“Ultima Spiaggia”, visioni d’altri tempi per la mostra fotografica di Cristina Inguanta

Cristina Inguanta è una ragazza poliedrica, piena di vita. E questa energia la riversa nel passione per la fotografia. Ha pubblicato alcune foto su testate locali del piacentino e le sue immagini sono state utilizzate per pubblicizzare eventi culturali, ma ancora non aveva realizzato una mostra personale. Grazie ad Elisa Bozzi e alla disponibilità di Sara Marenghi di Bookbank – Libri d’altri tempi è riuscita rendere pubblici i suoi lavori più belli.

Le 10 foto esposte (fino al 20 ottobre) sono state realizzate con cellulare Samsung S8 durante un periodo di vacanza nel Salento. “Girovagando per la spiaggia col cellulare in mano, ho voluto usare questo mezzo per evitare di contaminare la spontaneità delle persone – racconta -, mi piaceva fermare momenti in cui le persone abbandonassero gli schemi della vita in città. La mia esperienza mi ha insegnato che il mezzo fotografico non è importante in questo caso, ma il risultato. Talvolta si pensa troppo a questo aspetto”. “Ultima spiaggia” è il titolo dato alla raccolta, perché oltre a presentarla in un momento dell’anno in cui si può godere degli ultimi raggi di sole, ma anche perché l’ultima spiaggia è l’approdo prima della detonazione che dopo un anno di lavoro e di routine, rischia di arrivare per tutti. Una valvola di sfogo tanto agognata, che permette di roipartire verso un nuovo anno lavorativo.

Gli scatti traggono ispirazione da Martin Parr, solito nel fotografare scene bizzarre di vita quotidiana, non solo dei compatrioti britannici, ma di vacanzieri di tutto il mondo. “Ma il mio fotografo preferito – sottolinea Cristina -, è Luigi Ghirri, che spesso ha fotografato la Pianura Padana”.

Cristina è inoltre fervente appassionata di macchine fotografiche “analogiche”, sin da bambina. “Le foto sviluppate da pellicola sono più vive, ti costringono a pensare la foto. È un bel momento quello. Ho cominciato a fotografare sin da quando avevo 6/7 anni, ero sempre quella che alle feste cercava di immortalare i momenti più belli, anche al liceo è continuata questa passione. Poi per un po’ ho fatto altro, fino a quando un amico qualche anno fa mi ha fatto provare la Reflex e non ho più smesso”.

La curatrice Elisa Bozzi spiega l’evoluzione dello stile di Cristina: “Da tanti anni curo mostre, l’ho fatto per anni anche a Biffi Arte, e ho visto Cristina fare foto sempre più belle nel corso degli anni. Ha un bell’occhio per fotografare, le ho chiesto un progetto. Mi piaceva questo mondo che ha ricostruito, con questi tipi da spiaggia che ho trovato divertente”.

La mostra sarà aperta al pubblico a Bookbank (via San Giovanni 4) lunedì e martedi ore 16 – 19.30, mentre mercoledì, venerdì e sabato ore 9 – 13 e 16 – 19.30. Chiuso giovedì e domenica.

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La creatività diventa lavoro grazie a Spazio 2. Presentati oggi i corsi 2018/2019

Spazio 2 cresce sempre più, con l’obiettivo di prendere per mano i giovani piacentini che si affacciano al mondo del lavoro e accompagnarli per un pezzo di strada, quella più difficile dell’inizio. Oggi sono stati presentati i corsi che prenderanno il via stasera con quello di Graphic Design tenuto da Rebecca Sottosanti, ragazza giovane con una laurea in Disegno Industriale all’Università degli Studi di Firenze. Obiettivo è prendere confidenza con strumenti quali Photoshop, Illustrator e InDesign. La cifra dei corsi e di Spazio 2, come sottolinea Valentina Pacella, sta proprio nel proporre iniziative fatte “da giovani per altri giovani”. Giuseppe Magistrali ha voluto evidenziare come la stessa Regione stia mettendo in campo “progettualità importanti, derivanti dalla legge 14/2008 a supporto orientativo pro working”.

Altro giovane che propone un corso di sartoria è Riccardo Sportelli, già presente nell’annata scorsa. “Mi propongo di aiutare le persone a cambiare il proprio percorso lavorativo, passando da un lavoro magari stressante a uno più in linea con le proprie necessità. Oggi tramite internet è possibile creare un proprio business. Sono un sarto 2.0, lavoro anche per un e-commerce di moda“. I suoi due corsi, base e avanzato, si terranno rispettivamente ogni mercoledì dal 3 ottobre al 6 marzo dalle 20 alle 23 e ogni martedì dal 9 ottobre al 5 marzo dalle 18 alle 21. Per iscrizioni salgradstudio@gmail.com

Torna anche il gruppo di docenti della Digital Camera School con due corsi professionalizzanti: quello “accademico”, della durata di 60 ore permetterà ai futuri Cartier-Bresson di affrontare lavori di clienti e collaborazioni con riviste specializzate, verrà realizzato un proprio portfolio personale e una mostra fotografica. Dal 29 ottobre per due lunedì al mese dalle 20.30 alle 23, e due sabati al mese a partire dal 10 novembre dalle 15 alle 18. Una volta terminato il percorso è possibile entrare a far parte di Digital Camera School come assistente o come docente per i corsi base. Il corso base inizierà il 18 ottobre e si concluderà il 29 novembre, tutti i giovedì dalle 20.45 alle 22.45. Per iscrizioni info@digitalcameraschool.it o 393/9242473

Dario Rigolli e Veronica Falletta hanno presentato invece il corso di Circo, che dopo gli spettacoli che hanno animato le serate di Spazio 2 nei mesi scorsi torna con una proposta dedicata sia ai bambini sia agli adulti. Oltre a loro ci sono Talita Ferri, Elisa Pallaroni e Irene Facchini. “Rimaniamo fedele alla vocazione professionalizzante di Spazio 2 – sottolinea Dario Rigolli -, molti di noi hanno fatto esperienze all’estero, nonchè di teatro sociale. Ci sarà tra i corsisti un minore straniero non accompagnato”. A completare la proposta anche un corso di acroyoga e uno di tessuti aerei, che si terranno nella palestra attrezzata di Spazio 2 che contiene diversi strumenti circensi e di giocoleria. Per info e iscrizioni tadam.circo@libero.it o 333/1532976

Valeria Zangrandi è una psicologa di formazione “che non ha mai fatto la psicologa”. Nella vita ha corretto bozze arrivando poi nel mondo della comunicazione. Oggi è copywriter e social media manager, collabora con Offine On/Off a Parma e con diversi siti e blog. A Spazio 2 riproporrà un workshop già sperimentato di una intensa giornata, il 27 ottobre dalle 9.30 alle 18. Nel workshop si focalizzerà “sull’importanza delle parole e delle storie, sulla capacità di raccontarsi online. Perchè se non sai coinvolgere non arrivi lontano”. Tiene a precisare Valeria l’importanza di trovare una propria voce online, e cercherà di tirarla fuori ai corsisti. 12 il numero massimo, già la metà presenti. Per info cercatela sui social 

Non poteva mancare il teatro. Roberto Simonte e Filippo Renda propongono “Fondamenta – percorso propedeutico al teatro”, rivolgendosi a giovanissimi under 22 interessati a prepararsi all’ingresso in scuole e accademie di teatro. Sei incontri mensili. Info garagedoppio@gmail.com o 3806450291.

Per coloro che invece desiderano acquisire maggiore dimestichezza davanti al pc il Corso Eipass 7 Moduli User fa al caso suo. Spazio 2 è infatti diventato quest’anno centro Eipass autorizzato al rilascio di certificazioni. Dal 15 ottobre al 3 dicembre e condotto da Sabrina Vecchio. Per iscrizioni spazio2piacenza@gmail.com

In via XXIV Maggio si terrà infine il 14° appuntamento del Piacenza WordPress Meetup, per tutti gli appassionati del software usato, ad esempio, per scrivere questo articolo. Infine chi è un giovane professionista e vuole proporre un proprio corso, può scrivere a spazio2piacenza@gmail.com 

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Come un libro aperto. La mostra di Marco Brusati, dalla prossima settimana, a Milano

Si intitola “Come un libro aperto” la mostra fotografica di Marco Brusati che si terrà dal 6 giugno al 15 giugno presso la Kasa dei Libri in Largo Aldo De Benedetti 4 a Milano (dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle 19). L’inaugurazione è prevista il 5 giugno. Si tratta di un evento inserito nella tredicesima edizione del Milano Photo Festival.

Così Angela Madesani spiega la mostra dell’autore piacentino «Alcune immagini sono dedicate a un manoscritto antico, chiuso, in cui sono le tracce del tempo, della memoria, della storia. Le gale leggiadre sono posate sulla copertina in pergamena di pelle. È limitativo definire queste immagini still life, sono piuttosto ritratti in cui si colgono i gesti, i movimenti leggeri delle pagine che si muovono, dando vita a geometrie sempre diverse».

Chi è Marco Brusati

Lasciamo che a descriverlo sia sempre Angela Madesani a cui si devono i testi di presentazione dalla stessa mostra:   «Marco Brusati è un fotografo raffinato. Le sue immagini sono perlopiù Still Life, che si tratti di oggetti di design o di composizioni, appositamente create. Un giorno di qualche tempo fa, è nelle campagne del piacentino, su un fiume, il Trebbia, sta facendo una pausa, appoggia il libro di lettura e il vento apre le pagine, le tiene aperte. Diventa come una sorta di scultura. Scatta una foto con il cellulare, un primo appunto per un’idea che sviluppa in seguito.

Decide di iniziare a fotografare quegli oggetti silenziosi, per nulla neutri, vecchie copie senza valore, perché con quella tipologia di carta funziona meglio il gioco delle pagine aperte. Nasce così, nel 2013, una serie di foto affascinanti in cui il libro è un attore su un palcoscenico vuoto di una pièce senza nome. Poco o nulla importa sapere chi è il suo autore: non si tratta di un reportage. Il volume è sempre con le pagine aperte. Come in un esercizio sulla luce e sulla forma, Marco Brusati lo coglie da più punti di vista. Osserva il particolare. Si crea una sorta di serialità in cui la ripetizione solo apparentemente identica crea la differenza. È come una serrata partitura musicale. Repetita iuvant, viene da dire. Altre fotografie sono dedicate a un manoscritto antico, appartenuto a una nobildonna abruzzese. Un’amica glielo ha prestato per fotografarlo. È un oggetto con una storia, una memoria intrinseca. I toni del rosa emergono sullo sfondo nero. Le gale leggiadre sono posate sulla copertina in pergamena di pelle».

Brusati da anni si dedica alla fotografia ed in particolare allo studio degli oggetti tra cui i libri. Questo perché l’autore ha scelto di fotografare oggetti che lo rappresentano, come racconta lui stesso: «Sono realtà che mi piace estrapolare dal quotidiano per interrogarli nella loro essenza, per mostrarne, attraverso il gioco di luci o di movimento, il modo con cui possono rappresentare stati d’animo, un modo per esaltare proprio quella quotidianità da cui derivano. Alcuni oggetti, esistono in natura a prescindere da noi e sono loro ad interrogarci. Il nostro sguardo si posa su di loro e ci chiama a chiederci la provenienza, la storia, il significato. Come i sassi, per esempio. E la fotografia diventa il mio modo per abitarli».