Dopo le proteste di Parma, Salvini si presenta alla Festa della Zucca di Ziano

Halloween leghista. Duramente criticato a Parma, Matteo Salvini continua il suo tour in vista delle elezioni regionali del prossimo anno. Questa sera si è presentato alla Festa della Zucca di Ziano Piacentino accompagnato dalla delegazione leghista capitanata da Matteo Rancan, Elena Murelli e Pietro Pisani, da Armando Siri, già indagato per corruzione, e ovviamente Lucia Borgonzoni, candidata a levare lo scranno a Stefano Bonaccini, attuale presidente della Regione Emilia Romagna.

A Parma il leader della Lega è stato accolto da una dura contestazione, documentata anche dal quotidiano locale ParmaToday 

Nonostante questo, Salvini si è limitato nel suo discorso alla Festa della Zucca a definire i contestatori “tre comunisti”. Ha richiamato all’azione i presenti, “87 giorni passano in poco tempo. Abbiamo umilmente bisogno che questi 87 giorni passino come i più importanti della vostra vita”, addirittura ha detto che se tutto va come previsto vi sarà “la festa della liberazione degli emiliano romagnoli, verrà studiata nei libri di storia. L’ho visto in Umbria con uomini e donne di 90 anni che mi hanno ringraziato”. Tutto parte della retorica leghista, quella delle persone che ringraziano il leader Matteo.

“Nelle ultime elezioni regionali ha votato il 37% della gente, ho bisogno che entriate nelle teste e nei cuori, il nostro avversario è la rassegnazione, quelli che dicono che votare o non votare è la stessa cosa”.

Ha voluto ringraziare gli operai che hanno cambiato opinione, stando a quanto dice, passando da “bella ciao”, alla Lega. Infine promette attenzione ai luoghi della montagna, perchè “non possono essere trattati come la città”. Appuntamento al 26 gennaio.

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Salvini contro tutti a Castel San Giovanni. “Il Commissario Europeo Federica Mogherini non ha fatto nulla”

Salvini contro tutti a Castel San Giovanni. Il Ministro dell’Interno in chiusura di campagna elettorale prima del silenzio sceglie di tornare “a casa, tra amici”, come sottolinea lui stesso in apertura di comizio, partecipatissimo, a Villa Braghieri. A introdurre Matteo Rancan, consigliere regionale, e la deputata Elena Murelli, che hanno “scaldato la folla” prima dell’arrivo di Salvini.

Accompagnato dalle note del Nessun Dorma, il vicepremier spiega che i leghisti “amano darsi mete sempre più ambiziose, perchè fino a qualche anno fa in occasioni come queste si girava il Nord, ora stiamo unendo Nord e Sud del Paese”. Nel suo discorso sforna tutti i suoi cavalli di battaglia, da Fazio, che dice di snobbare “finchè non si ridurrà lo stipendio”, esalta il ruolo delle Forze dell’Ordine, “che non devono essere presi come tiro al bersaglio da quei deficienti dei centri sociali”, ricorda lo stanziamento di 80 milioni di euro per mettere le telecamere negli asili nido. Per quanto concerne l’Europa, continua la sua battaglia verso la tutela dei prodotti nostrani. “Sono stufo di vedere in Italia grano canadese, riso cambogiano etc. mangiamo italiano che fa bene, mangiamo i pisarei e faso di casa nostra però, non quelli che vengono da fuori”.

Poi lancia la bomba: “Sapete chi è il Commissario Europeo mandato dal Pd e da Renzi? Se non lo sapete c’è solo una spiegazione: il Commissario Federica Mogherini non ha fatto un c…o!”. “Se il 26 maggio vince la Lega il Commissario Europeo lo sceglie la Lega e in Europa andrà ad occuparsi di lavoro”. Chiude con un altro cavallo di battaglia, i porti. “Poco fa un altro barcone è stato fermato vicino alle coste di Malta, e se li portano via i maltesi”.

Qualche parola il vicepremier la spende anche sui suoi antagonisti “di fiducia”, ovvero quelli “dei centri sociali”. “Dove sono? Non c’è neanche una bandiera rossa?”. In realtà hanno manifestato in circa duecento a poche centinaia di metri da Villa Braghieri, prima dell’arrivo del vicepremier. Presenti rappresentanze di Non una di meno, Controtendenza, USB, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Si Cobas. Tutti o quasi a invitare Salvini a studiare la Costituzione.

Il voto del 26 maggio sarà uno spartiacque, vedremo cosa cambierà nell’assetto europeo e italiano, se i sondaggi ci avranno azzeccato o meno.

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«Sempre più convinti di aiutare Peveri»

«Dopo aver incontrato Angelo Peveri, siamo sempre più convinti della raccolta di firme a suo favore e siamo sempre più convinti della necessità della legge sulla legittima difesa». Lo affermano i parlamentari della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani che, il 23 febbraio hanno incontrato in carcere, insieme con il ministro dell’Interno Matteo Salvini, l’imprenditore piacentino che sta scontando la pena dopo la condanna definitiva per tentato omicidio nei confronti di un romeno che cercava di rubare nella sua azienda. «Abbiamo trovato Peveri tranquillo» hanno detto i parlamentari. Alla visita era presente anche il consigliere regionale del Carroccio, Matteo Rancan.

«La legge – hanno proseguito Murelli e Pisani – dovrà tutelare soprattutto i cittadini, ma potrà sostenere anche le imprese. Un’azienda che viene derubata subisce i danni del furto, vede rallentata la propria attività quando non addirittura messa in crisi, come accaduto a un’officina di Borgonovo che ha subito un colpo da 100mila euro».




Salvini visita Peveri in carcere: “nessun risarcimento danni ai delinquenti”

Arriva alle sedici e trenta Matteo Salvini, ministro dell’Interno, al carcere delle Novate per una visita lampo ad Angelo Peveri, l’imprenditore che dentro quelle mura da poche ore sta scontando una condanna definitiva per aver sparato ad un ladro, esasperato dopo aver subito quasi cento furti nei suoi cantieri.

Intorno alla casa circondariale, a precederlo,  c’è un grande dispiegamento di forze dell’ordine, dalle prime ore del pomeriggio.

Un cane viene utilizzato per bonificare l’area dove transiterà di li a poco il titolare del Viminale. Nel cortile antistante il penitenziario ad attendere Salvini ci sono tutti i vertici locali della Lega, il senatore Pisa Pisani, l’onorevole Murelli, il consigliere regionale Matteo Rancan, l’assessore Luca Zandonella.

Ci sono anche il Prefetto, il Questore e la direttrice del carcere. Fuori dai cancelli il figlio e la figlia di Peveri, oltre alla sorella; gli hanno fatto visita poco prima.

Insieme a loro qualche simpatizzante della causa ed ovviamente uno stuolo di giornalisti, cameramen, fotografi. Perché qui in discussione non c’è solo il caso singolo dell’imprenditore piacentino e del suo operaio George Botezatu (finito anche lui in carcere) ma l’impianto stesso della legittima difesa. Un tema caldo in Italia, che Salvini ha deciso, da tempo di cavalcare.

Mentre si aspetta l’arrivo del ministro, dalla casa circondariale esce anche un detenuto di origini magrebine, stupito, ma nemmeno più di tanto, dalla folla. Saluta i poliziotti (che evidentemente ben conosce), reclama a gran voce un taxi e si allontana con il suo carico di borse e borsine dicendo ironicamente “salutatemi Matteo Salvini”.

Il ministro decide di non varcare in auto i cancelli delle Novate. Scende e scambia alcune battute con i giornalisti e con i simpatizzanti, dando appuntamento a dopo, una volta visto Peveri.

Alla visita partecipano anche i parlamentari piacentini. Dopo circa un’ora il ministro esce nuovamente nel cortile. Indossa fugacemente un giubbotto della Polizia Penitenziaria che qualche agente gli ha passato, alcune foto e poi, nuovamente a piedi, esce e si concede alle domande.

Come è andata?

Quando entri in un carcere non va mai bene. Però ho trovato una persona perbene. Da italiano, più che da ministro, la sensazione è che c’è qualcosa che non è giusto e che non funziona. Che sia in galera l’imprenditore che si è difeso dopo cento furti e rapine e sia a spasso il rapinatore, in attesa di un risarcimento di danni mi dice che bisogna cambiare presto e bene le leggi. Non è giusto.

Abbiamo parlato del suo lavoro visto che ha dieci cantieri in dieci città e due figli che devono portare avanti i cantieri e ci sono due operai di meno, lui ed il ragazzo che è con lui.

L’ho trovato tranquillo. Cerchiamo di fare di tutto perché stia in galera il meno possibile. Dal mio punto di vista non avrebbe dovuto nemmeno entrarci. Però non commento le sentenze.

Ha incontrato anche George?

Si li ho incontrati assieme. Ingiustizia nell’ingiustizia non capisco la condanna di uno che l’arma non l’ha nemmeno presa in mano. La legge che approveremo sulla legittima difesa non va indietro ma guarda avanti. Non è evidentemente l’invito a nessuno a farsi giustizia da solo ma se io vengo aggredito o minacciato a casa mia, nella mia azienda, nel mio negozio, nel mio bar ho diritto di difendermi e senza passare – come in questo caso – nove anni per i tribunali di mezza Italia. Mi sembra il minimo del buonsenso.

Magistratura Democratica dell’Emilia Romagna sostiene però che il caso di Peveri in realtà non ha nulla a che fare con la legittima difesa e che così si rischia di alimentare il far west in Italia.

Ci sono alcuni magistrati di sinistra che la pensano così. Io faccio il ministro dell’interno. Il mio dovere è prevenire i reati, diminuirli. Non riuscirò mai ad azzerarli evidentemente. Non posso mandare un poliziotto un carabiniere fuori da ogni bar, abitazione, da ogni scuola, da ogni cantiere edile. Posso impegnarmi da parlamentare perché chi viene aggredito in casa sua abbia diritto se messo alle strette, se in pericolo, di difendersi senza passare anni in tribunale e pagare migliaia di euro in avvocati. Io rispetto il lavoro dei giudici, loro rispettino il lavoro di un ministro.

Peveri entrerà a far parte della Lega?

Non abbiamo parlato assolutamente di politica. Un uomo di oltre cinquant’anni che passa la sua terza notte in carcere vuole parlare di lavoro, di futuro, di famiglia. Quello che io non capisco veramente è il risarcimento danni ai rapinatori e ai delinquenti. Questa è una cosa che non esiste ne in cielo ne in terra e farò di tutto perché i rapinatori abbiano paura a fare i rapinatori in Italia. Qualunque rapinatore. Non esiste risarcimento danni ad uno che nella vita sceglie di fare il delinquente.  Fai il delinquente? Ti assumi gli oneri del fare il delinquente. Se ti va male, mi spiace per te, nella prossima vita fai un lavoro normale.

A chi la accusa di strumentalizzare questo fatto a fini politici?

La politica deve risolvere. Io andai a Milano a trovare il tabaccaio, il ristoratore di Lodi, l’altro commerciante di Milano, l’imprenditore di Bergamo (anche lui fini in carcere). Non risolverò tutti i problemi però una legge seria e di buon senso sulla legittima difesa sicuramente eviterà dei problemi e spero metterà qualche timore in più ai rapinatori che oggi purtroppo arrivano in Italia e delinquono. Questo è il caso più evidente: l’imprenditore è dentro ed il rapinatore è fuori … con il portafogli pieno. Continueranno ad esserci furti e rapine però uno sa che se entra  in una proprietà privata in Italia rischia di più rispetto a quello che rischia oggi.

Alcuni giornalisti di testate nazionali cercano di portare Salvini su altro argomenti. Gli chiedono di Formigoni, dell’automia ma il ministro resta fermo sull’intenzione di parlare solo di Peveri.

Oggi mi fermo a parlare di questo signore che a differenza mia e vostra non dorme a casa ma dorme in galera, secondo me ingiustamente.

Lo ha trovato tranquillo?

Si per quanto possa essere tranquilla una persona che ha lavorato una vita, ha sempre dormito a casa con i suoi figli o in cantiere e dorme in un carcere dove peraltro – nota a margine – il 70% degli ospiti è straniero. Non è perché Salvini c’è l’ha con Tizio o ce l’ha con Caio, però se al carcere di Piacenza se 7 detenuti su dieci sono stranieri vuol dire che limitare l’immigrazione fuori controllo fa solo bene.

Vi rivolgerete a Mattarella per il caso Peveri?

Andai da Mattarella  per l’imprenditore bergamasco Monella (che subì una vicenda simile). Prima parlerò con l’avvocato perché voglio capire come intendono muoversi e se servirà androò anche dal Presidente della Repubblica.

Non gli ha fatto promesse?

Ma no, che promesse! Non ho ancora sentito l’avvocato. Prima voglio parlare con lui. Ringrazio tutti i cittadini piacentini, amministrazioni, associazioni, persone comuni di destra e di sinistra che hanno espresso ed esprimeranno solidarietà al signor Angelo. Non è una contestazione alla sentenza dei giudici ma la solidarietà e la vicinanza umana per un onesto lavoratore, incensurato, fino a qualche settimana fa, penso lo aiuti. Tutto l’affetto che verrà da fuori il carcere gli arriverà dentro le mura.    




Arrestato richiedente asilo accusato di violenza sessuale su una bambina. Salvini scrive: “che schifoso”

Si trova in carcere, alle novate, un richiedente asilo, 24trenne, originario del Mali, arrestato dalla polizia di Piacenza con la pesante accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di una bambina di soli 9 anni. Secondo gli uomini della squadra mobile il giovane avrebbe ripetutamente palpeggiato la bimba, di origini nigeriane, anche lei ospitata nella stessa struttura per profughi dell’uomo. La piccola sarebbe stata attirata “in trappola” dall’uomo tramite piccoli regali

Sulla vicenda è intervenuto duramente il ministro dell’interno Matteo Salvini su Facebook «Un RICHIEDENTE ASILO, un africano del Mali – ha scritto Salvini – è stato arrestato dalla Polizia di Piacenza per VIOLENZA SESSUALE su una bimba di 9 anni.
Una bimba di 9 anni… Che schifoso. Sperando che Enrico Mentana non si offenda ancora sulla sua Pagina Fb, io penso che chi “chiede asilo” e poi commette un simile reato meriti una punizione più dura di altri, per la fiducia tradita.
P.s. Ovviamente farò di tutto perché questo “signore” torni al suo Paese il prima possibile!».




Fermato a Milano il presunto stupratore della barista di viale Dante. Salvini chiede la castrazione chimica

In poco più di 24 ore i carabinieri sono riusciti ad individuare ed a fermare a Milano, in zona Forlanini, il presunto stupratore accusato di aver violentato in viale Dante per quattro ore, una barista di 40 anni,  dopo averla imbavagliata. L’uomo è un romeno di 34 anni, pregiudicato, che stava scontando una pena per altri reati. Si trovava agli arresti domiciliari ed aveva il permesso di uscire durante il giorno, per recarsi al lavoro (ma non di notte).

Ad identificarlo militari dell’Arma che l’hanno arrestato mentre, a piedi, girava nella prima periferia del capoluogo lombardo.

Intanto la barista, questa mattina, è stata dimessa dall’ospedale dove era stata ricoverata ieri notte in stato di shock.

La vicenda accende anche il dibattito politico ed il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si unisce al collega Leghista Borghezio e con un post su Facebook e Twitter chiede la castrazione chimica del presunto violentatore:

«Fermato a Milano un pregiudicato romeno di 34 anni per lo stupro di una barista a Piacenza.
Era già agli arresti domiciliari ma beneficiava di permessi per andare a lavorare (?????).
Un grazie alle Forze dell’ordine per la rapidità di azione e un abbraccio alla ragazza.
Per i colpevoli di questi reati zero sconti, pena certa da scontare solo in galera e castrazione chimica!».

 

 




Matteo Salvini in visita allo stand della Cantina Valtidone a Vinitaly

Un testimonial d’eccellenza come Matteo Salvini, la visita del Questore di Verona, Ivana Petricca ed i premi al Malvasia Venus nel 5 Wines Stars e all’Ortrugo Armonia nel concorso “A tutto campo” di Enoteca Emilia-Romagna e Gazzetta dello Sport. Tutto questo e molto altro ha caratterizzato la prima intensa giornata al Vinitaly 2018 di Cantina Valtidone.

L’azienda vitivinicola borgonovese, ospitata all’interno del padiglione dell’Emilia-Romagna della fiera veronese, ha messo in mostra e fatto degustare per tutta la giornata i vini e le referenze storiche, insieme alle ultime novità di prodotto, l’Ortrugo 50 Vendemmie che completa la linea nata nel 2016 per celebrare il mezzo secolo di attività, e la nuova linea biologica Villa Tavernago, ottenuta da vigneti a coltivazione biologica dal 1978. Continuo ed entusiasta il via vai di ospiti che hanno affollato lo stand fino a sera, coccolati dai vini della Cantina abbinati alle proposte culinarie della Troni’s Events di Marco e Stefano Troni, che hanno anche saputo interpretare in chiave moderna i prodotti tipici del territorio.

Aperta con la notizia dell’inserimento del Malvasia dolce spumante Venus 2017 nella 5 Star Wines, la grande selezione internazionale organizzata da Verona Fiere e Vinitaly che vede premiare le aziende e i vini che investono nel miglioramento qualitativo del prodotto, grazie al giudizio di un panel di esperti di altissimo livello, la giornata di Cantina Valtidone è proseguita con la visita allo stand del Questore di Verona, Ivana Petricca, accompagnata dal Presidente di UIV (Unione Italiana Vini), che ha ringraziato l’azienda borgonovese per la sua adesione alla campagna “In Vino Virtus – Change your drinking, save your life”, iniziativa nata dalla collaborazione tra Polizia di Stato e UIV per la sensibilizzazione al bere consapevole. “Aderiamo da anni a questa importante iniziativa – commentano i rappresentanti della Cantina – perché riteniamo fondamentale diffondere il messaggio dell’importanza di bere con responsabilità, a maggior ragione per chi deve guidare”.

Senza dubbio, a rendere ancora più animata la mattinata dell’intero Vinitaly è stata la visita di Matteo Salvini, il leader della Lega, che, affiancato da Mauro Corona e accompagnato dal senatore piacentino Pietro Pisani e dal Sindaco di Ziano, Manuel Ghilardelli, ha fatto visita allo stand di Cantina Valtidone, mostrando grande apprezzamento per i salumi piacentini, portando in trionfo il Perlage spumante metodo classico e posando da improvvisato testimonial con il Gutturnio biologico Tenuta Villa Tavernago. Accolto dal Presidente di Cantina Valtidone, Gianpaolo Fornasari e dal Direttore Mauro Fontana, il leader leghista ha fatto i complimenti per gli ottimi vini e per i prodotti di eccellenza del nostro territorio.

Mentre si spengono le luci sulla prima giornata del Salone internazionale del vino di Verona, già ci si prepara al secondo giorno, quando accanto ai vini della Cantina saranno proposti i pisarei e fasò preparati dalle mani dello chef Danila Ratti del Ristorante Le Proposte di Corano di Borgonovo.




Matteo Salvini in Sant’Ilario: “Gli stranieri che non si integrano se ne tornano a casa loro”

Ieri il candidato premier Matteo Salvini ha incontrato i piacentini in Sant’Ilario stracolmo di gente. “Sono sicuro di vincere – ha spiegato il leader del Carroccio – perchè se tanta gente è qua sottraendo tempo alla famiglia e al lavoro, significa che la prossima volta che vengo qui ci verrò da Premier”. La giornata di Salvini è stata accompagnata da pesanti scontri durante la sua visita a Pisa: gruppi e associazioni cittadine, gruppi antagonisti hanno manifestato in città, circa 200 persone che hanno manifestato il proprio dissenso. Sul fatto Salvini ha replicato che non vuole “occuparsi di questi figli di papà”, e che “quando ci sarà il Governo Salvini i poliziotti e carabinieri, oggi mal pagati non dovranno occuparsi di loro ma degli imprenditori e dei semplici cittadini”.

“Purtroppo – ha considerato Salvini in Sant’Ilario – in quest’Italia ci si rassegna, si scappa, dobbiamo essere noi protagonisti del cambiamento senza dare gli 80 euro a Renzi. La sinistra sono sicuro beccherà una batosta, non vi chiedo il voto ma fiducia. Prometto normalità, onesta, lotta alla corruzione e alla mafia. Sono riforme che costano zero. Voglio semplificare, anche nei tribunali è inconcepibile che si debbano aspettare anni per prendere una decisione definitiva. 6 mesi bastano”. Su i giovani aggiunge: “Sono mossi da un’idea di giustizia,non è vero che non sono interessati alla politica: mi chiedono di farli rimanere sul territorio a studiare, a lavorare, a curarsi”. Sugli stranieri: “E’ stato bello incontrare stranieri che vogliono darmi il voto perchè ritengono che l’immigrazione vada controllata. Siamo diversi, le diversità vanno tutelate, però se gli stranieri vengono qui in Italia a lamentarsi del crocifisso o altro che riguarda le nostre tradizioni, se ne tornano a casa loro. I nostri figli parlano molte lingue, ma le radici devono rimanere piantate qua”. Sulla scuola: “Una scuola davvero buona ha lo stesso insegnante per tutto il ciclo di studi. I concorsi devono essere regionali, questa è l’autonomia. Il federalismo che creeremo poterà l’Italia ad essere un Paese moderno”. 

Sull’episodio del 10 febbraio scorso, Salvini ha detto che “c’è una grande voglia da parte della sinistra di cercare nemici: prima Putin, poi Trump, poi i fascisti, poi i razzisti. Poi sfila per Piacenza con le bandiere della Pace e pesta a sangue un carabiniere in mezzo alla strada, una sinistra un po’ particolare. In quel caso vediamo molti padri e molte madri che hanno fallito il loro progetto educativo“. Nessuna menzione da parte del candidato premier del corteo del mattino. 

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Il Campo nomadi ha diviso il Consiglio comunale di ieri

Grande folla ieri sera in Sant’Ilario a Piacenza per accogliere Matteo Salvini, candidato premier per la Lega. La serata è stata introdotta dai candidati in Parlamento Elena Murelli (docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione in Cattolica) e Pietro Pisani, nonchè dall’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella che in un breve discorso ha dichiarato: “Sicuramente inviteremo a Piacenza il carabiniere aggredito nei giorni scorsi, perchè deve sapere chi sono i cittadini piacentini veri, non i fannulloni dei centri sociali. I nostri candidati sono da tempo sul territorio, lo conoscono bene. Abbiamo una possibilità storica, la Lega è sempre stata l’alleato minore, per la prima volta nella storia abbiamo la possibilità di fare un passo avanti. Un piccolo risultato concreto lo abbiamo già battuto in Consiglio Comunale grazie a due nostri giovani sostenuti dalla maggioranza: dal 2018 il Campo nomadi di Piacenza dovrà pagarsi le utenze.  In questo mondo strano la sinistra addebitava tutte a voi le utenze del Campo nomadi”. Ricordiamo che la chiusura è prevista nel 2020.

In una nota Stefano Cugini fa sapere che “non è stato introdotto uno spillo diverso da quanto già il PD aveva impostato. Rientro morosità, superamento dei campi come previsto da apposita legge regionale. Cambia solo il modo e la propaganda. Il nostro era un percorso lungo e rispettoso, la loro pura macelleria (a parole) che siamo sicuri finirà in niente (a fatti)”.

Nel Consiglio comunale di ieri Giorgia Buscarini aveva ricordato ai consiglieri della Lega “che la legge 194 del 2001 stabilisce che ogni minore ha diritto di vivere nella propria famiglia, che nessun minore ha diritto di essere allontanato dalla propria famiglia per motivi di natura economica, e che in caso di difficoltà sono i servizi tenuti a provvedere. Quindi mi sembra giusto far presente che al Campo nomadi ci sono 40 bambini, e che prima di presentare mozioni del genere bisogna pensare alle persone, non alla campagna elettorale. Queste mozioni hanno ripercussioni anche su di loro, che hanno diritto di non essere separati dalla madre e dal padre, una scelta che spetta all’autorità giudiziaria e non agli esponenti della Lega Nord”

Chiara Reboli (Lega Nord): “Il servizio di guardiania costa poco ma non se lo pagano i sinti, chiunque abbia un servizio di portineria nel proprio condominio se lo paga. Per quanto riguarda gli allacci abusivi, se vanno a fuoco le roulotte non è colpa del Comune. L’acqua è un bene vitale ma a noi se non la paghiamo ce la staccano. I sinti hanno un privilegio inaccettabile, che non dovrebbe avere neanche il piacentino per eccellenza, figuriamoci gente che non ha mai espresso un minimo di riconoscenza e che non sappiamo neanche come campi, perchè su 100 persone se ne lavorano 3 o 4 è già qualcosa, o sono amministratori delegati di multinazionali o hanno trovato attività illecite. Aiutiamo chi ha davvero bisogno. Ci sembra giusto trattare la popolazione sinti come qualsiasi altro cittadino piacentino. E’ solo giustizia!”. 

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Salvini a Castel San Giovanni. Fisascat: “Occorre valorizzare la dimensione umana del lavoro”

Si è svolto oggi l’atteso incontro tra il candidato premier del Carroccio Matteo Slavini e i rappresentanti sindacali in merito alla vicenda Amazon. Trasmettiamo il comunicato pervenutoci da FISASCAT CISL.

IN DATA ODIERNA LA FISASCAT-CISL DI PARMA E PIACENZA, UNITAMENTE ALLE PROPRIE RAPPRESENTANZE SINDACALI AZIENDALI, SU INVITO DELLA LEGA NORD HA INCONTRATO A CASTEL SAN GIOVANNI MATTEO SALVINI, INTERESSATO DALLA VERTENZA AMAZON CHE VEDE COINVOLTI PIU’ DI 1800 LAVORATORI DIPENDENTI DIRETTI DELLA STESSA MULTINAZIONALE.

SIAMO SODDISFATTI DELLA MOBILITAZIONE E DELLA SENSIBILITA’ DIMOSTRATA DAL MONDO POLITICO NEI CONFRONTI DI LAVORATORI CHE PER TROPPO TEMPO SONO RIMASTI IN SILENZIO ED ORA, NECESSITANO DI INTERVENTI CONCRETI IN RISPOSTA A PROBLEMI CONCRETI, AUSPICANDO CHE NON SI TRATTI SOLO DI IMPEGNI DA CAMPAGNA ELETTORALE

LA FISASCAT SI ASPETTA UN IMPEGNO DA PARTE DEL GOVERNO, CHE ABBIA CARATTERE STRUTTURALE, NEI CONFRONTI DI MULTINAZIONALI CHE CHIEDONO PRESTAZIONI DI QUALITA’ MA TANTE VOLTE, NON OFFRONO LAVORO DI QUALITA’. OCCORRE VALORIZZARE LA DIMENSIONE UMANA DEL LAVORO, ANZICHE’ DEPRIMERLA, QUESTA E’ LA VERA SFIDA DI UNA MODERNA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE CHE NON PUO’ PRESCINDERE DA CORRETTE E STABILI RELAZIONI SINDACALI.

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO CI VEDRA’ PRESENTI PRESSO LA PREFETTURA IL 19 FEBBRAIO PER DAR SEGUITO ALL’INCONTRO CON LA DIREZIONE AZIENDALE AVANTI AL PREFETTO, RISULTATO OTTENUTO GRAZIE ALL’IMPEGNO IN VESTE CONCILIATIVA DELL’ATTUALE GOVERNO. 

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