Treni e disservizi: Rancan risponde a Molinari e Tarasconi

Invece di attaccare Trenord, e di fatto scaricare le responsabilità dei disservizi ferroviari sulla Regione Lombardia, i consiglieri Tarasconi e Molinari riflettano sulle inadempienze dell’amministrazione Bonaccini».

È la replica del consigliere regionale della Lega Matteo Rancan ai due colleghi piacentini del Pd, che hanno richiesto un tavolo congiunto fra Regione Lombadia, Trenord e associazioni dei pendolari per risolvere le criticità ben note a chi quotidianamente viaggia in treno per motivi di lavoro e di studio.

«Questa capriola – rimprovera l’esponente del Carroccio – ha una motivazione ben precisa: le elezioni regionali del 2019. È chiaro che in virtù dell’imminente impegno elettorale Molinari e Tarasconi stiano cercando di mettersi in luce per ottenere passaggi sui media. Ma invece di giocare a scaricabarile farebbero meglio a fornire all’utenza ferroviaria quelle risposte che non sono state date, o lo sono state in modo evasivo, al tavolo organizzato tra assessore ai Trasporti, consiglieri, Trenitalia e i rappresentanti dei pendolari. Tutto ciò – insiste Rancan-, oltre ad avviare la campagna elettorale dei due consiglieri, indica una mancanza di responsabilità da parte della maggioranza che governa l’Emilia Romagna».




Il sottosegretario alla Giustizia On. Morrone in visita alle Novate

Si è tenuta di prima mattina la visita al carcere delle Novate da parte del sottosegretario alla Giustizia On. Jacopo Morrone, guidato da Matteo Rancan, su richiesta del Sindacato USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria). In ordine il Sindacato ha evidenziato personalmente al sottosegretario le problematiche che affliggono da anni la struttura delle Novate.

Ad esempio è stato sottolineato dai responsabili sindacali Gennaro Narducci e Gianluigi Crisci che non è mai stata effettuata “una vera è propria manutenzione”, così come lo “stato di abbandono” che col passare del tempo è andato ulteriormente ad aggravarsi sulla struttura vecchia. Ma i problemi sono sorti anche al nuovo Padiglione, con l’innesto di una quarta branda, aumentando la capienza detentiva, che arriverà a oltre 250 detenuti, aggravando ulteriormente la situazione di degrado e sovraffollamento.

Il Sindacato ha già fatto perveire le proprie perplessità a riguardo, la popolazione carceraria potrebbe aumentare per un totale di 600/700 unità. E qui sorge il problema della razionalizzazione delle risorse umane.  Il sindacato fa sapere che oltre al danno di vedere un padiglione aperto “senza un adeguato rinforzo di organico”, persiste la beffa “di vederlo cadere a pezzi con conseguenze dirette sulla copertura dei posti di servizio“. “Appare utile evidenziare – proseguono – che lo scenario in cui ci troviamo, al fine di garantire un minimo dei diritti e sicurezza sui luoghi di lavoro per i lavoratori, faccia riflettere e a richiedere un rapido intervento al ripristino dell’ automatismo dei sistemi elettronici“.

Il sottosegretario da parte sua ha fatto presente che si occuperà personalmente della situazione atta al ripristino delle anomalie evidenziate dalla USPP.
Il sindacato ha voluto poi ringraziare l’On. Elena Murelli per l’impegno profuso per il personale di Polizia Penitenziaria.

La giornata è proseguita, vi è stato un incontro con il Prefetto Maurizio Falco: al centro il ruolo delle Prefetture e la definizione puntuale dei rapporti tra le diverse istituzioni sul territorio, delineando i compiti dei vari attori costituzionali con l’eliminazione dei conflitti di competenza e di attribuzioni che rallentano le risposte a una società e a un tessuto economico che hanno necessità di risposte chiare e veloci. In Prefettura si è anche svolto un Tavolo di confronto con le Forze dell’Ordine sulla sicurezza, a cui hanno preso parte il Questore Pietro Ostuni, Michele Piras, comandante provinciale dei Carabinieri, Daniele Sanapo, comandante provinciale della Guardia di Finanza.
Infine, la visita in Municipio al sindaco Patrizia Barbieri e a rappresentanti della Giunta comunale.
“Un incontro molto cordiale e interessante – ha commentato l’on. Morrone – su diversi temi riguardanti il ruolo strategico di Piacenza al confine tra Emilia-Romagna e Lombardia, con la nascita di nuove aziende in particolare nel settore della logistica. L’obiettivo è quello di facilitare l’insediamento di nuove attività nell’ottica occupazionale, ma anche di rilancio del territorio, in particolare delle aree montane e dei piccoli comuni lì ubicati che devono essere visti come una risorsa, anche a vantaggio della pianura”.

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Diciannove nuovi poliziotti in arrivo a Piacenza. A novembre arriveranno rinforzi per i carabinieri

Quasi 400 unita’ delle forze di polizia arriveranno in Emilia Romagna entro febbraio del 2019. Lo rende noto il Viminale sottolineando che si tratta di 174 poliziotti e 215 carabinieri. Diciannove gli agenti di polizia destinati a Piacenza.

«Un segnale di forte vicinanza al nostro territorio dal parte del ministro dell’Interno Matteo Salvini: così deve essere interpretato l’arrivo di diciannove nuovi poliziotti a Piacenza».

Lo dice il consigliere regionale Matteo Rancan della Lega riguardo l’invio di 174 agenti della Polizia di Stato in Emilia Romagna, che diventeranno operativi entro febbraio 2019 insieme a 215 Carabinieri.

«L’opera del ministro per assicurare più sicurezza e legalità non trascura l’Emilia Romagna – afferma -, come dimostra questa importante operazione che va a vantaggio della cittadinanza. Salvini e la Lega si confermano quindi attenti alle esigenze della nostra gente, su questo tema rimasta inascoltata dai governi precedenti. Un mio ringraziamento personale va dunque al ministro per avere soddisfatto una necessità molto sentita dai piacentini».

Attualmente in Emilia Romagna  prestano servizio 5.572 uomini della polizia, 5.873 carabinieri e 2.716 uomini della guardia di finanza. I 215 nuovi carabinieri arriveranno in regione a novembre.

«Il mio obiettivo e’ aumentare il personale in tutte le questure d’Italia – spiega il ministro dell’Interno Matteo Salvini – Nella legge di bilancio che presenteremo a breve ci sara’ il piano di assunzioni straordinarie per circa 8mila donne e uomini in divisa in piu’. Vogliamo contrastare la delinquenza strada per strada».




Lori e Rancan in Bielorussia per conoscere i progetti delle associazioni emiliano-romagnola

Intensa attività per la prima delegazione istituzionale dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in Bielorussia, di cui fanno parte i consiglieri regionali Barbara Lori e Matteo Rancan. Lo scopo? Conoscere sul campo i tanti progetti sostenuti dall’associazionismo dell’Emilia Romagna che da oltre 20 anni accoglie i bambini di Chernobyl ospitandoli per due mesi in modo da poter ricevere le visite pediatriche e sanitarie di cui hanno bisogno.

“Grazie all’accoglienza, da cui tutto nasce, le associazioni hanno sviluppato intensi rapporti di collaborazione con varie realtà locali- raccontano Lori e Rancan- scuole, ospedali, centri per disabili, orfanotrofi. Hanno finanziato vari progetti sia di tipo strutturale che formativo. Questo ha fatto nascere rapporti di amicizia fortissimi con tante comunità”.

Diversi gli incontri con le istituzioni locali tra cui il vice governatore della regione di Gomel e i capi dipartimento di sanità e istruzione che hanno rappresentato l’occasione per un primo confronto aperto nella ricerca di possibili future collaborazioni.




Rancan (Lega): interi territori della provincia di Piacenza senza copertura mobile

“A Piacenza, ma più in generale in tutta l’Emilia-Romagna, interi territori lamentano una scarsa copertura della rete di telefonia mobile: la Regione è al corrente del problema?”

La denuncia arriva dal consigliere regionale della Lega Nord, Matteo Rancan,che ha depositato un’interrogazione con la quale sollecita l’intervento del Governo di viale Aldo Moro per risolvere i problemi che lamentano sia cittadini che imprese del Piacentino.

“Non solo il territorio di Ceci (località a circa 900 m di altitudine), oggetto di una mia interrogazione dei giorni scorsi, ma anche quelli di Chiavenna Landi, Cariseto, Orezzoli, Coli, Chiavenna Rocchetta, San Michele di Morfasso, Castagnola, Roncaglia, Chiavenna Rocchetta, San Polo e Mucinasso, rilevano una scarsa, quando non assente, copertura di rete per telefonia mobile – spiega il consigliere del Carroccio. Il problema si riscontra, dunque, non solo nelle zone di montagna (già di per sé isolate e con difficili collegamenti viari), bensì anche in centri abitati (Chiavenna Landi, frazione di Cortemaggiore, Comune in provincia di Piacenza, rappresenta un esempio calzante) dislocati in aree geograficamente di facile accesso e a ridosso di importanti arterie stradali”.

“La mancata copertura di rete mobile e/o la presenza di un segnale molto debole rappresenta un fattore fortemente discriminante, in termini di competitività, per molte aziende – sottolinea Rancan – tal proposito si evince che, il collegamento attraverso la rete mobile diventa fondamentale non solo per le comunicazioni personali, ma per le attività economiche e/o di impresa. L’impossibilità di fare affidamento su una comunicazione telefonica certa e funzionante crea enormi disagi e onerose perdite economiche ai cittadini e alle attività economiche”.

Del resto, oggi, la telefonia mobile assume una valenza importante e basilare anche durante situazioni di emergenza, “tant’è che sono stati registrati ritardi nei soccorsi durante incidenti stradali e in occasione del gelicidio dello scorso inverno” denuncia il consigliere del Carroccio.

La scarsa copertura di rete mobile rappresenta anche un disincentivo per eventuali nuovi abitanti, riducendo l’attrattività di alcune località già colpite dal fenomeno dello spopolamento pertanto “la Giunta Regionale intende intraprendere una mappatura delle zone della Regione nelle quali risulta difficile o impossibile comunicare a mezzo della telefonia mobile per valutare le priorità di intervento? Non ritiene opportuno stringere ulteriori accordi con le aziende proprietarie delle linee per incentivarle ad installare altri ripetitori e chiedere uno specifico impegno, al fine di poter usufruire di una ricezione ottimale” chiede Rancan nel documento ispettivo.




Rancan: “Su Euro 4 una vittoria della Lega e del buonsenso”

“E’ una vittoria che la Lega porta a casa: anche se in Commissione non sono stati ammessi i nostri emendamenti, di fatto il Pd ha eseguito esattamente quello che avevamo chiesto in via istituzionale. Siamo contenti che la Regione abbia deciso di fare questo passo indietro, che è un passo di buonsenso. L’atro successo è aver mosso in modo massiccio l’opinione pubblica. Abbiamo dimostrato ancora una volta che la Lega è a fianco dei cittadini e che i cittadini sono con noi”. Così il consigliere regionale della Lega Nord, Matteo Rancan, commenta la marcia indietro della Regione che ha ritirato blocco della circolazione ai Diesel euro 4.
“A questo proposito ringrazio Patrizia Barbieri, primo cittadino di Piacenza che, contro questa misura “assurda” si è sempre strenuamente battuta a tutela dei cittadini e degli esercenti del nostro territorio” chiosa il leghista.




La Regione non fa retromarcia sul piano smog. Rancan: “deluse le richieste dei cittadini”

Matteo Rancan, consigliere della Lega Regione Emilia Romagna interviene sulla questione del blocco degli euro 4 durante lo stop al traffico, dopo il confronto in Commissione Bilancio che si è tenuto nel pomeriggio di ieri.

«La nostra proposta di escludere le vetture con motore diesel euro 4 – spiega Rancan – è stata bocciata. Si trattava di una idea di buon senso formulata per raccogliere le istanze dei cittadini e degli esercenti penalizzati da una manovra troppo restrittiva e inadeguata. Da giorni segnaliamo come bloccare le vetture euro 4 significhi creare un grave danno all’economia delle imprese, delle famiglie e di tutto il territorio. Come noto infatti, nella nostra regione una vettura su quattro è alimentata da motore euro 4 e, dunque, bloccare anche i veicoli con questo tipo di emissione, oltre a quelli con emissioni più inquinanti, significa bloccare intere città».

A risentirne, secondo l’esponente piacentino del Carroccio, sono soprattutto «i lavoratori che utilizzano i mezzi commerciali per spostarsi: mezzi ancora recenti che la crisi non permette di sostituire e per i quali non è stato varato nessun piano di incentivi serio». Proprio ieri Ascom Confcommercio e Confesercenti hanno chiesto all’assessore Paola Gazzolo e al governatore Stefano Bonaccini di «valutare concretamente l’ipotesi di un’attenuazione della misura che riesca a coniugare la tutela dell’ambiente e della salute con le esigenze del mondo del lavoro» e, sostanzialmente, «la stessa richiesta è stata avanzata da noi in Commissione», spiega il consigliere.

«La nostra proposta – insiste – era molto semplice e di buon senso: esentare i veicoli diesel euro 4 dalle limitazioni poste dal Pair alla circolazione nei centri abitati, con popolazione superiore ai 30.000 abitanti. Ma il Pd l’ha respinta».

La Lega ripresenterà l’emendamento sul blocco della circolazione per i mezzi euro 4 in aula, «nella speranza che questa maggioranza maturi un ripensamento non certo a beneficio della Lega, ma delle migliaia di emiliano romagnoli che, a causa di politiche sbagliate e adottate senza considerare le esigenze dei cittadini non possono più circolare liberamente col proprio autoveicolo».

Nella stessa Commissione poi «è andata in scena la farsa sull’utilizzo saltuario di natura domestico-ricreativa di camini e focolari», continua Rancan. «Per correggere la normativa assurda e penalizzante che il Pd ha deciso di applicare – aggiunge – abbiamo chiesto che la possibilità di utilizzo saltuario venga esplicitata, in modo da permettere ai cittadini quanto meno di rispettare le tradizioni famigliari di qualche occasionale festa in famiglia davanti al caminetto senza il rischio di incorrere per questo in pesanti sanzioni».

Su questo punto «messo alle strette, il Pd si è reso conto della assurdità del provvedimento appena varato e ha congelato il nostro emendamento rinviandone l’approvazione all’assemblea del 16 ottobre prossimo».

Per Rancan resta evidente che «su una questione importante come la qualità dell’aria la politica del Pd paga il prezzo di una ideologia estremista che, nel tentativo di accaparrarsi il consenso degli elettori più sensibili al tema, vara norme esageratamente restrittive per le quali ancora non è stato provato alcun risultato».




Rancan: “lo stop alle auto diesel Euro 4 una musura sbagliata”

«Lo stop alle automobili diesel euro 4 danneggia i cittadini e l’economia del territorio perché blocca la maggior parte dei veicoli commerciali. L’Emilia Romagna è l’unica Regione che adotta una misura così rigida. Inoltre è mancata la giusta informazione. Domani la Lega presenterà in Commissione un emendamento per chiedere la cancellazione della restrizione ingiustificata».
Matteo Rancan, consigliere della Lega in Regione Emilia Romagna, interviene sulle limitazioni al traffico in vigore da oggi dettate dalla manovra regionale del PAIR 2020.
«Bloccare i diesel euro 4 – spiega – significa mettere in difficoltà un numero elevato di cittadini che non possono sostituire il proprio autoveicolo e il provvedimento rischia di rivelarsi una mannaia per tante famiglie».

Non è poi da trascurare l’impatto sulla produttività secondo l’esponente del Carroccio. Che aggiunge: «L’esclusione dalla circolazione dei diesel euro 4 mette fuori gioco circa la metà delle autovetture a gasolio, ma soprattutto i veicoli commerciali e quelli industriali. In tempi di crisi è un controsenso soprattutto perché non esistono sufficienti incentivi alla rottamazione e le immatricolazioni dell’euro 4 risalgono a tempi recenti, le ultime addirittura al 2011».
«Lombardia, Veneto e Piemonte – insiste Rancan – stanno procedendo con misure meno inibitorie riguardo la circolazione degli autoveicoli, limitando il divieto fino ai diesel euro 3 e stanziando incentivi importanti per la sostituzione del parco mezzi più vetusto con politiche meno restrittive e più di buon senso».
Il problema, infine, riguarda la comunicazione: «Lo stop ai veicoli euro 4 non è stato comunicato a dovere, tanto che molti cittadini hanno appreso dello stop alla circolazione soltanto dalla segnaletica mentre il blocco era già in corso. Una mancanza ingiustificata che ancora una volta va a scapito dei cittadini e non certo a favore dell’ambiente».




“Giù le mani dalle biglietterie”: approvata mozione dei piacentini Tagliaferri e Rancan

L’Assemblea legislativa alza la voce con Trenitalia: alla giunta l’incarico unanime di trovare una soluzione alla decisione dell’azienda di chiudere le biglietterie di Fiorenzuola d’Arda a Piacenza, di Lugo a Ravenna (che ha già chiuso i battenti) e Borgotaro a Parma. Un’investitura arrivata ieri quando il Parlamento regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione presentata da Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) e Matteo Rancan (Lega nord) e integrata dagli emendamenti presentati dai consiglieri del Partito democratico (Mirco Bagnari, Gian Luigi Molinari, Katia Tarasconi, Manuela Rontini e Alessandro Cardinali).

L’atto d’indirizzo impegna l’esecutivo regionale a “intervenire sull’azienda affidataria del servizio per sospendere la chiusura delle tre biglietterie”, “ad attivarsi per chiedere a Trenitalia momenti di confronto con le amministrazioni locali, i comitati dei pendolari e le organizzazioni sindacali”, “a sollecitare Rfi per ripensare gli spazi all’interno delle stazioni realizzando servizi utili ai passeggeri” e “ad attivarsi, anche attraverso la conferenza Stato-Regioni, per chiedere al governo di implementare le risorse per il trasporto pubblico”.

IL DIBATTITO. “La chiusura definitiva della biglietteria di Fiorenzuola d’Arda- ha spiegato Tagliaferri- comporterebbe un declassamento della stazione a fermata con la conseguente penalizzazione del bacino turistico della Val d’Arda e delle centinaia di pendolari”. E ricordando le tappe che hanno portato alla prossima chiusura della biglietteria ha domandato: “Perché a contratto di servizio appena sottoscritto Trenitalia smentiva categoricamente la volontà di chiudere la biglietteria e l’assessore Donini sottolineava la contrarietà della Regione alla chiusura di qualsiasi biglietteria sul territorio regionale? Non posso sicuramente credere che l’azienda e la Regione non conoscessero il contratto sottoscritto. Evidentemente qualcosa è intervenuto nel corso dello scorso anno che ha determinato una modifica dell’atteggiamento dell’azienda. L’eventuale decisione sulle biglietterie da mantenere o dismettere va operata- ha rimarcato- in maniera trasparente e concertata. Chiediamo quindi che la Regione apra un tavolo di concertazione con l’Azienda per concordare quali biglietterie mantenere e quali no, assumendosene la responsabilità. È inutile nascondere che molto dipende dalla volontà dell’Azienda, ma è altrettanto vero che nel corso dell’estate il vertice di Trenitalia è cambiato e che, dalle parole espresse in sede di insediamento il nuovo Amministratore delegato l’Azienda avrebbe garantito una rinnovata disponibilità dell’Azienda nei confronti dell’utenza, e di quella pendolare in particolare”.

Parole a cui si sono affiancate quelle di Mirco Bagnari (Pd) che, riferendosi alla biglietteria di Lugo, ha sottolineato come il problema principale sia “l’atteggiamento dell’azienda” che denota “uno scarso rispetto per le istituzioni e della cittadinanza. Quella di Lugo come quella di Fiorenzuola è una biglietteria che non serve solo gli abitanti del comune di Lugo ma è il punto di riferimento di altri nove comuni. La chiusura definitiva della biglietteria con personale è arrivata- ha continuato il democratico- nel momento meno opportuno: quando partiva l’integrazione tariffaria treno-autobus e questo ha creato molti problemi. Si deve sollecitare il gestore a dialogare con le amministrazioni”.

Dai banchi del Pd ha fatto sentire la propria voce anche Gian Luigi Molinari: “Dobbiamo far arrivare all’azienda la nostra voce in modo unanime. Le decisioni prese non tengono conto del servizio ma derivano da meri calcoli. Se Trenitalia sarà sorda alle nostre richieste a questo messaggio ne seguiranno ben altri”. E quella della biglietteria, ha incalzato Katia Tarasconi (Pd) è solo uno dei problemi perché “i pendolari sono anni che devono convivere con treni sporchi, piccoli, sempre pieni e di continuo in ritardo”. Sempre dai banchi dem Manuela Rontini ha affermato: “Bisogna pretendere collaborazione e rispetto delle amministrazioni. Trenitalia e Rfi devono dare seguito agli impegni e garantire i servizi ai cittadini”.

Lato Lega nord è stato Matteo Rancan a porre l’accento sul lavoro svolto dalla politica: “Il vero problema è che sembra che sia il fornitore dei servizi a dettare la linea alla Regione. Una stazione senza biglietteria non ha senso. Noi un segnale forte lo stiamo mandando. Vediamo se il fornitore farà ancora orecchie da mercante”.

Dal Movimento 5 stelle, i cui emendamenti sono stati bocciati, Andrea Bertani ha intestato alcune responsabilità “all’assessore Donini. Il tema su cui siete carenti è quello del controllo. Controllare i gestori dei servizi è un compito vostro”.

TENSIONE IN AULA. Momenti di tensione in Aula quando Silvia Piccinini (M5s) ha presentato una risoluzione (da abbinare a quella sulle biglietterie) per porre l’attenzione sulla stazione di “Bagnolo (Reggio Emilia) lungo la linea Reggio Emilia-Guastalla. Oltre ai ritardi dei treni- ha dichiarato la Cinque stelle in Aula- i cittadini devono convivere con una stazione che si trova in uno stato pietoso con guano di piccione e i resti di un tetto bruciato”. Parole che hanno suscitato la reazione di Gian Luigi Molinari (Pd): “Questa è un’operazione che svilisce la precedente risoluzione. È una provocazione fuori tema. Dei temi di cui stiamo parlando- ha attaccato- non ve ne frega nulla”. Controreplica della capogruppo Cinque stelle: “La risoluzione dà voce a un altro territorio. Non voglio rubare la scena a nessuno”.

L’assessore Donini è intervenuto rassicurando la consigliera M5s annunciando di aver illustrato a Rfi i problemi esposti da Piccinini e chiedendo un intervento rapido. Informazione che ha portato la pentastellata a ritirare la risoluzione.

GLI IMPEGNI DELL’ASSESSORE. “L’Aula per me è sacra”, ha poi detto Donini aprendo il suo intervento in Assemblea legislativa poco prima dell’approvazione della risoluzione. “L’impegno sulle biglietterie con questo atto acquista ancora più forza- ha continuato-. Domani (oggi, ndr) incontrerò con i sindaci Rfi e Trenitalia per trovare soluzioni. Sovraintenderò i tavoli tecnici. E anche se Trenitalia non accettasse le nostre proposte la soluzione che vedo è solo una: le biglietterie non possono chiudere”.




Rancan (Lega): “intervenire con urgenza sulla strada provinciale 41”

“Intervenire tempestivamente al fine di ristrutturare il manto stradale della strada provinciale 41, nel piacentino”. A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, è Matteo Rancan della Lega nord.

Questa infrastruttura, tra i comuni di Villanova sull’Arda e di San Pietro in Cerro, spiega il consigliere, “versa in condizioni di grave degrado, con importanti falle nel manto stradale”.

“Dopo anni di incuria – rimarca il leghista – di recente la Provincia di Piacenza ha iniziato dei lavori di sistemazione, per 400mila euro, in un tratto lungo circa un chilometro su un totale di oltre tre chilometri di strada”. Stiamo parlando, specifica l’esponente del Carroccio, “della semplice posa di un manto d’usura, un’opera dunque totalmente inadeguata a garantire la durevolezza del manto stradale”. La sistemazione, conclude Rancan, “di solo un terzo della lunghezza della strada interessata, comporta un notevole pericolo per gli automobilisti, i quali superato il tratto in cui il manto è discretamente lineare, che può quindi essere percorso anche a velocità modestamente sostenute, si trovano ad affrontare buche e falle che, specie nelle ore notturne o in condizioni meteorologiche avverse, possono essere la causa di incidenti”.