Suor Leonella Sgorbati sarà Santa. Originaria di Rezzanello fu uccisa in Somalia

Suor Leonella Sgorbati diventerà Santa. Lo ha deciso Papa Francesco che ha autorizzato la congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto sul martirio della Serva di Dio. Suor Leonella (al secolo Rosa Maria Sgorbati), missionaria, era originaria di Rezzanello di Gazzola (Piacenza) e venne uccisa a Mogadiscio in Somalia, il 17 settembre 2006 a 66 anni di età.
Dopo la giovinezza trascorsa a Gazzola entrò, nel 1963, nell’ordine delle Suore Missionarie della Consolata a Sanfrè, in provincia di Cuneo e prese i voti perpetui nel novembre 1972. Dopo aver frequentato la scuola infermieri nel Regno Unito (1966 – 1968), si trasferì in Kenya nel settembre 1972. Nel 1983 suor Leonella intraprese gli studi superiori di scienze infermieristiche. Venne eletta superiore regionale delle Suore Missionarie della Consolata del Kenya, nel novembre 1993 e ricoprì rtale incarico per sei anni. Dopo un anno sabbatico trascorse alcuni mesi all’ospedale pediatrico di Mogadiscio, per studiare la possibilità di aprire una scuola infermieri nell’ospedale retto dall’organizzazione SOS Villaggi dei Bambini (SOS Children’s Village). La scuola ha aprì nel 2002, grazie al suo operato. Rientrata in Kenya ritornò a Mogadiscio il 13 settembre 2006. Pochi giorni dopo, il 17 settembre, fu uccisa a colpi d’arma da fuoco all’esterno dell’ospedale pediatrico, assieme alla sua guardia del corpo. C’è chi attribuisce l’omicidio ad una rappresaglia in seguito alla lezione di papa Benedetto XVI a Ratisbona, durante la quale alcune frasi pronunciate offesero la sensibilità di parte del mondo islamico. Vari i religiosi ed i volontari uccisi in Somalia in questi anni.




Un dono di Piacenza a Papa Francesco

L’assessore alla Cultura Massimo Polledri ha incontrato stamani, in Municipio, l’agricoltore e socio di Coldiretti Angelo Gramigna, titolare dell’omonima azienda di Saliceto di Cadeo, che mercoledì 30 agosto sarà ricevuto in udienza dal Santo Padre, cui donerà la vitella bianca Lou destinata, dopo la benedizione di rito, alle Fattorie Papali di Castelgandolfo. Ad accompagnarlo, il segretario di zona di Coldiretti Claudio Maschi e Silvana Bertoncini, che ha preso contatto con la Segreteria della Santa Sede perché si realizzasse l’iniziativa.

“Volentieri abbiamo accolto la proposta del signor Gramigna – spiega l’assessore Polledri – affinché potesse essere consegnato a Papa Francesco anche un simbolo della nostra città. Così, accanto allo stemma comunale, abbiamo pensato a un libro, “Il tondo del Botticelli a Piacenza” edito da Federico Motta, dedicato all’immagine sacra che è l’emblema del nostro patrimonio artistico più prezioso, custodito a Palazzo Farnese. Un semplice, ma sentito omaggio che esprima idealmente la vicinanza della comunità piacentina al Santo Padre”.

L’assessore Polledri ha condiviso con i presenti il significato del dono di un animale, “che richiama l’importanza dell’equilibrio tra uomo, natura e città, ma anche – ha detto, rivolgendosi ai rappresentanti di Coldiretti – la bellezza e la fatica del vostro lavoro di coltivatori e i valori di cui il vostro mestiere è testimonianza, a cominciare da quello della famiglia”. Infine, ha affidato ad Angelo Gramigna un crocifisso, con la richiesta che possa essere benedetto dal Papa durante l’udienza della prossima settimana e, successivamente, ricollocato presso una sede comunale.