Campo giochi sul Facsal, Fiazza: “Disastrato e dimenticato”

Fa discutere ancora la situazione di incuria che è possibile vedere nei giardi del Facsal. Christian Fiazza (PD) denuncia la situazione: “Dovrebbe essere uno dei biglietti da visita della città, invece troviamo panchine divelte, giochi che non ci sono più e che sono molto pericolosi. Capisco che le priorità possono forse essere altre, però vorrei una risposta su questo aspetto: ci sono 3 milioni e 800 mila euro in avanzo di amministrazione da poter impegnare. Spero davvero che una parte di questo avanzo venga usato per queste strutture, e soprattutto che venga fatto in fretta, perchè non soltanto è poco utilizzabile così com’è, ma è veramente pericoloso”. 

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Proposta PD sul fondo anticrisi, bocciatura in Consiglio

Tanti i punti all’ordine del giorno in Consiglio comunale ieri. All’ordine del giorno la mozione riguardante “assicurazione a supporto dei cittadini piacentini vittime di reati contro la persona o il patrimonio” di Cappucciati, Pavesi e Montanari che è stata ritirata, spiega la portavoce Cappucciati, “in quanto è possibile riformularla in modo da avere dei punti più importanti come risposta per i cittadini”.

Altro argomento messo sul piatto questa volta dal PD è stato quello dell’ “istituzione di un fondo anticrisi a sostegno dei cittadini di Piacenza”. Giulia Piroli ha sottolineato che il Partito Democratico “nonostante tutte le campagne per i diritti civili portate avanti, non è stato capito dalla gente. Ma noi vogliamo andare avanti sul tema della riduzione delle disuguaglianze. Riteniamo che nonostante i segnali di ripresa, la crisi economica non è ancora conclusa, ed è pertanto andare incontro a quella classe media che ha più pagato gli effetti di questa crisi, nonostante anche le aride statistiche di qualche tempo fa sullo stato dell’occupazione a Piacenza”. Sulla stessa linea di pensiero Rabuffi di Piacenza in Comune, il quale ha sottolineato come la mozione sollevi una questione reale. L’Assessore Sgorbati, dopo aver ricordato le misure a sostegno delle famiglie a basso reddito o senza reddito, attuate negli anni precedenti fino ad oggi, ha dichiarato: “Non si vuole sostenere che questi interventi risolvano tutti i problemi e i lasciti della crisi economica che perdura, e neanche che le risorse di un fondo anticrisi non sarebbero comunque utili, ciò che si vuole dire esprimendosi negativamente rispetto alla mozione, è che oggi è razionale impegnarsi per dare attuazione a queste nuove misure, concedendoci un tempo per capire gli effetti che hanno a Piacenza, i bisogni a cui riescono a dare risposta. In quest’ottica sarà necessario alla luce di questi interventi, rivedere tutti gli interventi di sostegno economico attualmente previsti dal Comune, operazione questa preliminare a quella richiesta in mozione”. Su 30 presenti, 26 votanti, 10 favorevoli e 16 contrari. RESPINTA 

Dal MoVimento 5 stelle è arrivata la proposta di “valorizzazione dell’immobile ex pesa pubblica”. “Noi 5 stelle -ha dichiarato in Consiglio Sergio Dagnino -, siamo attenti al territorio. L’immobile di Piazzale Milano è in uno stato pietoso ormai da anni, suggeriamo di toglierlo dal degrado, e vista la felice concomitanza del parcheggio, di predisporlo per l’accoglienza turistica, almeno il sabato e la domenica. Tutto questo senza imposizione di tempo”. La proposta è stata accolta favorevolmente dall’assessore Garetti, tuttavia “accettare positivamente questa mozione potrebbe creare delle incompatibilità con la progettazione più generale di tutto il comparto”

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Stranieri e voto, un rapporto che premia il centrodestra (dove ce ne sono meno)

Dategli il nome che più vi aggrada ma le recenti elezioni politiche hanno dimostrato che molto spesso le forze politiche con posizioni molto ferme riguardo l’immigrazione ottengono risultati migliori dove di immigrati ce ne sono meno. Un fenomeno curioso che sottolinea ancora una volta che si hanno percezioni diverse rispetto alla realtà di determinati fatti, nonchè il potere persuasivo di determinati messaggi politici veicolati dai media.

OnData, associazione specializzata nel raccoglimento e nell’analisi di dati, in uno studio raccolto da InfoData de Il Sole 24 Ore, ha calcolato la differenza nella percentuale di immigrati residenti in ogni Comune d’Italia tra il 2012 e il 2016 (dati Istat disponibili), per vedere se nel corso del tempo la presenza di stranieri è aumentata o diminuita, incrociandola con i risultati elettorali.

Ebbene, in Lombardia e Veneto si riscontrano i risultati più interessanti. Nonostante la maggioranza delle province segnate vedano una diminuzione o una stabilità del numero di stranieri nel corso del quinquennio 2012 – 2016, i risultati alle urne dicono che la Lega conquista risultati dal 10 al 40% superiori alla media nazionale. Va detto che in Veneto si è da poco votato per l’autonomia da Roma, ma il dato resta.

Una tendenza simile si può riscontrare anche nella provincia di Piacenza, dove la Lega ha stravinto puntando sulla sicurezza e sull’immigrazione, nonostante si riscontrino diminuzioni, stabilità o aumenti dello 0 virgola. Il Partito Democratico invece stando a quantità di voti è sotto la media nazionale in quasi tutti i Comuni, stesso discorso per il Movimento 5 stelle, mentre Forza Italia non riscontra particolari differenze rispetto al risultato nazionale.

A livello regionale, il piccolo Comune di Coli (PC) che conta circa 900 abitanti, riscontra un aumento di residenti stranieri del 4,7% in 5 anni (il più alto a livello regionale) e una parallela vittoria della Lega con oltre il 32%, un dato superiore del 15% rispetto alla media nazionale. Parma si classifica al secondo posto per aumento di stranieri (3,8%) ma con una differenza rispetto al dato nazionale della Lega di solo il 4%.

I DATI QUI

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Cugini: “Confronto permanente e strutturato per un unico Gruppo consigliare di centrosinistra”

Le recenti elezioni politiche del 4 marzo hanno scosso le fondamenta della sinistra, già da tempo traballanti, non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale. Si respira aria di ricostruzione, cosa ne risulterà è ovviamente presto per dirlo. Ieri si è svolta la direzione provinciale del PD piacentino, in cui è intervenuto con un discorso anche Stefano Cugini, consigliere comunale, che ha ammesso le colpe di un partito spesso troppo diviso.

“Mi rivolgo alla sinistra riformista in generale – ha rimarcato -, all’interno di un contesto politicamente drammatico per tutte le sinistre, l’affluenza alta toglie ai soliti analisti l’alibi del peso degli astenuti. Un plebiscito ci ha mandato all’opposizione (…) Io sto con chi dice che va rispettato il volere degli elettori, la cui sintonia con la linea dettata negli anni da almeno due classi dirigenti è finita”. 

“Non sono stati colti gli indizi, siamo stati sordi ai sussurri, abbiamo scrollato le spalle davanti alle urla. Ora che è arrivato lo schiaffone, è tardi e c’è a chi non resta che passare la mano. In politica non sempre chi rompe paga. Per una volta è cosa buona che i cocci restino in mano ad altri, chiamati a ricomporli. Si prenda atto del giudizio popolare sull’offerta degli ultimi anni, tra buone intuizioni, azioni concrete, risultati tangibili ma pure titubanze, marce indietro, rancori, ripicche, arroganze autoreferenziali. Adesso, per rispetto degli elettori, è questione di facce nuove, storie diverse e senza incrostazioni, ricambio generazionale autentico, ma soprattutto di cambio di metodo, perchè tutto fallisce se i sostituti portano gli stessi vizi dei sostituiti. 

Sull’altare del FARE, come PD, abbiamo immolato credibilità, coerenza e contatto autentico con la nostra base, finendo per uscire con le ossa rotte nell’ormai cristallizzata veste del gestore del potere fine a se stesso, più amico delle sfere e dei salotti che della massa del bisogno, della fragilità, dei diritti, delle varie dimensioni di precariato che, lasciata sola con problemi irrisolvibili individualmente, ci ha voltato le spalle per chi ha promesso a scatola chiusa ascolto e protezione (…) Servono PROPOSTE CONCRETE. Nei momenti dei tanti dubbi, serve lo scatto che spiazza, la dimostrazione plastica della disponibilità al sacrificio, all’uscita dagli schemi“. 

Infine la proposta per gli elettori. “A me piacerebbe che a Piacenza il mio Partito desse prova di buon senso e determinatezza, con una mano tesa, segno di forza, capacità di analisi critica e maturità. Si lanci un appello affinchè i rappresentanti delle aree riformiste, che fanno del vivere solidale e inclusivo la loro ragion d’essere, animino un confronto permanente e strutturato (…) a supporto di un unico gruppo consigliare di centrosinistra“. 

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Marattin: “Tutti l’hanno buttata in caciara, tranne il Pd. Ecco le nostre proposte”

Continua la campagna elettorale del Partito Democratico, che si è riunito ieri nelle sale del Barino in Piazza Cavalli con Marco Bergonzi e Luigi Marattin per parlare di “Giovani, lavoro e sviluppo. Le proposte del Pd”. Presenti anche i candidati piacentini del partito.

Marattin nel suo intervento ha mostrato le dinamiche positive che hanno portato a una lieve crescita: “Il Paese si è messo in moto dopo una febbre durata molto tempo – ha considerato -, nel 2014 c’era un male strutturato, avevamo perso più di un milione di occupati. Le cause vengono dagli anni ’70, quando il Paese si è comprato la crescita con l’inflazione, o negli anni ’90 col debito pubblico. La nostra produttività nel ’96 è cresciuta del 53% rispetto a vent’anni prima, e questo ci metteva al pari col resto dell’Europa. Ma negli anni a venire la nostra crescita è stata del 5%, contro il 31% degli altri Paesi”

L’economista si è concentrato poi sul clima politico vigente in vista delle elezioni: “Nessuno, a parte il Partito Democratico, ha resistito alla tentazione di buttarla in caciara, raccontando slogan che non migliorano la vita delle persone. Per cambiare serve cognizione di causa”.

Sono 3 i punti su cui si punta: imprese, lavoro e famiglia. “Le imprese pagano ancora troppe tasse, vogliamo ridurre la 22% la tassazione per le società di capitale. Vogliamo introdurre la Patente di fedeltà fiscale, uno strumento che permette di premiare  gli imprenditori onesti, che pagano le tasse senza evadere. Per il lavoro prevediamo un salario minimo, che possa tutelare quella fascia di lavoratori che prendono 3/4 euro all’ora. Per la famiglia, vogliamo aiutare quei figli  che ancora oggi faticano ad uscire presto di casa. Coloro che escono di casa prima dei 30 anni avranno una detrazione Irpef, 150 euro di sostegno per pagare l’affitto. Si aggiunga un assegno di 240 euro alle famiglie per ogni figlio tra gli 0 e 18 anni e 80 euro per ogni figlio dai 19 ai 25 anni (mensilmente). Guadagno stimato per le famiglie di circa 1500 euro l’anno”.

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Risposta del Sindaco Barbieri al Gruppo PD sui fatti di sabato: “Accuse strumentali”

“E’ fuori luogo e inqualificabile il tentativo del Pd di addossare responsabilità all’Amministrazione comunale per quanto è accaduto sabato”. Non ci sta proprio, il sindaco Patrizia Barbieri e sottolinea che “l’ordine pubblico non è di competenza né del sindaco né della Giunta”. E aggiunge: “Con ogni probabilità, per la manifestazione del settembre 2016 cui si fa riferimento, il sindaco Dosi si attenne semplicemente a quello che Questura e Prefettura gli dissero di fare. Mi stupisce che ex assessori e gli attuali consiglieri comunali del Partito Democratico non conoscessero allora, così come dimostrano di non conoscere oggi, le normative in materia”. Prosegue il primo cittadino: “L’unico dato che oggi emerge, è che il Pd pare più interessato ad alimentare inutili polemiche anziché concentrarsi sull’inqualificabile comportamento dei facinorosi che hanno arrecato un grave danno alla città di Piacenza. Trasuda di strumentalizzazione, la nota del Partito Democratico, a maggior ragione se pensiamo allo scambio di accuse via social network tra un esponente dello stesso partito e uno degli organizzatori del corteo, che nei giorni scorsi hanno contribuito notevolmente ad alimentare la tensione”.

Rimarca Patrizia Barbieri: “Se i consiglieri del Pd ritengono di presentare un’interrogazione, è loro diritto farlo e gli verrà fornita puntuale risposta. Nel contempo, questa Amministrazione continuerà a fare ciò che le compete con senso di responsabilità e nel rispetto della legalità. L’atteggiamento dei consiglieri del Pd non solo è un malcelato tentativo di sfruttare a fini elettorali i fatti di sabato pomeriggio, ma evidenzia una grave lacuna in materia di competenze amministrative. Spiace constatare – conclude il sindaco – che si accantoni così facilmente il senso di responsabilità di cui la politica dovrebbe dare prova in queste circostanze. Mi sarei aspettata che, anche in nome dei valori della Costituzione, potesse davvero essere unanime la condanna nei confronti di delinquenti violenti, privi di ogni senso civico, contro i quali si dovrebbe fare fronte comune al di là delle rispettive appartenenze di partito. A differenza di alcune sigle dell’estrema sinistra che non si fanno certamente scrupoli nel minimizzare le azioni e l’atteggiamento ingiustificabile di questi facinorosi”. 

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600 persone in centro storico per dire “Mai più fascismi”

Sono 600 (secondo una prima stima della Questura) le persone che questa mattina si sono riversate nelle strade cittadine per manifestare il proprio dissenso nei confronti dei movimenti di estrema destra. Un corteo pacifico che è partito dal Liceo Respighi, per arrivare al Dolmen, sull’incrocio con lo Stradone Farnese, per proseguire in via Garibaldi e finire il suo corso davanti alla Prefettura, dove sono state consegnate più di 500 firme a sostegno della petizione “Mai più fascismi”, disponibile anche online.