto alla politica tradizionale. La destra ha rubato i temi sociali tipici della sinistra, e la sinistra si è asservita ai dettami del mercato, con una mentalità da eterni sconfitti, guardando solo il proprio piccolo orticello. Bisogna cambiare lo stile comunicativo, parlando in modo semplice ai delusi della politica“. 

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Rolleri lancia l’allarme per il mancato rimborso dal Governo per le emergenze maltempo

Nessun rimborso, al momento, verrà dato dal Governo per le emergenze che hanno interessato Piacenza, oltre ad altri territori dell’Emilia Romagna, tra 2016 e 2017. Nella nostra provincia gli episodi interessati sono stati il maltempo di marzo-aprile 2016, la siccità ed eventi meteo eccezionali dell’estate 2017, oltre a gelicidio, neve e piogge di novembre-dicembre dello scorso anno.

Il presidente della Provincia di Piacenza, Francesco Rolleri, fa proprio l’allarme lanciato ieri dall’assessore alla Protezione civile della Regione Emilia-Romagna, Paola Gazzolo, sul rischio che l’immobilismo e le mancate risposte del Governo facciano perdere al nostro territorio i risarcimenti a favore di privati e attività produttive che hanno subito danni causati dalle ondate di maltempo in quel biennio.

“Il Consiglio dei Ministri, nell’ultima riunione avrebbe dovuto ripartire finanziamenti pari a 178 milioni di euro fra le Regioni colpite dalle ondate di maltempo negli ultimi due anni. Questi fondi messi a disposizione dal precedente Governo vanno assegnati agli aventi diritto entro l’anno, dopo di che andranno persi. La nostra Regione, secondo quanto ha affermato Paola Gazzolo, era già pronta a emanare il bando per l’individuazione dei beneficiari dei risarcimenti, al fine di consentire la presentazione delle domande già nel mese di settembre e arrivare così alla chiusura della procedura nei termini di legge. E’ chiaro che un rinvio a settembre mette fortemente a rischio la procedura dei risarcimenti – conclude Rolleri – non saremo di fronte all’ennesima cancellazione di finanziamenti ai territori?”.

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Di Maio: “Centrodestra artifizio elettorale, Salvini si decida”

Luigi Di Maio si è espresso pochi minuti fa nel corso delle consultazioni a Palazzo Giustiniani in merito al possibile accordo con la Lega per formare il Governo. Come a Monte Carlo si sta giocando il Masters tennistico, qui allo stesso modo le forze politiche continuano a rimbalzarsi la palla senza che si arrivi a una conclusione.

“Esistenza dei presupposti di una maggioranza di governo, il centrodestra è un artifizio elettorale – ha dichiarato Luigi Di Maio -, quello che dovrebbe essere il leader non ci viene alle consultazioni. Il M5S è pronto a sottoscrivere un patto di governo con la Lega, non con tutto il centrodestra. Siamo le uniche forze politiche che non si pongono veti a vicenda, poteva già partire un Governo del cambiamento. Le consultazioni dimostrano che l’idea di un Governo di centrodestra è fallita. Le uniche forze in grado di firmare un patto di Governo sono il M5S e la Lega, Salvini deve prendere una decisione. Qui il punto è l’importanza di un patto di Governo sul modello tedesco per portare a casa risultati”. 

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