La Finanza arresta a Caorso spacciatore con 90 grammi di droga fra eroina e cocaina

Importante arresto messo a segno dalla tenenza della Guardia  di  Finanza  di  Fiorenzuola  d’Arda. Nell’ambito del quotidiano controllo del territorio, durante le festività natalizie, i militari hanno tratto in  arresto, in  flagranza  di  reato uno spacciatore A.A., cittadino maghrebino, irregolare in Italia e già con precedenti specifici. L’arresto è avvenuto, nei  pressi  di  Caorso, anche grazie alla collaborazione di una unità cinofila della guardia di finanza di Piacenza,

Gli   appostamenti   ed   i   pedinamenti   precedentemente   effettuati,   hanno consentito alle fiamme gialle la cattura dell’uomo e di sequestrare 62 grammi di  eroina,  27  grammi  di  cocaina,  8  grammi  di  hashish ed un  bilancino  di precisione.

Lo spaccio,  avveniva,  con  una modalità  ormai  consolidata, in  aperta  campagna. I consumatori, chiamavano telefonicamente il venditore che indicava il luogo  preciso  d’incontro. A questo punto gli acquirenti si  recavano sul posto per  acquistare  lo  stupefacente.

Alla vista dei militari  lo  spacciatore  ha  tentato  di  darsi  alla  fuga  nei  campi circostanti  ma  è  stato  immediatamente  bloccato  e  posto in  stato  di  fermo.  È stato inoltre identificato l’acquirente, di nazionalità italiana. Considerata la consistente quantità di stupefacenti sequestrata, il magistrato di turno ha disposto l’arresto del maghrebino e l’accompagnamento presso il penitenziario delle Novate dov’è tuttora recluso.

L’operazione – sottolinea la guardia di finanza – “è frutto del costante controllo del territorio disposto dal Comando Provinciale di Piacenza, l’attività si  inquadra  nel più  vasto ambito  dei  servizi  di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, fortemente intensificati nei periodi delle Festività”.




La Finanza sequestra 137 capi contraffatti ad Alseno

Nei giorni scorsi la tenenza della guardia di finanza di  Fiorenzuola  d’Arda,  ha sequestrato, nei pressi di un noto centro commerciale di Alseno (Pc) giubbotti, borse e scarpe contraffatti per un totale di 137 pezzi. Vari i marchi imitati tra i quali Moncler, Prada, Chanel, Burberry, Colmar, Hogan, Napapijiri e molti altri, Tutti capi di ottima fattura e molto simili agli originali.

A vendere i giubbotti erano due cittadini senegalesi, entrambi in possesso di regolare permesso di soggiorno, denunciati alla procura della Repubblica di  Piacenza  per  i reati  di  introduzione  nello  stato  e  commercio  di  prodotti con  segni  falsi  e  ricettazione. Tra l‘altro la merce, forse proprio perché ben imitata, era venduta a prezzi decisamente   più   elevati   rispetto alle normali tariffe dei venditori abusivi.




Arrestati dai finanzieri per un grosso giro di spaccio e ricettazione

Nei giorni scorsi i finanzieri del comando provinciale di Piacenza hanno eseguito  due  ordinanze  di  custodia  cautelare,  una  in  carcere  e  l’altra agli  arresti  domiciliari,  nei  confronti, rispettivamente,  di un  45enne cittadino di nazionalità albanese e di un 46enne piacentino per traffico di sostanze stupefacenti e ricettazione.

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip  presso  il  tribunale  di Piacenza  su  richiesta  del  pubblico  ministero  dott. Antonio  Colonna e sono il risultato di una lunga e complessa attività di indagine, svolta  dai  militari  della  sezione  mobile  del nucleo  di  polizia  tributaria nell’ambito  del  contrasto  ai  traffici  illeciti che aveva  portato alla cattura – già nel mese di febbraio – di  un  pericoloso  latitante  di nazionalità  albanese,  a  piede  libero  da  oltre  13  anni.

Quest’ultimo, all’epoca impiegato presso una  ditta   piacentina   di   autotrasporti, doveva  scontare  una  pena  di  12  anni  per  una  condanna  inflitta  nel  2004 dalla procura generale di Milano per l’efferato omicidio di un proprio connazionale, seguito dalla distruzione e occultamento del  cadavere, nonché per il reato di sfruttamento della prostituzione.

Nel  corso  dell’operazione che    aveva portato  all’arresto dell’uomo, erano stati rinvenuti e sequestrati, presso il suo luogo di lavoro, l’abitazione e le relative pertinenze, 2,5 chilogrammi circa  di  cocaina  purissima  e  10  chili  di  marijuana per un  valore complessivo di  circa 700.000  euro,  ma anche armi,  munizioni,  giubbotti  antiproiettile,  passaporti,  carte d’identità,  patenti  di  guida  e  certificati  anagrafici  falsi,  cellulari  e carte    di    credito, nonché numerosi  elettrodomestici    (lavatrici, asciugatrici,  piani  a  gas),  pneumatici  e  calzature  di  marca, provento  di furto, dal valore complessivo di circa 100.000 euro.

Il successivo sviluppo   delle   indagini   da   parte   delle fiamme   gialle piacentine ha consentito di far scattare le manette ai polsi del proprietario della ditta dove era stata rinvenuta parte della refurtiva (uomo, di nazionalità albanese) e  di  un piacentino suo dipendente, poiché ritenuti responsabili, il primo, dell’attività di spaccio e del reato di ricettazione, il secondo solo del reato di ricettazione.

Entrambe  le  misure cautelari sono legate  ai  quantitativi  di  droga  ed  a  tutto  il materiale oggetto di furto. Nel  corso  dell’arresto dei  due  uomini  è stata trovata,  all’interno  del  capannone  aziendale,  un’autovettura  con targa  clonata,  oggetto  di  più  segnalazioni  sul  territorio  nazionale  e internazionale,  presumibilmente  utilizzata  dal  sodalizio  per  le  loro attività illecite.




La Guardia di Finanza di Piacenza sequestra 140 tonnellate di carne dannosa per la salute (video)

Maxi sequestro di carne dannosa alla salute effettuato dalla Guardia di Finanza di Piacenza che ha evitato l’immissione in commercio di 140 tonnellate di carne (video servizio alla fine dell’articolo).

Un’attività di controllo, quella dei finanzieri, tanto più importante vista l’imminenza delle festività natalizie. La carne, poi sottoposta a sequestro, stava per essere illecitamente  “lavorata”  e  rietichettata per  l’immissione in commercio. Vista l’ingente  quantità, sarebbe stata una vera e propria invasione con vittime migliaia  di  ignari consumatori.

I  militari  del  gruppo  di  Piacenza, sono stati supportati dal personale della  locale Ausl.

I tecnici sanitari hanno rilevato  che gran parte della  carne recava  una  data  di  scadenza superata (a  volte  di  oltre  quattro  anni).

Carne scaduta da anni, mal conservata, decongelata e ricongelata. Trovata in un magazzino in provincia di Piacenza dalla Guardia di Finanza In altri casi era sprovvista di qualsivoglia    etichettatura    utile a    tracciarne    provenienza    e destinazione.

Una volta entrati nelle celle frigorifere dello stabilimento di stoccaggio e  trasformazione  delle  carni,  situato  nella  “bassa  piacentina”,  le fiamme   gialle   si   sono   trovate   di   fronte   ad   una   situazione   che avrebbe  potuto  provocare  gravi  ripercussioni  sulla  salute  e  sul mercato alimentare se non fosse stata stroncata prima della vendita.

Sono state anche riscontrate carenze igieniche ed il mancato rispetto delle   procedure di   autocontrollo e   di   un corretto mantenimento della catena del freddo. In particolare la carne era stata ricongelata  dopo  aver  subito  un  fortuito decongelamento. Tutto il  prodotto detenuto in modo non conforme  alle  norme è stato sequestrato mentre la società che stoccava la carne ha ricevuto   una   serie   di   sanzioni   di   carattere pecuniario.

Il servizio veterinario dell’Ausl ha emanato un  provvedimento di  sospensione temporanea dell’attività  di  stoccaggio  e deposito del  prodotto  congelato,  che  verrà  in  seguito  interamente distrutto.

Parte  della  carne  rinvenuta  presso  l’esercizio  controllato,  anche se correttamente  conservata, era posizionata all’interno delle celle in  modo  da  occultare  a  prima  vista  i  bancali  di  prodotto  non  in regola con la vigente normativa sanitaria.

Sono   stati   sottoposti a sequestro cautelare complessivamente    kg.139.029,00    di    prodotto    non destinabile    al consumo umano e, nello specifico: 88.740,00 kg. privi di qualsiasi indicazione e tracciabilita’; 50.289,00 kg. di prodotto con data di scadenza superata.

Dalla stessa Guardia di Finanza arriva il consiglio di stare attenti a prodotti offerti a prezzi particolarmente bassi e ovviaente a verificare attentamente provenienza e scadenza   dei prodotti alimentari.

Sono    tuttora    in    corso    ulteriori    accertamenti    finalizzati    a ricostruire  la  reale  provenienza  della  carne ed  a  verificare  il rispetto della normativa fiscale nell’ambito   dell’attività commerciale esercitata.




La guardia di finanza scopre maxi frode fiscale per oltre 100 milioni

I finanzieri del comando provinciale di Piacenza hanno scoperto un articolato sistema di frode attuato con l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per un valore complessivo di 104 milioni di euro. Le indagini erano partite in seguito ad una verifica fiscale eseguita a Piacenza nei confronti di un imprenditore milanese operante nel settore de i trasporti.

I militari del nucleo di polizia tributaria hanno così scoperto un dedalo di società cooperative – tutte riconducibili alla società ispezionata – costituite con il solo scopo di creare documenti fiscali falsi, non giustificati da nessuna reale operazione.

Le cooperative erano delle vere e proprie scatole vuote, affidate a prestanome del l’imprenditore milanese. Venivano contabilizzati costi derivanti da false fatture di acquisto in modo tale da originare ingenti crediti iva. Questi costi venivano bilanciati con ricavi derivanti, a loro volta, dall’emissione di false fatture di vendita, per svariati milioni di euro, nei confronti di ignari clienti residenti in Svizzera. Ma anche questi erano documenti falsi utili solo a “far quadrare i bilanci”.

Le cooperative provvedevano ad assumere personale composto perlopiù da autisti di mezzi pesanti che – attraverso falsi contratti di associazione in partecipazione – venivano messi a disposizione di alcune società di trasporto compiacenti, operanti su tutto il territorio nazionale, per l ’effettuazione dei viaggi. Con il meccanismo della falsa fatturazione le società di trasporto potevano usufruire di un consistente abbattimento del costo del lavoro. Tutto il carico contributivo e assistenziale legato del personale veniva assolto dalle cooperative attraverso l ’utilizzo dei credit i Iva fittizi.

Le fiamme gialle piacentine, al termine delle indagini, hanno deferito al la Procura della Repubblica di Piacenza 8 persone: il titolare della società originariamente sottoposta a verifica, cinque 5 prestanome a capo delle cooperative ritenute a vario titolo responsabili dei reati di “ dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false ” , “ indebita compensazione di crediti fiscali ” ed emissione di fatture per operazioni inesistenti e due professionisti che (non attenendosi alle disposizioni di legge) apponevano il visto di conformità alle fraudolente dichiarazioni Iva, favorendo , in tal modo , l’indebita compensazione per estinguere i debiti tributari.




La Guardia di Finanza recluta 30 allievi tecnici di soccorso alpino

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 83 del 31/10/2017 – 4^ Serie Speciale – è stato pubblicato il concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 30 allievi finanzieri del contingente ordinario – specializzazione “Tecnico di Soccorso Alpino (S.A.G.F.)” – anno 2017.

Possono partecipare al concorso i cittadini italiani i quali, alla data di scadenza del termine per la presentazione  della  domanda:  siano  in  possesso  del  diploma  di  istruzione  secondaria  di secondo  grado  che  consenta  l’iscrizione  ai  corsi  per  il  conseguimento  del  titolo  di  studio universitario; abbiano compiuto il 18° anno e non abbiano superato il giorno di compimento del 26° anno di età.

Per coloro che alla data del 6 luglio 2017 svolgono o hanno svolto servizio militare volontario, di leva o di leva prolungato, il predetto limite anagrafico massimo è elevato di un periodo pari all’effettivo servizio militare prestato che non deve superare, in ogni caso, i tre anni.

Il concorso costituisce, per la prima volta, una valida opportunità di inserimento, nello scenario lavorativo,  per  i  giovani  che  nutrono  una  spiccata  passione  per  la  montagna  e  che  sono desiderosi di lavorare al fianco di persone competenti, con mezzi tecnologicamente avanzati, per prestare aiuto a persone in difficoltà.

La domanda di partecipazione dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura informatica disponibile sul sito www.gdf.gov.it – area “Concorsi On line” – seguendo le istruzioni del sistema automatizzato, con la possibilità di scegliere una delle seguenti modalità: a)  “SPID”, sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale; b)  “PEC”, posta elettronica certificata.

Il termine ultimo per la presentazione della domanda è il 15 dicembre2017.

I vincitori saranno avviati a un corso di formazione in qualità di allievi finanzieri presso la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo (TN) , la più antica scuola militare alpina del mondo, dove  avranno  la  possibilità  di  prepararsi  adeguatamente  da  un  punto  di  vista tecnico-professionale,  ampliando  le  propria  sfera  di  conoscenze,  tramite  l’apprendimento  di tecniche, regole e procedure che si riveleranno utili per il successivo impiego, quali finanzieri neo-specializzati ”S.A.G.F.”, presso una delle 26 Stazioni dislocate sull’intero arco alpino, sul Gran Sasso, in Aspromonte e sull’Etna.

Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza si pone l’obiettivo di assolvere prioritariamente alle attività di salvaguardia della vita umana e di pronto intervento operativo, in zone di media e alta montagna,  caratterizzate  da  terreni  innevati,  ripidi,  rocciosi  o  ghiacciati,  e  di  concorrere, attraverso una diuturna azione di controllo del territorio – svolta anche per eventuali fini di difesa politico  militare delle frontiere  –  all’espletamento dei  compiti  di  polizia  economico-finanziaria demandati al Corpo. Rientrano tra gli incarichi del personale impiegato nel Soccorso Alpino anche quelle attività finalizzate a interventi di soccorso in contesti emergenziali derivanti da calamità naturali. In occasione dei recenti eventi sismici e di maltempo che hanno colpito il Centro – Italia, decisive sono risultate, difatti, la prontezza d’intervento del S.A.G.F. e la capacità di far pervenire in loco, in tempi assolutamente ristretti, uomini e mezzi provenienti da Stazioni dislocate sull’intero arco alpino.

Sul sito internet www.gdf.gov.it – area “Concorsi On line” è possibile prendere visione del bando  e  acquisire  ulteriori  e  più  complete  informazioni  di  dettaglio  sui  concorsi  e  sul Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.




La guardia di finanza arresta pericoloso latitante albanese in centro città

I finanzieri del comando provinciale di Piacenza hanno localizzato e catturato, in pieno centro cittadino, un pericoloso latitante pluri-pregiudicato di nazionalità albanese, latitante da circa 6mesi.
L’uomo, senza fissa dimora e privo di un’occupazione stabile, doveva scontare una pena residua di 1 anno e 2 mesi di reclusione a seguito di una condanna di 6 anni inflitta dalla procura della Repubblica di Firenze per cumulo di pene derivanti da diverse condanne per i reati di tentato omicidio, sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate mediante utilizzo di armi, evasione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’arrestato era anche stato colpito da un provvedimento di espulsione, che aveva ignorato rientrando in Italia clandestinamente.
Nei giorni scorsi militari del nucleo di polizia tributaria, durante una lunga attività di appostamento, lo hanno atteso e fermato all’uscita di un’abitazione ove viveva con la compagna. Alla richiesta dei documenti l’uomo non opposto particolari resistenze, ma ha mostrato evidenti segni di insofferenza ed ansia. E’ stato così condotto in caserma dai “baschi verdi” per ulteriori riscontri e approfondimenti investigativi. Ll’esame delle impronte digitali ha confermato la sua identità ed è stato così arrestato e condotto in carcere. Si tratta del terzo latitante catturato dalle fiamme gialle piacentine dall’inizio dell’anno.




Falsi collaudi di attrezzature: arrestati imprenditore piacentino e funzionario del ministero

Nuova clamorosa indagine a Piacenza condotta dalla guardia di finanza. A otto anni di distanza dall’arresto di Alfonso Filosa, ex direttore della direzione provinciale del lavoro di Piacenza, un altro funzionario romano del ministero del  Lavoro e  delle  politiche  sociali (l’ing. Michele Candreva, 57 anni, originario di Spezzano Albanese, Cosenza e residente nella capitale, già arrestato nel novembre 2016 per reati similari e poi rilasciato) è finito oggi in manette e si trova ai domiciliari così come un  imprenditore piacentino di 73 anni. Pesanti le accuse nei loro confronti: corruzione, truffa  ai  danni  dello  Stato,  falso ideologico  e  sostituzione  di  persona.  Nell’ambito della stessa indagine altre  3  persone  sono  state denunciate a piede libero alla locale procura della Repubblica.

Le  indagini,  coordinate  dal  sostituto  procuratore  Ornella Chicca   e   condotte dai   militari   del   nucleo   di   polizia   tributaria, al comando del colonnello Sergio Vinciguerra, si sono svolte attraverso intercettazioni, perquisizioni e sequestri di documentazione eseguiti sia  presso  il  ministero  del  Lavoro  a  Roma sia presso la società piacentina. Sono anche state interrogate numerose persone  informate  sui  fatti. Dalle loro testimonianze è emerso un  articolato sistema  di  illegalità  in  materia  di  controlli  e  sicurezza  nei  luoghi  di lavoro, a  discapito  della  salute  dei  lavoratori  e  dell’utenza. Secondo  la  normativa  sulla  sicurezza,  l’imprenditore  che  deve sottoporre  le  proprie  attrezzature  a  verifiche  periodiche  volte  a valutarne lo stato di conservazione ed efficienza, può rivolgersi, tramite  Inail  e  Asl,  a  soggetti  privati  ed ai  loro  tecnici. Questi ultimi devono tuttavia essere in possesso   di requisiti  stabiliti  dalla  legge ed essere abilitati da  una  commissione  appositamente istituita presso il ministero. La  società piacentina è specializzata proprio nell’effettuazione   di   verifiche periodiche  sulle  attrezzature  di  lavoro  di  una  certa  importaza (apparecchiature di sollevamento cose e persone nonché recipienti a   pressione quali caldaie,   serbatoi   per   il   metano, gpl   ed   altri combustibili.

Nel   corso delle   indagini   i   finanzieri hanno   accertato   che   il presidente   della   commissione ministeriale,  per agevolare l’impresa piacentina e  concedere in tempi brevi l’abilitazione alla società e ai suoi tecnici/ingegneri suggeriva, o  addirittura  provvedeva  di  “suo  pugno”  alla falsificazione dei     curricula     dei     tecnici     stessi, inserendo esperienze e qualifiche professionali mai    effettivamente svolte/conseguite.   In particolare,    sono    stati alterati  curriculum vitae  di  ingegneri  aspiranti  verificatori,  con l’aggiunta  di  numerose precedenti verifiche in realtà mai  effettuate. Il tutto serviva per ottenere l’abilitazione. Inoltre venivano inserite  sedi  fittizie  della società  in  altre  regioni. Sedi   che   fungevano   da   meri   recapiti   o che erano semplici domiciliazioni ma la cui “presenza” era fondamentale per ottenere l’abilitazione ministeriale.

A titolo di ricompensa il funzionario ministeriale – secondo la ricostruzione dei finanzieri – avrebbe ottenuto, in più occasioni, dall’imprenditore  piacentino  e  dai  suoi  soci, denaro contante,  il pagamento  di  soggiorni  alberghieri  a  Piacenza  presso lussuosi hotel,  pagamento di viaggi su treni dell’alta velocità sulla tratta  Roma-Milano-Piacenza, buoni  benzina  nonché l’offerta di pranzi e cene presso svariati ristoranti. In  aggiunta  agli  episodi  corruttivi,  nel  corso  delle  indagini  sono stati  anche stati  rilevati  gravi  comportamenti  da  parte  dell’imprenditore  piacentino  e  di  un  suo  tecnico: in barba alla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro i controlli alle attrezzature venivano eseguiti da tecnici (alcuni dei quali non competenti né abilitati) che ne attestavano la regolarità. I relativi  “verbali  di  verifica”,  redatti  successivamente, risultavano  sottoscritti  falsamente  dall’imprenditore  e  dal  suo collaboratore,  che  non  avevano  mai  visionato  l’attrezzatura.  Entrambi,  infatti,  chiedevano  ad  altri  colleghi  “la  cortesia”  di effettuare   le   verifiche   per   loro   conto, causa “impossibilità  di raggiungere i luoghi di lavoro”.




La guardia di finanza arresta latitante romeno

La guardia di finanza di Piacenza ha arrestato un latitante nella notte   tra lunedì e martedì. E questo  il  risultato  conseguito  dai  baschi  verdi  nell’ambito  dell’intensificazione dei  servizi di controllo  del territorio.

Durante un pattugliamento per le   strade   cittadine è   stato fermato e sottoposto   a controllo un cittadino di nazionalità romena nei cui confronti era stato  emesso  dalla  procura  della  repubblica di  Udine un  ordine  di carcerazione per i reati di furto e porto abusivo d’armi.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era destinatario (sin dal  2014)  di  due  sentenze  di  condanna  definitive  per gli stessi reati.  Dopo  essere stato  sottoposto  a rilievi  foto-segnaletici,  che hanno permesso di appurare la sua reale identità, il cittadino romeno è stato portato presso il carcere le Novate di Piacenza.

Un buon risultato che deriva dai ripetuti  interventi  posti  in  essere  sul  territorio dai finanzieri che proseguiranno questa opera di presidio,   in  collaborazione  ed  in  sinergia  con  le altre forze di polizia.




Guardia di finanza di Piacenza: cambio al vertice del gruppo

Dopo 5 anni di intensa e proficua attività, il capitano Luca Ferrari ha lasciato il  comando  del gruppo per  andare  a  ricoprire  un  nuovo importante incarico presso il nucleo di polizia tributaria di Torino.

Al comando   del   gruppo subentra   il   tenente   colonnello Luca Elidoro, 45 anni, proveniente dal nucleo polizia tributaria di Milano. Originario  di Brescia,  da  24 anni  nel  corpo,  dopo  aver  frequentato l’accademia  il  nuovo  ufficiale  ha  ricoperto,  prima  dell’esperienza nel   capoluogo lombardo,   incarichi   di   comando   presso   reparti operativi  alle  sedi  di Noto, Modena,  Mestre,  Trieste,  Lodi e  Sondrio. In  queste ultime  due  sedi,  ha  comandato  il  nucleo   di   polizia tributaria. E’ laureato in giurisprudenza, in scienze della sicurezza economico finanziaria ed in scienze politiche e possiede l’attestato di 2° livello di conoscitore  della  lingua  tedesca, conseguito presso  la  scuola lingue estere dell’esercito.

Nel  corso  della  carriera  ha  rivestito  il  ruolo  di   docente  in  corsi interni al corpo, in materia di “controlli strumentali”, “tecnica della verifica”  e  “diritto  d’autore,  contraffazione  di  marchi  e  brevetti industriali”. È insignito  dell’onorificenza  di  “cavaliere”  dell’ordine  “al  merito della repubblica italiana”.

Dal  comandante  provinciale,  colonnello  Daniele  Sanapo, l’augurio, ai due ufficiali, di “buon lavoro” nei nuovi incarichi, nella  certezza che sapranno cogliere ulteriori  successi  nello  svolgimento  delle delicate  missioni  istituzionali  richieste  al  corpo  della  guarda  di finanza.