Laura Chiappa (Legambiente) sul cedro del Libano crollato causa neve: “rabbia e dispiacere”

Sotto quell’albero maestoso hanno giocato generazioni di piacentino. Sotto quell’albero, ogni mattina, sono passate decine di pendolari diretti in stazione. Il cedro del Libano dei giardini Margherita era un po’ il simbolo di quest’angolo verde della nostra città. Tanta la rabbia per quanto successo ed in molti alberga il dubbio che si sarebbe potuto evitare con un po’ di manutenzione preventiva.

Fra questi anche Laura Chiappa, presidente di Legambiente Piacenza che affida ad un post su Facebook tutto il suo dispiacere.

«Quando crolla un albero monumentale come uno dei 2 cedri del libano dei giardini Margherita – scrive – occorrerebbe farsi qualche domanda sul valore che le ultime amministrazioni di Piacenza hanno dato al verde pubblico ed alla sua gestione e manutenzione . Da quanto era in sofferenza e sopratutto perché non si è intervenuti visto il valore “sistemico” incredibile di questo gigante e dei giardini Margherita in generale?
Che rabbia e dispiacere provo! Anni di denunzie, articoli, appelli su investimenti mancati, sul depotenziamento dell’ufficio del verde, sulle esternalizzazione dei servizi, sui mancati controlli sulla correttezza delle potature ecc… per vedere che una media nevicata crea un disastro simile! Ma i nodi vengono sempre al pettine …
Il verde a Piacenza è stato e resta la Cenerentola degli investimenti comunali nonostante sia uno degli strumenti principe per combattere l’inquinamento cittadino, mitigare le temperature estive e dare qualità alla vita dei piacentini.
Non è ora cari piacentini di pretendere un cambiamento ?».




10 esercizi commerciali diventano “plastic free” grazie a un progetto Legambiente

Il progetto PLASTIC FREE PIACENZA si propone di sensibilizzare gli esercizi commerciali di Piacenza sulla riduzione graduale e successiva eliminazione della plastica monouso dalle attività, riconoscendo gli impegni già intrapresi.

Ridurre l’impronta ecologica di commercio e ristorazione è fondamentale per limitare le ricadute sulla collettività di un’economia che impiega moltissima energia, materie prime e processi industriali con scarso riguardo per gli effetti a lungo termine.

È necessario agire nell’immediato, in quanto il ritmo della produzione di rifiuti in Emilia Romagna, e soprattutto a Piacenza, è insostenibile, con una media pro capite di 2 kg di rifiuti solidi urbani al giorno (803 KG ALL’ANNO A TESTA NEL 2018).

I programmi politici sulla riduzione della plastica saranno probabilmente insufficienti per arginare il problema se non se ne metterà al bando la produzione della maggior parte, affrontando all’origine la compromissione del delicato equilibrio tra umanità e natura. L’impegno a ridurre l’utilizzo di plastica monouso non è puramente fine a sé stesso, bensì rappresenta il primo passo di un percorso verso una maggiore sostenibilità di vari settori del commercio e dell’economia in generale: ci auguriamo che con delle pratiche lavorative più ecologiche, l’uso di stoviglie biodegradabili o riutilizzabili, l’acquisto di prodotti senza imballaggi o l’eliminazione di alimenti monoporzione, ristoratori e commercianti riusciranno a trasmettere questa sensibilità anche ai cittadini privati e innescare altri cambiamenti nel vivere quotidiano di grande valore strategico.

Siamo comunque consapevoli delle difficoltà legate ad un cambiamento radicale nelle abitudini lavorative: per questo teniamo a sottolineare che si tratta di un progetto graduale con degli obiettivi ben precisi, che si svilupperà per ogni esercizio commerciale con impegni e tempistiche proporzionate alle loro possibilità.

IL PROGETTO PLASTIC FREE PIACENZA:

– 10 sono gli esercizi commerciali che hanno aderito ad oggi al progetto, nato da una sollecitazione del Bar Porta Galera di via Scalabrini .Il progetto è aperto a qualunque esercizio vorrà aderire e l’auspicio è quello di creare una rete di esercizi.

– Il progetto prevede un disciplinare al quale gli esercizi commerciali di ogni genere, supermercati, enti e realtà di vario tipo aderiscono per ridurre ed arrivare ad azzerare nel tempo l’uso della plastica nelle loro attività.

– Ogni esercizio ha scelto le pratiche positive idonee per la riduzione dell’uso dei materiale plastico nella loro attività e si è assunto un impegno pratico e specifico nel tempo. Il disciplinare è stato firmato come impegno.

– Ad ogni esercizio commerciale è stata consegnata una vetrofania del progetto da esporre in vetrina ed adesivi con gli impegni assunti per pubblicizzare al pubblico iniziativa , oltre a depliant per pubblicizzare il progetto presso i clienti.

– il progetto è realizzato in memoria di Gianfranco Anselmini (Gianansel) per il suo inarrestabile impegno a tutela dell’Ambiente)

Il progetto non è solo PLASTIC FREE ma segnala anche :

➢ ECO-ACCESSIBILITÀ degli esercizi a piedi o in bicicletta o con i mezzi pubblici

➢ ECO-VIVIBILITÀ – realizzazione di incontri tematici sulla Sostenibilità nel proprio esercizio (ad esempio seratea tema o eco-aperitivi) e chiusura delle porte per limitare lo spreco di riscaldamento/aria condizionata

➢ ECO-MENÙ – Scelta di prodotti stagionali e di filiera corta- possibilità di riempire la propria borraccia gratuitamente o ad un costo simbolico- nessuno snack imballato o a porzione monodose, bensì torte salate e dolci, biscotti sfusi,così come fornire all’ingrosso anche le salse e i condimenti

➢ ECO-QUARTIERE – Adozione di spazi pubblici vicino al locale

➢ ECO-SERVIZI- Luce nei corridoi e servizi con sensore a rilevatore di presenza, al fine di limitare gli sprechi di energia-adozione di alternative ecologiche anche per i servizi igienici,

come soffioni elettrici o rotoli stoffa rilavabili

Legambiente è sensibile alla riduzione della plastica attraverso suoi impegni già attivi come i progetti ECOFESTE E STOVIGLIOTECA, mettendo a disposizione delle varie feste popolari, sagre, feste private e grest 5 lavapiatti oltre a piatti e bicchieri di plastica dura lavabile per sostituire la plastica usa e getta.

Il progetto è in divenire, aperto a qualunque attività voglia aderire. Per informazioni è possibile contattare Legambiente al 0523.332666 legambientepc@gmail.com

oppure visionando il sito legambiente.piacenza.it/plasticfree

Gli esercizi che prendono parte a questa prima fase del progetto sono 10:

Luppoleria – Birreria di quartiere

Non utilizza cialde in plastica per il caffè. Utilizza contenitori biodegradabili per le ordinazioni d’asporto. Non utilizza sporte e sacchetti in plastica. Vende bevande alla spina.

Via Giulio Alberoni 10, Piacenza

Cedrolab – Art Lab Cafè

Riempie d’acqua le vostre bottiglie. Non utilizza cialde in plastica per il caffè. Utilizza contenitori biodegradabili per le ordinazioni d’asporto. Non utilizza piatti, posate, cannucce e bicchieri in plastica monouso. Non utilizza sporte e sacchetti in plastica. Serve acqua in brocca gratuita. Cede i prodotti in scadenza. Sceglie prevalentemente fornitori locali e frutta e verdura di stagione. Ristorante-cibo da asporto Via San Siro 10, Piacenza

Superfood Healty Food

Riempie d’acqua le vostre bottiglie. Utilizza contenitori biodegradabili per le ordinazioni d’asporto. Non utilizza piatti, posate, cannucce e bicchieri in plastica monouso. Non utilizza sporte e sacchetti in plastica. Serve acqua in lattina. Sceglie prevalentemente fornitori locali. Cibo da asporto-Via San Siro 12, Piacenza

Food Love Vegano

Riempie d’acqua le vostre bottiglie. Non utilizza cialde in plastica per il caffè. Utilizza contenitori biodegradabili per le ordinazioni d’asporto. Non utilizza piatti, posate, cannucce e bicchieri in plastica monouso. Non utilizza sporte e sacchetti in plastica. Serve acqua solo in bottiglie di vetro. Sceglie prevalentemente fornitori locali.

Ristorante-Via Cesare Calciati 4, Piacenza

Bar Porta Galera

Non utilizza cialde in plastica per il caffè. Utilizza contenitori biodegradabili per le ordinazioni d’asporto. Non utilizza piatti, posate, cannucce e bicchieri in plastica monouso. Serve acqua solo in lattine. Cede i prodotti in scadenza. Sceglie prevalentemente fornitori locali. Via Gianbattista Scalabrini 102, Piacenza

Caffè del Tarocco

Non utilizza cialde in plastica per il caffè. Non utilizza sporte e sacchetti in plastica. Serve acqua in brocca. Via Chiapponi 16, Piacenza

Il PAbbino

Riempie d’acqua le vostre bottiglie. Non utilizza cialde in plastica per il caffè. Utilizza contenitori biodegradabili per le ordinazioni d’asporto. Non utilizza piatti, posate, cannucce e bicchieri in plastica monouso. Non utilizza sporte e sacchetti in plastica. Vende bevande alla spina. Cede i prodotti in scadenza. Sceglie prevalentemente fornitori locali.

Ristorante – Via Vittorio Veneto 42C, Piacenza

Il Panino Gourmet

Riempie d’acqua le vostre bottiglie. Utilizza contenitori biodegradabili per le ordinazioni d’asporto. Non utilizza piatti, posate, cannucce e bicchieri in plastica

monouso. Non utilizza sporte e sacchetti in plastica. Serve acqua solo in bottiglie di vetro. Sceglie prevalentemente fornitori locali. Paninoteca-Via San Donnino 30, Piacenza.

Fala’Feel Piacenza

Riempie d’acqua le vostre bottiglie. Utilizza contenitori biodegradabili per le ordinazioni d’asporto. Non utilizza sporte e sacchetti in plastica. Serve acqua in brocca gratuita. Serve acqua solo in bottiglie di vetro. Sceglie prevalentemente fornitori locali. Ristorante-Via Francesco Saverio Bianchi 56, Piacenza

Bar Panta Rei di Martino e Gianni

Riempie d’acqua le vostre bottiglie. Non utilizza cialde in plastica per il caffè. Utilizza contenitori biodegradabili per le ordinazioni d’asporto. Non utilizza piatti, posate, cannucce e bicchieri in plastica monouso. Non utilizza sporte e sacchetti in plastica. Sceglie prevalentemente fornitori locali. Via Gian Domenico Romagnosi 70, Piacenza

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Il Comitato Due Piazze e la catena umana attorno Piazza Cittadella: “No parcheggi”

Sardine prima delle Sardine, verrebbe da dire. Il Comitato Due Piazze in particolare tiene a Piazza Cittadella e Piazza Casali, luoghi che secondo i promotori vanno valorizzati, non demoliti alla ricerca di qualche entrata maggiore per le casse comunali derivanti da parcheggi.

“Sabato 30 novembre alle ore 11 si terrà in piazza Cittadella una catena umana intorno all’ex autostazione e ai suoi alberi – ricordano –, per chiedere che la piazza venga valorizzata come piazza storica, che quindi non sia trasformata nel coperchio rialzato di un parcheggio sotterraneo che – fra l’altro – renderebbe impossibile qualunque futura pedonalizzazione della zona.

Come più volte è stato ricordato, la soluzione ai problemi della mobilità urbana e dei parcheggi può essere trovata mediante altri interventi, grazie alla disponibilità delle aree militari, che ai tempi della prima progettazione non erano disponibili.

Ciò, unitamente a parcheggi scambiatori – con navette frequenti – oltre le Mura Farnesiane, consentirebbe un sistema di mobilità più sostenibile in linea con i modelli già da tempo praticati nelle più avanzate città europee.

Inoltre sia l’ex autostazione, che potrebbe avere svariati utilizzi al servizio della città (sala esposizioni, ufficio informazioni turistiche e altro), sia gli alberi circostanti, preziosa isola verde del centro storico, dovrebbero essere tutelati per l’utilità pubblica che già hanno (gli alberi) e che potrebbero avere (l’ex autostazione).

L’ex autostazione è un’opera del 1955 dell’architetto piacentino Carlo Felice Cattadori, come il vicino Mercato Rionale coperto, costruito un anno prima.

Sarebbe molto ragionevole valorizzarli, anziché abbatterli, come è già avvenuto in molte altre città italiane ed europee. Copiare non è reato !

I sedici grandi alberi che circondano su tre lati l’autostazione oltre ad essere semplicemente belli e maestosi, producono ombra e ossigeno, di cui la città non risulta essere satura…” 

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Prosegue la raccolta firme di Legambiente per salvare gli spazi verdi piacentini

Al Preziosissimo Sangue è stato posto il primo mattone, in senso metaforico ovviamente, affinchè si possa fare massa critica e salvare gli orti di via Campesio e il campetto di via Morigi, aree verdi che rischiano di lasciare il posto a superfici commerciali, in base agli accordi operativi proposti al Comune.

Una raccolta firme, va detto, che non hanno valore legale, ma utili a porre l’attenzione su un tema, quello della cementificazione selvaggia, che sta colpendo Piacenza da diverso tempo ormai. Le due aree dell’ex Camuzzi sono interessate da una proposta che porterebbe alla costruzione di ben 5 supermercati, per un totale di 16 mila metri quadrati all’interno di una lottizzazione di ben 100 mila metri quadrati.

I sindacati, da parte loro, hanno già sottolineato come questi poli del commercio non gioverebbero all’occupazione piacentina, già congestionata e in crisi nel settore del piccolo commercio. Nonostante questo, sono stati chiesti ulteriori 4 mila metri quadrati per  un progetto urbanistico della Bassanetti&c., società di Monticelli che ha presentato in Comune una richiesta di intervento  alla Veggioletta.

Sul tema si è espressa anche Confedilizia, organizzazione storica dei proprietari di casa contraria all’insediamento di nuovi supermercati, che a quanto affermano sia solo “un espediente per aumentare gli oneri di costruzione piuttosto che per lo scopo addotto (perché comunque si arriva a buoi già scappati dato che oggi nessuno più costruisce)”.

LE RICHIESTE

Nel testo della raccolta firme, indirizzato a sindaco, giunta e consiglieri, si legge: “considerato che le aree verdi rimaste, soprattutto all’interno del perimetro urbano, e soprattutto a ridosso del centro storico, diventano sempre più preziose e irrinunciabili, sia in funzione della qualità dell’aria che dei residui
spazi ecologici, che del benessere psico-fisico dei cittadini, chiediamo la moratoria degli accordi operativi proposti all’amministrazione comunale fino all’approvazione del nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale), da avviare entro il 2020, consentendo in tal modo, una più oculata analisi e pianificazione di interventi urbanistici che altrimenti potrebbero determinare effetti irrimediabili per il futuro di Piacenza”.  

In secondo luogo, come anticipato, “la tutela degli spazi verdi urbani ancora esistenti, e in particolar modo l’area cosidetta degli ex orti di Via Campesio e il campo fra via Morigi e Via 24 Maggio, per la stroardinaria valenza ambientale, ecologica e testimoniale che rappresentano”.

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Legambiente, torna “Puliamo il mondo”, per ricordare l’importanza dei piccoli gesti

Sono tante le iniziative che si stanno susseguendo per creare una certa consapevolezza sulle tematiche ambientali, sulla scia anche dei recenti avvenimenti nel mondo, da Fridays for Future al vertice ONU sul clima.

Piacenza fa la sua parte con la 27° edizione di “Puliamo il mondo”, un’iniziativa che da anni si propone di sensibilizzare i ragazzini su tematiche ambientali quali, ad esempio, lo smaltimento dei rifiuti. Ma soprattutto di arrivare, entro il 2020, a “rifiuti zero”, grazie alla diminuzione di produzione di rifiuti. 

Saranno infatti le scuole protagoniste, per un totale di circa 800 alunni: a Piacenza Calvino, Faustini, Caduti sul Lavoro, Don Minzoni, De Gasperi, 2 Giugno, S.Antonio, tutte unite perchè, come sottolineano gli stessi organizzatori, “2kg di rifiuti a testa ogni giorno rappresenta un dato agghiacciante. La rifuzione della produzione di rifiuti resta uno dei nostri punti su cui intervenire”. Legambiente, promotrice dell’iniziativa, è stata infatti recentemente impegnata nella pulizia del fiume Po con “Un Po per tutti”, i cui oltre 150 persone si sono prodigati per pulire gli argini di uno dei fiumi di cui tanto ci vantiamo.

A “Puliamo il mondo” aderiscono i comuni di Piacenza, Agazzano, Bobbio, Castel San Giovanni, Gazzola, Podenzano, Rivergaro, Rottofreno, Sarmato e Monticelli.

Le rivendicazioni di Legambiente sui rifiuti si estendono anche all’inceneritore, che secondo i membri “è un impianto per bruciare rifiuti speciali provenienti non solo dalla Regione, ma da tutta Italia. E’ un rischio mantenerlo attivo”.

In secondo luogo alla raccolta differenziata, che pur considerando che in Provincia nel 2018 si assesta a una percentuale del 70% circa, con punte in 7 comuni dell’ 80%. Ma non basta, “L’obiettivo è raggiungere la quota complessiva del 73% fissato dalla Regione per il 2020”.

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Liceo Gioia, Legambiente e il Giretto d’Italia, oltre 4 mila ciclisti presenti contro i 6 mila del 2018

Più di 4 mila ciclisti (esattamente 4703) hanno scelto la bicicletta per recarsi sul luogo di lavoro, recandosi prima ai check point stabiliti da Legambiente per il suo Giretto d’Italia, che aveva visto Piacenza vincitrice nelle due passate edizioni (2017, 2018). Quest’anno a contendere la “maglia rosa” erano 25 città, da nord a sud Italia, con una prevalenza a Nord.

Dalle 7.30 alle 9.30 i volontari di Legambiente Piacenza hanno accolto i ciclisti, sempre più numerosi nella nostra città e sempre più giovani. Prova ne è la collaborazione del Liceo Gioia, presente con una propria delegazione. La classe 5C Scientifico ha collaborato come di consueto all’iniziativa. Si è divisa in gruppi, distribuiti in varie parti della città, con l’obiettivo di contare le biciclette in transito nei punti scelti: Barriera Milano, Barriera Torino, la stazione e il Liceo Gioia.

I dati raccolti verranno utilizzati a scopo statistico. Quest’anno il freddo ed il maltempo hanno influito sul numero di bici in circolo: solo 4703 in due ore, rispetto alle 6400 del 2018. Alcuni gruppi hanno svolto l’indagine all’interno della scuola per verificare l’uso della bicicletta da parte degli studenti delle varie classi del Liceo.

Le domande, poste a tutti i ragazzi e le ragazze, hanno tenuto conto del luogo di residenza e i dati raccolti stabiliranno qual è la classe che, in proporzione al numero di studenti residenti nel Comune, utilizza in misura maggiore la bici per raggiungere la scuola. 

ITALIA A PEDALE: SEMPRE PIÙ BICI VENDUTE, GRAZIE ANCHE AL TRAINO DELLE E-BIKE

I dati Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) per Il Sole 24 Ore confermano un fenomeno in crescita in Italia. Lo scorso anno quasi 1 milione di biciclette sono state vendute, 2 milioni e mezzo i pezzi prodotti. E il fenomeno del momento è l’ e-bike, la bici “comoda”, che mantiene una crescita costante del 16%, per un totale di 173 mila bici.

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Piacenza punta alla terza “maglia rosa” del Giretto d’Italia, tutti in sella!

Un diminutivo in grado di coinvolgere tantissime città. Il Giretto d’Italia torna nella nostra città per promuovere uno stile di vita sano e soprattutto a bassissimo impatto ambientale.

Si tratta di una delle iniziative della Settimana Europea della Mobilità, che decreterà la maglia rosa della mobilità attiva e sostenibile. L’iniziativa è promossa a livello nazionale da Legambiente e VeloLove in collaborazione con Euromobility, l’associazione italiana dei mobility manager, col contributo di CNH Industrial.

A Piacenza invece i sostenitori sono, oltre alla stessa Legambiente, CEAS Infoambiente, AUSL, FIMP, Liceo Gioia, Liceo Respighi in collaborazione con Fiab Amolabici, Velolento ed Energetica, tre associazioni che promuovono l’uso della bicicletta.

Sono iscritte alla competizione 25 città, in prevalenza al nord Italia (uniche eccezioni Lecce Palermo e Napoli).

L’IMPORTANZA DELLA BICI IN CITTA’

L’iniziativa ha un valore simbolico, ma la sua importanza permette di riflettere sull’uso che facciamo delle nostre bici, quanto possano farci bene e quanto siano in talune città preferibili anche alle macchine: a Piacenza la distanza dalle zone centrali alla “periferia” è inferiore ai 7,5 km circa, ed è percorribile in 20 – 30 minuti. Il che considerando andata e ritorno, fa più di mezz’ora di bici al giorno, non male come allenamento quotidiano.  

Chiaramente il discorso non vale in tutti i casi, ma si tratta di quelle buon pratiche da mettere in atto per fare del bene a noi e all’ambiente. Piacenza nella competizione è già risultata vincitrice nel 2017 e 2018, la tripletta sarebbe un grande risultato.

COME PARTECIPARE

Dalle 7.30 del mattino alle 9.30 verranno monitorati i passaggi in bicicletta tramite appositi check point sparsi in città: barriera Genova, barriera Torino, piazzale Libertà, barriera Milano, Stazione e polo scolastico di via Nasolini.

FA BENE A TUTTO IL CORPO E NON SOLO

Da altre ricerche pubblicate sul Journal of Applied Physiology emerge che dopo solo due settimane di allenamenti in bici a giorni alterni aumenta la capacità del ciclista di bruciare grassi del 36%.

I ricercatori della Facoltà di medicina dell’Università di Stanford hanno evidenziato che pedalare 20-30 minuti al giorno aiuta coloro che soffrono di insonnia ad addormentarsi nella metà del tempo e aumenta di circa un’ora il sonno.

Secondo Federconsumatori il costo operativo annuale in Italia dell’automobile sarebbe di 7.073€/anno, contro il costo operativo annuale di una bicicletta che è pari a 277 euro: andare in bici costa 26 volte meno. 

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Piacenza ed i suoi corsi d’acqua in un nuovo progetto di Legambiente

Piacenza ed i suoi corsi d’acqua, che tanto i piacentini amano e apprezzano. Questo il succo del nuovo progetto di Legambiente sostenuto da Coop Alleanza 3.0 “L’ORO BLU PIACE: PIACENZA ED I SUOI CORSI D’ACQUA”. Tra i partener si riscontrano  Fiab Amolabici, Fipsas, No tube, Energetica, Arti e Pensieri ed il Parco del Trebbia.
Il progetto è dedicato a livello nazionale al tema dell’Acqua e declinato alle vertenze sui singoli territori. Per quello piacentino si parlerà delle bellezze e delle emergenze, così come della semplice ma importante conoscenza e consapevolezza dell’importanza di tutelare una risorsa limitata quanto vitale, oggi più che mai vista l’assenza di neve e piogge che influenzeranno sicuramente già dai prossimi mesi sia l’agricoltura locale che l’uso domestico.
Il primo appuntamento si è già tenuto con una biciclettata grazie alla collaborazione di Fiab Amolabici.
I prossimi appuntamenti, aperti a tutti e gratuiti sono due incontri serali presso la sede del Parco del Trebbia giovedi 21 marzo e giovedi 28 marzo alle ore 21.00
In questi due incontri vi parleremo dei corsi d’acqua Piacentini, dai nostri selvaggi torrenti di montagna alle foci di Trebbia e Nure, per arrivare al bellissimo ma dimenticato fiume Po, tutti corsi d’acqua purtroppo minacciati da attività antropiche impattanti che ne mettono a rischio la biodiversità.
Altre INFO sul progetto sostenuto da Coop Alleanza3.0: https://www.coopalleanza3-0.it/cooperativa/comunita/iosi/piacenza.html

IL PROGRAMMA

21 marzo
“Acque azzurre, acque chiare: dalla montagna al Po, i torrenti piacentini”

ore 21 presso la sede del parco del Trebbia (via dell’Aguzzafame – Camposanto vecchio di Borgotrebbia)

Intervengono:

– I torrenti minori, un patrimonio unico – FIPSAS Claudio Ghelfi

– Trebbia e Nure: tra naturalità ed inter­vento antropico – NO TUBE Fabrizio Binelli

– L’alluvione del Nure e la gestione del territorio – LEGAMBI­ENTE Giuseppe Castelnuovo

(locandina allegata)

seguiranno poi

28 marzo
“I piacentini e il loro grande fiume Po”

ore 21 presso la sede del parco del Trebbia (via dell’Aguzzafame – Camposanto vecchio di Borgotrebbia)

Intervengono:

-Il Po ricorda: un progetto per ravvici­nare Piacenza al suo fiume – ARTI E PENS­IERI Micaela Bertuzzi

-Inquinamento nel fi­ume e impatti antrop­ici – LEGAMBIENTE Laura Chiappa

-Turismo lento, le vie ciclabili e la na­vigazione fluviale LEGAMBIENTE Giuseppe Castelnuovo

13 aprile
organizzeremo una attività di pulizia sul Torrente Arda “Puliamo l’Arda”
Ore 9.30 ritrovo c/o Torrente Arda.

Spiegazione dell’ecosistema fluviale da parte dei volontari di Legambiente e pulizia 

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La marcia di 4000 studenti per il futuro del clima

La scuola piacentina si è fermata questa mattina per Fridays for Future, la marcia globale per il clima indetta a livello globale nel segno di Greta, l’attivista svedese 15enne che ogni venerdì marina la scuola per protesta nei confronti dei grandi del pianeta, perchè facciano qualcosa nei confronti di un clima sempre più pazzo.

Già dalle 8.30 davanti al Liceo Respighi un’ondata di studenti e professori si è riversata in attesa dell’inizio della marcia, cominciata poco dopo le 9 e coordinata da Legambiente. 4000 i presenti, stando ai dati della Questura. Il corteo, mossosi dal Liceo Respighi, ha percorso Corso Vittorio Emanuele, arrivando fino in Piazza Cavalli e proseguendo fino via Cavour e dirigendosi infine in via Maculani.

Luca Casana, tra gli organizzatori della manifestazione, ha espresso tutta la sua soddisfazione nel vedere tanti studenti e professori assieme per una buona causa. “Una manifestazione  così colorata e piena di grandi ideali era da molto che non si vedeva a Piacenza, siamo onorati, speriamo che possa proseguire anche in futuro. L’obiettivo è sensibilizzare le istituzioni perchè si impegnino sin da subito a tenere fede all’accordo di Parigi, per limitare le emissioni e perchè si impegnino a tenere la temperatura globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi rispetto all’era pre industriale, altrimenti il futuro si prospetta tragico, per tutta la popolazione mondiale”. Camilla, assieme alla sua classe ha scritto una lettera alle istituzioni locali, in cui sottolinea come esse siano “parte del problema” e “veri e propri fossili viventi. I nostri polmoni sono già malandati, la sicurezza che tanto invocate passa a noi attraverso la pioggia, l’unica in grado di ripulire l’aria che vi ostinate ad inquinare […] Più merci chiamano maggiori quantità di energia, che si trasforma da una forma in un’altra, causando un aumento di entropia. Il nostro vero obiettivo non sarà trovare un posto di lavoro a Piacenza, ma lavorare sin da ora perchè Piacenza sia un luogo dove valga la pena trovare posto”. 

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Logistica. Legambiente risponde ai consiglieri di maggioranza: “il no dei cittadini da molto fastidio”

Il botta e risposta fra amministratori ed ambientalisti si arricchisce di un nuovo, ennesimo capitolo. Legambiente infatti replica al comunicato dei capogruppo di maggioranza nel consiglio comunale di Piacenza, che abbiamo pubblicato ieri e con il quale gli esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega accusavano l’associazione di “manipolare i dati per creare allarmismo”. Ecco il testo integrale.

«L’attacco da parte dei tre capigruppo in Consiglio Comunale di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega contro Legambiente non meriterebbe commento alcuno. Comprendiamo infatti benissimo la loro necessità di discesa in campo quali difensori d’ufficio dell’Assessora Opizzi e delle sue dichiarazioni sul tema logistica.

Non possiamo però tacere di fronte alle ennesime imprecisioni contenute nelle dichiarazioni dei tre politici e soprattutto di fronte alle accuse strumentali che ci vengono mosse di partigianeria con questa o quell’area politica.

Per prima cosa apprendiamo solo ora, dal comunicato, che l’Assessora Opizzi nei 1,173 milioni di mq. di logistica comprendeva esclusivamente la superficie coperta dei capannoni. Precisazione doverosa, considerato che mai prima era stato specificato, ma stupefacente resta il fatto che per l’assessore il polo logistico si misuri solo con la superfice coperta dai capannoni, come se il resto, aree di servizio, parcheggi, strade, non esistessero o non fossero funzionali alla stessa attività produttiva, come da sempre le norme urbanistiche stabiliscono. Aggiungiamo inoltre che questo dato non corrisponde neanche con quanto rappresentato dall’Istituto Trasporti e Logistica ITL, di cui il comune è socio, nella sua più recente presentazione [2018], laddove informa che la superficie totale edificata  [escludendo quindi tutti i parcheggi, le strade ecc.] si estende per oltre 1,4 milioni, ben lontani dal chirurgico 1,173 milioni dichiarato. Ai quali vanno aggiunte le superfici del recente completamento dell’area AP3 (Prologis) e dell’area Granella AP6. Numeri che, come abbiamo detto, non dipendono da una fantasiosa interpretazione di Legambiente, ma derivano da documenti ufficiali .

Quindi, cari signori, è accertato che non manipoliamo proprio nulla. Infatti come è possibile ignorare che l’impermeabilizzazione di un’area non è determinata  solo dai capannoni ma anche dai piazzali di servizio, dai parcheggi, dalle strade di accesso ecc.? E che l’area complessiva del Polo Logistico si attesti intorno ai 2,7 milioni di mq. da noi dichiarati?  A questo proposito  vi invitiamo a chiedere agli architetti che si sono succeduti nella  vigente pianificazione  “che ne sanno di più di Legambiente”, giusto per conferma.

Risibile poi l’accusa di essere uno “sparuto gruppo” benevolo con la vecchia Amministrazione e ora famelici belve contro l’attuale. In primis, perché “sparuto” evidentemente non siamo, visto il nervosismo che la nostra civile protesta ha scatenato nella sala Consigliare e in secondo luogo perché tutta questa benevolenza la vecchia Amministrazione Dosi non credo se la ricordi.

A beneficio dei nostri distratti accusatori, basta ricordare gli innumerevoli sit-in pubblici, la partecipata marcia per l’Aria del 30 aprile 2016, ma soprattutto l’articolo apparso su Libertà il 6 febbraio 2017 dal titolo “Legambiente: il POC si mangia 5 milioni di mq di terreno libero”, la replica – il giorno successivo – dell’allora Amministrazione, il precedente comunicato stampa di Legambiente Regionale del 14 gennaio 2017 laddove si diceva “NO al nuovo colosso logistico a Piacenza” e per ultimo l’articolo apparso sempre su Libertà in occasione del Consiglio Comunale che discusse delle linee guida al POC, proprio citato dai nostri accusatori, dal titolo eloquente: “Logistica, diciamo no a investimenti e lavoro? Critiche bipartisan alla contrarietà di Legambiente”! E’ chiaro quindi che noi non siamo mai stati né indulgenti, né zitti, cari consiglieri, a differenza di chi faceva invece squadra per accogliere nuove “opportunità”….

Sull’area ex-Mandelli i nostri tre politici dimostrano invece di non aver letto bene il nostro comunicato. La nostra critica è rivolta alla approvazione dell’ultima  variante, che certo non può essere addebitata ad altri, e non tanto sulla storia dell’area che ben conosciamo.

Per quanto riguarda le manifestazioni di interesse per 1,3 milioni di nuova logistica, sappiamo bene che non era obbligatorio approvarle ed è proprio per questo che “abbiamo fatto  rumore” ORA, che si può ancora dire di no, per evitare di sentirci accusare di non aver fatto “osservazioni” a tempo debito, come qualche zelante consigliere ha recentemente, anche lui improvvidamente, dichiarato.

Ma voi avete ancora la possibilità di smentirci! Nei fatti prima ancora che nelle parole! Proponete una revisione agli strumenti urbanistici ora e dimostrateci che anche voi siete per il NO a nuova logistica – né 1,3 milioni di mq, né 700.000 mq – come vi stanno chiedendo i Piacentini che hanno firmato la petizione. Saremo disponibili a plaudire alla vostra eventuale saggia decisione.

Quindi cari politici, per cortesia, non accusate Legambiente di manipolare e/o parteggiare per qualcuno. Accettate invece il confronto, anche se diretto e a volte aspro. Se poi non vorrete più confrontarvi come dichiarate, beh ce ne faremo una ragione, ma non per questo staremo zitti! Non lo abbiamo fatto in passato e non lo faremo certo ora».