Progetto Vita ringrazia gli sponsor della “partita dei papà”. Falco: “Solo essere presenti già un gran gol”

“Solo essere presenti era già un grande gol”, con questa frase del Prefetto Maurizio Falco si riassume lo spirito della giornata di sport e solidarietà andata in scena qualche settimana fa allo Stadio Garilli, grazie a Progetto Vita e al Piacenza Calcio. Ecco allora oggi pomeriggio l’occasione per ringraziare personalmente tutti coloro che hanno reso possibile quella partita tra i papà e la Nazionale Tv.

“Uno degli obiettivi – sottolinea Daniela Aschieri, presidente di Progetto Vita -, era riunire le forze della scuola, e in questo ci siamo pienamente riusciti. Riunire 6 mila studenti è stato bellissimo, e lo replicheremo il 24  – 26 maggio nella Festa del Cuore di Piacenza. I giovani racconteranno la loro esperienza, riuniremo i Progetto Vita di tutta Italia, i centri per la formazione alla rianimazione de nel Memorial Saltarelli metteremo in mostra i risultati, ovvero le vite salvate”.

Il Prefetto Flaco ha voluto sottolineare l’importanza di una sinergia tra pubblico e privato, “che devono lavorare assieme e non in concorrenza tra di loro. Un messaggio positivo, c’è un pubblico dinamico e partecipe”.

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“Il cuore dei papà” batte forte al Garilli, 7000 studenti presenti. Inzaghi: “Felice di tornare nella mia città”

Il cuore dei papà batte forte sul campo del Garilli, concesso per l’occasione dal Piacenza Calcio per una manifestazione fortemente voluta dal Prefetto Maurizio Falco, presente anche lui sul terreno di gioco e autore simbolicamente del primo gol. Una partita in cui non esiste un vincitore, perchè solo il fatto di giocarla vale una vittoria per tutti.

Da una parte i papà, nel giorno della loro festa, tra cui alcune vecchie glorie del nostro calcio, come Pippo Inzaghi e Settimio Lucci (con Totò de Vitis in panchina), il Prefetto Falco, frequentatori del consiglio comunale come Andrea Pugni e Giuseppe Caruso, ma anche Valter Bulla di Bulla Sportswear, il presidente della Bakery Basket Marco Beccari, l’allenatore della Gas Sales Piacenza Volley Massimo Botti e tanti altri per una mattinata piena di festa e spettacolo, grazie alla presenza di circa 7000 studenti delle scuole piacentine, che nei mesi scorsi sono stati “addestrati” all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno da 180 istruttori di Progetto Vita, promotore dell’iniziativa. Si tratta di ragazzi delle scuole superiori formati ad hoc per l’evento, che si inserisce nel progetto più ampio della Prefettura di combattere il disagio giovanile.

Hanno partecipato anche Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna Ufficio IX – Ambito territoriale di Parma e Piacenza – Sede di Piacenza.

L’avversario, la Nazionale Tv, vedeva la presenza, tra gli altri, di Jimmy Ghione e Moreno Morello, inviati di Striscia la Notizia, spesso protagonisti di iniziative benefiche, ma anche lo storico Capitan Ventosa Luca Cassol e Luca Galtieri. Con loro comici di Zelig e Colorado, ricordiamo Andrea Pisani e Gianluca Impastato.

“Anch’io sono papà di due bambini – spiega Jimmy Ghione – vedo il sorriso di questi ragazzi e un pochino penso ai miei, mi mancano sempre. E penso spesso alla loro vita e a come promuovere iniziative come queste, legate all’utilizzo del defibrillatore, sia sempre più importante”. Daniela Aschieri di Progetto Vita sottolinea come Piacenza sia la città “più cardioprotetta d’Europa”, “un esempio per tutto il mondo. Il progetto che portiamo avanti con la Prefettura legato al disagio giovanile vuole veicolare un messaggio di cambiamento, una voglia di cambiare da parte dei ragazzi che devono essere legati a messaggi positivi, sin dall’asilo e dall’infanzia”.

Tante battute prima dell’inizio della partita. Massimo Botti scherza: “Mi appoggerò alla bandierina del calcio d’angolo per 20 minuti, e poi farmi sostituire”, per non parlare dei comici di Colorado. Una festa per tutti, in cui si è inserito anche il Gabibbo col suo immancabile accento genovese.

 

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Il sindacato Si Cobas abbandona il tavolo di confronto indetto dal Prefetto sullo stabilimento XPO

Nel pomeriggio di ieri, presso il Palazzo del Governo, il Prefetto Maurizio Falco ha presieduto un tavolo di confronto in relazione alle problematiche registratesi presso lo stabilimento XPO di Pontenure in occasione del cambio di appalto.

Hanno partecipato i rappresentanti della XPO, delle Cooperative uscenti Confezioni Sarmatesi e San Martino, delle subentranti Cooperative Mister job e Clu Dema nonché delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e UGL e SI COBAS

Nel corso della riunione, è stata sottolineata la rilevanza dell’accordo sottoscritto tra la parte datoriale e le Cooperative subentranti nell’appalto e CGIL CISL UIL UGL sia pure su tavoli separati, evidenziando che il predetto accordo è migliorativo delle condizioni di lavoro precedentemente applicate nello stabilimento di Pontenure.

I rappresentanti di SI COBAS hanno rappresentato, invece, di non aver voluto sottoscrivere l’accordo in quanto non sono state accolte le loro rivendicazioni che in sintesi risultano essere le seguenti:

1) Riduzione della quota associativa richiesta ai lavoratori dalle cooperative subentranti da euro 500 a non più di euro 100;

2) Pagamento integrale del periodo di malattia conseguente ad infortunio;

3) Orario di lavoro da articolare su cinque giorni dal lunedì al venerdì con esclusione del sabato, che resterebbe lavorativo su base volontaria e previ accordi decentrati.

I rappresentanti sindacali Si Cobas, subito dopo la loro dichiarazione, hanno deciso di abbandonare precipitosamente il tavolo.

Il Prefetto e tutti i presenti non hanno potuto che prendere atto di tale comportamento repentino, stigmatizzando l’inopportunità di tale gesto che si pone, peraltro, in contraddizione rispetto al mutato clima di pacificazione che gli stessi SICOBAS avevano promosso in occasione di precedenti incontri sindacali.

Dalla propria pagina Facebook il sindacato SI COBAS spiega le ragioni del proprio gesto:

“Voi non lo lascereste il tavolo? Pagare 500 euro (erano 3.000, accettati da CGIL-CISL-UIL-UGL, poi di fronte a nostra opposizione hanno abbassato la cifra) per poter continuare a lavorare non è forse caporalato legalizzato?
E vogliamo parlare dell’estendere la settimana lavorativa da 5 su 7 a 7 su 7? Come ad Amazon, quel modello tanto caro alle sigle di cui sopra?
Siamo sicuri che chiunque con un minimo di etica avrebbe lasciato quel tavolo. Per passare alla lotta”.




Visita in ospedale al finanziere ferito durante un’operazione antidroga

Il Finanziere rimasto ferito, nei giorni scorsi, durante una operazione antidroga fra Fossadello e Roncarolo, ha ricevuto nella tarda mattinata di oggi una visita da parte del prefetto di Piacenza Maurizio Falco e del Comandante della Guardia di Finanza Daniele Sanapo. Il militare che, in seguito ad una collutazione con uno spacciatore ha riportato una frattura multipla a tibia, perone e malleolo) è stato operato presso l’Ospedale Guglielmo da Saliceto dall’equippe del primario Pietro Maniscalco.

“Il rappresentante del Governo sul territorio – ha detto il Prefetto –  ha il dovere della testimonianza e della vicinanza. Loro fanno un lavoro silenzioso”.

“Il controllo del territorio a Piacenza funziona – ha proseguito Falco -, soprattutto per merito degli uomini, e migliora grazie all’integrazione di nuove tecnologie, come le telecamere che arriveranno in città sulla base di un finanziamento dello Stato, che non è una panacea, ma è funzionale al lavoro delle persone. E’ un lavoro importante per Piacenza, per la Regione e per tutto il territorio nazionale”.

Il Prefetto ha tenuto a dire che il lavoro delle Forze dell’Ordine ” va ben oltre le statistiche meramente numeriche, che non rendono mai fino in fondo il senso della percezione della sicurezza”.

il colonnello Daniele Sanapo, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, ha fornito informazioni sullo stato di salute del militare ferito. “E’ stato operato ed è in una fase di progressivo miglioramento. Ancora una volta le Fiamme Gialle coadiuvate dalle altre Forze di Polizia hanno dato dimostrazione di voler impegnarsi al massimo nel controllo del territorio. Spesso si va ben oltre quello che viene richiesto ai militari. Le indagini proseguono per risalire all’uomo protagonista di questa colluttazione”.

Uno degli spacciatori è stato immediatamente arrestato, mentre l’altro si è dato alla fuga, ma la caccia all’uomo è aperta.

“Desidero ringraziare il mio militare per quanto ha fatto – sottolinea Sanapo -, ha dato dimostrazione di quanto lavoro e quanto impegno ci mettono le Forze dell’Ordine per la sicurezza di questa città, e ringrazio il Prefetto per la sua vicinanza alla Guardia di Finanza, nonchè il primario di ortopedia e la sua equippe per la rapidità e professionalità con cui hanno operato il mio uomo”.




Protocollo d’Intesa sul “Disagio Giovanile”, Falco: “Non individuiamo colpevoli, ma immaginiamo soluzioni”

Importante protocollo d’Intesa siglato questa mattina in Prefettura sul “Disagio giovanile”, anche se è riduttivo definirlo in questi termini. Molte e variegate le realtà coinvolte per “la creazione di un modello operativo innovativo di dialogo intergenerazionale ed interistituzionale per la prevenzione strutturale del disagio giovanile“.

Oltre alla stessa Prefettura sono coinvolti comune, Provincia, Ufficio Scolastico Provinciale, Consulta provinciale degli studenti di Piacenza, AUSL, AGe (Associazione Italiana Genitori), Associazione Genitori Piacena 4. MOIGE (Movimento dei Genitori), nonchè Teatro Gioco Vita in qualità di partner organizzativo. Quest’ultimo avrà un ruolo non marginale nel protocollo, infatti è preposto alla creazione ed organizzazione di laboratori teatrali che possano far emergere le proprie emozionianche mediante la rappresentazione scenica, favorendo l’uscita da situazioni di solitudine nelle quali talvolta e oggi troppo spesso i ragazzi incappano, rifugiandosi dietro uno schermo.

La sindaca Barbieri in rappresentanza di Comune, Provincia e Fondazione Teatri di cui è presidentessa, ha sottolineato ancora una volta l’importanza del gioco di squadra. “E’ intenzione di tutti capire il giusto approccio – ha precisato -, l’adulto troppo spesso ritiene di avere delle soluzioni che poi si rivelano fallimentari, è importante chiedere direttamente ai ragazzi cosa vogliono. Questa iniziativa ci vede partecipi come promotori di un percorso”.

L’approccio che pare indicato nelle righe del protocollo sembra quello del teatro, come lo stesso Prefetto Falco ha evidenziato: “Il problema del disagio era presente anche nel momento del mio insediamento nel settembre 2017. Il protocollo parte dalle tante iniziative positive che vengono fatte a Piacenza, vogliamo rendere i ragazzi e i genitori protagonisti di una narrazione collettiva nuova, coinvolgendo i ragazzi a teatro per una possibile soluzione a problematiche che talvolta non hanno spiegazione, spesso ci capita di avere a che fare con ragazzini di 12, 13 anni in coma etilico all’Ospedale, un Prefetto non può rimanere con le mani in mano. Continueremo ad andare nelle scuole con le Forze di Polizia che già fanno tanto, avendo la preoccupazione che si è abbassato il livello di riferimento”.

Lucrezia Galli, rappresentante della Consulta provinciale degli Studenti, ha chiarito che talvolta non bastano neanche le Forze dell’Ordine a scuola. “Si crea un muro, vi è una sfida nei confronti degli adulti che fa anche parte della nostra crescita. Sono contenta che questo progetto metta al centro i ragazzi, perchè se persistono episodi di cyberbullismo, significa che qualcosa non va”.

In questo senso, il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino ha aggiunto anche che “quando si parla di abusi si parla di cose serie, lo vediamo spesso con i ragazzi he arrivano al Pronto Soccorso. Le situazioni di cui si parla sono sempre esistite, ma oggi vi sono nuovi mezzi di comunicazione. Noi partiremo con una serie di incontri, per ripensare ciò che già stiamo facendo attraverso un confronto con ragazzi e genitori”.

Il gruppo di lavoro sopra menzionato avrà l’obbligo da protocollo di trovarsi almeno una volta a trimestre, e i lavori saranno coordinati da un dirigente della Prefettura, coadiuvato di volta in volta da un dirigente del Comune, della Provincia e dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Il protocollo avrà durata biennale e potrà essere rinnovato tacitamente. 

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Il Prefetto: “noi adulti pretendiamo dai ragazzi il rispetto delle regole, ma siamo i primi a violarle”

Ben prima che a Piacenza sbarcassero le Iene, attratte in città dalle baby risse, il Prefetto Maurizio Falco, a fine settembre, parlava di disagio giovanile e della necessità che scuola, genitori, istituzioni si muovessero all’unisono propio per prevenire il bullismo ed il cyber-bullismo. Nell’occasione si fece pomotore di una serie di iniziative che stanno prendendo forma e che sono divenute di assoluta attualità proprio in seguito agli episodi di violenza fra ragazzini avvenuti in centro. Entro novembre dovrebbe essere sottoscritto un Protocollo d’Intesa per la prevenzione del disagio giovanile. Oggi lo stesso Prefetto, attraverso una sorta di lettera aperta, esprime il proprio pensiero sull’argomento:

«L’idea di un progetto sul Disagio giovanile, concepita appena pochi mesi dopo il mio  arrivo in Prefettura – e corroborata da tanti avvenimenti di diversa intensità registrati da allora sino a ieri – prenderà corpo nei prossimi giorni: con l’ambizione di innescare un dialogo generazionale innovativo, in grado di aprire nuovi orizzonti  alla sfida che caratterizza il “divenire dell’adolescenza verso la maturità”.

Gli atteggiamenti, talvolta aggressivi, di aperto scontro con le istituzioni e le regole, sono sempre stati il viatico di una crescita più o meno traumatica dell’individuo.

Ma questa evoluzione – dalla crisalide infantile alla maturità compiuta-  avveniva comunque nell’ambito di un rapporto  duro, fisico, eppure ben definito nei ruoli.

In un tempo in cui era indiscussa la titolarità di un diritto/dovere di protezione e di educazione dei genitori verso i figli, dei precettori verso i ragazzi.

Un diritto/dovere contestato nelle scelte ma mai disconosciuto nella fonte. 

L’irruzione e lo sviluppo repentino del web, con le innumerevoli contraddizioni ed opportunità che contiene, rischia oggi di minare questo rapporto, nell’ ingannevole proporsi delle reti come “Territorio virtuale di tutte le Libertà possibili e di tutte le spiegazioni o opzioni praticabili”.

Con le sue “verità spesso affermate piuttosto che provate”, con la esaltazione di nuovi modelli comportamentali e della velocità come valore assoluto, la società in rete rappresenta un ostacolo non indifferente per noi adulti educatori, chiamati al cospetto dei giovani dovendo innanzitutto risolvere le nostre contraddizioni.

Pretendiamo il rispetto di regole fondamentali ma siamo i primi a violarle (abuso di fumo, alcool, violenza verbale e fisica percepita come elemento caratteriale di forza etc.).

Abbandoniamo al bombardamento dei messaggi del web i nostri figli sin dalla età infantile, senza sufficienti controlli o limiti; giustifichiamo un’avversione preconcetta verso chi ha il compito di educarli al di fuori del nucleo familiare; ma spesso anche verso ciò che si percepisce come diverso, perché ci minaccia a prescindere da ogni altra considerazione.

Figli come siamo – tutti insieme davvero– del tempo e dell’economia della paura.

Questo deficit di credibilità complessivo è il punto da cui siamo partiti, spinti dagli eventi di violenza e/o di autolesionismo (risse in piazza organizzate via web, offese di morte sui social, assunzione di alcool sino al coma etilico, etc.) a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi a Piacenza e nella provincia, con i ragazzini più piccoli a fare addirittura da vittime e protagonisti.

E tutto ciò nonostante il nostro territorio sia comunque ricco di iniziative pubbliche e private di altissimo valore, che vedono l’impegno disinteressato di persone  eccellenti, di professori che davvero possiamo annoverare tra i migliori esempi di passione e dedizione professionale sul tema.

Ma forse, ci siamo detti,  è il modulo comunicativo e di coinvolgimento che deve essere riorientato, e fare la differenza.    

Il che non significa abbandonare un atteggiamento di fermezza rispetto a comportamenti/limite registrati, perché i rischi di fallimento totale del processo educativo si materializzano poi pericolosamente per tutti.  

Ecco perché abbiamo immaginato, insieme alle Amministrazioni comunali del piacentino, all’Amministrazione Provinciale ed all’Ufficio Scolastico Provinciale, di dar vita a un percorso di eventi che mettano i ragazzi al centro del dialogo, coinvolgendo innanzitutto associazioni dei Genitori e dei Ragazzi. 

Questi ultimi, visti non soltanto quali destinatari dell’azione educativa, ma protagonisti di un racconto personale e collettivo, che smonti subdoli miti nichilisti, che combatta l’emarginazione dei più deboli, che ricomponga pericolose fratture nell’asse giovani, genitori, educatori (della Scuola e della Società).

Partendo quindi proprio dall’esperienza delle buone prassi esistenti, cercheremo, con iniziative itineranti nei luoghi di incontro fisico e non virtuale, di dare spazio ad una visione realistica e non ipocrita: del mondo della scuola; dei protagonisti della comunicazione, che seguendo regole prettamente di mercato, tendono a sfruttare le vicende dei ragazzi più vulnerabili e li trasformano spesso in eroi negativi; delle contraddizioni che incrinano all’interno i rapporti nelle le famiglie italiane ma anche di immigrati, che scontano il conflitto interno con figli già considerabili  addirittura non di seconda ma di “terza e generazione”.

E tutto questo cercando una narrazione più vicina al modo di sentire dei ragazzi: anche attraverso la testimonianza dei successi raggiunti nel loro campo da parte di veri campioni di generosità civile che abbiamo qui a Piacenza, o attraverso la suggestione del “teatro gioco vita”, come macchina di trasformazione “ majeutica” di soggetti perdenti (i cosiddetti sfigati) in protagonisti di nuove relazioni inclusive e positive.

Se ci saremo riusciti, al termine di un’avventura che non vuole avere la gabbia di un protocollo scritto ed una scadenza temporale definita, avremo l’orgoglio e non il merito di avere acceso una luce sulle potenzialità di un metodo che non cerca colpevoli ma immagina soluzioni».  

Maurizio Falco – Prefetto di Piacenza




Lavoratori della Sogin (centrale di Caorso) dal prefetto

Quest’oggi  il Prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, ha ricevuto le rappresentanze sindacali dei lavoratori CGIL, CISL, UIL e le RSU della SOGIN di Caorso – Società pubblica incaricata della gestione della dismissione del sito nucleare piacentino –   con la quale è in atto una vertenza che riguarda sia la tutela dei posti di lavoro sia profili di sicurezza della centrale.

I sindacati hanno manifestato preoccupazione per una sostanziale assenza di confronto costruttivo con i vertici SOGIN in merito alle prospettive occupazionali e al futuro della sicurezza dell’impianto.

Hanno quindi chiesto al Prefetto di farsi portavoce delle loro istanze nei confronti del Ministero dell’Interno, del Ministero Sviluppo Economico e della Regione Emilia Romagna. Anche il sindaco di Caorso farà pervenire una sua nota in merito ed a sostegno di una soluzione della vicenda.

Il Prefetto, da parte sua,  ha assicurato la propria disponibilità a “rappresentare la situazione a livello centrale, tenuto conto non solo della necessità della tutela dei livelli occupazionali ma anche per i profili di sicurezza rilevati nell’articolato processo di dismissione della centrale piacentina”.




Il Prefetto Falco “scende in campo” contro il disagio giovanile

Se c’è un tratto distintivo del Prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, è quello di essere molto più alla mano rispetto a tanti suo colleghi, di avere un approccio alle cose non dissimile da quello del comune cittadino nell’affrontare piccoli e grandi problemi che il suo ruolo gli porta davanti all’uscio di via San Giovanni.

Fra i temi che lo hanno particolarmente toccato – come ha spiegato oggi in una conferenza stampa convocata nel Salone degli Specchi – c’è stato quello del disagio giovanile, portato alla ribalta dal gesto estremo di una studentessa, lo scorso aprile.

Il Prefetto ne parlò, allora, con il sindaco di Rottofreno e con il papà della giovane e si prese l’impegno di darsi da fare per portare alla luce i problemi di tanti giovani che per motivi diversi “piombano nell’oscurità“.  Ha iniziato così a tessere una nuova ragnatela, una rete, fra le esperienze che già esistono in città e provincia e che vanno dalle singole scuole, all’azienda Usl, dal provveditorato alle associazioni di genitori e degli studenti.

Un lavoro che sta iniziando a dare i primi frutti e che si concretizzerà in un incontro/confronto fra studenti, genitori ed esperti, che si terrà entro fine di ottobre al Liceo Gioia. «Sarà solo il primo appuntamento – ha detto Maurizio Falco – poi spero che ce ne sia uno ogni due mesi, in giro per le varie scuole a partire dall’istituto Raineri Marcora che ci ha dato la sua disponibilità».

I temi di discussione fra adulti e ragazzi saranno il cyberbullismo e l’abuso di alcool.

Un fenomeno, quest’ultimo, in forte aumento fra i giovanissimi come ha spiegato il direttore Generale dell’AUSL di Piacenza Dott. Baldino .

«Su 60 mila accessi che registriamo al Pronto Soccorso – ha spiegato – circa 3.500 sono da intossicazioni da sostanze (droga e/o alcool) ed il 10% di queste ultimi riguarda minorenni. E’ un dato in realtà stabile negli ultimi 4 o 5 anni ma si sta abbassando l’età e molti ragazzini che si presentano in ospedale hanno addirittura 13 o 14 anni».

Preoccupante anche il fatto che si cerchino nuovi modi per assumere alcool e droghe ed avere effetti più rapidi o “sballi” più intensi. Metodi impensabili per chi ha qualche primavera in più sulle spalle, ma che i giovanissimi scovano su Internet e che sperimentano senza pensare alle disastrose conseguenze che possono portare al fisico.

L’idea sponsorizzata dal Prefetto e che genitori, scuola e ragazzi non siano lasciati soli, ciascuno nella propria realtà ma che possano dialogare apertamente e liberamente.

Il titolo del primo appuntamento sarà probabilmente “Nuove dipendenze e nuove consapevolezze”.

Si affronteranno i pericoli dell’alcool ma anche delle tecnologie che possono trasformarsi in veicolo per il bullismo.

All’incontro odierno hanno partecipato anche il direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale Maurizio Bocedi, la presidentessa della Consulta degli Studenti di Piacenza Lucrezia Galli, Pierluigi Galli, rappresentante dei genitori nel consiglio d’istituto Raineri Marcora e la preside dell’istituto Teresa Andena nonchè la dottoressa Daniela Aschieri di Progetto Vita.




I sindacati della polizia municipale “contro” il prefetto per il mancato invito al tavolo della sicurezza

Nei giorni scorsi si è tenuto in prefettura un tavolo per presentare i servizi di sicurezza messi in campo in questa estate. Erano presenti le varie forze dell’ordine, dalla polizia ai carabinieri, dalla finanza ai vigili del fuoco. Assenti invece i rappresentati delle polizie municipale di Piacenza e provincia. Una scelta che non è piaciuta ai sindacati che hanno inviato, unitariamente una lettera aperta al sindaco Patrizia Barbieri perché prenda posizione sulla vicenda.

Ecco il testo integrale della lettera aperta

Molteplici sono state le rimostranze a noi pervenute dai colleghi della Polizia Locale di Piacenza e provincia che, guardando l’intervista rilasciata da S.E. il Prefetto Falco e dagli altri esponenti delle Forze dell’Ordine “unite”, hanno notato che la grande assente era la Divisa della Polizia Locale.

Ascoltando l’intervista del Prefetto Falco abbiamo appreso che, per questa estate, peraltro ormai inoltrata, le FF.OO. “unite” rileveranno tutti gli incidenti stradali avvenuti a Piacenza e provincia, spegneranno tutti gli incendi boschivi e non, instaureranno una lotta senza quartiere all’abusivismo commerciale e alle eventuali frodi, garantendo in tal modo la sicurezza di tutti i cittadini, i quali potranno così dormire sonni tranquilli.

Sempre S.E. ribadisce che tale operazione sinergica costituisce il segreto per garantire la sicurezza urbana alla cittadinanza.

Effettivamente, a conferma di quanto dichiarato, sui quotidiani online veniva pubblicata una foto di gruppo alquanto esplicativa, rappresentante infatti un coeso insieme di manager della sicurezza, così definiti durante l’intervista, ai quali i cittadini potranno rivolgersi in via esclusiva dal momento che la Polizia Locale di Piacenza e provincia, a questo punto, pare chiuderà per ferie.

Ciò premesso pare opportuno dimostrare l’inconsistenza di quanto dichiarato con qualche dato oggettivo e quindi inconfutabile:

– nel primo semestre del corrente anno, nel centro urbano di Piacenza, sui tre turni di servizio la Polizia Locale ha proceduto al rilievo di 526 sinistri stradali, dato in linea con la totalità di quelli rilevati nel corso dell’anno 2017 pari a 1.000, precisando che da tali numeri sono escluse le attività di supporto prestate in caso di redazione di constatazione amichevole;

–  contrariamente a quanto dichiarato da S.E. e dai manager della sicurezza, occorre evidenziare che, con altrettanto metodo, la Polizia Locale ha sempre affrontato con il massimo sforzo, impegno e alta professionalità, le problematiche legate al controllo delle attività commerciali e ai relativi fenomeni di abusivismo, nonché i servizi più impegnativi di viabilità in occasioni delle numerose manifestazioni, pacifiche e non, e non ultimo il Giro d’Italia Rosa, laddove l’unico Corpo di Polizia che ha messo in campo ben 52 persone è stato quello della Polizia Locale di Piacenza;

– occorre poi evidenziare la costante presenza di pattuglie fisse e mobili, in abiti civili e in uniforme, quasi esclusivamente della Polizia Locale, in occasione dello svolgimento di fiere e mercati cittadini;

– si evidenzia altresì che anche il controllo dei parcheggi cittadini pare essere di esclusiva competenza della Polizia Locale, prova ne sono i 18 ordini di allontanamento eseguiti in un arco temporale interrotto per circa sei mesi a causa dell’attesa dell’adozione dei provvedimenti da parte della Giunta Comunale. Sarebbe utile e interessante sapere quanti di questi ordini di allontanamento si sono trasformati in mini daspo, così come previsto dalla normativa;

– altrettanto interessante e stupefacente è constatare quotidianamente come ai venditori e parcheggiatori abusivi che operano nel parcheggio di Viale Malta, sul quale affacciano tutti gli uffici della locale Questura, sia consentito di operare come se fossero a casa propria, divenendo in alcuni casi addirittura i custodi della chiavi dell’autovettura di qualche distratto cittadino. Spiace alla Polizia Locale, ogni giorno, dover interrompere questo idilliaco quadro;

Alla luce di quanto emerso e deciso a seguito del raduno dei manager della sicurezza, dotato di indiscusso metodo, la Polizia Locale di Piacenza ne prende atto e non aspettandosi alcuna richiesta di intervento da parte di sottoposti dei presenti alla riunione, e comunque nel caso reindirizzando le medesime ai veri tutori dell’ordine, si occuperà quindi delle seguenti attività:

– accertamenti anagrafici

–  prossimità pura

– per quanto attiene il Codice della Strada restringerà il proprio campo all’applicazione degli articoli riguardanti le soste, ma in specifico i soli artt. 7 – 157 e 158, ad esclusione però del comma 7 dell’art. 157, riguardante l’apertura di portiera che, in caso di sinistro stradale, determinandosi la necessità di svolgimento di un’attività di indagine ricadente nell’ambito dell’infortunistica stradale, sarà quindi obbligatoriamente di competenza altrui;

 A questo punto tutti i lavoratori del Corpo di Polizia Locale di Piacenza si aspettano dal Sindaco una chiara presa di posizione rispetto a quanto affermato dai manager della sicurezza riuniti, chiarendo in modo inconfutabile la propria posizione. Qualora invece il Sindaco condividesse quanto affermato dai manager della sicurezza, altrettanto chiaramente lo riferisca e i sindacati valuteranno con i lavoratori le eventuali azioni da intraprendere.

Le Segreterie Provinciali di SULPL – CSA – CISL – UIL




A Giuseppina Schiavi il premio “Solidarietà per la vita”

E’ stato consegnato in occasione della tradizionale festa che si tiene alla Madonna del Monte, ogni ultima domenica di giugno, il premio “Solidarietà per la vita” (istituito dalla Banca di Piacenza per valorizzare comportamenti virtuosi per la difesa e la salvaguardia della vita e giunto alla ventottesima edizione). La cerimonia si è tenuta a a Santa Maria del Monte, davanti ad un folto pubblico. Nell’occasione si è anche inaugurato un locale di ospitalità per i pellegrini.

Il premio è stato consegnato dal prefetto Maurizio Falco (presidente della Commissione giudicatrice) a Giuseppina Schiavi.

Questa la motivazione del riconoscimento, letta da Giuliana Ceriati, ispettrice provinciale delle Crocerossine, da sempre protagoniste della cerimonia: “Dopo una lunga carriera nella Pubblica Amministrazione a Piacenza ed in varie altre città d’Italia, con grande senso di umanità collabora oggi con varie istituzioni cittadine e soprattutto con la Casa di accoglienza “Protezione della Giovane” di via Tempio in città, ove sono ospitate giovani donne costrette a vivere lontano dalle loro famiglie. Con lei tale benemerita istituzione è divenuta casa di accoglienza della vita, luogo di promozione umana, in cui si respira amicizia, serenità, gioia di vivere ed ove regna la speranza di un futuro migliore”.

La cerimonia si è svolta alla presenza del vescovo di Fidenza monsignor Ovidio Vezzoli (che, per la prima volta dopo la sua presa di possesso dell’anno scorso, ha partecipato ad una funzione pubblica).

Terminata la messa, celebrata in un santuario stracolmo, il vescovo ha benedetto il locale di ospitalità inaugurato per l’occasione alla presenza, oltre che del prefetto, del neosindaco del Comune Alta Val Tidone (nel cui territorio ricade il Monte) Franco Albertini.

Consolidato e ristrutturato dalla Banca di Piacenza (con una spesa di circa 50mila euro), con dotazione dell’attrezzatura necessaria, alla quale ha provveduto sempre la banca assieme all’Ordine dei Cavalieri Costantiniani di San Giorgio, il locale sarà destinato ad ospitare pellegrini (al servizio dei quali è stato costruito un locale doccia) che volessero fermarsi a dormire al Monte (o che lì fossero sorpresi dal maltempo) ed è collocato alla sinistra della chiesa (che venne a sua volta riparata negli anni novanta sempre grazie ad un contributo dalla Banca di Piacenza).

Prima della consegna del premio “Solidarietà per la vita” sono brevemente intervenuti il prefetto, il sindaco Albertini e il direttore emerito dell’Ufficio Beni culturali della Diocesi, monsignor Domenico Ponzini. La dottoressa Schiavi ha poi preso la parola per ringraziare del riconoscimento, ricordando nel contempo le difficili modalità in cui si svolge la sua attività benefica, in particolare a riguardo di donne madri.