Gioia Web Radio e Radio Shock: una nuova puntata insieme per parlare di musica e di emozioni

“La musica riguarda tutti, perché da sempre riguarda l’uomo”. La frase, che nella sua semplicità contiene una straordinaria saggezza, arriva da Alberto, redattore di Radio Shock, la radio che fa capo al Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL di Piacenza, attiva da anni sul territorio con le sue interviste surreali, e proprio per questo profondamente vere.

Dallo scorso anno, Radio Shock e Gioia Web Radio, la radio studentesca del liceo Gioia, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione, firmato rispettivamente dal Direttore Luca Baldino e dal Preside Mario Magnelli. Il progetto prevede una serie di trasmissioni co-prodotte dagli utenti del servizio psichiatrico e dagli studenti, speaker e tecnici, con finalità socio-riabilitativa, miglioramento delle capacità espressive e personali, sviluppo di competenze linguistico-radiofoniche e di lotta allo stigma. La verità è che in questi incontri ci si diverte – è proprio il caso di dirlo! – da matti.

Ci si diverte perché durante le sedute di registrazione i ruoli si mescolano e si invertono, perché si sa da dove si parte e mai dove si arriva. E come nella vita, a volte si procede tutti insieme nel ragionamento, mentre altre ognuno va per la sua strada, senza ascoltare il prossimo e le sue opinioni. Tra le tante competenze che la radio trasmette, c’è proprio la capacità di saper ascoltare, di aspettare il proprio turno, di rispondere a proposito. Se poi non succede, ci si fa una bella risata. Ma l’obiettivo è chiaro. Nella società dell’immagine, la radio vuole dare corpo alla voce. Insegna a parlare dietro a un microfono, a dominare l’ansia, la timidezza e il senso di inadeguatezza, che ci rendono tutti uguali. Questa sì che è una forma di lotta allo stigma spogliata da ogni retorica.

La puntata appena registrata sarà disponibile sul sito www.gioiawebradio.it non appena ultimata la post produzione e chiunque potrà ascoltarla e condividerla, farla circolare. Si parla di musica, di San Remo, dei valori incarnati dai cantanti. De gustibus, come si dice, non si discute… Ma quel che conta davvero è la naturalezza con cui si svolgono gli incontri tra gli studenti del liceo che partecipano al progetto della radio, coordinata dalla prof.ssa Michela Vignola, e gli utenti del servizio psichiatrico. Marco Martinelli, direttore di Radio Shock, che ha accompagnato i suoi “ragazzi” nella sede di Gioia Web Radio, si è detto soddisfatto e quasi sorpreso della tranquillità con cui Pasquale, Maria Teresa e Alberto hanno indossato le cuffie e raccontato davanti al microfono le loro passioni musicali. I capelli blu della Berté, il coraggio di Mahmood e la nostalgia per la discodance degli anni che furono.

Come dicono i ragazzi di Gioia Web Radio, “Stay Tuned”. La puntata sta per arrivare e il progetto continuerà a vivere a farsi strada, grazie all’impegno e alla volontà di tutte le forze in campo.




Studentessa del Gioia e del Nicolini vince prestigioso premio al pianoforte

Elena Soresi, classe 2000, studentessa del Liceo Gioia e del Conservatorio Nicolini è stata premiata nei giorni scorsi con un prestigioso primo premio nella sua categoria (dai 17 ai 19 anni) al Concorso Nazionale “Musicarte” di Ozegna, in provincia di Torino. Con il suo pianoforte, ha eseguito la Polacca in do minore di Chopin opera 40 numero 2 e una Ballata di Barber, sbaragliando un’agguerrita concorrenza di musicisti provenienti da tutta Italia.

Viso d’angelo e tempra d’acciaio, Elena frequenta la classe di Pianoforte di Paola Del Giudice: iscritta al secondo anno di accesso al triennio, sta preparando l’esame di ammissione agli ultimi tre anni del corso di studi, equiparato a un titolo universitario. Al pianoforte si è seduta per la prima volte a nove anni, e da quella tastiera non si è più staccata.

La passione per la musica non l’ha mai abbandonata, ma anche tra i banchi di scuola le soddisfazioni non sono mancate: “Frequento il quinto anno al liceo linguistico del Gioia, un percorso che mi ha dato tanto sotto il profilo personale e culturale: sapere bene le lingue e avere una mentalità aperta e ricettiva oggi è fondamentale anche per chi si avvia alla carriera concertistica, e consente di fruire al meglio di tutte le possibilità di formazione internazionale.”

Tra il 2017 e il 2018, Elena Soresi ha partecipato a importanti Master Class a Bruxelles e a Parigi: esperienze che ha definito straordinarie, anche in virtù della possibilità di confronto con ragazzi di tutti i Paesi che condividono la sua stessa passione per le sette note e la necessità di dire qualche no alle uscite con gli amici, specialmente nel week end, quando le ragioni della musica prevalgono sulla vita sociale. “Non vuol dire che non esco mai” precisa la giovane pianista “ma se devo preparare master class, concerti, concorsi o esami, la concentrazione è tutta rivolta alla musica.”

E’ difficile gestire studio e musica? “Ci vogliono sicuramente tanta organizzazione, la capacità di reggere l’impegno e la volontà di ritagliarsi comunque del tempo libero. “Gli insegnanti del liceo Gioia mi hanno sempre supportata e valorizzata molto. Usufruendo della convenzione con il Conservatorio Nicolini, posso contare su 60 ore di assenze giustificate all’anno, anche se io ho sempre cercato di non abusarne. A scuola mi sono esibita al pianoforte in occasione della Giornata della Memoria e in alcuni appuntamenti del Caffè Letterario, ed è stato bello unire questi due aspetti così centrali nella mia vita. Ho anche ricevuto due borse di studio dal Gioia, segno che i miei sforzi sono stati riconosciuti”.

Tante le esperienze significative raccolte a soli 18 anni, come una Master class dedicata al pianoforte storico presente al Nicolini e le esibizioni allo Spazio Dante e al Museo Glauco Lombardi di Parma, che ospita un “fortepiano” appartenuto a Maria Luigia d’Austria e che Elena ha avuto la possibilità di suonare con brani di Clementi.

E il futuro? Come tante coetanee alle prese con l’Esame di Stato e la scelta universitaria, Elena si dichiara ancora indecisa. “Sicuramente proseguirò il mio percorso musicale, ma sto valutando di intraprendere anche uno studio in ambito scientifico, se non proprio medicina, qualcosa che riguardi ad esempio le  biotecnologie: sto già seguendo un corso di approfondimento, a scuola, per gli studenti che intendono approcciarsi ai test d’ingresso nelle facoltà scientifiche e sono molto motivata”.

Non ci sono ostacoli per chi al talento unisce entusiasmo e volontà.

 




Sabato Open day al Gioia

Sabato   27 ottobre  dalle ore 15 alle ore 18  presso il Liceo Gioia di Piacenza  si terrà il primo appuntamento di   Open Day “ La  Scuola in digitale”   con presentazione dei corsi di studio   e dei   Laboratori didattici multimediali tenuti dagli studenti del Liceo




Al Liceo Gioia lo scientifico sperimentale “mette al bando” i cellulari

Le scuole di Piacenza sono sempre più libere dai telefonini. Nei giorni scorsi è balzata agli onori della cronaca la scelta del liceo privato San Benedetto di far riporre agli studenti i cellulari dentro apposite tasche che schermano gli apparati, impedendone l’utilizzo durante le lezioni. Queste custodie vengono poi sbloccate all’uscita da scuola. Proprio stamattina il sistema che si chiama Yondr ha fatto il suo debutto al San Benedetto. Alcuni ragazzi hanno raccontato di essersi trovati spiazzati dall’iniziativa, ma in generale l’hanno accettata senza troppe proteste e c’è chi – come una studentessa quindicenne-  si è detto sollevato perché “così i compagni non faranno più foto”.

In realtà ci sono anche numerose altre scuole statali che hanno adottato soluzioni similari seppure meno tecnologiche e senza suscitare tanto clamore.

Al Liceo Gioia ad esempio tutte le classi del liceo scientifico sperimentale (le cosiddette flipped classroms) hanno da questa mattina una sorta di mensola deposito dove gli studenti devono lasciare il cellulare ad inizio lezione.

Una novità che i ragazzi forse non si aspettavano e che ha suscitato anche qualche malumore, come è normale che sia per una generazione che fatica a sopravvivere anche soli pochi minuti senza stringere uno smartphone fra le mani.

Peraltro le flipped class del Gioia sono un esperimento all’avanguardia in Italia, tutto basato sulla tecnologia, sulla rete e sull’uso costante, sia in aula sia a casa, dei computer attraverso i quali gli studenti scaricano ed ascoltano le lezioni precedentemente registrate dai professori.

I docenti devono aver giustamente pensato la tecnologia presente in aula era sufficiente … anche senza i cellulari.