Lo spin off del “Bettinardi” dedicato all’Emilia Romagna lancia nuovi giovani jazzisti

Giovani e promettenti stelle della musica jazz, il quintetto dei The Sleepers ha vinto la finale della speciale edizione del Concorso Bettinardi che si è tenuta al Milestone grazie al contributo ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna ideato per promuovere la musica originale. Quattro in tutto i gruppi sul palco, che si sono esibiti in un crescendo di bravura e di buona musica di fronte alla giuria, composta da Gianni Azzali, musicista e presidente del Piacenza Jazz Club, Angelo Bardini, vicepresidente del Piacenza Jazz Club e membro della commissione artistica del Milestone e del Piacenza Jazz Fest, Francesco Bettini, direttore artistico di “Bologna in Musica” e patron dello storico “Torrione” di Ferrara, Vito Meci, membro del Consiglio direttivo di “Bologna in Musica” e Jody Borea, esperto in musicologia afroamericana. La serata ha segnato l’inizio della collaborazione fattiva tra il Piacenza Jazz Club e l’associazione Bologna in Musica, che si è avviata concretamente a partire da questo progetto, presentato in cordata e premiato dalla “Legge Musica” della Regione Emilia-Romagna che ne ha riconosciuto il valore.

I cinque The Sleepers si erano già distinti nel corso dell’ultima edizione del Concorso, svoltasi a gennaio, ma l’altra sera con la loro esibizione sono andati a segno, distinguendosi per capacità tecniche e improvvisative, la qualità degli arrangiamenti, il timing, l’equilibrio tra i suoni e il loro livello di interplay, riuscendo così ad imporsi rispetto agli altri gruppi anche secondo il pubblico presente, che ha votato a larga maggioranza sempre per loro.

Ora li aspetta un percorso intenso di affiancamento che li porterà quanto prima alla realizzazione di un album in studio e a un tour di presentazione nei locali dove si suona musica dal vivo. In questo, infatti, consiste il premio, che è corredato inoltre dal supporto lungo tutta l’attività promozionale legata al nuovo disco, come la realizzazione di un videoclip, oltre che di consulenza sui tanti aspetti da sapere per sapersi muovere con agio nel mondo della musica, come quello legale, fiscale e legato al diritto d’autore.

Tutte originali e opera del saxofonista Canio Coscia le tre composizioni che il gruppo ha presentato al pubblico. La formazione è completata da Davide Angelica alla chitarra, Filippo Galbiati al pianoforte, Filippo Cassanelli al contrabbasso e Vincenzo Messina alla batteria.
Di grande livello anche le esibizioni degli altri gruppi, selezionati dalla Giuria su numerose candidature – Past-1, Pablo Died e Gala – che hanno confermato l’alta qualità e l’eccellente preparazione dei giovani musicisti che si sono succeduti sul palco, in particolare dal punto di vista compositivo, aspetto niente affatto scontato, e che ha reso complicato il lavoro della giuria di esperti chiamata a esprimere il suo giudizio.

Da adesso e per i prossimi mesi questi giovani musicisti avranno modo di mettere a frutto il loro premio nel migliore dei modi, coadiuvati e supportati dal Piacenza Jazz Club e da Bologna In Musica. Non resta ora che attendere il risultato di questo lavoro di squadra e tornare ad applaudirli presto.

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Opportunità per giovani talenti del jazz italiano al Milestone

Si rafforza con nuove importanti iniziative il binomio Piacenza Jazz Club e giovani. Tra le missioni più urgenti sentite dall’associazione culturale vi è quella di far crescere i giovani nell’ascolto di musica di qualità, che si concretizza con le svariate attività con le scuole e un impegno costante nella neonata associazione nazionale “il Jazz Va a Scuola”, e quella di aiutare i giovani musicisti a vivere della loro passione, fornendo loro occasioni di visibilità e di crescita, in particolare grazie al Concorso per giovani talenti del Jazz italiano intitolato a uno dei soci fondatori, “Chicco Bettinardi”.

Domenica 13 ottobre alle 18.00 si terrà la finale del Concorso Bettinardi “Speciale Emilia-Romagna”. Si tratta di una sezione appositamente bandita dal Piacenza Jazz Club insieme a Bologna In Musica e al Torrione di Ferrara, per selezionare giovani formazioni di musicisti che suonano musica originale residenti nella regione, con il sostegno della Legge 2/2018, anche chiamata “Legge Musica”, prima in Italia nel suo genere. I gruppi che si esibiranno sono stati selezionati da una giuria di esperti sulla base del materiale audio inviato nei mesi scorsi, costituito da soli brani originali.

L’età media non deve superare i trentacinque anni, ma può comprendere componenti fino ad un massimo di quarantadue anni. Un’ottima occasione per tutti quei giovani che vogliono provare a crescere in un settore molto competitivo e in cui è molto difficile riuscire ad emergere senza l’ausilio di strumenti specifici che diano una mano concreta a sviluppare le proprie doti. In questo caso specifico, per il gruppo vincitore, sono previsti approfondimenti di ampio raggio: si spazierà dall’ideazione alla realizzazione di un prodotto discografico, senza tralasciare l’aspetto della promozione, sia tramite un videoclip, sia favorendo la musica dal vivo, grazie alla programmazione in un buon numero di locali in regione, offrendo così la concreta possibilità di farsi conoscere e al contempo di mettersi in gioco.

I gruppi che si disputeranno l’ambito primo premio sono: il quintetto dei “Gala”, i “Pablo Died”, i “Past-1” e “The Sleepers”. Verranno giudicati da una giuria composta da: Gianni Azzali, musicista e presidente del Piacenza Jazz Club, Angelo Bardini, vicepresidente del Piacenza Jazz Club e membro della commissione artistica del Milestone e del Piacenza Jazz Fest, Francesco Bettini, patron del “Torrione di Ferrara”, storico jazz club emiliano, Federico Mutti, direttore artistico e presidente di “Bologna in Musica” e Piero Odorici, saxofonista e compositore.




Il Bettinardi 2019 lascia spazio ai migliori gruppi del Jazz italiano

Si prospetta una gran bella serata di musica quella dedicata a individuare i migliori gruppi di musicisti under 35, finalisti del Concorso Nazionale per Giovani Talenti del Jazz Italiano “Chicco Bettinardi”. Originalità, ottimi spunti oltre a una tecnica che rasenta spesso la perfezione sono i tratti individuati unanimemente dalla giuria di esperti chiamata a giudicare i finalisti in questi ultimi anni. Una sezione che è andata crescendo sempre più nel tempo e lascia sempre gradevolmente stupefatti per il livello di bravura e soprattutto di creatività dei protagonisti. Anche sabato 26 gennaio alle ore 21.30 al Milestone di Piacenza (ingresso gratuito con tessera Piacenza Jazz Club o Anspi) si ripeterà il rito che porterà i cinque finalisti selezionati sulla base del materiale inviato a contendersi i primi due posti e aggiudicarsi i relativi premi in palio. Al termine della serata sulla base delle esibizioni saranno annunciati i nomi dei due primi classificati, ma la graduatoria con il vincitore sarà resa nota solo in occasione del “Galà di premiazione”, in programma domenica 7 aprile alle ore 18.00 allo spazio “Le Rotative” di Piacenza.
La Giuria chiamata a valutare i due gruppi migliori di questa edizione è come sempre composta da musicisti ed esperti del settore, a partire dal presidente, il saxofonista, compositore e insegnante al Conservatorio di Milano Tino Tracanna. Tracanna sarà coadiuvato nella scelta da Giuseppe Parmigiani, altro saxofonista oltre che compositore e arrangiatore, Jody Borea e Oliviero Marchesi, esperti di musica afroamericana, Luca Conti e Giancarlo Spezia, rispettivamente direttore e critico musicale e della rivista “Musica Jazz”, Pietro Corvi, giornalista del quotidiano “Libertà” e Paolo Menzani, redattore del quotidiano online “Piacenza Sera”.

Come ogni anno fin dalla sua nascita il concorso è abbinato al Piacenza Jazz Fest, in programma quest’anno dal 24 febbraio al 7 aprile e organizzato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club con il sostegno determinante della Fondazione di Piacenza e Vigevano oltre al contributo di Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy. Obiettivo dichiarato del concorso, confermato da ottimi risultati nel tempo, è quello di scoprire e valorizzare nuovi musicisti, cantanti e gruppi jazz per promuoverne l’attività e fornire loro un’occasione di visibilità.

Ecco i gruppi selezionati per questa edizione nell’ordine in cui saliranno sul palco e che vede ben quattro quintetti su cinque. Sono di Nova Milanese, nella provincia di Monza/Brianza, gli I Am Fish, primo dei quintetti composto da Gianluca Zanello al sax, Lorenzo Blardone al pianoforte, Marco Carboni alla chitarra, Andrea Grossi al contrabbasso e Stefano Grasso alla batteria. Sono invece di S. Giovanni La Punta, in provincia di Catania, i The Sleepers, con Canio Coscia al sax tenore, Filippo Galbiati al pianoforte, Davide Angelica alla chitarra, Filippo Cassanelli al contrabbasso e Vincenzo Messina alla batteria. A seguire sarà la volta del Vittorio Esposito Trio, un gruppo di ragazzi della provincia di Salerno, Baronissi per la precisione, composto dal leader al pianoforte, oltre che da Francesco Girardi al basso e da Matteo De Vito alla batteria. Da Mantova si presenteranno i Bright, terzo quintetto con Manuel Caliumi al sax, Mauro Spanò al pianoforte, Marcello Abate alla chitarra, Martino De Franceschi al contrabbasso e Federico Negri alla batteria. Ultimo quintetto e ultimo gruppo della serata a esibirsi i Travelling Notes, di Silea, in provincia di Treviso, con una formazione che vede alla tromba Francesco Ivone, al sax tenore Giorgio Giacobbi, al pianoforte Francesco De Luisa, al basso Sebastian Piovesan e alla batteria Camilla Collet.

I gruppi in gara alterneranno brani di loro composizione ad almeno uno standard, espressamente previsto dal regolamento del concorso. I due brani originali degli I Am Fish sono stati composti dal chitarrista Marco Carboni e si intitolano “Arrivederci” e “Fuori dall’acqua”, lo standard sarà “Azure” del “Duca” del Jazz, Ellington. I The Sleepers avranno in scaletta due brani composti dal saxofonista del gruppo, Canio Coscia, dal titolo “Keep It” e “Paradise Falls” e “U.M.M.G. – Upper Manhattan Medical Group” composto da Billy Strayhorn e inciso da Ellington con un ispirato solo di Dizzy Gillespie. Il trio di Vittorio Esposito come standard ha optato per “Nardis”, un brano di Miles Davis ma associato a Bill Evans che l’ha inciso spesso, eseguiranno inoltre un brano composto dal leader del gruppo dal titolo “Giants” e un altro originale di un loro amico contrabbassista, Gabriele Pagliano, intitolato “Gemini”. I Bright suoneranno un brano composto dal chitarrista Marcello Abate dal titolo “Q”, uno composto invece dal batterista Federico Negri intitolato “Walzer White”, come standard la languida ballata “Fall” di Wayne Shorter. Infine i Travelling Notes suoneranno “’Round Trip” di Ornette Coleman oltre a due brani composti dal bassista e leader del gruppo, Sebastian Piovesan, dal titolo “Naeme Jalle” e “Funky Feeling”.

Anche il pubblico del Milestone sarà invitato a esprimere una preferenza, votando il gruppo che ritiene più meritevole e determinando così l’assegnazione del “Premio del pubblico”, rappresentato da una targa offerta dagli organizzatori come riconoscimento del favore popolare.
Al primo classificato andrà un premio in denaro del valore di 1.600 euro, un ingaggio al “Piacenza Jazz Fest 2020” e il “Premio Libertà”, al secondo 800 euro, oltre alla segnalazione su prestigiose riviste di settore per entrambi.

La terza e ultima finale dedicata alla sezione dei Cantanti si terrà sempre al Milestone Jazz Club sabato 2 febbraio alle ore 21.30. 

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Gianni Azzali: “Paradosso culturale dell’amministrazione”

Un altro tassello del mosaico di realtà piacentine legate alla cultura va disgregandosi. Dopo Carovane, il Festival del Diritto, anche il Piacenza Jazz Fest, realtà musicale consolidata a livello nazionale vede i fondi destinati alla copertura dell’evento da parte del Comune andare a zero. Gianni Azzali, presidente del Piacenza Jazz Club e saxofonista rinomato, esprime il proprio disappunto:”A Piacenza è in atto un forte paradosso dal punto di vista culturale – riflette -, c’ è una città che si candida ad essere Capitale Italiana della Cultura 2020, senza curarsi di ciò che già afferisce quel mondo”.

L’assessore al Bilancio Passoni descriveva le spese superflue, come quelle esterne e culturali, come “comprimibili”. “Da 2 anni il Piacenza Jazz Fest e tutte le altre associazioni contribuiscono in prima persona alla buona riuscita dell’evento e degli eventi correlati. Il canone d’affitto annuale della sede in via Musso è di 10 mila euro, il contributo del Comune per la manifestazione era di 15 mila euro, poi 8 mila 500 euro, adesso nulla. Oltre a fare cultura, contribuiamo a sostenere il Comune di Piacenza; per questo la definizione data dall’assessore ci ha fatto parecchio arrabbiare”. Azzali tiene a ringraziare la Fondazione Piacenza e Vigevano, la Camera di Commercio e la Regione Emilia Romagna che contribuiscono a tenere vivo il Festival. “Ma anche il Ministero per i Beni Culturali che ci ha dato il patrocinio. Sarebbero bastate poche parole di conforto per il futuro, per far capire comunque un interesse, che non abbiamo sentito nè dall’Assessore Polledri, nè dal Sindaco, nè dall’assessore Putzu“.

Ma Azzali vuole portare il livello della discussione non solo sui fondi erogati, ma su un piano più morale. “Purtroppo ho letto titoli fuorvianti sui quotidiani locali. Il punto che voglio emerga è che l’amministrazione attuale dal punto di vista culturale si disinteressa totalmente del territorio”.