Commercio abusivo, ipotesi multa “educativa” per chi acquista
Una delle idee al vaglio dell’amministrazione per combattere il commercio abusivo sarebbe una multa “educativa” di 25 euro, per chi viene colto nell’acquistare prodotti che creano un giro d’affari a livello nazionale stimato in 22 miliardi da Confesercenti (2018).
Come evidenziato dall’ assessore alla Sicurezza Luca Zandonella durante la sessione odierna del consiglio comunale, in risposta alla mozione di Sara Soresi (FdI), “è possibile approfondire questa soluzione di concerto con sindaco e uffici”. Si tratta di una proposta non nuova in regione: infatti è già presente a Cervia, sulla riviera romagnola. Zandonella precisa che la soluzione andrebbe modulata alla nostra città, e che il monitoraggio “è avviato da tempo, con report settimanali della Polizia Locale”.
Nel pomeriggio è stata approvata dal Consiglio Comunale di Piacenza, con 21 voti favorevoli e 7 contrari (2 gli astenuti e 2 gli assenti), la mozione della consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi per la lotta all’abusivismo ed al degrado.
Tra le misure previste controlli più assidui (con cadenza settimanale) nn’intensificazione dei ei parcheggi di piazza Cittadella, viale Malta, Ospedale. E’ inoltre previsto che i ticket dei posteggi debbano riportare obbligatoriamente il numero di targa dell’auto per evitare che i posteggiatori abusivi possano riciclare biglietti dei parcheggi facendoseli consegnare dalle auto in uscita e rivendendoli a quelle in ingresso.
Contrasto alla ludopatia. Zandonella: “L’Amministrazione comunale condivide il grido d’allarme delle Acli”
Anche il Comune di Piacenza ha completato la mappatura delle sale slot situate sul territorio urbano e l’individuazione dei luoghi sensibili dai quali deve essere rispettata la distanza minima di 500 metri, trasmettendo agli esercenti interessati le note informative riguardanti la delocalizzazione, così come previsto dalla normativa regionale in materia.
“Al momento – spiega l’assessore alla Sicurezza urbana, Luca Zandonella – sono al vaglio degli uffici competenti ulteriori provvedimenti, a conferma dell’impegno nel contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo e per la prevenzione delle ludopatie. L’Amministrazione comunale condivide il grido d’allarme lanciato da Acli, che giustamente pone l’accento su un problema sociale grave e purtroppo molto diffuso, che richiede soluzioni concrete e incisive. Al tempo stesso, i ricorsi amministrativi cui sono ad oggi esposte alcune municipalità del territorio dimostrano la complessità di attuazione di questo iter”.
“Altrettanto importante – aggiunge l’assessore – è la sensibilizzazione che si realizza, ormai da alcuni anni, grazie al progetto regionale Slot Free, che a Piacenza conta sinora l’adesione di 42 esercizi virtuosi i cui titolari hanno rinunciato a installare apparecchiature per il gioco d’azzardo. Proprio negli ultimi mesi del 2018 la nostra Amministrazione ha partecipato al bando regionale che mette a disposizione contributi sino a 4000 euro, per iniziative di promozione proposte da esercizi slot-free, anche in collaborazione con associazioni giovanili e culturali. A breve – anticipa Zandonella – uscirà un nuovo bando, sempre collegato al progetto Slot free, che è nostra intenzione diffondere valorizzando in particolare, come punto di riferimento, i centri di aggregazione Spazio 2 e Spazio 4.0: crediamo infatti si tratti di un’opportunità importante, che può contribuire a far valere innanzitutto tra i giovani la testimonianza e l’esempio di commercianti che, con coraggio, hanno fatto una scelta precisa in termini di legalità, principi etici e valori sociali, a tutela della salute dei cittadini e della solidità delle famiglie”.
Zandonella sugli agenti in bicicletta: “Occorrerà usare la bici come strumento di offesa”
Come riportato dal quotidiano Libertà, l’assessore Luca Zandonella ha rilasciato un’intervista a Thomas Trenchi sul finanziamento regionale che la nostra città si è aggiudicata per migliorare il servizio di pattugliamento delle strade da parte della Polizia Municipale, in questo caso con 6 agenti in bicicletta. Si legge che secondo Zandonella “non basterà pedalare, ma occorrerà utilizzare la bici come strumento di offesa o difesa contro aggressori. Il presidio sarà attivo anche in inverno con uniformi idonee”. Probabilmente verrà installata una sirena. Si apprende inoltre che la selezione dei 6 agenti sarà fatta su base volontaria, dopo aver partecipato ad un corso di formazione.
Scetticismo da parte di Miriam Palumbo, agente della Polizia Municipale e referente del sindacato Sulpl: “Purtroppo accade di continuo – si legge – che amministrazioni comunali ripropongano come innovativo e futuristico un sistema obsoleto e bucolico […]Il presidio ciclomontato oggi significa solo mettere a repentaglio la vita di un servitore dello Stato”.
Progetto “YoungEr Card”, un riconoscimento ai giovani che hanno svolto attività di volontariato
Venerdì 28 settembre, alle 15, presso la sala del Consiglio comunale in Municipio, l’assessore alle Politiche Giovanili Luca Zandonella e i rappresentanti di Svep consegneranno l’attestato di partecipazione e un piccolo riconoscimento ai ragazzi che, nell’ambito del progetto “YoungEr Card”, hanno svolto attività di volontariato presso alcune associazioni non profit del territorio.
L’incontro sarà occasione anche per ascoltare la loro esperienza come “giovani protagonisti”: a tutti coloro che, nella fascia d’età tra i 14 e i 29 anni, ricevono la tessera valida per fruire di agevolazioni e sconti in Emilia Romagna, viene infatti proposto un elenco di iniziative di solidarietà cui possono liberamente aderire, con l’obiettivo di favorire la sensibilizzazione e l’impegno sociale dei ragazzi all’interno della propria comunità locale.
“Finti padri”: l’assessore Zandonella si complimenta con la Municipale
L’assessore alla Sicurezza urbana, Luca Zandonella si complimenta con la sezione investigativa della Polizia municipale che nelle ultime ore ha portato a compimento l’indagine , coordinata dal sostituto procuratore di Piacenza Matteo Centini, con la quale sono stati assicurati alla giustizia due uomini italiani che, in cambio di denaro, hanno falsamente riconosciuto la paternità dei figli di due prostitute di nazionalità albanese, nonché lo sfruttatore, anch’egli albanese, di queste ultime.
“Sento il dovere di congratularmi con la Polizia Municipale – dichiara l’assessore Zandonella – per l’ottima operazione condotta in un mondo complesso come quello della prostituzione e nel quale non è facile acquisire elementi di prova contro gli sfruttatori delle giovani donne costrette a vendersi sulla strada. Gli agenti della Polizia Locale sono impegnati in modo costante nell’attività di contrasto al fenomeno della prostituzione, sia sul versante repressivo (con le diverse decine di multe da 500 euro inflitte ai clienti), sia con l’obiettivo di recuperare le ragazze spesso costrette a prostituirsi sui marciapiedi”.
Prosegue l’assessore: “Solo grazie all’impegno costante e alla profonda conoscenza del territorio sono possibili operazioni come questa, dove un’organizzazione criminale albanese, che si appoggiava su italiani accondiscendenti e complici, è stata smantellata. Molto importante poi è che la donna, grazie all’aiuto degli agenti di cui si è fidata sempre di più, sia ora fuori dal racket della schiavitù. A Piacenza – conclude Zandonella – l’impegno sul fronte dei controlli anti-prostituzione da parte della Polizia Locale rimarrà costante, ben sapendo che comunque per risolvere il problema alla radice serve una nuova regolamentazione a livello nazionale”.
In Sant’Ilario” le canne” fanno una vittima: uccidono il dibattito
E’ davvero un peccato che Piacenza, nonostante le svariate vestigia romane presenti su territorio, non abbia un Amphitheatrum Flavium, un Colosseo. Sarebbe stato il luogo ideale dove far svolgere l’incontro di ieri sera intitolato “L’erba della morte: la cannabis”.
Perché – alla fine – quello che avrebbe dovuto essere un dibattito con approccio (più o meno) scientifico ad un tema già di per sé controverso, si è trasformato in nulla più di una bollente arena.
Già il luogo era poco indicato visto che – con buona pace dei progettisti – l’impianto di condizionamento di Sant’Ilario storicamente non ha mai retto il peso dell’estate.
Ad essere poco adatti gli uni agli altri erano soprattutto platea ed oratori che si sono fronteggiati a suon di decibel.
Per chi ha qualche lustro sulle spalle sembrava di essere tornati ad assistere ad una puntata di “A boccaperta”, il programma condotto da Gianfranco Funari.
Ieri sera si urlava come si urla su Facebook, senza leggere (od ascoltare) l’altro ma alzando il tono per sovrastare il pensiero della conroparte.
Pressoché impossibile sentire cosa avessero da dire i relatori fra cui il senatore Simone Pillon, capogruppo della Commissione Giustizia, armato del numero 79 di Focus extra dal titolo: “Droga”.
L’esponente bresciano della Lega non ha potuto però dar fondo alle argomentazioni di questo “bignami scientifico” perché sovrastato da fischi ed insulti di un pubblico (in buona parte composto da esponenti di Controtendenza) lì convenuto non per ascoltare e semmai ribattere, ma per strillare. Giovani che, probabilmente e legittimamente, della canna libera fanno un credo di vita, ma che gettavano “fumo acustico” sopra ogni cosa.
A farsi sentire, fra i pochi, l’on. Tommaso Foti, non per nulla cresciuto, dal suo padre politico putativo Carlo Tassi, a latte e comizi.
Foti ha fatto breccia – per qualche istante – fra le robuste ugole di Controtendenza ma alla fine non ha parlato di canne ed affini bensì ha sottolineato come in democrazia bisognerebbe non solo parlare ma anche ascoltare gli avversari perché altrimenti il confronto politico è morto. Parole, anche queste andate subito in fumo ….
All’assalto del palco anche un reduce di tante battaglie politico-culturali come Alberto Esse che, a stento trattenuto dalla Digos, ha ripetutamente conquistato il microfono per inveire contro il capitalismo di cui la droga sarebbe frutto. «Per eliminare la droga bisogna eliminare il capitalismo» la sua ricetta.
Forse con un titolo diverso, meno forzato, le cose sarebbero andate altrimenti. Battezzare un convegno “L’erba della morte”, come hanno fatto i promotori della serata (l’assessore alle Politiche della Famiglia, Massimo Polledri e l’assessore alla Sicurezza urbana ed alle Politiche giovanili, Luca Zandonella oltre al Comune di Fiorenzuola) aveva già buone probabilità di portare alla morte del dibattito e così è stato.
Unico, grande assente in questa serata “al calor bianco” un bel calumet della pace con … un po’ di cannabis curativa e calmante per tutti!
Festival Tendenze, Piroli (Pd) a Zandonella: “Gli eventi non si giudicano dai numeri”
«Gli eventi non si giudicano dai numeri, ma in base alla qualità delle iniziative proposte». La consigliera comunale Giulia Piroli (Pd) risponde all’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella, che ha dichiarato necessario «rilanciare il festival “Tendenze”, dopo l’afflusso minore di pubblico degli ultimi anni».
«Fa piacere che in linea di massima l’amministrazione comunale di centrodestra giudichi positivamente “Tendenze” e ne riconosca il forte valore culturale e aggregativo. D’altro canto, però, le ultime edizioni di questa manifestazione ultraventennale non possono essere declassate così banalmente, cercando di ragionare su un afflusso di pubblico sfortunatamente viziato dalle condizioni meteorologiche e da altri fattori concomitanti», prosegue Piroli. «L’assessore Zandonella forse si dimentica che “Tendenze” ha saputo coinvolgere decine di giovani per l’organizzazione e la gestione degli eventi, oltre a quindici associazioni piacentine che l’anno scorso hanno collaborato allo sviluppo del progetto. Attaccare “Tendenze” significa quindi prendere di mira Piacenza, perché è un patrimonio stesso della città. E non può essere giudicato da una Giunta che, in pochi mesi di mandato, ha depotenziato e tagliato i fondi ai centri d’aggregazione giovanile come Spazio 4, che a ben guardare in questo periodo sta registrando, in termini di partecipazione giovanile, un catastrofico flusso minore di accessi rispetto al passato».
Prostituzione, Zanardi: “Contrasto importante quando interessa zone sensibili”
Riportiamo le dichiarazioni di Gloria Zanardi in merito al fenomeno della prostituzione, in seguito alle dichiarazione dell’assessore alla sicurezza Luca Zandonella.
Dalle recenti dichiarazioni dell’assessore alla sicurezza Zandonella pare che il fenomeno della prostituzione sia in calo, tuttavia ci sia ancora tanto da fare.
Sono d’accordo. Il contrasto al fenomeno della prostituzione è un’azione fondamentale da perpetrare sia per questioni di sicurezza, sia per l’igiene pubblica, sia per diminuire il degrado urbano ed occorre mettere in campo tutti gli interventi necessari per raggiungere tale scopo.
Sicuramente i controlli e i pattugliamenti da parte della Polizia Municipale sono imprescindibili, ma non sono sufficienti, soprattutto in alcune zona della città, sia in centro storico che in periferia e, in particolare, quando il fenomeno interessa aree vicino a luoghi sensibili, come chiese e scuole.
Un caso emblematico è l’area adiacente alla chiesa di S. Giorgio Martire a Le Mose, da tempo oggetto di segnalazioni da parte di residenti, frequentatori, istituzioni e dal parroco Don Sbuttoni (sempre rimaste inevase).
Ancora oggi, coloro che si recano in loco sono costretti a ritrovare rifiuti in ogni angolo, rimanenti dalle serate trascorse, e ad assistere, nelle ore serali, a un via vai di gente che transita e staziona nelle vie laterali (anche accanto al cimitero) per fare i propri comodi.
La consigliera poi analizzando la situazione, propone una serie di misure che a suo dire potrebbero risolvere alcune criticità, partendo dagli “ordini di allontanamento, come una maggiore illuminazione dell’area ed il posizionamento di dispositivi che limitino il passaggio nelle vie adiacenti, soprattutto nelle ore notturne.
In secondo luogo la prevenzione sarebbe assicurata dall’ “installazione di dispositivi elettronici fissi per il rilevamento delle infrazioni e, più in generale, telecamere nelle zone critiche che possano fungere da deterrente”.
A livello macro la proposta è quella di un progetto sperimentale di controllo, che coinvolgerebbe “tutti i soggetti coinvolti, istituzioni, aziende sanitarie, forze di pubblica sicurezza, volontariato ed utilizzare, comunque, tutti gli strumenti necessari a definire un percorso partecipato che miri ad arginare e contrastare il fenomeno. Questo è un mio suggerimento, consapevole che il fenomeno della prostituzione, purtroppo, sia difficile da eliminare ma occorre fare il possibile”.
Zandonella risponde al PD: “Nessuna enfasi sul presidio in stazione”
“Credo che solo i consiglieri del Pd abbiano potuto notare toni enfatici nella recente comunicazione ai cittadini, da parte dell’Amministrazione comunale, relativa all’istituzione di un presidio fisso in piazzale Marconi nelle ore del tardo pomeriggio”. Così l’assessore alla Sicurezza Luca Zandonella replica alla nota del gruppo consiliare del Partito Democratico “in cui – prosegue – pare evidente che l’enfasi è una caratteristica certo più affine al loro linguaggio politico. Laddove noi abbiamo ritenuto corretto informare la cittadinanza di un provvedimento assunto in una zona, quella della stazione, che da tempo attendeva risposte concrete sul controllo del territorio, mi sembra che i consiglieri del Pd abbiano semplicemente voluto creare polemiche costruite sul nulla. Forse, come del resto hanno dimostrato ai piacentini nei 15 anni trascorsi al governo della città, non avevano altri contenuti né argomentazioni valide da spendere in materia di sicurezza”.
“Nel caso specifico – aggiunge l’assessore Zandonella – se si fossero informati prima di diramare un comunicato stampa, avrebbero appreso che il servizio di pattugliamento del quartiere Roma e dell’area circostante la stazione è attivo in modo continuo dal novembre scorso, quotidianamente dalle 16 in avanti. Affermare che la Polizia Municipale è presente solo per due ore al giorno, pertanto, non corrisponde al vero. La nostra decisione è stata quella di integrare tale pattugliamento costante con un presidio fisso, che potrà costituire un importante punto di riferimento per i numerosi cittadini che nella fascia preserale transitano in piazzale Marconi. E proprio ai cittadini – conclude Zandonella – lascio il giudizio su quelle che i consiglieri Pd decantano come azioni positive, attività culturali e iniziative aggregative attuate dalla passata Amministrazione nel quartiere Roma, e su quanto abbiano realmente ripristinato, come loro non mancano retoricamente di sottolineare, la civile convivenza e il rispetto delle regole”.
Gruppo PD: “Il presidio in zona via Roma demagogico. La criminalità non funziona a fasce orarie”
Avevamo dato nei giorni scorsi sia la notizia dell’entrata in servizio di 15 nuovi agenti della polizia Municipale sia l’istituzione di un presidio fisso (ma a fasce orarie) in zona via Roma ed in particolare in piazzale Marconi, davanti alla stazione. Ieri pomeriggio è infatti comparsa un’auto con due agenti che hanno prestato servizio pattugliando la zonai.
Su questi due temi si registra oggi un intervento del Gruppo consigliare PD che pubblichiamo di seguito:
Augurando “buon lavoro” ai quindici nuovi agenti entrati in servizio ieri nel Comando della Polizia Municipale di Piacenza, il gruppo consigliare del Partito Democratico interviene sul tema sicurezza. «Come amministrazione di centrosinistra abbiamo fortemente voluto l’incremento del personale, finalmente arrivato a conclusione del bando avviato dalla Giunta Dosi nel 2017. Stimiamo le competenze del corpo di via Rogerio, per questo motivo lo abbiamo potenziato. E almeno in questo caso», incalzano Cugini, Piroli, Buscarini e Fiazza, «la nuova amministrazione non ha fatto passi indietro per cancellare una buona azione amministrativa siglata nel vecchio mandato».
«Auspichiamo che i nuovi agenti siano impegnati in modo stabile anche e soprattutto nel Quartiere Roma», prosegue il Pd, «che, al netto del flebile palliativo per l’ennesima volta dichiarato dall’assessore Zandonella – cioè di una pattuglia temporanea in zona, peraltro già annunciata qualche mese fa con la stessa enfasi – avrebbe davvero bisogno di un nucleo dedicato e non di una “toccata e fuga”. Il presidio sbandierato per il quartiere Roma, che sarà disponibile in strada solo per un paio d’ore al giorno, sembra alquanto demagogico: la microcriminalità infatti non funziona a fasce orarie, e il rispetto della legge non può essere considerato “a tempo”».
«Nel 2016, invece, la Giunta di centrosinistra aveva messo in moto un presidio fisso della Polizia municipale nel quartiere Porta Galera, dalla Lupa a piazzale Marconi», conclude il Pd. «Con la consapevolezza che il “pugno duro” non fosse l’unica soluzione al risanamento di un’area urbana: oltre a interventi per il ripristino della civile convivenza e del rispetto delle regole, avevamo provato ad arricchire la zona di azioni positive, attività culturali e iniziative aggregative»