Centinaia di maestri a rischio licenziamento. Una situazione assurda secondo il sindacato Gilda

La recente decisione dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato finalizzata al licenziamento di decine docenti  della scuola primaria, costituisce l’ennesima sconfitta della politica scolastica del Governo.

Lo sostiene con forza la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza dopo la decisione di rigettare i ricorsi dei maestri diplomati magistrali ante 2001, che nel frattempo erano stati assunti già immessi in ruolo. La Gilda ritiene che il ministero dell’Istruzione debba con urgenza pronunciarsi sull’intera situazione, assumendosi la responsabilità politica di indicare soluzioni eque e definitive. La decisione del supremo consesso della giustizia amministrativa contraddice clamorosamente le numerose sentenze precedenti dello stesso Consiglio di Stato. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Piacenza e Parma a tal fine ricorda: “In ogni caso, nei prossimi mesi, numerosi insegnanti di scuola primaria perderanno il ruolo e assumeranno incarichi di supplenza rischiando poi di essere licenziati definitivamente al compimento dei 36 mesi, in base all’assurda previsione della cosiddetta legge della Buona Scuola voluta dal Pd”- continua Pizzo- “la politica  con cattiveria tace, non sono previsti i concorsi ai quali i diplomati magistrali potrebbero legittimamente partecipare, né una fase transitoria”, conclude, “tra poco si dovrà votare vogliamo vedere che proposte hanno i vari esponenti e che impegni saranno in grado di prendere”




Amazon dovrà reintegrare una lavoratrice ingiustamente licenziata

Amazon continua a rimanere al centro dell’attenzione mediatica dopo il clamoroso sciopero del black Friday. E’ di oggi la notizia che una lavoratrice licenziata da Amazon nel marzo scorso è stata reintegrata a seguito della sentenza pronunciata lo scorso 29 novembre dal giudice del lavoro Paola Di Rienzo del Tribunale di Milano.

Il magistrato ha condannato Amazon a reintegrare sul posto di lavoro la lavoratrice-madre 47enne licenziata dalla sede piacentina del colosso dell’e-commerce di Jeff Bezos.

Era una sentenza molto attesa dentro e fuori i cancelli dell’hub di Amazon a Castel San Giovanni. Ora ci vorranno i canonici sessanta giorni per il deposito delle motivazioni ma nel frattempo è stato disposto l’annullamento del licenziamento, la reintegra nel proprio posto di lavoro ed il pagamento delle spese legali, oltre alle mensilità arretrate di stipendio che Amazon dovrà corrispondere alla lavoratrice che è  assistita dalla Filcams Cgil di Piacenza attraverso l’avvocato Boris Infantino del Foro di Piacenza.

Fiorenzo Molinari, segretario Filcams Piacenza,  commenta la pronuncia del tribunale con soddisfazione: «A marzo scorso è arrivata da noi in lacrime – ricorda– perché voleva andare a chiedere spiegazioni ad Amazon per la lettera di licenziamento ma arrivata ai tornelli il suo badge non funzionava più. Ha suonato al citofono, e anche qui nessuna risposta. E’ arrivata da noi in lacrime, ma oggi quando le abbiamo comunicato che la sentenza favorevole era decisamente di un altro umore. La lavoratrice quasi non ci credeva. In realtà, credo che questa vittoria di Davide contro Golia sia un messaggio di speranza per i tanti lavoratori che in questo periodo in particolare, stanno combattendo battaglie di dignità più grandi di quanto immaginiamo. Nel sindacato troveranno sempre un soggetto che li aiuta per affermare i loro diritti, spesso ignorati dagli algoritmi che, oggi come mai, vanno inseriti a pieno titolo nel piano della contrattazione tra le parti sociali».

Assunta in Amazon a Castel San Giovanni nel 2015 era stata licenziata dopo due anni. Motivo: superamento periodo di comporto.