La politica chiude Cives. De Micheli (PD), Visconti (Libertà) e Murelli (Lega) dibattono sulla globalizzazione

Ultimo atto ieri sera a Cives con tre ospiti d’eccezione: Elena Murelli, onorevole della Lega, Paola de Micheli, deputata del PD, e Pietro Visconti direttore del quotidiano Libertà. La serata ha visto protagonisti gli studenti, che hanno introdotto la serata sintetizzando gli appuntamenti precedenti del percorso e le varie tematiche affrontate.

Visconti si è distanziato dal lato strettamente politico, considerando quanto sia importante oggi “l’abitudine alla complessità. Vedo sempre di più affermarsi il criterio della semplificazione, una cosa molto vicina alla superficialità, dell’isterismo nell’affrontare le novità, la sequenza di capitoli di approfondimento che ha caratterizzato da Cives testimonia una passione per capire ciò che è confuso. Cives è un antidoto piccolo ma significativo al dominio della superficialità che si trasferisce nei centri decisionali. Rende i ritmi della politica sempre connessi col tentativo di indovinare cosa vuole la gente”.

Elena Murelli ha raccontato la propria esperienza nel modo della formazione. “All’estero ci sono molti più investimenti, professionalità e vicinanza dello studente col mondo del lavoro. E questa è una mancanza che c’è tuttora. Sono stata assegnata alla Commissione Lavoro ma segnalo le cose che non vanno in Commissione Ricerca. Il Ministro Bussetti sta cercando di mettere mano alle cose che non vanno, e un percorso condiviso a livello europeo”. Il Ministro Bussetti è stato attaccato più volte dalla stampa nazionale, in primis per i suoi 70 «viaggi di servizio» di cui 49 avevano come destinazione Milano, e prima ancora per le dichiarazioni nei confronti dei professori del Sud, che secondo il Ministro “devono impegnarsi di più”, se volevano più fondi per la scuola.

Paola de Micheli a margine dell’incontro si è definita preoccupata per il rallentamento delle filiere che sta subendo l’Italia. “Temo che il problema siano i segnali di controtendenza che non arrivano. La nostra economia si era comportata bene nei mesi scorsi, con livelli occupazionali importanti, ora bisogna avere una grande attenzione in merito a meccanica, edilizia e agroalimentare. Credo che il Governo debba mettere in campo strumenti anticiclici perchè siamo in piena recessione. L’allarme non lo lancia solo il PD ma anche Draghi e quindi credo ci voglia molta più attenzione alla vita delle persone”. A livello locale la De Micheli si dice “preoccupata” dell’indecisione della Giunta. “L’ho detto direttamente anche alla sindaca, ci sono alcune decisioni strategiche che non possono essere rimandate”.

Al tavolo ha voluto invece rimarcare l’importanza di un mondo globale, prendendo spunto dalla sintesi fatta da una corsista. “Penso che nel tentativo di uscita dalla crisi le disuguaglianze siano arrivate forti, anche in una società opulenta come quella italiana. Come reagire alla globalizzazione? Ho vissuto in prima persona l’eccessivo ottimismo nei confronti di quelli che potevano essere gli effetti della globalizzazione. Per me la globalizzazione ha la stessa importanza che hanno tante innovazioni tecnologiche che hanno caratterizzato la nostra vita e il mercato del lavoro. Penso che sia necessario un approccio regolamentato per affrontare il multilateralismo, abbiamo continuato a produrre poveri nei luoghi più poveri del mondo, ovviamente questo determina le migrazioni, si diventa solo meno umani”.

E proprio sulla globalizzazione si innestano, secondo la De Micheli, due processi fondamentali: la digitalizzazione, che “ci invaderà tutti”, e quella della robotica. “Credo che se non impariamo da quello che è successo nel tempo della globalizzazione corriamo il rischio di non sprigionare fino in fondo la potenzialità positiva, e corriamo il rischio di pagare il prezzo peggiore”.

Sulla globalizzazione l’onorevole della Lega Murelli ha voluto sottolineare che dal suo punto di vista la globalizzazione ha portato invece molte problematiche in più rispetto ai benefici.  

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online

 

 




Il sottosegretario alla Giustizia On. Morrone in visita alle Novate

Si è tenuta di prima mattina la visita al carcere delle Novate da parte del sottosegretario alla Giustizia On. Jacopo Morrone, guidato da Matteo Rancan, su richiesta del Sindacato USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria). In ordine il Sindacato ha evidenziato personalmente al sottosegretario le problematiche che affliggono da anni la struttura delle Novate.

Ad esempio è stato sottolineato dai responsabili sindacali Gennaro Narducci e Gianluigi Crisci che non è mai stata effettuata “una vera è propria manutenzione”, così come lo “stato di abbandono” che col passare del tempo è andato ulteriormente ad aggravarsi sulla struttura vecchia. Ma i problemi sono sorti anche al nuovo Padiglione, con l’innesto di una quarta branda, aumentando la capienza detentiva, che arriverà a oltre 250 detenuti, aggravando ulteriormente la situazione di degrado e sovraffollamento.

Il Sindacato ha già fatto perveire le proprie perplessità a riguardo, la popolazione carceraria potrebbe aumentare per un totale di 600/700 unità. E qui sorge il problema della razionalizzazione delle risorse umane.  Il sindacato fa sapere che oltre al danno di vedere un padiglione aperto “senza un adeguato rinforzo di organico”, persiste la beffa “di vederlo cadere a pezzi con conseguenze dirette sulla copertura dei posti di servizio“. “Appare utile evidenziare – proseguono – che lo scenario in cui ci troviamo, al fine di garantire un minimo dei diritti e sicurezza sui luoghi di lavoro per i lavoratori, faccia riflettere e a richiedere un rapido intervento al ripristino dell’ automatismo dei sistemi elettronici“.

Il sottosegretario da parte sua ha fatto presente che si occuperà personalmente della situazione atta al ripristino delle anomalie evidenziate dalla USPP.
Il sindacato ha voluto poi ringraziare l’On. Elena Murelli per l’impegno profuso per il personale di Polizia Penitenziaria.

La giornata è proseguita, vi è stato un incontro con il Prefetto Maurizio Falco: al centro il ruolo delle Prefetture e la definizione puntuale dei rapporti tra le diverse istituzioni sul territorio, delineando i compiti dei vari attori costituzionali con l’eliminazione dei conflitti di competenza e di attribuzioni che rallentano le risposte a una società e a un tessuto economico che hanno necessità di risposte chiare e veloci. In Prefettura si è anche svolto un Tavolo di confronto con le Forze dell’Ordine sulla sicurezza, a cui hanno preso parte il Questore Pietro Ostuni, Michele Piras, comandante provinciale dei Carabinieri, Daniele Sanapo, comandante provinciale della Guardia di Finanza.
Infine, la visita in Municipio al sindaco Patrizia Barbieri e a rappresentanti della Giunta comunale.
“Un incontro molto cordiale e interessante – ha commentato l’on. Morrone – su diversi temi riguardanti il ruolo strategico di Piacenza al confine tra Emilia-Romagna e Lombardia, con la nascita di nuove aziende in particolare nel settore della logistica. L’obiettivo è quello di facilitare l’insediamento di nuove attività nell’ottica occupazionale, ma anche di rilancio del territorio, in particolare delle aree montane e dei piccoli comuni lì ubicati che devono essere visti come una risorsa, anche a vantaggio della pianura”.

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




On.Murelli: “Tolleranza zero verso chi aggredisce i poliziotti”

«Non voglio far vivere i miei figli e i figli dei miei concittadini nella paura. Con noi al governo ci sarà tolleranza zero verso questi atti, pene più severe e condanne da scontare nelle carceri dei Paesi di origine». Lo afferma Elena Murelli, deputato della Lega, criticando l’atteggiamento dell’immigrato senegalese che ai giardini di Padre Gherardo ha aggredito i poliziotti che gli chiedevano solo i documenti.

«I bambini devono essere liberi e spensierati e giocare sereni al parco, non assistere a queste scene di violenza e di mancanza di rispetto verso chi indossa una divisa» ha continuato. Murelli conclude: «Anche se quello delle Forze dell’ordine è un mestiere a rischio, preoccupa il fatto che ormai sono quasi quotidiani gli episodi di violenza verso chi porta la divisa. L’immigrato ha patteggiato ed è tornato a casa sua. Anche se è in regola con il permesso di soggiorno, quel ragazzo deve ancora imparare le regole dell’educazione e della convivenza civile».